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Autore: Ice_DP    13/07/2009    3 recensioni
Una normalissima giornata in casa Uzumaki.
Se in casa Uzumaki può esserci qualcosa di normale.
[3^ classificata e vincitrice del premio (S)fortuna al contest "Baciati dalla (S)fortuna" indetto da oKelio]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come tutte le mattine che si rispettino a casa Uzumaki, Naruto dormiva profondamente sul suo letto, con le gambe che uscivano fuori dal bordo.
Era sprofondato nel materasso, consumato a forza di essere utilizzato, con le braccia e le gambe aperte che lo facevano assomigliare ad un angelo e un rivolo di bava che gli usciva dalla bocca aperta a centottanta gradi, percorrendo la guancia sinistra.
Le lenzuola bianche erano adibite a tappeto, dato che si trovavano per terra e non sul letto dove sarebbero dovute essere.
Il russare del ragazzo riempiva l'aria, e nel raggio di due chilometri, quello, era l'unico rumore assordante che si sentiva da quasi tutta la notte. Un sonoro sbadiglio ruppe quelle note tremende, squarciando l'aria densa e avvisando che Naruto stava per svegliarsi e cominciare una nuova giornata.
Ma il ragazzo non sapeva che quella sarebbe stata una giornata indimenticabile. Una mattina d'inferno.
Una lamentela di molle vecchie e arrugginite si fece sentire mentre Naruto si metteva a sedere del letto, grattandosi la testa e la schiena come avrebbe fatto un gorilla. Finita la sua grattata mattutina, abbassò le braccia ripulendosi la bava e tornando ad avere un aspetto più normale, tolti gli occhi ridotti a due fessure e i capelli che parevano un cespuglio incolto.
"AAAAAAH! UNA NUOVA GIORNATA ASPETTA NARUTO UZUMAKI!!" gridò euforico non appena la voce gli fu tornata.

Fuori dalla finestra si sentì un rumore piuttosto sinistro, e dopo pochi secondi una chiave inglese fece il suo ingresso nella stanza del ragazzo, attraversando la finestra aperta e colpendolo dritto in faccia.

QUI C’E’ QUALCUNO CHE STA CERCANDO DI LAVORARE!!” urlò una voce dalla strada, irritata nel sentire un urlo del genere al mattino presto.

Ahi…” Naruto, steso a terra come un salame e con un grosso segno rosso a forma di chiave inglese sulla guancia sinistra, si massaggiava il volto dolorante, chiedendosi che cosa avesse fatto di tanto terribile da meritarsi quel trattamento già alla mattina appena sveglio.

Con grande fatica, e con grande dolore, si alzò per dirigersi al bagno, ma il suo piede si infilò nelle lenzuola cadute a terra, facendogli perdere l’equilibrio a cascare sul pavimento, dove sbatté una sonora testata contro le mattonelle.

Come se non bastasse, il ragazzo, lamentandosi, cominciò a girare su stesso, facendo di li stesso un involtino con le lenzuola, che cominciò a rotolare finché non incontrò il lavandino del bagno. Finalmente riuscì a fermarsi.

Ma cosa ho fatto di male stanotte?” si chiese il povero Nasuto, steso a terra e con la schiena piegata contro la curva del lavabo.

Dopo vari tentavi riuscì a srotolarsi e a tornare in piedi. Rimase in quella posizione per alcuni istanti, giusto il tempo per riprendere un po’ coscienza e non cadere di nuovo in trappole come poco prima.

Si massaggiò la schiena e la guancia doloranti, poi si decise ad avviarsi al lavandino.

Ci si mise davanti e si appoggiò con le mani, ma non vide che la superficie bianca del sanitario era bagnata, e così le mani gli scivolarono, facendogli cedere le braccia, e facendogli sbattere il mento contro il bordo del lavandino.

Un urlo sovrumano riecheggiò nella casa quando il ragazzo aprì la bocca e vide che dalla lingua usciva parecchio sangue.

Non solo aveva sbattuto il mento, ma si era anche pizzicato la lingua tra i denti facendosela sanguinare.

Si portò fulmineamente le mani alle labbra, tappandosi la bocca, deciso a non urlare. Dopotutto lui era un ninja e aveva sopportato anche di peggio.

Molto peggio.

Gli ci vollero parecchi minuti prima che il dolore svanisse, ma alla fine si decise ad avvicinarsi nuovamente al sanitario assassino.

Prese l’asciugamano accanto ad esso e lo ripulì, togliendo ogni alone d’acqua, così che non si sarebbe più infortunato.

Buttò l’asciugamano a terra, prese lo spazzolino da denti e ci mise sopra il dentifricio. Se lo portò alla bocca, ma in meno di tre secondi un altro urlo tremendo squarciò l’aria.

Il dentifricio aveva toccato la ferita che si era procurato sulla lingua, facendola bruciare parecchio.

Il povero Nasuto saltellava per il bagno, cercando, così, di alleviare il dolore. Ma non risolse nulla.

Anzi, se possibile, peggiorò la situazione.

Infatti, mentre saltellava come una cavalletta, mise un piede sull'asciugamano che poco prima aveva lanciato a terra.

In men che non si dica l’asciugamano schizzò via dalla parte opposta e il piede di Nasuto volò all'indietro con tutta la gamba a seguito. Ma il ragazzo aveva i riflessi pronti: prima di cadere si appoggiò all'armadietto dei medicinali, proprio dietro al lavandino, cercando di tenersi in equilibrio.

Mossa sbagliata.

L’armadietto era piuttosto vecchio e malconcio, con le viti arrugginite e cigolanti, che, quando dovettero sopportare anche il peso del ragazzo, cedettero facendo cadere sia l’armadietto che tutti i medicinali al suo interno.

Naruto si ritrovò con una montagna di legno, vetro e medicine sopra la testa, e, incapace di muoversi, rimase lì a scongiurare che qualcuno lo venisse ad aiutare.

Ma sfortunatamente quel qualcuno non arrivò, e, come la maggior parte delle volte, fu costretto ad arrangiarsi.

Spostando malamente i grossi detriti che aveva sulla testa, si mise in piedi con molta, molta fatica, attento a non pestare i pezzetti di vetro che popolavano il pavimento del bagno.

Cercò di reggersi sulle sue sole gambe, che tremavano ininterrottamente. Si costrinse a rimanere in quella posizione, e, quando il sangue ritornò a circolare normalmente facendo cessare il tremore delle gambe, Naruto si avviò nuovamente, e molto cautamente, al lavandino.

Rimase a fissarlo per un po’, in cerca di una qualsiasi cosa che potesse ucciderlo.

Quando si fu assicurato che il lavandino non era posseduto da uno spirito assassino e che non poteva più nuocergli, si avvicinò lentamente dando un calcio all'asciugamano, ancora incastrato nel piede, cacciandolo in un angolo da cui probabilmente non sarebbe mai più stato spostato.

Aprì il rubinetto e si sciacquò via il dentifricio che gli era rimasto in bocca e sulle labbra, e finì, finalmente, la sua routine in bagno.

Ne uscì vittorioso e senza più incidenti, si vestì di fretta e corse fuori casa.

Appena sceso in strada, la prima voce che sentì fu quella di una ragazza che rideva a crepapelle, indicandolo.

Il ragazzo si accigliò, pronto ad insultare ed inveire come un pazzo contro quella maleducata, ma prima che le parole gli uscissero dalla bocca abbassò lo sguardo e vide una scena orribile.

Al posto dei suoi soliti pantaloni arancioni, aveva messo le sue mutande con le pecorelle bianche che usava solo per dormire.

Diventò simile ad un peperone troppo maturo e schizzò nuovamente in casa. Arrivato davanti alla porta, però, si accorse di aver dimenticato le chiavi dentro casa. Ma trovò immediatamente una soluzione: sfondare la porta.

La povera creatura di legno di forma rettangolare, andò in mille pezzi sotto il potente calcio del ragazzo, facendolo entrare di nuovo in casa.

Naruto rimase per un istante a fissare quel macello che aveva appena combinato, deprimendosi in maniere più che assoluta.

Entrò lo stesso in casa, buttandosi nuovamente sul letto, il quale, ironia della sorte, si spaccò in due parti, facendolo sprofondare nel mezzo.

Da lì sotto arrivarono solo lamentele soffocate e sofferenti, finché una persona molto poco delicata, non fece il suo ingresso. Si piantò davanti alla porta con la bocca aperta, guardando la scena davanti a lei.

Caos totale.

Cacciò un urlo degno di nota che fece persino smuovere Naruto, facendolo subito sedere sulla carcassa di quel povero letto.

Ma come fai a vivere in modo così osceno?” urlò, con una voce acuta e abbastanza schifata, la ragazza che era venuta per portare a Naruto un messaggio dall'Hokage.

Il ragazzo sgranò gli occhi guardandola in faccia.

La sua espressione mutò all'istante.

Sa…Sakura…” biascicò “Cosa ci fai qui?” chiese orripilato.

Quella era un’umiliazione ancora più terribile di tutte quelle precedenti messe insieme.

Sakura assunse uno sguardo tipico di un serial killer e si diresse a passo deciso verso il letto, con una mano alzata, chiusa in un pugno pronto ad essere sferrato..

Naruto sbarrò gli occhi, si accovacciò e con le braccia si coprì la testa per non sentire troppo dolore, ma anche per preservare un qualcosa della sua persona.

Un lungo attimo di puro terrore passò prima che la mano della ragazza si appoggiasse molto poco delicatamente sulla testa del ragazzo.

Inutile dire che fece un buco nel pavimento.

Così il povero ragazzo biondo piombò al piano di sotto, atterrando in malo nodo sul tavolo della cucina, che, per miracolo, non andò in mille pezzi.

Una vecchina, molto probabilmente l'inquilina del piano di sotto, per poco non ebbe un infarto vedendo Naruto, e, presa la borsetta non appena ebbe capito ciò che succedeva, gliela scagliò in testa più volte, urlando “AL LADRO AL LADRO!”

Come se non bastasse, i passanti, attirati dalle urla di quella povera signora, accorsero rapidamente per vedere che cosa fosse accaduto. Non appena videro la scena, si scagliarono contro Naruto, iniziando una zuffa che pareva non avere né capo né coda.

Dalla mischia si sentivano voci che gridavano: “Maledetto! Non si deruba una vecchia signora!” e “Screanzato!” e ancora “Ma non te l'hanno insegnata l'educazione?”. I lamenti del povero ragazzo erano soffocati dalle grida acute di tutta quella gentaglia.

Finalmente, dopo minuti passati a subire l'ira dei cittadini, Sakura venne in soccorso dell'amico.

Si piazzò sulla porta con sguardo grave e si schiarì la voce.

Signori...” cominciò con voce bassa.

Ehm...signori” la alzò un po' di più.

SIGNORI...” ormai stava quasi urlando.

Ma nessuno le dava retta.

S-I-G-N-O-R-I!!!!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo e, finalmente, l'attenzione dei presenti fu tutta su di lei.

Lasciatelo a me...il ragazzo” precisò “Lo porterò personalmente dall'Hokage” disse con un tono che niente avrebbe fatto intendere che fossero amici.

La gente la guardò con occhi di chi si è appena visto togliere la cena da sotto il naso, ma, reprimendo i loro sentimenti da cani assassini, presero Naruto e lo lanciarono in malo modo ai piedi di Sakura.

Se ti rivedo di nuovo qui, non la passerai liscia!” gridò un uomo dai lunghi capelli rossi.

State pure sicuri, qui non lo vedrete mai più” assicuro Sakura, anche se la sua espressione diceva tutt'altro.

Naruto alzò la testa contrariato, cercando di mettere insieme qualche parola sensata dopo tutte quelle botte.

Ma Sakura, io abito qui...” biascicò, prima di ricevere un calcio in testa dalla ragazza.

Come suo solito non aveva capito niente.

Sakura se lo caricò sulle spalle e uscì da casa sua, diretta al palazzo dell'Hokage.


Non appena Tsunade lo vide conciato in quelle condizioni, vietò categoricamente che ogni missione, anche la più semplice, gli fosse affidata.

Il ragazzo aveva provato a ribattere, ma in cambio alla sua cocciutaggine, aveva solamente ricevuto una catasta di libri in testa.

Così, mentre stava per uscire dallo studio di Tsunade, una voce lo fece fermare.

Se proprio vuoi, un lavoro te lo posso trovare” disse la donna, con un sorriso poco convincente dipinto sulle labbra.

Naruto, pur di essere impegnato, decise di accettare, pur non sapendo di cosa si trattasse.

Ma di lì a poco, se avesse potuto tornare indietro, non avrebbe di certo detto di sì.

Il suo lavoro consisteva nel pulire le stalle delle fattorie che circondavano il villaggio.

Inutile dire che Naruto dovette farlo per forza. Dopotutto, era un ordine dell'Hokage.

E inutile dire che, oltre alla puzza, alle mosche e alla fatica, si beccò un'innumerevole dolore provocato dai calci dei cavalli, dalle galline che lo beccavano sulle mani quando lui cercava di dargli da mangiare, dai morsi di una pecora a cui non andava particolarmente a genio e delle incornate di una capra che credeva un rivale.

A fine giornata, il povero Naruto, che doveva, come minimo essere proclamato un eroe di guerra, si trascinò a casa a fatica, maledicendo quella giornata maledetta.

Era tutto sporco e puzzolente, e per strada la gente lo guardava schifata e i bambini gli ridevano dietro.

Quando arrivò sotto casa, felice, non potè nemmeno avvicinarsi perché l'uomo che quella mattina gli aveva intimato di non tornare più, era ancora lì. E non appena lo vide, prese il bastone accanto a lui e cominciò ad inseguirlo come un leone fa con una preda.

E così, il nostro povero Naruto, non riuscì nemmeno a ritornare a casa per potersi finalmente prendere una meritata pausa, ma fu costretto a correre fino allo sfinimento, arrampicandosi su un albero per non essere preso dall'uomo imbestialito, che se ne andò non appena ebbe la certezza che lui non sarebbe tornato tanto presto.

Così, la giornata in casa Uzumaki finì, anche se non proprio in casa.

[3^ classificata al contest "Baciati dalla (S)fortuna" indetto da oKelio]

[Vincitrice del premio (S)fortuna]

Ed ecco il giudizio!^^

III°Classificata

<< Follow fortune and find… >>di itachi_love

Livello ortografico + Lessico :8.5 (10)
Trama (come sarà strutturata) :9 (10)
Originalità :3.5 (5)
Caratterizzazione dei personaggi :5 (5)
Attinenza alla traccia :5 (5)
Gradimento personale :1 (2)
Giudizio della giudice : Partiamo col dire no che è stata (ed è)una ff molto simpatica (ma davvero è ispirata a una tua giornata?xD)e mi ci ritrovo tantissimo anch’io, sarà perché son cose che mi capitano quasi ogni santissimo giorno. Scritta bene, solo qualche errore di distrazione che ha penalizzato un po’. La cosa che ti ha penalizzato di più però, è stata di sicuro l’originalità: tutti conosciamo l’immane sfortuna di Naruto, e quello che hai descritto è stato un suo giorno tipo (cose che capitano, va). A parte questo l’ho trovata molto simpatica e ben scritta(mi ripeto, lo so xD). Brava!

Totale :32 (37)

Uhuh! Devo dire che sono davvero felice per il mio terzo posto!^^ E dire che l'avevo scritta di fretta!! Ma mi va benissimo! Sono felicissima!
D'altronde io una giornata così l'ho vissuta sul serio xD. Beh non palese palese!
Ringrazio di cuore la giudice per essere stata così veloce e tutte le partecipanti!! Mi sono davvero divertita un sacco a scriverla!^^
Grazie!^^


   
 
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