Per aspera ad astra

"E quindi uscimmo a riveder le stelle."

[Dante – Inferno XXXIV]

La fine viene dall'alto.

Una parte di lui l'aveva sempre intuito, sin dal giorno in cui una bomba era piombata dal cielo conficcandosi ai suoi piedi. L'aveva intuito quando si era gettato in un portale, e quando era solo riuscito a sfiorare le dita di una mano amata, e quando era sfrecciato tra i frammenti roventi di un'immensa meteora, e quando aveva visto uno scudo in vibranio incombere sulla sua testa.

La fine viene sempre dall'alto. E cosa c'è di più alto dello spazio?

Lascia vagare lo sguardo su quell'agglomerato distante di polveri luminose, ricambiato dagli occhi gelidi di astri ignoti. La fine è lì, è l'abbraccio nebuloso dei gas stellari, è l'oceano di fuoco di una supernova, è il nulla palpitante e assoluto della materia oscura.

Si fissa su uno dei tanti lumicini in lontananza, la mano premuta contro il vetro appannato su cui si rifrange il fievole spettro del reattore. La sua sagoma squadrata si sovrappone alla raggiera scintillante irradiata a milioni di anni luce da lui. Segue col dito il contorno di quel fuoco fatuo azzurrino, tracciando linee umide nella condensa che vanno a racchiudere quell'unica capocchia di spillo.

Posa di nuovo la mano su quell'astro lontano, come a custodirlo nel suo palmo. Si chiede se sia vera, la luce che sta guardando, o se sia solo il fantasma di un pulsare fermo da tempo. Forse la risposta non ha importanza, finché quella luce può essere vista da qualcuno.

Scopre le proprie labbra inclinate in un tenue sorriso amaro, salato, impresso sul vetro gelido. La vittoria sa di mare e di ferro, lo abbaglia con nuvole brucianti e luci irraggiungibili, lo avvolge nel freddo siderale e nel fuoco dei Soli.
Trema appena nel suo guscio di metallo alla deriva, ma, stavolta come sei anni prima, non distoglie lo sguardo da quel manto d'ebano intarsiato d'argento.

La chiave del futuro era nelle sue mani, e non l'ha sprecata. Ha spazzato via la cenere, gli addii mancati, gli abbracci dissolti, i legami recisi. Forse adesso può sperare di aver irradiato un singolo raggio che perduri nel tempo; di essere ricordato, almeno per un po', fosse anche solo nei sogni confusi di chi ama.

Chiude gli occhi mentre ancora guarda quel caleidoscopio lontano, e quello continua a luccicare oltre le sue palpebre, cullandolo in silenzio.

La fine viene dall'alto. Ma lui è così in alto, ormai, che non può più cadere.
 

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Note Dell'Autrice:

Come credo sia evidente, il nuovo trailer ha preso il mio cuore, l'ha stracciato a metà e l'ha buttato in un bidone dell'immondizia in un abisso oscuro.
Non voglio fare troppe precisazioni, in quanto ho voluto lasciare volutamente un largo margine di libera interpretazione a quanto scritto. Mi limito a dire che questa, nella mia testa, è un'ipotetica scena finale del prossimo film, con Tony che, in un modo che non ho ritenuto necessario inventare/specificare, si sacrifica per porre rimedio alle azioni di Thanos, consentendo agli altri di vincere.
E questo sarebbe davvero l'unico modo in cui vorrei vederlo andar via *collasso emotivo*

Ringrazio infinitamente la prode e insostituibile _Atlas_, che si è sorbita i miei scleri e insicurezze riguardo a tutto l'accrocco qua sopra spingendomi a pubblicare, e shilyss, che a forza di tirarmela coi pianti, c'è riuscita a farmi piangere sul serio.
Grazie, ragazze <3 E grazie a chiunque passerà di qui e/o vorrà lasciare un commento, sempre graditissimo :)

Adios, io torno a guardare in loop il trailer,
 

-Light-

P.S. Il discorso della "fine che viene dall'alto" è una rielaborazione di ciò che dice Ultron riguardo ai meteoriti, ovviamente in chiave benigna.