CAPITOLO
VENTINOVESIMO
DIAMOCI ALLA MUSICA
Gimli
cantò una canzone riguardo le antiche bellezze di Moria. E questo basta a
sottolineare quanto ormai le condizioni della Compagnia fossero disperate.
Inoltre
Gandalf, così, tanto per peggiorare l’umore generale, si lanciò in
un’appassionata spiegazione di cosa fosse il mithril (ma chi gliel’aveva poi
chiesto? Ah sì, lo stupido Frodo) e di come i Nani vivessero principalmente di
commercio, più che della tanto decantata estrazioni di minerali.
Andael si
allontanò, pur di non sentire la parte in cui Gandalf diceva “ma i Nani scavarono troppo avidamente e
troppo in profondità, disturbando ciò da cui fuggivano, il Flagello di Durin”,
una parte che aveva sentito ripetere centinaia di volte dal Maestro Saruman
che, chissà perché, era affettivamente legato al famoso “Flagello di Durin”,
che poi era la stessa cosa del Balrog di Morgoth o anche del grosso mostro di
fuoco laggiù, nell’abisso.
Incredibile
quanti nomi si possano trovare, per una stessa cosa!
Così,
mentre il giovane si dirigeva verso una discesina buia e relativamente
minacciosa… andò a sbattere contro una roccia. Un roccia stranamente mobile,
viscida, sudaticcia, con la pelle e dei grandi occhi gialli
- Il mio
tessssssoro.- sibilò la creatura, come presentandosi
- Oh, non
ti pare di scendere troppo in confidenza?- chiese Andael, che evidentemente non
aveva capito a cosa l’esserino di stesse riferendo – Neppure ci conosciamo!
Sono certo che andremo d’accordo, ma chiamarci reciprocamente “tesoro” mi pare
davvero una cosa troppo intima!-
La
creatura, esasperata, tirò una testata ad una roccia e si allontanò imprecando
sottovoce.
- ANDAEL,
MUOVITI!- lo richiamò Ikar, dall’altra parte della “stanza” – STIAMO RIPARTENDO
SENZA DI TE!-
Poi un
grosso e cattivissimo Troll fece irruzione nella conca rocciosa, balzando
addosso ai compagni con tutta l’agilità che la sua notevole mole gli
permetteva.
Subito i
guerrieri misero mano alle armi, gli Hobbit squittirono spaventati, le Aquile
(o l’Aquila, per meglio dire) si lanciarono in picchiata, i Maghi (o il Mago e
l’Apprendista) si concentrarono per adoperare i propri incantesimi e le ragazze
si sedettero su una roccia, annoiate
- Fate in
fretta.- si limitò a dire Konstantin – sono stufa di mostri dappertutto.-
Vanamir,
non rientrando in nessuna delle categorie sopra citate, mise su il muso,
incrociò le braccia e prese ad elaborare, nel proprio cervellino, un metodo per
ricordare agli altri la propria esistenza.
Come voi
tutti sapete, il Troll colpì molto veementemente Frodo, prima di restarci
secco.
E molti
si preoccuparono per lui… finché Gandalf non notò che la cotta di mithril,
donata a Frodo dall’anziano signor Bilbo, aveva bloccato l’arma del nemico.
E qui
nasce un piccolo problema. Voi ricordate per caso una scena in cui Bilbo regala
suddetta maglietta a Frodo? Beh, neppure io. Ho dimenticato di scriverla. Cioè,
in questa storia… non è mai accaduta. Quindi, per colpa mia, autrice
irresponsabile, Frodo ora è categoricamente morto.
- Ehi, ma non si può!- protesta la
mia Musa – Non puoi farla finita qui, con Frodo stecchito, la compagnia chiusa
a Moria e Sauron libero di agire indisturbato!-
- Dai, non farmi la predica… sono
anni che vorrei uccidere Frodo!-
- Non m’interessa! Va bene, non
hai scritto una scena. Recupera: fai un flash-back!-
- Oh – ribatto – ma che pigna che
sei!-
- Va bene, va bene.- accetto,
improvvisamente ammansita.
Flash-back
Non merita neppure un titolo
Bilbo
regalò a Frodo una maglietta di metallo e una spadina.
Fine Flash-back
(è patetico, non merita neppure il
nome di flash-back!)
Concludendo,
Frodo si salvò, grazie al regalo di uno zio mattacchione e alle proteste di una
Musa un po’ troppo zelante.
Procedendo
a passo veloce,
- Ehi,
questa musica mi piace!- esclamò Andael, per nulla turbato dall’attacco dei
mostri feroci.
E quando
diceva “musica”, intendeva “cupi suoni di tamburi”
- Ehi,
Gimli, non sapevo che il tuo popolo fosse così portato per la musica tribale!-
L’apprendista
mago prese a saltellare allegramente per la caverna, ballando, piroettando,
rischiando di cadere in svariati baratri.
Quando
infine la sua danza s’interruppe, Andael aveva il naso contro il naso di un
grosso orchetto
-
Maledizione!!- esclamò, prima di formulare un incantamento che doveva
distruggere il nemico e che invece creò solo una piacevole musica peruviana,
molto adatta ad accompagnarsi coi tamburi e i pesanti passi di altri cento e
più orchetti.
-
Spiacevole.- borbottò Andael, mentre i compagni, rassegnanti, constatavano che
il mago si era cacciato di nuovo in uno dei suoi soliti guai.
Ormai
erano tutti pronti per correre in suo aiuto, quando furono gli orchetti, a
ritirarsi, terrorizzati dalla musica peruviana e da quella dei tamburi, il cui
rumore diventava sempre più forte, sempre più incalzante, terribile,
spaventoso.
- E
adesso che diavolo succede?- ringhiò Ikar, che era convinta di non aver letto
clausole nel proprio contratto di passaggio al nemico che la indicavano come
futuro oggetto delle attenzioni di mostri feroci e di bizzarri suonatori di
tamburi
- Succede
che sta arrivando un Balrog.- disse Gandalf, con un sospiro – è tempo di
prendere a calci qualche culo fiammeggiante.- concluse poi, con un gergo che
non era decisamente da lui.
- Vengo
anch’io?- chiese l’Aquila, che sentiva come una certa simpatia, nei confronti
del Mago buono ma molto buono, tutto il contrario dei suoi superiori
- No.-
fece Gandalf, scuotendo la testa – né artigli né spade possono nuocere al
Balrog. Attraversate il ponte e fuggite. Coraggio!-
- Non è
una brutta idea. Posso restare.- riprese
Nonostante
il Balrog avanzasse, è sorprendente come i Compagni trovassero il tempo per
conversare lungamente del futuro del mondo.
Quando
Andael le fu di fronte, Ikar, in forma umana, gli cinse il collo con un braccio
robusto
- Non
tradire la nostra missione – gli sussurrò, contro la guancia – Starò via per un
po’.-
- Ma…-
l’apprendista era senza parole – ma, no, dai, Ikar, resta. Giuro che non farò
più incantesimi idioti. Mi metterò perfino a studiare.-
Ikar
rise, scompigliandogli i capelli
- Bada tu
al resto della Compagnia. Se l’Anello non arriva intero dal Capo Supremo, beh,
allora ti faccio passare dei guai.-
- Ma dove
vai, si può sapere?-
Ikar
volse gli occhi al Balrog, che risaliva dal baratro infuocato
- Giù –
disse, con un sorriso sghembo – Nell’Abisso.-
Dopo di che
un turbine l’avvolse, e tornò l’Aquila Nera dalle piume violacee.
Diede un
cenno a Gandalf, che aveva appena
terminato di dare istruzioni alla Compagnia, e i due andarono incontro alla
Creatura.
Gandalf
combatté, con la famosissima frase “tu non puoi passare” e molti giochi
pirotecnici. Non mi dilungherò nello spiegare una scena che tutti voi avete
marchiata a fuoco nel cervello (e se non l’avete, beh, poco male, andate a
pagina 426 oppure cercate su google!), dirò solo che Ikar scomparve nel buio assieme
a Gandalf, trattenuta per la zampa dagli artigli infuocati del Balrog.
Il resto,
è leggenda.
- Fuggite, sciocchi.-
FINE CAPITOLO
VENTINOVESIMO
In realtà, questo è l’ultimo vero
capitolo… il prossimo è un intermezzo su Charanna, un personaggio importante ma
non troppo del prossimo racconto. Mi piaceva l’idea di chiudere Andael: dietro le quinte di Mordor con
qualcosa che lo collegasse al seguito! A proposito del seguito… avrei voluto
farvelo penare, ma sono in una fase di grande ispirazione, quindi non so quanto
riuscirò a resistere…
Secondariamente, vi sembrerà che
la scena finale di Moria sia passata un po’ troppo velocemente… lo so, lo so,
ma c’era troppo pathos! Insomma, Gandalf è quasi morto, come si può ridere su
una scena del genere?????? (sono orridi, tutti questi punti interrogativi, ma
rendono l’idea)
Ringraziamenti
Evening_star: affare fatto!
(tranquilla, non intendevo farli rimbecillire… abbiamo bisogno di qualcuno che
si prenda cura degli altri, altrimenti Sauron se ne accorge e vince la guerra
semplicemente lasciandoli fare…). In secondo luogo, mi dispiace che Vanamir ti
stia sulle palle… ma è perché si comporta da idiota o per qualche altro motivo?
Per quanto riguarda la divisione di Andael, avrei voluto scriverne tre ma non
sono sicura di riuscire a far stare tutta la storia in tre racconti… vedrò, e
cercherò di non stufare troppo me stessa o voi!! Un bacio!
Calliope: no, tranquilla, ADORO
che facciate supposizioni varie (sghignazzo ogni volta, soprattutto quando
qualcuno ci va vicino!!)… comunque è vero: le persone “normali” che cercano
inutilmente di mantenere la serietà della missione prima o poi finiranno al
manicomio!
CHARY