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Autore: Mayfly    14/12/2018    1 recensioni
Sigyn ha perso l'amore e si sente persa in balia delle onde e sta per affogare nel dolore, così decide di scrivere un'ultima lettera disperata per tentare di tornare a galla e riprendersi la sua vita. Ma davvero riuscirá a sopravvivere a un tale strazio?
Genere: Angst, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Carissimo Amore Mio,

 

Non inizierò questa lettera con stupidi “come stai?” Perchè so che li hai sempre ripudiati. Perché mai iniziare una lettera con dei convenevoli così insignificanti, Sigyn? Le entrate belle sono quelle ad effetto! Me lo ripetevi sempre in ogni nostra lettera ricordi? E io non ti ascoltavo, solo per sfidarti, era divertente. Però ora non voglio sfidarti, non voglio ricevere risposte taglienti e non voglio flirtare con te, voglio solo... voglio solo sentirti.

Prima di scrivere questa lettera, in questi mesi, ti ho lasciato un centinaio di messaggi in segreteria. 13 squilli, nessuna risposta e poi la tua voce dolce e ferma che mi dice che non puoi rispondere e di chiamarti più tardi. Non ti nascondo che molte volte ti ho chiamato solo perché avevo bisogno di sentirti ancora. 

Mi manchi come l’aria. Mi manchi e mi vengono in mente solo stupidi cliché come paragoni. Mi manchi e non capisco perché il buco nel mio petto con il tempo non si restringa. Mi manchi e non capisco perché il dolore mi assalga sempre nei momenti peggiori, perché cazzo non riesca più a respirare normalmente e diavolo, perché tutto questo sia accaduto a noi. La mia vita non è più vita e il mio letto non è più il nostro letto. È tutto così ovattato, così stupido. Non mi importa più di niente e vorrei solo urlare, urlare il tuo nome in piazza e farmi sentire da tutti, strapparmi il cuore dal petto perché tanto senza di te non mi serve. Ogni respiro che faccio è solo aria sprecata in un mondo in cui tu non sei accanto a me a tenermi la mano. 

I ricordi peggiori riaffiorano e mi colpiscono in faccia come pallonate e non riesco mai a scacciarli, mi prendono e mi tirano giù in un baratro senza fine e io rimango lì, vuota e stupida, a piangere così forte. A volte spero che le mie grida facciano cadere i muri così da avvolgermi in una stretta mortale e portarmi via da questo bagno di dolore che chiamo vita. 

Tu che mi hai tirata fuori dalla sofferenza, mi ci hai così profondamente rigettata e questa volta non esiste un’ancora, e il giubbotto di salvataggio, l’ho lasciato a riva, e che sia dannata se ti incolpo di tutto questo dolore perché la colpa è anche un po’ mia. Non dovevo innamorarmi di te, lo sapevo, ma quello che sei stato per me... Dio! come cazzo avrei fatto senza di te? Ma io esistevo prima di te? Che cosa ero prima di te? 

La rabbia che mi assale quando penso a quelle parole che ti dissi, prima di tutto questo, avrei voluto non conoscerti mai. Vorrei tagliarmi la lingua perché non le pensavo! Non ero io! Tu lo sai che non ero io! Lo sai vero? Dimmi che lo sai...

Se avessi saputo che sarebbero state le mie ultime parole a te rivolte, ti avrei decantato in versi endecasillabi tutto il mio amore per te. Dio, vorrei pugnalarmi e farmi male, vorrei camminare su Carboni ardenti fino a svenire, vorrei fare tante cose ma so che non approveresti. 

Sono sola e sto affogando e il bagnino è in ferie da un pezzo. 

Tu sai quanto io ami le opere drammatiche, piangere davanti a un film o un libro, e poi singhiozzando rubarti un bacio. Dio, quell’ultima parte. Non avrò mai più un tuo bacio.

Proprio per il mio amore verso le cose tristi e strappalacrime ho deciso di rileggere tutta la nostra corrispondenza ed è da lì che ho deciso di iniziare a scrivere questa lettera. Alcune hanno ancora il tuo odore. Ci ho pianto sopra e forse le ho rovinate ma la tua voce era così chiara nella mia testa che le lacrime si sono fatte strada da sole giù dai miei occhi. 

Darei qualsiasi cosa per sentire ancora il tuo tocco sulla mia pelle mentre mi sfiori la spalla nuda e da dietro sussurri cose dolci nelL’orecchio. Io mi volterei, prenderei il tuo volto tra le mie mani e ti guarderei dritto nei tuoi luccicanti occhioni blu, con infinita dolcezza poserei un bacio sulle tue labbra morbide e sottili e poi tu ti stenderesti sopra di me e piano inizieresti a spogliarmi senza mai interrompere il contatto tra le nostre bocche, così docili e pregne di amore. Io farei lo stesso con te, passerei le mie mani sulla tua schiena muscolosa e poi faremmo l’amore senza preoccuparci del mondo.

Tu Eri mio, e ora? Io ero tua, e ora? Che cosa siamo? Granelli di sabbia persi all’orizzonte e mai ritrovati, che affogano piano e dolorosamente fino a toccare il fondo, per poi adagiarsi separati in un incubo torbido. 

Mi odio sai? Avrei dovuto capire tante cose, avrei dovuto fare tante cose... eppure eccomi qua, a scrivere questa lettera senza senso sul tuo lato del letto, su un foglio del tuo amato taccuino e con la penna di finta oca che tanto adoravi. Tutto sa di te. Di te e di pentimento, misto a dolore, misto a rabbia e misto a rimpianto. 

Senza di te a sorreggermi sto tirando fuori il peggio di me: sono sempre sola, la casa è uno schifo e la felicità mi sembra un oasi nel deserto, peccato che appena la scorga sia sempre e solo un fottuto miraggio. È difficile resistere in questo disastro e io non credo di essere abbastanza forte per resisterci ancora. Vorrei fare qualcosa, vorrei andare avanti, vorrei ricordarti e sorridere, ma il tempo non guariva ogni ferita? 

Mi è tornata in mente quella volta al parco, io e te stesi su una tovaglietta a fare il bagno di sole. Sto sorridendo tra le lacrime in questo momento, e mi sento di voler rievocare una frase che mi dissi quel pomeriggio assolato: noi due potremmo non essere perfetti e a volte farci male, molto male, ma tu sei tutto ciò che ho e non ti lascerei per nulla al mondo amore mio. 

Mentivi? Perché ora non ci sei, e non ci sarai mai più e tu, essendo tutto ciò che avevo mi hai lasciata nuda al sole, in balia di un dolore e una perdita immensi, che perdureranno finché vivrò. 

Il sole non splenderà mai più su di noi.

Ti amo. Ti ho amato e ti amerò sempre. 

Tutte quelle pillole che ho ingoiato stanno facendo effetto. Scusami amore ma senza di te tutto ha perso senso, e la mia vita non ha uno scopo senza l’amore, il tuo amore. Ti raggiungerò presto e spero sarai felice di rivedermi. Non sono cambiata molto, ho solo tagliato i miei capelli, ne sentivo il bisogno quasi impellente da quando sei morto.

Questo è il mio biglietto, è così che le persone fanno no? Lasciano un biglietto. Lasciano un biglietto quando?

Addio.

 

-Sigyn

 

   
 
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