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Autore: _M4h_    14/10/2018    1 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hello ! ecco un nuovo capitolo e per farmi perdonare é parecchio lungo!
Enjoy !


I mesi passarono veloci.
Rin e Kohaku continuavano a frequentare assiduamente i loro nuovi ed allo stesso tempo vecchi amici.
Kohaku, da quando si era riavvicinato a sua sorella, era molto più spensierato ed appagato; Rin lo vedeva bene ed era felice per lui.
Dal canto suo, la ragazza, sovente si svegliava con la nitida certezza di aver sognato qualcosa di davvero importante, senza però riuscire mai a ricordare cosa questo qualcosa fosse. Inoltre, Rin aveva una profonda e bizzarra certezza. Secondo lei, trascorrendo del tempo insieme a Kohaku ed i suoi amici, avrebbe ritrovato un giorno la capacità di ricordare i suoi sogni.
Ma la cosa più strana era che, più i giorni passavano, e sempre più sprazzi di quei sogni tornavano a galla. Non erano niente di più che immagini, semplici immagini frammentarie di una realtà molto più grande. Ma Rin era felice.
Non capiva il perché ma la cosa non la inquietava affatto, anzi, si sentiva rinquorata. Quelle persone, anzi, quegli sconosciuti erano i soli esseri capaci di capirla veramente, la ragazza si sentiva molto più vicina e simile a loro che a chiunque altro avesse mai conosciuto.

Quindi nel complesso la vità di Rin era spensierata, all’università non aveva problemi, si era fatta dei nuovi amici e tutto andava per il meglio. Se non fosse per un piccolissimo dettaglio non trascurabile, quel demone l’evitava come la peste. Sesshomaru. Lui era l’unica nota dolente nella tranquilla vita di Rin.
Da quando erano usciti non si era più fatto né sentire né vedere, anzi l’evitava proprio. E quelle rare volte che si incrociavano, per sbaglio, lui si ostinava ad agire come se lei fosse invisibile.
Non che Rin fosse sorpresa, aveva ben capito che da parte del demone non c’era alcun desiderio di rivederla. Ma non era comunque obbligato ad agire cosí, Rin non aveva fatto nulla per meritarsi un trattamento del genere.
Ma invece di mandarlo a quel paese e voltare pagina, Rin aveva preferito passare dei giorni interi a rivivere nella sua mente la serata che avevano trascorso insieme, continuando a non capire cosa avesse scatenato un cambiamento cosí repentino in quel demone. Sembrava si stessero divertendo, erano in sitonia e due secondi dopo Sesshomaru si era chiuso a riccio. 

La ragazza sentí il bisogno di confidarsi con qualcuno quindi valutando, con ragione, Kohaku poco adatto ad aiutarla decise di chiamare Keiko.
La sua amica, si era dimostrata disponibilissima ed anche piuttosto felice di spiegarle che era solo un’ingenua e che secondo il suo parere il demone si era offeso perché la ragazza non l’aveva invitato in casa sua, con ovviamente l'intenzione di concedersi a lui.
In seguito, Keiko, aveva cominciato ad esporle la sua teoria secondo la quale Sesshomaru aveva considerato Rin una preda facile e voleva solo una storia da una notte e via. Ma non essendo riuscito ad arrivare ai suoi fini, si era infuriato. Il demone non aveva quindi intenzione di perdere altro tempo con una bambinetta difficile come lei e avrebbe cercato ragazze facili altrove. E concluse con l’esempio lampante dell’atteggiamento scostante ed irritato che Sesshomaru aveva tenuto nei confronti di Rin i giorni seguenti.
Ciò era semplicemente la prova che lei, Keiko, aveva ragione e che tutti gli uomini erano dei disgustosi traditori.

Rin si appuntò mentalmente di smetterla di chiedere consiglio alla sua amica, ma una parte di lei si disse che probabilmente Keiko aveva ragione.
Sesshomaru non era certo il tipo abituato a ricevere rifiuti, ed era abbastanza sicura che ci fossero un sacco di ragazze la fuori pronte a pagare per poter passare una torrida notte di passione con lui.
Rin non era una ragazzetta alle prime armi, e ovviamente il suo corpo non era insensibile ai richiami del piacere, ma davanti a lui si comportava come una ragazzina delle medie, per questo motivo non le era nenanche passato per la testa di chiedergli di salire. Quasi sicuramente in cuor suo, Rin, sapeva che non era pronta per dormire con lui sin dalla prima sera. Tutto il tempo del appuntamento la ragazza aveva avuto il cuore che le martellava insistentemente nel petto senza darle un attimo di tregua. Ciò le aveva fatto perdere tutte le sue capacità e le rendeva difficile anche solo pensare. Lei era sicura che se lui l’avesse anche solo baciata sarebbe svenuta o peggio morta d’infarto. Quindi fare sesso con lui sarebbe stato per lei assolutamente impossibile. E poi quel demone le piaceva, non voleva correre troppo, non voleva rovinare tutto. Ma probabilmente lui in lei non vedeva altro che una ragazzina che gli sbavava dietro, come tante altre, quindi forse era meglio cosí. La loro era una storia finita ancora prima di cominciare. Rin ci aveva messo una pietra sopra.
Ma il comportamento scostante di lui riusciva a mettrela in rogna. Ok erano usciti insieme e ok lui l’aveva buttata via come un giocattolo rotto, ma non aveva alcun bisogno di trattarla cosí. Non era una disperata, non aveva tappezzato casa sua con le foto del demone, sapeva come comportarsi civilmente dopo la fine di una storia. Rin all’inizio sperava che sarebbero potuti diventare almeno amici, ma il comportamento di Sesshomaru le fece capire che lui non era minimamente intenzionato ad instaurare nessun rapporto di qualsivoglia natura con lei.
Nonostante ciò Rin non capiva e il non capire le dava fastidio, e quando era infastidita per principio s’impuntava.
Infatti le prime volte che lo aveva rivisto aveva provato a parlargli, gli parlava di tutto e di niente solo per fare conversazione, ma lui non le rispondeva, e se lo faceva ciò che usciva dalla sua bocca erano monosillabi ed il suo tono estremamente annoiato. Quindi, su consiglio degli altri, e per la propria sanità mentale, decise di smetterla di parlargli ed infastidirlo.
Nonostante ciò Rin non era come lui e non poteva fare finta che Sesshomaru non esistesse, quindi continuava a salutarlo e a sorridergli anche se lui non le rispondeva, mai.
Eppure quando i loro sguardi s’incrociavano Rin poteva scorgere negli occhi del demone una luce diversa, amore, tristezza, colpa o forse era semplicemente pena, nei suoi confronti, e Rin si faceva davvero troppi film mentali.

Con la più grande delle sorprese Rin scoprí che quella sera Sesshomaru sarebbe rimasto con loro. Non sapeva quale astrusa ragione avesse convinto il demone a passare del tempo con tutti loro, visto che non era propriamente loro amico ma li sopportava gentilmente, come amava precisare Miroku.
Sicuramente il fatto che quella sera si erano tutti autoinvitati a casa dei fratelli NoTashio per fare una maratona film horror non gli aveva lasciato molta possibilità di fuga o probailmente Sesshomaru aveva semplicemente voglia di passare una serata a casa sua e riposarsi.

Optarono per la serie Halloween, quindi un totale di dieci film da vedere, davvero troppi.
Per farla breve, dopo il primo film persero Inuyasha e Kagome, che su suggerimento della ragazza andarono in camera del mezzodemone, ovviamente quest’ultimo non ebbe nulla da ridire.
Dopo il secondo film Kohaku decise che era il momento giusto per farsi uno spuntino e tornò più o meno a metà del terzo.
Kagome e Inuyasha fecero la loro apparizione verso l’inizio del quarto.
Sesshomaru aveva l’aria di uno che stava per fare una strage, riusciendo ad apparire ben più spaventoso di Michael Myers, ma per un’oscura ragione continuava a restare saggiamente seduto sul divano.
L’unico veramente interessato sembrava Miroku, infatti era talmente concentrato che ignorava totalmente la povera Sango, la quale per svagarsi un pò cercava sollievo nei social.
Per finire, Rin, si è addormentata tra il quarto e il quinto film.
E come d’abitudine sognò, ed era un sogno davvero strano, questa volta non erano semplici immagini ma una storia ben definita.

Era in una strana grotta rosa, il pavimento aveva una strana consistenza, morbida e gelatinosa. Cercava di correre per scappare da una grande testa fluttuante dagli occhi rossi, ma non riusciva a correre continuava a sprofondare quindi gridò, gridò il suo nome sperando che lui potesse sentirla ed aiutarla “Signor Sesshomaru, Signor Sesshomaru salvami, Signor Sesshomaru… qualcuno mi aiuti…” all’improvviso vide qualcuno e lo riconobbe e si avvicinò “Inuyasha.. ma tu non sei Inuyasha..” no non era lui aveva gli occhi rossi non poteva essere lo stesso mezzodemone che conosceva lei, più lui avanzava più lei indietreggiava impaurita. Corse via, ma la testa gigante le impedì di continuare la sua corsa disperata. Era in trappola ma il mezzodemone parlò intimandola di non muoversi. Lei ubbidì, non avrebbe comunque potuto fare altrimenti la paura l’aveva bloccata sul posto. Inuyasha attaccò la testa gigante, ma “Magatsuhi è entrato in Inuyasha, proprio come quella volta con Kohaku, vuole controllare il suo corpo” si accorse Rin. E poi lo vide, o meglio, lo sentì arrivare e si girò, i loro sguardi si incrociarono “Signor Sesshomaru!” disse Rin sollevata ma la ragazzina incominciò a sprofondare “ah, non riesco a muovermi..” ed il terreno l’inghiotti.*

Rin si svegliò di soprassalto madida di sudore.
Si accorse in un secondo tempo che tutti i presenti, Sesshomaru compreso, la stavano fissando con uno sguardo davvero inquietante.
Il film era in pausa “ehm mi sa che mi sono addormentata. eheheh” disse Rin per sdrammatizzare, nessuno si mosse ne rispose “che succede? Ho fatto qualcosa? Oddio oddio nooo ! non ditemi che ho russato!! Che vergognaaa” disse coprendosi il viso con le due mani.
Qualcuno parlò “non hai russato, hai parlato nel sonno. Ti ricordi cosa stavi sognando?” era Sesshomaru.
Rin lo guardò esterreffatta “eh? No, non mi ricordo mai i sogni che faccio” scosse la testa la ragazza “ma perché che cosa ho detto?” chiese infine preoccupata.
“no niente, nulla di comprensibile. In ogni caso, succede spesso quando si parla nel sonno” le rispose Miroku.
“ah bhe meno male. E da un pò che faccio dei sogni strani, almeno credo che siano strani, ma non li ricordo mai al mattino” gli disse la ragazza
“se ne senti il bisogno possiamo parlarne insieme qualche volta Rin” disse l’ex-monaco
“credi che io sia un caso così disperato da aver bisogno di parlare con uno psicologo?” chiese Rin ridendo
“no” sorrise Miroku “credo semplicemente che tu abbia bisogno di capire ciò che il tuo subconscio vuole dirti. A volte la nostra mente usa i sogni per farci capire qualcosa di veramente importante, ed analizzandoli si può..”
“Miroku! Penso che sia veramente il momento di andare, è parecchio tardi e domani abbiamo il brunch ricordi?” insistette Sango.
“ah si si è davvero tardi, noi iniziamo ad andare per primi visto che siamo i più lontani, giusto Rin?” concordò Kohaku.
“eh? Ah ok. Ci vediamo domani ragazzi. Arrivederci Sesshomaru” disse la ragazza.
“Fai attenzione a te Rin” le disse il demone.
Rin, incredula, si girò di scatto per guardarlo e si accorse con sorpresa che la stava guardando anche lui quindi gli rispose raggiante “certo” ed uscí seguita da un Kohaku di pessimo umore.
Rin non sapeva bene cosa fosse successo esattamente quella sera ma qualunque cosa fosse non le dispiaceva affatto.

Appena Rin e Kohaku chiusero la porta Inuyasha grido “ok, cosa diavolo é appena successo?”
“Calmati Inuyasha! Penso veramente che sia semplicemente il suo subconscio che le fa vedere sprazzi della sua vita passata” lo tranquillizzo Miroku
“e ti sembra normale? come possiamo farla smettere di ricordare?” chiese Sango tra il preoccupato e l’arrabbiato
“Sango, non possiamo farla smettere, non é un computer! E una persona che sta semplicemente ritrovando la sua memoria perduta, e visto che il suo processo d’acquisizione dei ricordi é già iniziato non lo si puo più stoppare. L’unica cosa utile che possiamo fare é parlare con lei ed aiutarla ad affrontare la cosa per farle capire che non é sola” disse Miroku.
“L’hai baciata?” chiese a bruciapelo Sango a Sesshomaru, scioccando tutti i presenti e ricevendo uno sguardo carico di odio e ira dall’interessato. Ciò nonostante quando il demone parlò nulla nella sua voce tradí le sue emozioni “e cosa ti fa pensare che risponderò a questa tua domanda, donna impertinente?” disse con il tono più glaciale di cui era capace.
Sango non rispose ma sostenne il peso dello sguardo di Sesshomaru.
Inuyasha sorprendendo tutti, compreso se stesso, prese le difese di suo fratello e disse alla sua amica “ma se non le parla neanche, come pensi abbia potuto baciarla?”
“questo é ciò che dice lui, ma noi che ne sappiamo di cosa fa realmente nel suo tempo libero?” gli chiese Sango
“quale tempo libero? É sempre a lavoro” la riprese Inuyasha
“ti prego Inuyasha, non essere cosí ingenuo” rispose Sango con fare saccente
“smettila Sango! Anche se non credi a lui, credi a Rin. O se non ci riesci almeno prova a riflettere prima di parlare. Rin é sempre stata con noi, praticamente tutti i giorni da quando Sesshomaru l’ha lasciata. Ma soprattutto, tu sai com’é mio fratello quando é con Rin, l’hai visto un sacco di volte, ormai dovresti conoscerlo. Guardalo bene e dimmi che quelli sono gli occhi di un Sesshomaru appagato e felice come solo la vicinanza di Rin riesce a renderlo?” la sfidò Inuyasha alterato.
“ah si? Allora cosa era quel fai attenzione a te Rin di prima?” chiese piccata Sango
“Stai esagerando!” disse Sesshomaru al limite e si avvicinò pericolosamente alla ragazza con fare aggressivo
“ok ok calmiamoci tutti per favore, non serve a nulla prendersela gli uni con gli altri” disse Kagome mentre Miroku, preoccupato, s’interporse tra la sua ragazza e Sesshomaru.
“Sango ti prego. Perché ti ostini ad attaccare Sesshomaru” le chiese Kagome vedendo che l’amica non intendeva arrendersi
“ah adesso sono io la cattiva? É lui il demone uccisore di uomini non io. Smettetela di guardarmi cosí, io non... Io non voglio che Miroku muoia di nuovo. Non posso farcela é troppo dura. Ti prego non lasciarmi ancora da sola” supplicò Sango suo marito, con il viso ormai rigato da copiose lacrime di disperazione.
L’ex-monaco non poté fare altro che stringere tra le sue braccia colei che era, almeno in cuor suo, sua moglie e si sentí pervadere da un sentimento d’impotenza che conosceva ormai troppo bene.
Davanti a questa scena tutti si ammutolirono e la calma tornò nell’appartamento.
Dopo un lungo momento di silenzio Miroku disse “penso che la maledizione originale, con il tempo, ha mutato i suoi effetti. Non sò se sia normale, ma riesaminando le nostre vite passate la capacità di Rin di ricordarsi di noi é sempre più rapida ed ora penso che semplicemente passare del tempo con tutti noi le abbia fatto tornare la memoria”
“no la maledizione parla di amore” disse Sango disperata
“si Sango, la maledizione parla di un sentimento di puro amore ma i greci credevano nell’esisteva di diversi tipi di amore, ben otto per l’esattezza, tra cui l’amore Stοrgé cioé l’amore parentale-familiare o l’amore Philia quello tra amici... quindi penso che i sentimenti che la legano a noi, a tutti noi, hanno attivato la maledizione. Tra l’altro credo che fosse solo questione di tempo, dopottutto viveva già con Kohaku, ci avrebbe messo un po ma alla fine si sarebbe comunque ricordata”
“vuoi dire che il processo di recuperazione sara sempre più veloce in futuro? Cio significa quindi che il tempo a nostra disposizione sara sempre meno?” chiese Inuyasha preoccupato, Miroku rispose positivamente alle due domande.
Il silenzio calo nuovamente sulla stanza.
“Perché si é ricordata proprio quell’episodio?” disse Sesshomaru a voce alta più a ses tesso che agli altri.
“come?” chiese Kagome
“tra tutti i momenti della nostra vita passata perché si é ricordata dell’unico momento in cui non sono riuscito a salvarla?” chiese il demone
“cioé di tutta la situazione, l’unica cosa che ti preoccupa é la paura di poter far brutta figura con Rin perché cinquecento anni fa non sei riuscito a salvarla?” chiese acido Inuyasha.
Kagome si avvicino, ma non troppo, a Sesshomaru “Oh Sesshomaru! non penso che quello sia il solo ricordo che ha di te. Secondo me per ora Rin sta cercando di ricomporre il suo passato attraverso i sogni, ma deve essere un po come un puzzle di cui lei non ha alcun controllo e quell’avvenimento non é altro che un frammento o meglio un pezzo del suo passato”
“si, Kagome ha perfettamente ragione. Ed ovviamente stando con noi é più probabile che siano dei ricordi su di noi, i suoi amici, che riafforeranno più facilmente, a discapito dei vostri ricordi di coppia” disse Miroku.
Sesshomaru lo fisso a lungo e poi disse “ok, domani le chiedo di uscire” e si diresse verso camera sua.

Continua...

* questa parte è un chiaro riferimento all’episodio 22 di Inuyasha The Final Act “Naraku La trappola dell’oscurità” lo specifico anche se sono sicura che lo avevate capito anche da sole/i.

   
 
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