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Autore: Sophie_moore    15/10/2018    2 recensioni
Questa storia fa parte della serie "Writober - RWBY's Alternative Universes"
Kingdom!AU
Avevano litigato di nuovo. Per l’ennesima volta.
Re Jacques le aveva dato dell’irresponsabile, l’aveva chiamata “bambina”, l’aveva minacciata di tagliarle i conti, di diseredarla dalla famiglia.
E solo perché aveva provato a parlare durante la riunione. Solo perché aveva osato dire la sua opinione durante la riunione per la gestione dell’esercito.

Spero che questa storia vi piaccia!
Un abbraccio!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Weiss Schnee
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RWBY's Alternative Universes'
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Questa storia appartiene alla serie “Writober – RWBY’s Alternative Universe”

Prompt: Quadro
Personaggi: Weiss Schnee

Salverò il regno

Avevano litigato di nuovo. Per l’ennesima volta.
Re Jacques le aveva dato dell’irresponsabile, l’aveva chiamata “bambina”, l’aveva minacciata di tagliarle i conti, di diseredarla dalla famiglia.
E solo perché aveva provato a parlare durante la riunione. Solo perché aveva osato dire la sua opinione durante la riunione per la gestione dell’esercito.
Jacques aveva un carattere così spigoloso e crudele che la feriva ogni volta che apriva bocca.
Weiss era uscita, sbattendo la porta. Si teneva su la gonna e la sottogonna e l’unico rumore nel castello era quello dei suoi tacchi che sbattevano innervositi sul pavimento.
«Dio, quanto lo detesto!» brontolò, emettendo poi un urletto stridulo.
Camminare aveva un potere tranquillizzante su di lei, riusciva a calmarla come nient’altro. Forse la scherma, ma non poteva abusarne o suo padre se ne sarebbe accorto e l’avrebbe punita, perché: “una principessa non deve combattere, è una cosa da soldati!”
Lo detestava dal più profondo del suo cuore.
Si infilò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle con un calcio frustrato.
Andò a recuperare il cuscino e ci urlò dentro con tutta la forza che aveva, come a voler soffocare la sua rabbia.
Alzò lo sguardo, solo dopo avere preso dei profondi respiri, e si scontrò con un paio di occhi azzurri, dipinti in modo impeccabile.
Il ritratto di famiglia che stava appeso proprio sopra al suo letto la osservava, la giudicava in silenzio. Avrebbe tanto voluto girarlo in modo che nessuno la guardasse più, ma era l’unica immagine che aveva di sua madre.
La Regina era morta anni prima, poco dopo aver posato per fare quel ritratto. Aveva uno sguardo triste, seppure sorridesse. E quel sorriso era così caldo e affettuoso, pieno di gioia, che non riusciva mai a decifrarla. Ogni tanto, quando Weiss la guardava, aveva la sensazione che si muovesse. In baso al proprio stato d’animo, la madre di Weiss aveva un viso diverso. A volte sembrava che la gioia del suo sorriso sovrastasse la tristezza dello sguardo, altre volte pareva il contrario.
Le mancava così tanto… e tutto il resto della famiglia ritratto non era importante: la giovane principessa lo teneva solo per l’immagine della Regina scomparsa.
«Mamma… mi manchi così tanto.» mormorò la ragazza. Sospirò tristemente, si slacciò con fatica il corpetto dell’abito e rimase in biancheria.
Le veniva da piangere, ma non poteva farlo, non lei, non la principessa Weiss Schnee.
Doveva essere forte, salvare il Regno da quell’uomo spregevole con le sue sole forze.
«Vedrai mamma… lo distruggerò.» disse, sorridendo con le mascelle strette. Si sentiva pervasa da un fuoco che non conosceva, ma che la fece sentire carica come non era mai stata.
  
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