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Autore: Nao Yoshikawa    15/11/2018    4 recensioni
Insieme a lui, Song-jung aveva già dormito tante e tante volte, eppure il batticuore e una forte emozione non l’abbandonavano mai. Molto spesso si soffermava a guardare il suo viso e si rendeva conto. Lui non era solo lo stolto On Dal, amante del denaro, arrogante dal cuore tenero e dall’immenso coraggio. Era anche l’uomo che aveva tirato fuori il meglio di lei, la sua umanità, i suoi sentimenti, colui che le aveva fatto capire cosa significasse la parola “amore”. Un amore che andava oltre tutto, oltre l’inimmaginabile. On Dal era la metà perfetta della sua anima, la sua certezza, la carezza che mai le sarebbe mancata. Arrossì vistosamente nel ripensare a quanto fosse stata effettivamente fortunata. On Dal dormiva tranquillo, i lunghi capelli erano sparsi sul cucino e sul viso aveva un’espressione rilassata. Davvero non gli pesava trovarsi lì? Non aveva neanche un briciolo di pentimento? Forse lì con lei, lontano da tutto ciò che aveva sempre conosciuto, era infelice?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: On Dal, Soo-Jung Song
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Ciao a tutti! "My only love song", nonché mio drama preferito in assoluto, è un drama sudcoerano reperibile su Netflix. Per chiunque volesse leggere la storia, lascio due parole sulla trama: Song-jung è una famosa super star arrogante e capricciosa che un giorno si ritrova casualmente (sì, proprio casualmente) ad attraversare un portale temporale che la conduce nel passato. Qui fa la conoscenza di On Dal, interessato - almeno apparentemente - solo ai soldi e al suo tornaconto personale. I due si ritroveranno a vivere una serie di avventure. E per quanto inizialmente la serie sia piuttosto trash, le cose si fanno serie (scusate il gioco di parole) più avanti, ma non voglio dire troppo per non rovinare la sorpresa a chi eventualmente vorrà iniziare a guardarla. Questa è una mia personale versione di cosa possa essere successo dopo il finale di stagione, visto che non mi stanno dando la gioia di un seguito, ma dettagli.
Ma basta con le premesse, qui di seguito, la storia, buona lettura ^^


Ne pal-e

Song Soo-Jung lasciò cadere la borsa dritta sul pavimento.
Avrebbe dovuto saperlo. Avrebbe dovuto sapere che lasciare da solo On Dal nel suo appartamento non sarebbe stata una buona idea. Ma d’altro canto, che scelta aveva? Lei era la star del pop della Corea, aveva degli impegni improrogabili, la sua carriera non era di certo uno scherzo.
In casi come quelli era necessario stare calmi. Stare molto calmi. Ma Song-jung non era affatto un tipo paziente.
Per questo, con gli occhi sgranati, si guardava intorno, oramai sull’orlo di una crisi di nervi.
“Stolto On Dal!*”, esclamò. “Ma che cosa hai combinato?! Possibile che non ti si può lasciare solo un momento?!”.
Il colpevole però non sembrava star ascoltando il suo rimprovero: On Dal se ne stava a guardare truce il forno a microonde che aveva deliberatamente rotto poco prima, prendendolo a colpi di spada.
La spada, quella maledetta spada! Eppure gli aveva detto di metterla via. Ma probabilmente togliere la propria arma ad un guerriero non poteva essere così facile.
“Non avvicinarti, Song-jung! Sono riuscito a domarlo, ma potrebbe ancora essere pericoloso!”, proclamò On Dal, serio come non mai, la spada sollevata e gli occhi puntati sull’elettrodomestico rotto e fumante.
“Brutto stupido, ma che ti salta in mente?! Ma perché l’hai rotto?”.
“Ha iniziato a fare dei versi strani e fastidiosi”, spiegò l’altro. “Rischiavo di impazzire”.
Song-jung tentò di non andare in escandescenza. Sapeva che con On Dal ci voleva pazienza, dopotutto veniva da un’epoca diversa, non si era ancora abituato al mondo moderno. Ma alle volte era davvero dura. 
“Ti avevo scritto su questo foglio quello che avresti dovuto fare!”, la ragazza indicò un post-it appeso al frigo. “Vedi? Dice di prendere il pranzo dal frigo, metterlo nel microonde, accenderlo e aspettare che quest’ultimo faccia “bip” per poi tirarlo fuori! Era così difficile?”.
On Dal chinò la testa di lato. Effettivamente, detta così non suonava poi così difficile.
“Bip” però non l’ha fatto. Era più un rumore stridente. Dico davvero!”.
Song-jung evitò accuratamente di rispondere. Esattamente, come si era ritrovata a quel punto?
Ah, giusto. Dopo essersi separata da On Dal con la convinzione di non poterlo più rivedere, quest’ultimo aveva attraversato il portale temporale che collegava i loro mondi. E da quel momento non si erano più lasciati. Song-jung era stata e continuava ad essere felice nel sapere che adesso nessuno li avrebbe più separati, seppur a volte le veniva ancora difficile ammetterlo a parole. Stentava a credere che lui avesse rinunciato a tutto. A tutto per lei. Lei che non credeva di meritare nulla di buono. Alla fine, nel suo profondo, rimaneva pur sempre una persona superficiale e capricciosa.
On Dal si preoccupò non poco non vederla zittirsi improvvisamente, certo che di lì a poco sarebbe arrivata una bella strigliata.
“Song-jung… vuoi che pulisca?”, domandò.
Ma io merito davvero tutta questa felicità?
Scosse il capo, ritornando in sé. Mostrare preoccupazioni non era di certo da lei.
“Lascia fare, faccio io. E magari preparo anche qualcosa da mangiare”, sospirò.

Ogni giorno con On Dal era un’avventura. Alle volte era come stare dietro ad un bambino che scopre il mondo, ed in effetti non ci sarebbe stato paragone più azzeccato. Perché per lui era effettivamente tutto nuovo, eppure On dal senza remore l’aveva cercata fino a trovarla e aveva accettato di rimanere con lei. Il tempo e il luogo in cui avrebbero vissuto non aveva importanza.
Adesso era notte. Insieme a lui, Song-jung aveva già dormito tante e tante volte, eppure il batticuore e una forte emozione non l’abbandonavano mai. Molto spesso si soffermava a guardare il suo viso e si rendeva conto. Lui non era solo lo stolto On Dal, amante del denaro, arrogante dal cuore tenero e dall’immenso coraggio. Era anche l’uomo che aveva tirato fuori il meglio di lei, la sua umanità, i suoi sentimenti, colui che le aveva fatto capire cosa significasse la parola “amore”. Un amore che andava oltre tutto, oltre l’inimmaginabile. On Dal era la metà perfetta della sua anima, la sua certezza, la carezza che mai le sarebbe mancata. Arrossì vistosamente nel ripensare a quanto fosse stata effettivamente fortunata. On Dal dormiva tranquilla, i lunghi capelli erano sparsi sul cucino e sul viso aveva un’espressione rilassata. Davvero non gli pesava trovarsi lì? Non aveva neanche un briciolo di pentimento? Forse lì con lei, lontano da tutto ciò che aveva sempre conosciuto, era infelice?
Un nodo alla gola le bloccò il respiro e le mani si strinsero più forti attorno al suo busto. On Dal si svegliò. Song-jung gli dormiva sempre accanto, ma in quel momento capì che la ragazza non doveva star dormendo, la sentiva agitata, rigida.
“Song-jung? Che succede?”, domandò sottovoce, la mano ora tra i suoi neri capelli. 
Lei scosse lentamente il capo.
“Non è niente, stolto On Dal. Pensavo”.
“Oh. Non dirmi che sei ancora arrabbiata con me per il forno a microonde? In quest’epoca avete davvero degli aggeggi infernali. Hai anche nascosto la mia spada. Ma la troverò, stanne certa”.
“Su questo non ho alcun dubbio”, sussurrò, nella sua voce c’era un certo tono di tristezza.
Fu allora che On Dal le sollevò il viso, incrociando i suoi occhi lucidi.
“Ma piangi?”.
“Assolutamente no. On Dal, dai. È notte, dovremmo dormire”.
“C’è qualcosa che vuoi dirmi?”
“C’ qualcosa che vuoi sentire?”.
Lui fece spallucce, sorridendo.
Tipico. Song-jung non riusciva mai a nascondergli nulla. Da quando vivevano insieme poi la situazione era addirittura peggiorata. Deglutì a vuoto, chiudendo gli occhi, il battito del suo cuore vicino.
“On Dal, dimmi. Perché dopo che me ne sono andata sei venuto a cercarmi?”.
Non glielo aveva mai chiesto. Credeva non ci fosse alcun bisogno, ma da mesi sentiva il bisogno di porgli quella domanda.
“Perché? Beh, ti avevo già chiesto di sposarmi. Io sono un uomo d’onore, lo sai. Non potevo lasciarti andare in questo modo”.
Certo. Certo che lo sapeva. On Dal era un uomo d’onore, manteneva sempre una promessa, aiutava i più deboli e proteggeva coloro a cui teneva.
Lo sapeva. Era anche per questo che si era innamorata di lui.
Gli si strinse addosso, come a cercare ulteriori rassicurazioni, come a voler essere certa che non potesse scomparire.
“Non ti sei mai pentito? Hai lasciato tutto ciò che conoscevi, la tua terra, le tue usanze e tradizioni. E Moo-Myeong, il tuo migliore amico. E tua madre”.
“Ah, non pensarci. A Moo-Myeong non è andata tanto male, non pensi? Ha sposato Pyung-gang, ha sposato una principessa. Comunque rimarranno sempre nel mio cuore. La stessa cosa vale per mia madre. Penso sarebbe felice di sapermi qui con te. Perché solo insieme possiamo essere felici. Che sia in questo tempo o cinquecento anni addietro non importa. Io rimarrò sempre lo stolto On Dal e tu la capricciosa Song-jung”.
“Umh”, affondò il viso sul suo petto. “Non sono capricciosa. Non tanto. Dovresti avvertire prima di dire certe cose. Perdonami, On Dal. È che a volte penso di non meritare tutto ciò. E ho paura che tu possa scomparire nel nulla. Ci è capitato di tutto, ogni mattina mi sveglio e ringrazio di trovarti qui, accanto a me. Sento che la mia casa è qui, fra le tue braccia”.
Il tremore della sua voce la tradì. Piangeva, ma senza un motivo preciso. Sapeva che On Dal stava dicendo la verità. Perché la amava allo stesso suo modo, e perché anche lei avrebbe rinunciato a tutto per lui. L’unico modo che conosceva per potersi sdebitare era amarlo senza riserve fino alla fine dei suoi giorni.
“Song-jung. Stai diventando emotiva?”.
“Ah, sta zitto!”, piagnucolò. “Hai ragione, rimarrai sempre lo stolto On Dal! In qualsiasi tempo o luogo, ma sarai sempre e comunque tu!”.
Il movimento fu inaspettato, la colse di sorpresa. On Dal l’aveva afferrata e trascinata sotto di sé. Vide un lampo di eccitazione nei suoi occhi, tuttavia sapeva che non l’avrebbe sfiorata. Non lo aveva ancora fatto e non avrebbe agito fin quando non sarebbe stata legata a lui nello spirito. Senza dubbio era un uomo di altri tempi.
Rabbrividì nel ritrovarsi i suoi occhi addosso, i loro respiri vicini. Una mano gentile le accarezzò il viso.
“Vedi? Lo sai anche tu. Non temere, io sono proprio qui. Non vado da nessuna parte. Perché anche le tue braccia sono per me la mia casa”.
Song-jung spalancò gli occhi. Fece per dire qualcosa, ma il suo tentativo venne immediatamente bloccato dalle labbra di On Dal. Ogni bacio era come il primo.
Come il primo, scambiato sotto un cielo azzurro, mentre due aquiloni volavano sopra le loro teste. Tremò, sentì gioia e un grande calore scioglierle il cuore. 
Se il loro amore era così grande da aver addirittura cambiato la storia stessa, forse preoccuparsi era da sciocchi?
On Dal si staccò da lei, sorridendo beffardo.
“Visto? Scommetto che adesso è tutto passato”.
Lei gonfiò le guance, strizzò gli occhi.
“Sei crudele, ti diverti proprio a prenderti gioco di me. Ma tanto riderò io per ultima. In quanto pop star della Corea, è arrivato il momento che tutti conoscano il fortunato che presto mi sposerà”.
On Dal spalancò gli occhi.
“Cosa? Che significa?”.
“Beh? Sono già sei mesi che viviamo insieme”, affermò divertita. “Le chiacchiere volano,i paparazzi mi seguono. Dobbiamo ufficializzare la cosa. Non ti preoccupare, ti abituerai presto. Dopotutto, hai affrontato guerre, intemperie, eserciti… cosa vuoi che siano dei paparazzi impazziti e il caos della vita moderna?”.
Soddisfatta si voltò, dandoglu le spalle e lasciando il povero On Dal pieno di dubbi.
“Ma almeno rendimi la mia spada! Non posso affrontare questa cosa disarmato!”.
Song-jun rise, senza premurarsi di non farsi notare.
Era bello. E forse meritava di essere felice, dopotutto. Sì, lo meritavano entrambi.

Ri-nota
* On Dal è un personaggio esistito davvero e pare che questo fosse proprio il suo soprannome. Poi è divertente.
Mi sento molto felice, era troppo tempo che volevo scrivere qualcosa su questa splendida serie. On Dal, Song-jung e tutti gli altri personaggi mi hanno fatto sognare. Mi sono voluta mantenere sul tono leggero ma non troppo della serie, in una what if in cui On Dal raggiunge Song-jung nel suo mondo e i due vivono insieme felici e contenti. Se qualche essere umano oltre me ha visto la serie, mi vuole spiegare il finale? Perché io l'ho capito, ma ho comunque un WTF gigantesco. Comunque, finalmente ho reso onore a questa coppia stupenda, magari più avanti scriverò dell'altro, qui può dirlo **
Il titolo della storia dovrebbe significare letteralmente "tra le tue braccia". Non so quanto google traduttore possa essere affidabile, ma purtroppo non conosco il coreano xD
Beh, è stato un enorme piacere, grazie a chiunque leggerà **

 
   
 
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