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Autore: ilfanditurno    06/11/2018    1 recensioni
Sean Maverick, ex poliziotto quarantenne che conduce una vita caotica e priva di conseguenze, vivendo nei ricordi dei suoi anni d'oro come Detective. In una giornata qualsiasi della sua vita riceve una chiamata, un'altra chance, un'ultima chance per salvare la sua vita, ma sarà all'altezza di quello che era un tempo? O sarà solo un'ombra, un guscio vuoto di se stesso?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Spento
-“Un ragazzo stava tornando a casa dopo una lunga giornata a lavoro.  Stanco e annoiato camminava lentamente per quel marciapiede verso casa sua. Poche persone passavano, e ancora di meno notavano il ragazzo: era spento, spento come il paesaggio, che dal crepuscolo passava lentamente al buio tenebroso della notte, spento come la sua vita, monotona e ripetitiva, senza speranza di uscirne fuori, spento come tutte le altre persone intorno a lui. Perché andava avanti? Ebbene, era come una palla che, lanciata da una discesa continua a rotolare anche quando la discesa è finita, andando avanti senza forze, continuando a muoversi solamente perché è quello che ha fatto sempre, perché era l’unica cosa che sapeva fare. Ma non poteva durare per sempre, giusto? Una vita così, priva di scelte e di azioni, priva di conseguenze, una vita blanda, non era quello che voleva. Il ragazzo non era soddisfatto, eppure andava avanti, non voleva continuare, ma lo faceva comunque, portato ad andare avanti dai suoi sogni passati, dai ricordi della sua infanzia, piena di energia, ottimismo e felicità. Piena di speranza, speranza per il suo futuro, speranza nel realizzare i suoi sogni, speranza che la vita non farà che migliorare. Che il domani sarà sempre meglio di oggi. Cosa ne è stato di tutti quei sogni? Dell’ottimismo? Della speranza che era emozione così forte nella mente del ragazzo? Se lo chiedeva anche lui, anche se sapeva bene la risposta… La verità è che la vita ha assorbito ogni goccia di energia che il ragazzo aveva, ha passato così tanto tempo a sognare che una volta entrato nel “mondo degli adulti” tutti i suoi sogni e speranze sono state distrutte brutalmente dallo scontro con la realtà, ed il ragazzo ha dovuto smettere di sognare ed aprire gli occhi, come un malcapitato che sbatte la faccia contro un muro di mattoni. Le scelte del ragazzo erano poche, puntava chiaramente alla scelta più facile, presto sarebbe tutto finito…”. Basta-

Un uomo, intorno ai quarant’anni, stropiccia il foglio che stava leggendo, si alza dalla sedia da bar in cui era seduto e lo butta nella spazzatura. –Dimmi Nick, sai l’autore di questi testi?- Dice l’uomo, tornando al suo posto massaggiandosi la sua folta barba nera. A questo punto, il barista si gira verso l’uomo e avvicinandosi a lui dice: -Stai parlando dell’opera che hai appena buttato nella spazzatura? Stai parlando di Manni Jonas, un autore recente che ha ottenuto ottimo successo, parecchio grande in effetti. Così grande che le sue opere vengono spesso aggiunte nei giornali culturali, come quello che hai appena buttato…- -Ah già, beh scusami Nick.- -Non mi regalano quei giornali e lo sai- L’uomo cercando di cambiare argomento ricomincia a bere il suo drink, una birra media, e guarda una piccola televisione appesa all’angolo del bar. -In ogni caso non capisco come alla gente possa apprezzare testi così depressi, non c’è nessun messaggio dietro di loro, sono solo depressi per il gusto di essere depressi.- -Non saprei Sean, molti dei suoi testi spingono al pensiero, magari te ne sarà capitato uno particolarmente brutto. Per quanto mi riguarda ne ho letti alcuni e personalmente li trovo molto piacevoli, mi piace parlarne ai miei incontri con il mio club dei libri perché davvero spingono al pensiero, allo scopo dell’umanità, al nostro destino, ci rende tutti parte di un qualcosa di più grande e…- Il barista viene fermato dall’uomo, che gli fa segno di fermarsi, e aggiunge:-Dammi un’altra birra media Nick, ho appena finito la mia.- Il barista, rimasto apparentemente deluso dall’essere stato interrotto così bruscamente, per pochi secondi rimane perso a guardare il vuoto senza saper bene che cosa fare, per poi riguadagnare la sua compostezza. –Birra media in arrivo- Il ragazzo prende dal suo freezer una bottiglia di birra e la poggia accanto a l’uomo che nel frattempo sembrava molto pensieroso.

–Sai Sean- Dice il ragazzo mentre pulisce il calice di Sean precedentemente usato –Te lo ripeto sempre, non va affatto bene che tu beva così tanti alcolici- L’uomo prende la sua birra aperta e non risponde al commento del ragazzo, trattandolo come se fosse un fastidio quotidiano che aveva imparato ad ignorare. Sorseggia la sua birra tranquillamente, quando il ragazzo interviene una seconda volta –Sean…- dice guardandolo con uno sguardo rammaricato. L’uomo fa uno sforzo e decide di rispondergli –Sono solo birre Nick, non mi creano così tanti problemi- -Si sono solo birre, ma siamo solo alle 4 del pomeriggio amico mio.- L’uomo sospira, i due non si scambiano più nessuna parola, creando una situazione imbarazzante, almeno per il ragazzo. Nick allora va a servire nuovi clienti che erano appena entrati, mentre l’uomo finisce velocemente la birra, per poi lasciare vicino alla cassa i soldi spesi. prende la sua giacca appesa, saluta il suo amico Nick, ed esce dal bar camminando diretto verso casa.

La verità è che non sapeva bene dove andare, ma la situazione al bar era diventata abbastanza pesante e decise che se doveva bere era meglio farlo a casa, dove nessuno lo poteva giudicare. Si chiedeva perché beveva così tanto, non è che avesse problemi con la gente, ne tantomeno aveva problemi emotivi... o sentimentali, lo faceva e basta. La verità era che la sua vita era ripetitiva e senza conseguenze, quotidiana e monotona. Sean era spento. Non se ne è accorto, ma lui e il ragazzo di quel testo breve si somigliavano molto.

   
 
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