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Autore: nikita82roma    10/11/2018    7 recensioni
Ore 7:30 di un sabato mattina. Il telefono squilla e tu ti precipiti a rispondere. Scendi dal letto, esci accostando la porta. Fai di tutto per non svegliarmi e non ti sei accorta che era già da un po' che ero sveglio e ti stavo guardando dormire...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ore 7:30 di un sabato mattina. Il telefono squilla e tu ti precipiti a rispondere. Scendi dal letto, esci accostando la porta. Fai di tutto per non svegliarmi e non ti sei accorta che era già da un po' che ero sveglio e ti stavo guardando dormire, per quel riposo che stava diventando una chimera. Lily ieri sera stava poco bene e proprio non riusciva a dormire e tu sei rimasta vicino a lei fino a quando non si è addormentata, non volevi proprio lasciarla, sempre presa dai tuoi sensi di colpa per passare poco tempo con lei. Poi sei rimasta fino a notte fonda a finire il tuo lavoro al computer insistendo più volte che almeno io andassi a dormire, come se fosse facile dormire senza di te, è una cosa alla quale non mi abituerò mai, senza il tuo abbraccio nemmeno io riesco a prendere sonno, forse sono peggio di nostra figlia.
Tu sei abituata a svegliarti dopo poche ore di sonno ed essere immediatamente operativa, io invece credo che non mi abituerò mai. Mi alzo e da dietro ti sento organizzare la giornata e poi anche la prossima settimana, sono stati mesi lunghi e impegnativi ed i prossimi non lo saranno sicuramente meno.
Mi vedi uscire, ti allontani di qualche passo verso la finestra. Ti vedo che adesso hai la smania di chiudere quella conversazione, lo vedo sul riflesso del vetro, quando ti mordi nervosamente il labbro annuendo e dalle tue risposte telegrafiche. Quando finalmente ce la fai, sospiri e poi ti giri verso di me. Mi sorridi ed io potrei sciogliermi in quel momento. Ti avvicini, vestita solo con una mia maglietta, le gambe lunghe e nude sono sempre uno spettacolo al quale fatico a resistere e non mi abituerò mai. Ti metti in punta di piedi, come fai sempre quando sei senza tacchi, mi baci e prendi il viso tra le mani, vorrei dirti di non preoccuparti, che non mi muovo, ma non posso fare nulla, perché sono già perso tra le tue labbra. L'hai sempre fatto, dalla prima volta, mi baci con impeto e mi tieni vicino a te, in quella tua ancestrale paura di perdere quello che ami e mi piace che tu mi vuoi così tuo, quanto io ti voglio mia.
- Ti amo Castle. - Mi sussurri sulle labbra prima di baciarmi ancora e non faccio in tempo a dirti che ti amo anche io, non almeno fino a quando non appoggi la tua fronte sulla mia e ci guardiamo negli occhi troppo vicini per resistere ancora di sfiorarci con le labbra.
- Buon anniversario. - Mi dici, precedendomi.
Ti vorrei rispondere, di vorrei dire di più, ma la voce di Lily ti reclama e mi guardi dispiaciuta, ma lei ha la precedenza ed è giusto così. Nostra figlia è un piccolo terremoto di quasi due anni e tu ti stupisci ogni volta di come sia legata a te, lo consideri un miracolo che non sai spiegarti, ti stupisce ancora il tuo essere madre ed il vostro legame così forte nonostante consideri sempre troppo poco il tempo che passate insieme e questa è la cosa che mi rende più felice e tu lo sai. Vedervi insieme è gioia per i miei occhi, vedere il tuo amore per nostra figlia e come ti preoccupi, sempre, per lei mi fa capire ogni momento che avevo sempre avuto ragione su di te e su di noi. Avremmo potuto creare qualcosa di speciale insieme e lo abbiamo fatto.
Torni dopo un po' con Lily finalmente calma in braccio, ho preparato i nostri caffè e Lily ci concede un attimo per noi, correndo con la sua solita foga verso i suoi giochi sparsi ovunque nel soggiorno.
- Buon anniversario - Ti dico prendendoti la mano, mentre con l'altra tieni la tazza e sorseggi il caffè. Ti accarezzo la fede, un po' meno lucida e splendente di quattro anni fa, ma non i tuoi occhi. Ti emozioni per i piccoli gesti e questa cosa mi fa impazzire. Non avremmo bisogno di dirci altro, ci sarebbero tantissime cosa da dire, eppure sappiamo entrambi che non c'è bisogno. Ci siamo già capiti, nel momento in cui tu fai la stessa cosa con la mia.
- Sai, non ero mai arrivato a festeggiare quattro anni di matrimonio. Lo vedi, tu sei l'unica, come ti avevo sempre detto. - Provo a farla sorridere e ci riesco, ma solo per un istante, poi il suo viso torna serio, lascia il caffè e mi prende entrambe le mani: è dannatamente seria adesso.
- Devo tornare a Washington questa sera. Domani ho una riunione importante. Mi dispiace.
Si sente in colpa. Avevamo organizzato una sera tutta per noi, Jim avrebbe tenuto Lily e il loft sarebbe stato per una volta tanto solo nostro. 
- Non ti preoccupare, Senatrice Beckett. - Era stata eletta solo pochi giorni prima e lei non riesce nemmeno ad immaginare quanto sia orgoglioso di lei, ma sperava che così avrebbe avuto più tempo per me e per Lily, invece il tempo sembra dimezzato e non riesce a darsi pace. Sfilo una mano dalle sue e prendo quello che avevo in tasca. La faccio scivolare sotto la sua ed aspetto che guardi. 
- Te la ricordi? - Le chiedo mentre osserva la chiave. Non mi risponde, ma da come mi guarda, so che ha capito. - Veniamo con te. Io e Lily, intendo. Se tu ci vuoi.
- Tutti questi anni? 
- Magari per tre sarà un po' piccola, ma fino a quando non troviamo qualcosa di più adatto... Quella sera mi ero dimenticato di dirti che la casa l'avevo comprata ho pensato che prima o poi poteva servire... Ci vuoi con te?
- Che stupido che sei, Castle! Certo che vi voglio con me! Ma tu, sei sicuro? Qui a New York c'è la tua casa, la tua vita...
- La mia casa e la mia vita è dove sei tu e dove c'è nostra figlia. New York, Washington, Parigi, Londra... Non cambia nulla.
- Ti amo Castle, te l'ho mai detto? - Gli disse avvicinandosi per baciarlo.
- Forse qualche volta. - Si avvicinò a lei per congiungere le loro labbra sopra le tazze di caffè appoggiate sul bancone.
 - Sempre - Si dissero reciprocamente e non si accorsero che Lily era proprio lì e li guardava perplessa. Un giorno avrebbe capito anche lei ed avrebbe sognato di trovare anche lei il suo "sempre".
   
 
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