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Autore: cabin13    19/10/2018    4 recensioni
|KamiJirou|
Se deve essere sincera è rimasta spiazzata quando l’amico si è offerto di rimanere a sorvegliare gli zaini con lei.
{...} Dentro di lui starà rodendo come non mai, tutti si stanno divertendo all’infuori di lui. Poi, Kyoka lo conosce bene, sa che il suo tono stanco è solo una finizione: starà lanciando ogni sorta di maledizione possibile all’indirizzo di Todoroki e Midoriya – dai, persino contro Mineta – perché loro possono godersi da vicino la vista delle ragazze in bikini. {...}
È sempre stata una persona parecchio riservata, ma ogni volta che pensa al proprio corpo la timidezza e il senso di inferiorità la investono come una valanga. È dalle medie che prova a reprimere questi sentimenti e non ci è mai riuscita del tutto. Insomma, lei si è iscritta alla U. A. per diventare un’eroina che aiuta le persone in difficoltà con i suoi poteri e le sue abilità, mica con la sua bellezza, no?
Eppure, quando i suoi compagni si lasciano sfuggire qualche commento sulle altre meno che su di lei, Earphone Jack non può fare a meno di sentirsi un pochino delusa.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You're the only one

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Kyoka è seduta sotto il grande ombrellone che si sono procurati apposta per la spiaggia.

Si porta le ginocchia al petto ed osserva i suoi compagni divertirsi in acqua tra mille schiamazzi. Momo sta combattendo sulle spalle di Todoroki contro Midoriya e Uraraka e intorno a loro gli altri ragazzi stanno aiutando una o l’altra coppia inondando gli avversari con una pioggia infinita di schizzi – a parte Bakugou, lui sta convincendo Kirishima a fargli da cavalcatura perché “non è mica possibile che quel Deku di merda e lo stronzo a metà si ficchino in testa l’idea di superarlo”, o qualche altra solita uscita delle sue.

La ragazza ha rifiutato ogni obiezione degli amici che hanno provato a convincerla a fare il bagno con loro, ha preferito rimanersene all’ombra tirando in ballo la banalissima scusa di controllare le borse e si è pure tenuta addosso la maglia porpora oversize.

Non sta neanche prestando reale attenzione alla musica che il cellulare sta riproducendo in quel momento e si ricorda di star usando le cuffiette al posto dei suoi lobo-jack solo quando avverte una lieve forza che le gira il capo verso sinistra. Denki ha la testa posata sulla sua spalla e insieme stanno condividendo gli auricolari del biondo.

– Mmh… Mandala avanti questa – borbotta il giovane con voce impastata. – Metti i Fall Out Boy, ho voglia di ascoltare loro…

Il fiato del ragazzo elettrico le solletica la clavicola e la base del collo e la moretta si sente stringere la bocca dello stomaco; pare una ragazzina alle prese con la sua prima cotta – cosa che, per quanto si ostini a negarlo a se stessa, è vera.

Se deve essere sincera è rimasta spiazzata quando l’amico si è offerto di rimanere a sorvegliare gli zaini con lei: lui, che è l’anima della festa e non si lascia mai sfuggire l’occasione di fare baldoria, proprio lui, ha scelto di restarsene lontano dal baccano per stare con lei.

Una vocina nella sua mente la richiama, la disillude, le dice che il motivo di Denki è solo la preoccupazione per i compagni, perché nell’acqua correrebbe il rischio di lasciarsi andare troppo e folgorare accidentalmente qualcuno. Dentro di lui starà rodendo come non mai, tutti si stanno divertendo all’infuori di lui. Poi, Kyoka lo conosce bene, sa che il suo tono stanco è solo una finizione: starà lanciando ogni sorta di maledizione possibile all’indirizzo di Todoroki e Midoriya – dai, persino contro Mineta – perché loro possono godersi da vicino la vista delle ragazze in bikini.

Le altre in bikini, già.

Kyoka raccoglie ancora di più le ginocchia verso il busto. È sempre stata una persona parecchio riservata, ma ogni volta che pensa al proprio corpo la timidezza e il senso di inferiorità la investono come una valanga.  È dalle medie che prova a reprimere questi sentimenti e non ci è mai riuscita del tutto. Insomma, lei si è iscritta alla U. A. per diventare un’eroina che aiuta le persone in difficoltà con i suoi poteri e le sue abilità, mica con la sua bellezza, no?

Eppure, quando i suoi compagni si lasciano sfuggire qualche commento sulle altre meno che su di lei, Earphone Jack non può fare a meno di sentirsi un pochino delusa. Persino Hakagure, che è invisibile, riceve più apprezzamenti di lei.

È da sempre combattuta riguardo questa questione. Nel mondo degli eroi l’estetica sta diventando una voce man mano più importante, sia per i Pro uomini che per le donne: fa acquisire notorietà tra i fan e le agenzie sono più invogliate a reclutare un eroe che, oltre alle capacità, ha anche un buon successo con il pubblico. E lei sente di non essere speciale sotto questo punto di vista.

La coscienza le ripete che il suo è un ragionamento totalmente privo di senso e rasenta un nuovo record di idiozia, ma c’è sempre quella vocina che non sta mai zitta e non le dà pace.

È anche per questo che Kyoka ha preferito tenersi la maglietta. Rimuoverla sarebbe come esporre le sue insicurezze interiori e personali ad occhi indiscreti, che non sono tenuti a sapere niente.

E, non per ultimo, Kyoka si vergogna. Certo, non è la prima volta che vede le altre ragazze in costume – dopotutto, già durante il ritiro nei boschi sono state tutte insieme alla sorgente termale da nude e anche al dormitorio hanno una vasca per loro –, ma ha una tremenda, irrazionale e ingiustificata paura del giudizio che i maschi possono dare, dei paragoni che potranno fare tra lei e le altre. Saranno anche focalizzati sul loro obbiettivo di diventare dei paladini della legge, ma restano comunque degli adolescenti quindicenni (quasi) tutti etero.

Appoggia il mento sulle ginocchia e sospira profondamente, mentre chiude gli occhi e si dà della cretina per quella che sarà la centesima volta dall’inizio della giornata.

Sono delle scoccianti risatine frivole a distrarla dalle sue interminabili riflessioni: non importa che Immortals sia sparata a tutto volume nel padiglione auricolare sinistro, le vocine petulanti riescono a trapassare la cortina di musica e a pungerle i timpani come delle infide vespe. L’espressione corrucciata che ha già da prima si accentua ancora di più fino ad assumere un cipiglio scocciato quando capisce qual è stata la fonte del suono.

Le due oche strizzate nei loro bikini pietosamente coperti di paillette stanno chiaramente guardando nella loro direzione. O forse sarebbe più appropriato dire che si stanno divorando Kaminari con gli occhi. Non è difficile notare il torso nudo del ragazzo, gli addominali delineati dagli intensi allenamenti a scuola e i muscoli di spalle e braccia definiti, ma ciò comunque non giustifica l’assenza di una minima decenza nelle espressioni di quelle due.

È palese che le ragazze stiano ammiccando proprio verso il biondo, a meno che due che sembrano appena uscite da una rivista patinata di Hollywood o da un’agenzia di top model non siano diventate tutto di colpo interessate a flirtare con le mamme di mezz’età che portano i figlioletti in spiaggia a saltare e strillare.

Kyoka ritorna alla realtà non appena si rende conto che le due longilinee stangone stanno camminando in maniera assolutamente patetica e teatrale verso il loro asciugamano. Sente distrattamente Denki levare il capo dalla sua spalla e cambiare posizione, sempre rimanendo seduto, ma non si volta a guardarlo. È stupido, tuttavia ha comunque paura di quello che il volto del ragazzo possa mostrare – magari sorpresa, magari adorazione, magari felicità perché qualcuno finalmente lo allontanerà dalla noia mortale di quell’ombrellone.

La moretta irrigidisce la propria postura senza nemmeno farci caso realmente, e non si accorge nemmeno che anche qualche suo compagno in acqua ha interrotto la battaglia di spruzzi per volgere lo sguardo verso la scena. D’istinto le nocche si serrano con forza sulla custodia del cellulare e l’espressione della ragazza si fa man mano più cupa e… sofferente?

Le due gazzelle interrompo la loro passerella da veline solo quando si trovano in piedi vicino all’ombrellone della 1-A e Kyoka può vederle meglio: oltre che modelle di intimo mancate, hanno pure dei lineamenti parecchio carini, quasi da angioletti. La più prosperosa delle due sembra anche quella più interessata: nel percorso fino a loro si sarà passata una mano tra i lunghi ricci castani almeno una decina di volte, invece la sua amica, una biondina piena di lentiggini, pare più un supporto morale.

– Ehilà! – saluta la prima ragazza senza guardare la corvina neppure di striscio, gli occhi solo per Denki. – Non ti abbiamo mai visto qui, e io e Rika ci chiedevamo… è la prima che vieni in questa spiaggia, vero?

– Beh, sì… sì, sono stati alcuni miei amici a proporre di venire qui – è la risposta poco convinta del ragazzo elettrico mentre si porta una mano dietro la nuca, imbarazzato. Kyoka non l’ha mai visto così, Pikachu si sta comportando in modo strano.

– Perfetto! – trillano insieme le modelle e Earphone Jack deve trattenersi dall’imprecare, perché con le loro candide voci argentine le hanno fatto quasi dire addio all’intero apparato uditivo, quasi sicuro che quell’esclamazione l’abbiano sentita anche fino a Taiwan.

– Ti starai annoiando a star seduto qui a non fare niente – commenta allegra la biondina, mentre la castana regala a Kyoka uno sguardo di superiorità che le fa venir voglia di fregarsene delle limitazioni e delle regole sull’uso delle Unicità e di spedirla dall’altra parte dell’oceano.

– Che ne dici di venire a fare un tour della spiaggia insieme a noi? – l’amica conclude la domanda iniziata dall’altra ragazza.

Di solito non le piace giudicare le persone senza prima averle conosciute, ma in questo momento la corvina manda a quel paese tutti i suoi sani principi e lascia che i suoi pensieri siano influenzati da un sentimento che è… gelosia? Non ne è certa nemmeno lei, ma sa che si mischia perfettamente all’antipatia verso quelle due e forse un poco anche alla delusione.

Il tono della castana è troppo ammiccante e a Kyoka non serve la sfera magica per sapere cosa succederà di lì a un secondo: dubita che Kaminari riesca a resistere a una richiesta così da parte di una ragazza così.

Poi, però, succedono troppe cose assurde in contemporanea e il cervello della moretta va in tilt, non riesce più a metabolizzare gli eventi, è come se un fulmine al ciel sereno fosse piombato tra i suoi neuroni sballandone tutte le funzioni connettive.

Ha fissato le sue iridi violacee sulla linea dell’orizzonte, non vuole ascoltare e assistere al momento in cui il biondo la scaricherà – e, indirettamente, la rifiuterà – per le veline, ma non vuole nemmeno che i compagni in mare possano leggerle in faccia le emozioni negative, perché sa come sono fatti e sa che se la vedessero giù di morale si ritroverebbe circondata come minimo dalle altre ragazze e l’ultima cosa che vuole è che finire al centro dell’attenzione di tutti.

Tuttavia Momo riesce comunque ad intromettersi nel suo campo visivo, agita le mani in lontananza e si porta sulla linea del suo sguardo. È ancora in groppa a Todoroki e gesticola come una pazza, si muove talmente tanto che Shouto sotto di lei è in un visibile equilibrio precario, le mani serrate sulle cosce della vice rappresentante e la bocca aperta in qualche rimprovero alla fidanzata.

A Earphone Jack quasi prende un colpo quando la vede, l’amica sembra davvero posseduta. E rischia di strozzarsi con la sua stessa saliva quando nota anche Ochaco sopra Izuku che copia le azioni della giovane, perché le due stanno richiamando l’intera classe verso di lei. Ormai Kyoka non sta più nemmeno ascoltando la conversazione tra Denki e le aspiranti modelle, non che si siano scambiati molte battute in realtà, ma vuole capire che cazzo vogliono dirle le amiche (gli amici, in verità, perché ora gesticolano tutti) con quello smanacciare da indemoniati.

Il tocco arriva inaspettato e rapidissimo, Kyoka si è distratta ad osservare i compagni per trenta secondi e il gesto la coglie completamente alla sprovvista.

Le mani di Denki, grandi, calde, un poco ruvide, si posano sul suo fianco destro mentre le braccia, le stanno cingono la vita e il biondo la gira e la sposta praticamente di peso; la schiena di Earphone adesso è a pochi centimetri dal petto di lui.

Con la coda dell’occhio nota Momo compiere uno slancio, ma non capisce se stia esultando o solo cadendo, la mente troppo stordita per poter analizzare l’informazione dell’organo visivo. In quel momento l’unica cosa che riesce ad afferrare per davvero è che Denki, il suo Pikachu, il suo migliore amico, la sta stringendo a sé – la sta stringendo a sé, è ancora seduto accanto a lei e sta ignorando le avance delle gazzelle. È sul punto di prendere fuoco spontaneamente, ne è certa.

– Mi spiace ragazze, – sta parlando il biondo – ma, come potete notare, non sono interessato. Sono già impegnato ad annoiarmi sotto l’ombrellone.

– Sei impegnato con quella? – starnazza la castana perdendo il suo cipiglio amichevolmente adorabile e mezza spiaggia si volta verso di lei. – Ma sei serio?! Con una tavola da surf, stai?

Non la smette di inveire nemmeno quando l’amica lentigginosa la trascina via di peso borbottando delle scuse imbarazzate e le due spariscono giusto in tempo prima che le altre ragazze della 1-A perdano le staffe e le facciano pentire di aver aperto bocca (tanto per la cronaca, è servita l’azione congiunta di praticamente tutti i maschi per convincerle a non fiondarsi subito addosso alla sconosciuta).

In tutta sincerità Kyoka sente la mancanza degli strilli della top model quando questa e la bionda spariscono, tra lei e Denki è venuto a crearsi un silenzio imbarazzante, denso, teso. Dovrebbe domandargli delle spiegazioni ma la saliva in gola pare essersi prosciugata del tutto e la sua memoria tenta disperatamente di ricordare come si inizia una frase: quali lettere, quali parole servono?

E perché non sta intimando al ragazzo elettrico di lasciarla andare? Per quale motivo non lo sta malmenando con il suo quirk come suo solito?

Kaminari la attira ancora di più verso di sé e, benché abbia ancora la sua maglia intorno, la corvina non può fare a meno di avvertire una scossa percorrerle l’intera spina dorsale.

Kyoka.exe ha smesso di funzionare.

– Non mi interessano più le altre ragazze, sai? Non mi preoccupo di loro già da un bel po’ – esala il giovane con una voce così bassa che all’inizio nella sua confusione mentale lei capisce che sta parlando a se stesso.

Vorrebbe comportarsi come suo solito, magari sdrammatizzando la situazione – “Ti sei scoperto bisex?” o “Vuoi diventare monaco?” –, ma le esce solamente un verso simile a quello di una foca disperata che si sta strozzando da sola e la temperatura delle guance non accenna ad abbassarsi – grazie a dio non ha il potere di Todoroki, o l’ombrellone e gli asciugamani sarebbero già un cumulo di cenere.

È un po’ che volevo dirlo, ma non sapevo mai quando o da che parte iniziare e quindi può essere che adesso risulti fuori un discorso sconclusionato. Tu sei la mia migliore amica ed è giusto che lo sappia: mi sono innamorato di una ragazza.

Non è certa che le orecchie abbiano recepito il messaggio correttamente, ma qualcosa dentro di lei sembra aver capito benissimo. Tutto diventa di colpo più lento, in contrasto con il vortice che le si agita nell’anima: le emozioni soffiano, distruggono l’argine dietro cui ha nascosto il tenero sentimento che si ostina a non chiamare amore e questo si riversa nel suo cuore, si mischia al sangue e come un terremoto scuote tutto il suo spirito. La cosa buffa è che le sembra passata un eternità, invece accade tutto in un secondo.

D’improvviso l’acqua le pare il male minore, vorrebbe staccarsi da Denki e correre verso gli altri, lasciandoselo lontano, alle spalle. Ma lui forse le ha letto nel pensiero, perché la sua presa si è fatta un poco più intensa.

– A dirla tutta, in realtà mi sono innamorato di una tavola da surf – trattiene a stento un risolino e col mento va a posarsi sulla clavicola della moretta, lo sguardo però fisso verso il mare. – La peggiore delle tavole da surf, sai? È nana, non arriva neanche al metro e sessanta figurati, poi fa sempre delle battute di merda e usa il suo quirk per picchiarmi ogni volta che apro bocca. Ma è la più carina di tutte. E chi se ne frega se non ha tante curve o non ce le ha al posto giusto o non è molto “sporgente”, a me non interessa perché è bella proprio per questo.

Il biondo fa una piccola pausa, forse non sa più come proseguire ma il tentennamento dura neanche un secondo. – Poi… poi, dovresti vedere che mito è, Kyoka! Te lo giuro, ha un hobby per la musica e secondo me non è solo una passione perché suona come una professionista. Inoltre è davvero intelligente e coraggiosa, e in combattimento è proprio una forza, ha spinto un mio compagno a superare la propria paura per dare il meglio di sé. E vogliamo parlare dei capelli? Degli occhi? Ti parlerei di tutto di lei!

Le pupille dorate abbandonano l’orizzonte per fissarsi in quelle violette della ragazza, che ora ha alzato il volto paonazzo verso Denki. – Ma suppongo tu la conosca già piuttosto bene, vero? Non sei niente meno delle altre, Kyoka, non compararti a loro, vai benissimo esattamente così come sei!

L’ultima frase è quasi un grido mentre il volto di Pikachu assume dieci diverse tonalità di rosso dalle orecchie fino alla base del collo.

Gli ingranaggi della corvina sembrano arrugginiti, richiedono un buon paio di secondi per permetterle di incastrare tutti i tasselli, per afferrare davvero le parole del ragazzo. Denki non sta fuori dall’acqua per evitare qualche scarica accidentale, è voluto rimanere con lei perché le ha letto dentro, ha capito le sue insicurezze e voleva in qualche modo starle vicino.

Kyoka agisce d’impulso. Si volta completamente verso di lui con il corpo e lo travolge in un abbraccio prendendolo alla sprovvista. Quasi perdono l’equilibrio per l’irruenza del gesto, ma non le importa neanche più di tanto: la corvina si aggrappa al biondo come se non volesse lasciarlo andare mai, beandosi della loro vicinanza. Se prima si sentiva investita da una valanga di emozioni ed ha cercato di resistere, di non lasciarle fluire liberamente, adesso vi si abbandona con tutta se stessa e non intende più nasconderle.

Denki la stringe a sé e tuffa il naso nei suoi morbidi capelli, mentre la bocca si distende in un sorriso sincero. L’entusiasmo e il contatto fisico della moretta gli regalano scariche elettriche lungo la spina dorsale che non sono dovute al suo quirk.

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Bonus:

Denki e Kyoka decidono di abbandonare l’ombrellone, dopo che Koji e Rikito sono usciti dall’acqua e si stanno asciugando al “campo base”. Camminano vicini in direzione del baretto che si trova lungo la parte di spiaggia alla loro destra e sono costretti a passare davanti a dove i loro amici stanno ancora schiamazzando.

La corvina ha ancora addosso i pantaloncini scuri, ma il ragazzo l’ha convinta a togliersi la maglietta e quindi ora fa bella mostra del suo semplice costume a fascia azzurro: un velo di rossore le colora le gote, ma almeno non ha le braccia incrociate davanti a nascondere il petto. Una mano, in realtà, non potrebbe neanche alzarla, dato che Denki la tiene nella propria e le loro dita sono intrecciate insieme.

Stanno insieme da meno di dieci minuti, gli fa ancora un effetto strano, ci si deve abituare e deve controllarsi per non rilasciare accidentalmente qualche scarica.

Il primo a indicarli mentre passano sulla battigia è Eijirou – che ha ancora Katsuki sulle spalle – e subito l’intera spiaggia è girata verso di loro a fissarli con tanto d’occhi, perché risulta un po’ difficile non notare diciotto ragazzi che esultano come una curva di ultrà al passaggio di due poveretti talmente rossi in viso da voler sparire nella sabbia seduta stante.

Denki prende mentalmente a pugni il rosso con il quirk di Indurimento, forse doveva entrare in acqua e stordirli tutti prima di passare per di lì. Anzi no, rettifica la frase dopo appena due secondi, quando si accorge della composta ed elegante agitazione di Yaoyorozu: doveva proprio metterli KO.

Lui e Kyoka passano oltre fingendo di non conoscere quegli squilibrati e finalmente giungono al bar, lontano dagli sguardi degli amici. Si spartiscono due bottiglie di birra gelata e prendono poi la via del lungo mare, il largo viale piastrellato che costeggia la spiaggia ed è pieno di bancarelle turistiche con le merci più disparate.

Passeggiano in tranquillità fino a perdere la cognizione del tempo, si accorgono che è ormai tardo pomeriggio solo quando giungono al limitare del paesino scelto per la gita al mare di classe. Sono usciti dal centro e davanti a loro la spiaggia è più selvatica, ci sono solo un paio di bagnanti coraggiosi in quel tratto, ma la vista è meravigliosa. L’oceano si estende davanti ai loro occhi, ed è contornato da cespugli verdeggianti e fiori dai colori caldi un po’ rinsecchiti, mentre i raggi del sole fanno luccicare la superficie increspata da onde.

Senza lasciarle andare la mano, Denki si gira a fronteggiare la sua fidanzata – gli fa ancora strano definirla così, ma essendosi dichiarati a vicenda, teoricamente ora è quello lo status del loro rapporto – e sorridendole solleva la bottiglia in un gesto di cincin. Il tintinnio del vetro gli dice che la ragazza, un pochino imbarazzata, ha imitato la sua azione.

Earphone Jack finisce l’ultimo sorso della sua bevanda, mentre il ragazzo si incanta ad osservarla senza una reale motivazione e si riscuote solo quando la moretta gli picchietta la guancia con un polpastrello.

– Prima hai detto che volevi uscire dal paese per una cosa… – non è una domanda diretta, ma la curiosità nella voce della giovane è facilmente percepibile.

– Uh, sì, volevo allontanarmi dalla spiaggia e dal trambusto della gente – annuisce arrossendo. Prende la bottiglia vuota dalla mano della ragazza e butta entrambi i contenitori in un cestino lì nei paraggi. La timidezza gli arrossa il volto, ma il tono con cui parla è comunque quello del solito Denki scherzoso e allegro. – Ci manca ancora un passo per arrivare a essere dei definitivi “piccioncini”!

Kyoka è certa di avere problemi recepitivi quel giorno – un saluto alle facoltà cognitive che sono rimaste a Tokyo, manderà loro una cartolina –, o forse le è difficile elaborare le parole per via del proprio battito cardiaco che è improvvisamente diventato più rumoroso di un concerto metal. Boccheggia come un pesce, una vocina nella testa le dice che sa di quale passo sta parlando il biondo ma la cara vecchia timidezza prende comunque il sopravvento e rimane paralizzata dalla testa ai piedi.

È Denki ad azzerare le distanze tra le loro labbra in un tocco delicato e molto impacciato, ma questo basta a farla riprendere. Risponde al bacio con trasporto, assaporando il calore della bocca del suo Pikachu, circondandogli d’istinto il collo con le braccia per farsi più vicina, i piedi leggermente sollevati sulle punte per colmare la differenza di altezza.

Se prima era un concerto metal, quando Denki la cinge per la vita il cuore minaccia di uscirle direttamente dalla cassa toracica. Sente il ragazzo ghignare contro la sua bocca, prima che lui la baci di nuovo e Kyoka si perde nel vortice di emozioni; non le serve il suo quirk per poter percepire il battito del biondo allo stesso ritmo del suo.

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Hola gente

Questa è la prima fanfiction che scrivo su questo fandom e non potevo non farla sulla mia otp KamiJirou *.* (Kaminari è un patato, lo amo alla follia, Jirou è... Jirou, la adoro e il loro rapporto mi fa morire *inserire scleri senza senso qui*)

Spero che questa storia possa piacere anche se a me non convince del tutto, ho cercato di fare del mio meglio per mantenere i personaggi il più IC possibile ma ho comunque ancora qualche dubbio, specialmente nel finale che come mio solito è parecchio sconclusionato

La mia preoccupazione più grande è di aver banalizzato il tema principale su cui ho basato tutto il racconto, cioè le insicurezze e le contraddizioni interiori di Kyoka: se ci sono passaggi no-sense o superficiali vi prego fatemelo notare, perché io sono masochista, mi dilungo in una storia pressoché introspettiva quando so di non essere capace a scriverci su ^^'

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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