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Autore: little_psycho    11/10/2018    2 recensioni
{ drabbles | Nathalie/Gabriel }
I ~ Non aveva mai prestato molta attenzione alla moglie del capo.
II ~ S’era ritrovata a pensare, seppur scioccamente, che fosse stato il suo odio ad ucciderla.
III ~ Emilie era un cadavere, Nathalie viva, eppure l’amava più di lei.
IV ~ L’amava a quel punto?
V ~ Non importava.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriel Agreste, Nathalie Sancoeur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fantasma

I
Viva


 
Non aveva mai prestato molta attenzione alla moglie del capo.
Un’ombra bionda e gioiosa dietro al quasi divino Gabriel Agreste, una dolce voce fuori campo che le augurava un buon Natale, di sottofondo agli ordini secchi impartiti dall’alto.

Una dama dell’Ottocento, tutta pizzi e sorrisi, che guardava il marito con affetto tale che i suoi fragili occhi verdi si sarebbero potuti spezzare.
Bella, di una bellezza convenzionale, che sfigurava con lo sguardo fiero e il portamento del signor Agreste.
Signor Agreste.
Le bruciano, quelle parole. Non lo potrà mai chiamare per nome, o in tono amorevole.
No.
A volte la invidia, quella cosetta insignificante – quella farfalla da collezione, appesa alla parete.


 
II
Morta


 
S’era ritrovata a pensare, seppur scioccamente, che fosse stato il suo odio ad ucciderla.
In preda dall’invidia, vittima della magia con cui Gabriel Agreste sottometteva tutti.
Era di una bellezza tragica, nella morte.
Un fiore morente, i cui petali si staccavano e cadevano, senza far rumore.
Così se n’era andata, senza far rumore. Non un lamento, un singhiozzo, solo due occhi slavati che alla fine non erano riusciti a reggere in peso di tutto quell’amore.
Una farfalla – come quelle che decoravano la sua bara – con le ali in fiamme.
Un angelo, sceso in Terra per la loro redenzione.
Le veniva da piangere, quando gli angeli meritavano di morire.
 


III
Cadavere


 
Emilie era un cadavere, Nathalie viva, eppure l’amava più di lei.
Nathalie era lì, su quello scomodo divano, e l’altra era in una bara.
Zero battito cardiaco, zero sangue che circolava.
Mentre lei era fredda come il marmo, Nathalie era calda, desiderosa anche di un in infinitesimale pezzetto di quel grande amore da favola che aveva dato solo alla moglie.
Lei era migliore.
Aveva mandato a puttane la sua vita, pur di aiutare il signor Agreste e Adrien.
Non s’era mai accorto, che non mancava un giorno? Che fosse Natale, domenica.
Si era piegata al suo volere, una farfalla dalle ali spezzate.
Ma continuava a preferire l’altra, nonostante fosse andata.
 


 
IV
Farfalle


 
L’amava a quel punto?
L’amava fino a prostrare la città ai suoi piedi?
Quelle farfalline nere – le stesse del suo nome, della bara, quelle che le avevano avvelenato l’esistenza – erano mortali.
Riportarla indietro?
Adrien – l’ennesima farfalla persa – non gli bastava?
Lei non gli bastava?
Niente gli sarebbe bastato, se non lei.
Gabriel Agreste stava lentamente scivolando dalla realtà, il dolore era l’occhio del ciclone del suo senso di colpa.
Avrebbe trasformato Parigi in sangue, e l’avrebbe offerta all’altare della sua adorazione per Emelie.
Se non fosse stata attenta, la sua anima sarebbe volata via leggera dalla finestra.
Come una fottuta farfalla.
 


 
V
Concorrenza


 
Non importava.
Non importava che il signor Agreste perché anche se aveva un suo capezzolo fra le labbra  sarebbe rimasto sempre il signor Agreste – fosse sopra di lei, nudo.
Non importava.
Lei era lì, beffarda nella sua morte, segretamente soddisfatta di essere ancora l’ossessione del marito.
Il suo nome non detto era impresso nell’aria, nella stessa bocca che la stava mandando in estasi, che la stava riempiendo di baci frustrati.
Il fantasma di quella storia d’amore senza ritorno, della sua voce che ancora riecheggiava fra le mura di casa, l’avrebbe fatta impazzire.
La concorrenza – quella che era dentro una bara, sei piedi sotto terra – era troppo alta.
 

 


Notes
Stai scrivendo una cosa, e poi ti ritrovi a pubblicarne un’altra!
Bah, vammi a capire.
È partito tutto dopo Queen Bee e Queen Wasp, quando quei due si abbracciano – o meglio, lei abbraccia lui.
Mi sono appena resa conto che Nathalie non c’è fra i personaggi su EF.
Ma andiamo! Praticamente è in ogni episodio!
Ho cercato su Internet, riguardo il nome della mamma di Adrien, ed è uscito “Emilie”. Non penso che l’abbiamo mai detto, quindi…
“Le veniva da piangere, quando gli angeli meritavano di morire.” È tratta dalla canzone “Chop suey” dei System Of A Down.
“Emilie era un cadavere, Nathalie viva, eppure l’amava più di lei. Citazione leggermente modificata di Cersei Lannister.
 Spero di non essere l’unica a shipparli!
Alla prossima
little_psycho
   
 
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