14/10/2018
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"A-Abe-kun..." il biondo tirò la manica della maglietta del compagno, con le lacrime agli occhi e la bocca squadrata a rombo.
"Mh? Cosha?" il moro tirò fuori dalla bocca il freddo ghiacciolo, fissando Mihashi gesticolare impacciato. Non ebbe neanche bisogno di ottenere risposta, quando vide un pezzo azzurro sciogliersi inesorabilmente al sole cocente.
"Oh..." posò lo sguardo su quello lucente e dispiaciuto del pitcher. Le iridi color ambra passavano da Abe al ghiacciolo, mentre un rivolo di saliva sfuggì al suo controllo andandosi a fondere con le goccioline di sudore che aveva in viso "Ne combini sempre una delle tue, Ren" arruffò i suoi capelli biondi con veemenza. Mihashi arrossì vistosamente, solo per aver sentito pronunciare il suo nome dalle sue labbra.
"Eh...Ah...Ehm..." il ragazzo si muoveva irrequieto sulla panchina, a destra e a sinistra dando non poco fastidio al compagno. Egli, infatti, sospirò alimentando il panico del biondo, che aumentò i movimenti in maniera compulsiva.
"Credo di non aver scelta..." soffiò, quasi fosse una condanna: in verità aveva un piano tutto ben congegnato e nei paraggi, oltre a qualche cane, non c'era nessuno per via del caldo "Ren, vieni qui"
Il ragazzo obbedì senza alzare lo sguardo, fissando continuamente il pezzo di ghiacciolo a terra, che, ormai, aveva assunto una composizione liquida e, sicuramente, appiccicaticcia.
Non sapeva perché, ma, in quel momento, trovò quella pozzanghera informe molto interessante: quel riflesso bianco che gli accecava gli occhi, l'acqua che si propagava senza sosta verso l'infinito e le goccioline che evaporavano sotto il sole-
"Mi-ha-shi Re-n!!" appena venne chiamato in questo modo inusuale, si riscosse dai suoi pensieri inutili asciugandosi la bava alla bocca. Abe lo fissava stranito. Prese in bocca un grosso pezzo di ghiacciolo e lo staccò dalla stecca.
"Afficinati..." mormorò, cercando di dare una pronuncia corretta alla parola "...e afri la vocca"
Il cervello di Mihashi andò letteralmente in pappa: divenne rosso come un peperone, squadrando la bocca per poter buttare fuori tutto l'imbarazzo.
"Ren!" venne richiamato con più forza e lui scattò, inconsciamente, davanti.
"Sì-" l'ultima lettera venne smorzata dal suono delle labbra, accarezzare la gelida superficie del ghiacciolo. Istintivamente di ritrasse, ma la mano di Abe sulla sua schiena, che lo incitava a ricambiare quello strano gesto, gli tolse ogni insicurezza.
Con le mani si cercarono a lungo, assaporando il momento di quel bacio indiretto, che, man mano diventava sempre più profondo e intimo.
"Ren..." il moro prese le sue guance a coppa, arrossate per via di quello strano contatto "P-posso?" le sue labbra tremarono un po', rischiando che il ghiacciolo scivolasse via. In questo frangente, entrambi poterono godersi la vista delle loro labbra molto rosee per via del freddo.
Mihashi arrossì leggermente, morsicando ancora un po' di gelato: era davvero troppo buono, per accorgersi di ciò che stava facendo o dicendo.
"Mi piacciono questi baci, dovremmo farli più spesso!" esultò innocentemente, con un largo sorriso, che anche Abe vedeva di rado sul suo viso e fu in quel momento che al catcher mancò un battito.
Le sue mani gelide e umide passarono intorno al collo, fermandosi alla nuca, dove i capelli biondi erano un po' ricci, e portò di nuovo le labbra vicine a quelle di Mihashi.
Il ghiaccio si era sciolto, però era rimasto il gusto dolce e fresco e questo aspetto lo fece ridacchiare soddisfatto.
"Beh, allora buon appetito"