Oh Zanzara che vieni di giorno, ovunque io sia mi giri sempre intorno. Quando poi sento il tuo ronzare, ti vorrei soltanto ammazzare.
Ti poggi sul mio corpo per poter mangiare, mi spiace Zanzara, ma male ti dovrò fare. Lancio la mia mano contro di te, ma riesci a scappare, e il segno resta a me.
Alla fine però arriva per tutte quel giorno, e mentre sei tranquilla sul muro del soggiorno, senti gridare "È là!" da un umano, e io guardo soddisfatta il tuo corpo sulla mia mano.
Ma poi guardandoti mi viene in mente che infondo, Zanzara, anche tu sei un essere vivente. Stò lì a pensare a quanto ti volessi bene, anche se mi succhiavi sangue dalle vene.
È come se sentissi ancora il tuo ronzare, che tutti i rimpianti mi fa passare. E alla fine capisco, guardandomi intorno, che un'altra Zanzara mi è entrata in soggiorno.