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Autore: cin75    19/11/2018    3 recensioni
Ok!!! lo so che sono in pubblicazione con un'altra storia sui Winchester. Ma questa shot si è scritta praticamente da sola dopo aver visto il promo della 14x07. Quindi WARNING....SPOILER.... e tutti gli avvertimenti del caso.
Enjoy!!!
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Rowena, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Dean è di fronte a me.
Il suo sguardo è appena appena preoccupato mentre questa maledetta tosse continua ad assillarmi.
Mi dice comunque che mi porterà a caccia, che ne parlerà con Sam e io sono soddisfatto di questa mia piccola vittoria.
Mi ha dato la possibilità che cercavo, che volevo, che ho chiesto. E io l’ho sfruttata al massimo e ho dimostrato il mio valore.
Poi di nuovo questi dannati colpi di tosse, ma questa volta sono più forti, non si fermano e in un attimo sento il petto che mi va in fiamme e il sapore del sangue in bocca.
Dean mi chiede se sto bene e il suo tono è decisamente ansioso. Posa il bicchiere e credo che sia già pronto a scattare verso di me, per aiutarmi, ma io non faccio in tempo a vederlo perché un attimo dopo avergli detto “Non lo so!”, tutto diventa buio. Prima di cedere definitivamente al nulla dell’incoscienza, sento il richiamo spaventato di Dean.

 

Quando riapro gli occhi, nella mia stanza ci sono loro. Quelli che ho già definito come una sorta di miei padri putativi. Dean, Sam e Cass.
Ma se Sam e Cass sembrano sollevati nel vedermi aprire gli occhi e cercare di riprendermi la mia lucidità, Dean ha lo sguardo decisamente contrariato.
Infatti…
Perchè cavolo non ci hai detto di stare male ..in questo modo? Cass ti avrebbe curato senza che tu penassi fino al punto di collassarmi davanti agli occhi!!!” mi rimprovera.
Dean..” lo richiama Castiel e a lui si associa anche Sam.
Andiamo, fallo riprendere, Dean!” dice infatti.
Scusate….” dico a tutti. E poi: “Scusa!” faccio direttamente al maggiore dei fratelli. “Ma se vi avessi detto che stavo così male, non mi avreste permesso di uscire a caccia. Non avrei potuto….”
Sei stato incosciente!” riprende Dean.
Ma io..” provo a dire, tirandomi su, seduto sul mio letto.
E avventato!” prosegue il maggiore.
Non volevo che..”
Se ti fossi sentito male mentre eri da solo con quella schizzata di Harper, saresti rimasto solo e in balìa del suo zombie da compagnia!” mi fa presente , ancora. “Se non fossi arrivato in tempo...per qualsiasi motivo?”
E non so rispondere. Non voglio rispondere perché già so cosa gira nella sua mente infuriata e quello che dice me lo conferma.
Saresti morto. Ti avremmo perso.” e poi sembra come se prendesse coraggio e ….. “Saresti diventato il mio ennesimo senso di colpa!” ringhia un attimo prima di uscire dalla mia stanza.
Sam cerca di richiamarlo.
Cass, invece, si avvicina a me e si assicura che io stia bene. Davvero bene.
Mi hai guarito tu?!” gli chiedo con un filo di voce.
Sì. Avevi la polmonite. Come tu sia riuscito a rimanere in piedi per così tanto tempo dimostra quanto tu sia forte e testardo!” cerca di rassicurarmi Castiel.
Volevo solo affrontare la ….cosa….da essere umano. Non tutti gli esseri umani hanno un angelo pronto a guarirli.” è la mia giustificazione.
Lo so, Jack!” interviene Sam. “Ma devi cercare di capire che anche se umani, noi facciamo un lavoro che non ci consente di non essere al cento per cento. Noi ci guardiamo le spalle l’un l’altro e se uno dei due non è al massimo, rischiamo la vita e la facciamo rischiare a chi ci è accanto. Tu non stavi bene e Dean ha ragione. Potevi morire o forse poteva morire lui se tu non fossi stato in grado di coprirgli le spalle nel momento del bisogno. È questo che intendeva!” mi spiega con meno foga, Sam. Di certo più pragmatico e diplomatico di Dean.
Ho perso la sua fiducia.” mi dico rammaricato e sentendomi come i primi giorni al bunker quando Dean non riusciva nemmeno a guardarmi in faccia.
No!” mi risponde prontamente Cass.
No!” conferma anche Sam.
Come potete esserne sicuri?!” e ho bisogno davvero di saperlo.
Perchè in questa stanza non sei l’unico ad averlo deluso, eppure ...” prova a rassicurarmi Cas, sotto lo sguardo concorde di Sam.
Jack..” mi dice infatti il minore. “...ho deluso mio fratello tante di quelle volte che credo di averne perso il conto, ma mai, ti giuro mai, lui mi ha mai messo da parte. Morirebbe per me senza esitare così come io per lui. E anche Cass ha fatto i suoi sbagli nei confronti di Dean, eppure, ne sono sicuro, nemmeno per lui, Dean esiterebbe a rischiare la vita.”
Devi dargli tempo. Fallo sbollire. Si renderà conto che stai bene, che sei affidabile e che soprattutto hai imparato la lezione.” mi dice sorridendo Castiel.
Davvero?!”
Si!” mi fa Sam, battendomi una pacca amichevole sulla spalla. “Ora, però..riposa. Castiel ti ha guarito ma hai comunque bisogno di riprendere le forze. Una volta  che avrai le batterie cariche potrai affrontare quel testone di mio fratello!” e va via con Castiel.
Passano circa due giorni e decido di rimettermi in piedi e affrontare Dean.
Sam mi dice che è nel garage a rimettere a punto la sua amata Impala e prima che io lo raggiunga , Sam, mi allunga due birre.
Non dirà di no a queste!!” mi dice , strizzandomi l’occhio.

Quando scendo nella rimessa delle auto del bunker, Dean è sotto la Chevy, vicino alle sue gambe una chiave inglese e altri attrezzi che non saprei nemmeno nominare.
Mi schiarisco la voce per palesare la mia presenza ma Dean non sembra muoversi da lì sotto. Aspetto un altro po’ e poi mi decido.
Dean?”
Lo so che sei tu!” è la risposta. “Che ti serve?!”
Deglutisco.
Io...io ti ho portato una ...una birra!” rispondo porgendo la birra all’uomo che è ancora sotto la macchina.
Piano , vedo che le sue gambe si muovono e spingono il corpo fuori da sotto la macchina. Dean non mi guarda ancora, ma si alza, si pulisce le mani di quel poco grasso che le copre e prende la birra dalle mie mani.
Non dice niente.
Dean...”
Cosa?!”
Io….io vorrei….”
Cosa?...chiedere scusa per la stronzata che hai fatto? Far valere le tue ragioni perché comunque sei….siamo ancora vivi?!”
No….si….cioè io…..”
Cazzo, Jack!!….quante volte dovrò ancora dirtelo e ripetertelo che sei di famiglia ormai. Che il legame di sangue in questa “famiglia” non è importante. Ma vale ciò che si è e ciò che si fa!!?”
Lo so...lo so….lo sto imparando giorno dopo giorno, ma io...”
No, non credo che tu lo stia...”
No!!” a quel punto lo fermo. “Ho capito. Ho sbagliato. Ma ora, per favore, lasciami parlare e prova ad ascoltarmi!” e forse lo dico con un po’ troppa enfasi e decisione che Dean mi fissa stranito e le sue sopracciglia sono alzate per lo stupore. “Per favore!” dico poi, con più calma.
Dean poggia la birra su un carrello al suo fianco, getta via lo straccio sporco di grasso e incrocia le braccia al petto.
Ok! Ti ascolto, ragazzino!”
La cosa, anche se era quello che volevo, mi sorprende, perché pensavo che a quella mia presa di posizione, Dean sarebbe andato via e basta. Faccio un respiro profondo e inizio.
Ti chiedo scusa per non essere stato sincero con te. Stavo male e avrei dovuto dirtelo. Invece ho taciuto, ti ho chiesto una possibilità e tu ti sei fidato e me l’hai data. Hai ragione quando dici che in questo lavoro ci si guarda le spalle a vicenda e io , comportandomi in quel modo ho messo a rischio me e te e il fatto che ci sia andata bene non è una giustificazione.” e dicendo così , mi accorgo che Dean è soddisfatto di quello che sente perché capisce che è sincero quello che dico. La sua postura non è più rigida, ora, sembra più rilassato e pronto ad ascoltarmi ancora.
Non dovevo mentire a Cass, a Sam. A te. Non dovevo metterti a rischio, specie dopo quello che hai passato.”
Quello che ho passato non è colpa tua, Jack!” mi riprende, Dean.
No, ma tenerti al sicuro come tu vuoi tenere al sicuro me, è una mia responsabilità!” e a quel punto vedo sul suo volto una specie di timido sorriso. Non so a cosa sia dovuto. Forse all’importanza che mi sto dando….forse mi sta trovando presuntuoso. Io..io che proteggo lui?
E invece…
Sai, anni fa...” e sorride ancora. “no, secoli fa..” si corregge. “Sam mi disse più o meno la stessa cosa. Lui era una mia responsabilità quanto io ne ero una sua. Eravamo in un cimitero. Avevamo appena vendicato nostra madre e detto addio a nostro padre. Il nostro viaggio credo che sia definitivamente iniziato da lì. Da quel posto. Da quella sera. Da quel giuramento.” mi dice guardando un po’ me e un po’ un punto imprecisato del grande garage.
So di averti deluso, Dean. Lo so, ma per favore non...”
Jack!” mi ferma , allora, e io sto zitto. “Non mi hai deluso. Ma devi giurarmi che sarai sincero con noi. Con me. Sempre. Ho perso troppo in questa vita. Ho perso troppe persone a cui tenevo, alcune a cause di questo lavoro assurdo, alcune per colpa mia, perchè non sono stato in grado di proteggerle, perché non ero presente quando avevano bisogno di me. Non voglio che accada ancora.” e lo dice in fretta, forse per non dare spazio alla vergogna o l’imbarazzo che quella confessione gli farebbe mostrare.
Dean...”
Non voglio che accada a te!” e dopo questa frase capisco l’espressione umana “morsa allo stomaco”. Quelle parole mi colpiscono in pieno.
Ho imparato a conoscere la dolcezza e la calma di Sam.
Ho imparato ad accettare la preoccupata e paterna apprensione di Castiel.
Ma trovarmi di fronte a ciò che anche Dean mi dimostra provare, è spiazzante. Lui è quello forte, quello rude. Il carrarmato pronto a schiacciare ogni briciola di male gli incroci il cammino.
Ma ora….ora davanti a me, c’è solo un essere umano che ha paura di perdere qualcuno a cui tiene.
Dean tiene a me!
Dean tiene a me!!
E allora faccio l’unica cosa che un essere umano farebbe in quel momento.
Due passi verso di lui e lo abbraccio. Stretto. E anche quando sento la rigidità del suo imbarazzo e i suoi frustrati “Sì...ok...ok...va’ bene...va’ bene!” non lo lascio. Anzi, rinsaldo la presa e lui è costretto a cedere e a rispondere al mio abbraccio.

Il nostro abbraccio viene interrotto dalla Sam che si schiarisce la gola per annunciarsi.
Vedo che la guerra fredda è finita!!” esclama mentre anche Cas , appena giunto, è più che sollevato da come sono andate le cose.
Siamo in trattative!” gli risponde Dean, ricomponendosi.
Ok, e ora ?” si accoda Castiel.
Dean mi guarda, guarda la sua macchina. Spinge in un angolo il carrello degli attrezzi e prende le chiavi dal suo giacchetto.
Ho fatto un paio di lavoretti e la mia Baby deve andare su strada per un rodaggio all’aperto. Il ragazzino viene con me.” informa gli altri.
Sul serio?!” quasi balbetto io.
Sì. Un po’ d’aria non ti farà male.” sostiene lui.
Non me lo faccio dire due volte e mentre sto per salire in macchina , Dean mi richiama e mi lancia le chiavi. Le afferrò al volo.
L’altra sera ti ho detto che sei un tipo intelligente. Vediamo se lo sei abbastanza da guidare la mia macchina!” afferma sotto lo sguardo allibito di Sam e Castiel.
Io devo pregarti per farmela guidare!” fa’ il fratello minore.
Io nemmeno so come ci si sta al posto di guida di questa macchina!” si accoda Castiel , decisamente il più sorpreso tra noi.
Che dire??!!” sembra giustificarsi Dean. “Sarà l’età. Mi sto rammollendo!” scherza ironico.
Questo vuol dire che la farai guidare anche a me?!” ci prova subito Castiel.
Cass, mi sto rammollendo, non rincretinendo.” e si infila al posto passeggero, lasciando l’angelo senza parole tanto quanto il fratello.

Una volta nell’abitacolo, infilo le chiavi e quando Dean mi dice di mettere in moto, obbedisco. Il rombo dell’Impala è potente e pulito.
Dean mi dice cosa fare e io lo faccio senza esitare e, sorprendendo perfino me stesso, senza sbagliare.
Ingrano la marcia e la macchina scivola via senza singhiozzare e in un attimo siamo fuori dal bunker.
È pomeriggio presto, la statale è deserta e Dean mi dice:
Ok! Fai correre questa bellezza, ragazzino!!” e nei suoi occhi vedo di nuovo la fiducia nei miei confronti.
Schiaccio sull’acceleratore e mi entusiasmo della velocità e della potenza che mi trasmette l’Impala. Ora so cosa cosa prova Dean ogni volta che la guida. Lui sa che quella macchina è sicura, che protegge lui e  Sam e chiunque ci sia a bordo. Non li ha mai abbandonati, mai delusi, mai traditi. Un punto fisso nelle loro vite. Ora so perché la ama e capisco perché inizio ad amarla anche io , così mi viene spontaneo esclamare: “E’ fantastico!!! E’ come se fossi te!!”
Ma Dean, per quanto mi abbia concesso un simile onore a quel posto di guida, ancora non è pronto a cedere del tutto, quindi mi risponde un ironico: “No! Non lo è!!”
Spingo ancora sull’acceleratore e mi godo ogni momento di quella prova su strada e dentro di me spero e prego che quello che sto provando adesso non smetta. Che i volti sollevati di Sam e Castiel rimangano tali. Che la serenità che vedo sul viso di Dean , non smetta.
Che ciò che provo io, ora, in questo momento, non smetta.
Fa' che non sia un sogno!!

Fa’ che sia…..


“Quando è successo? Cosa è successo??!” chiese Cas, al capezzale del giovane pupillo.
“Te l’ho detto, Cass! Eravamo appena tornati da una caccia. Ha iniziato a tossire e poi la sua mano si è riempita di sangue e perdeva sangue dal naso e poi è crollato a terra e ha perso i sensi.” spiegò interdetto Dean, all’amico angelo. “Prova a guarirlo...prova a...”
“Credi che non ci abbia provato, Dean?!” replicò Castiel. “E’ la prima cosa che ho fatto non appena mi avete avvisato. Non ha funzionato. Ed è per questo che ti ho chiesto cosa fosse successo! Forse il caso  a cui stavate...”
“Cass ….quella tipa era una negromante che sapeva solo riportare in vita i cadaveri, non sapeva fare altro. E’ impossibile che gli abbia fatto qualcosa. Riconosco gli effetti di una stronzata magica da negromanti e Jack stava bene fino ad un attimo prima di collassare!” sembrò volersi giustificare, il cacciatore.
In quel momento entrò anche Sam nella stanza. “Ho rintracciato Rowena.”
“A che ci serve la strega?!” esclama Cass.
“Può dirci se su di lui c’è una qualche influenza magica che la tua Grazia non riesce a percepire. E se è così, magari, può interromperla!”
“Ok!” si ritrovano a rispondere sia l’angelo che il cacciatore.

Dopo un paio di ore, la potente strega, è già nella stanza di Jack.
Diresse su di lui le sue attenzioni magiche, ma ciò che si aspettavano sia Dean, che Cas, che Sam, non avvenne. La strega non ebbe una risposta chiara e definitiva.
“Che significa che non sai ancora cosa fare?!” fece Cass, irato.
“Hai aperto un portale verso altri mondi e non puoi fare un check up magico a Jack?” la riprese con astio Dean.
“Ok! Diamoci una calmata!!” si intromise Sam. “Rowena perché non riesci a ….”
“Statemi a sentire. Jack è nato nephilm, per opera di una grazia e non una grazia qualsiasi ma quella di un arcangelo: Lucifero. Quella potenza, buona o cattiva  che sia, era ed è parte di lui. È sempre stata parte di lui e Lucifero gliel’ha portata via. Se ne ha ancora dentro di lui, ci sta mettendo troppo tempo a rigenerarsi e questo ….” fece poi, guardando quasi con dispiacere il ragazzo privo di sensi nel suo letto. “….questo lo sta uccidendo. Il suo corpo era tenuto insieme da quella potenza. La sua vita era quella potenza. Il suo stesso potere derivava da quella forza e ora…ora non c’è più niente dentro di lui che tenga insieme i pezzi di questo corpo mortale.”
“Stai dicendo che senza grazia, morirebbe?!” azzarda, Sam.
“No, Samuel. Sto dicendo che sta’ già morendo!” afferma con un tono per niente ironico, Rowena.

“Maledizione!!” imprecò Dean. “Che possiamo fare? Come possiamo trovare un’energia simile ad una grazia che lo aiuti a riprendersi?!”
“E’ la stessa cosa che successe a me, quando Metatron mi portò via la grazia. Mi stavo spegnendo….ogni giorno ero sempre più debole, fin quando non ritrovai la mia grazia.”
“Sì, ma fino ad allora come facevi a…..” si intromise Sam , in quel ricordo.
“Uccisi l’angelo che mi imprigionava e gli rubai la grazia. Poi fu Crowley , una volta, a darmene altra. Ma ora...”
“Ora, cosa?” fece Dean.
“Gli angeli sono appena una decina e quelli che ci sono tengono in piedi il Paradiso. La loro grazia è indispensabile se non vogliamo che il Paradiso e le sue anime ci crolli addosso.” spiegò l’angelo.
“Ok! Niente grazia angelica. Cosa facciamo??!” chiese ansioso , Dean.
“Dobbiamo trovare qualcosa che possa sostituire l’energia di una grazia!” azzardò Sam. “Rowena, tu resta con lui e cerca di sostenerlo come meglio puoi. Noi vedremo di scoprire cosa può sostituire la forza di una grazia!”

I due fratelli fecero per uscire dalla stanza , quando si resero conto che Castiel era ancora fermo accanto al letto di Jack.
“Cass?!” lo richiamò il maggiore. “Amico, stare lì fermo non lo aiuterà. Andiamo! Cerchiamo di scovare qualcosa. Cercheremo ovunque, chiameremo chiunque possa essere in grado di aiutarci!”
“Non lo lasceremo morire, Castiel!” promise Sam.
Castiel non riusciva a smettere di guardare Jack, inerme e incosciente.
“Avevo giurato a sua madre di proteggerlo!” sussurrò e a quel punto Dean gli andò vicino.
“Non sei stato tu a fargli questo, Cass. É stato Lucifero e ha pagato con la vita. Ora, Jack ha bisogno di te, che tu sia l’angelo forte e coraggioso che lui ha scelto come padre. Non puoi arrenderti adesso, amico. Lo sai??! noi non ci arrendiamo nemmeno quando tutto sembra finito!” lo incoraggiò Dean.
“Da quando sei così saggio Dean Winchester!”
“Da quando ho deciso che farò di tutto per non perdere nessun altro a cui io tenga!” affermò senza esitare. “Quindi...andiamo a trovare un modo per salvare Jack.”
“Ok!” sussurrò deciso , l’angelo.
“D’accordo. A quanto pare abbiamo un lavoro da fare!” concluse per loro, Sam.

Un attimo dopo, l’intero bunker era in piena attività. Sam coordinò le ricerche nel bunker.
Dean, si mise su strada.
Castiel, tornò in Paradiso.
Tutti i cacciatori avevano avuto ordine di trovare qualcosa che potesse servire a salvare la vita di Jack.
Uno di loro.

   
 
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