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Autore: elfin emrys    18/12/2018    2 recensioni
{Merthur, Reincarnation!AU, 5/5}
Arthur non si era mai definito un uomo emotivamente intelligente, capace di intendere le proprie sensazioni e comprendere da dove derivassero, ma quando aveva davanti Merlin si credeva veramente inetto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artů | Coppie: Merlino/Artů
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
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18/12/20XX – 24/12/20XX
 
Pensieri del 18/12/20XX
Si erano rifiutati di stagnare.
Arthur era fermamente convinto che l’unica cosa che aveva permesso a lui e Merlin di giungere finalmente a quel punto era stata proprio quella: il rifiuto.
Il rifiuto di continuare a dirsi mezze verità, il rifiuto di non capire, il rifiuto di vedere l’altro sempre lì, fermo, immobile, come impaludato (“C’è qualcosa in te, Merlin, che non riesco a cogliere.”), sì, come inchiodato (“È da tre giorni che non ti vedo sorridere, Merlin.”).
Nel momento in cui si erano decisi a dirsi tutto, il mondo aveva ricominciato a fluire.
E, stavolta, nella giusta direzione.
 
Pensieri del 19/12/20XX
Era il suo sorriso. Quel sorriso che non mancava mai di illuminargli gli occhi, che gli faceva apparire quella fossetta all’angolo della guancia, quello che forse non rivolgeva solo a lui, ma era come se fosse così ogni volta che lo vedeva.
Arthur si ritrovò qualcosa di tremante nel petto, senza sapere bene cosa pensare o cosa farci.
 
Pensieri del 20/12/20XX
-Daaaai, Merliiin…!
Arthur si poggiò con tutto il corpo sopra il fidanzato, muovendo la guancia sopra la sua spalla.
-Dammi un ba… un bascino!
L’altro alzò gli occhi al cielo, sussurrando il suo nome con aria ferma.
-Merlin! Uno soltanto… uno piccolino…
-Perché continuo a fidarmi di Gwaine e lasciare che mi anticipi al pub?
Il moro lanciò un’occhiataccia all’amico, che continuava a ridere tenendo il cellulare per fare il video. Certo, quella situazione non era più imbarazzante della volta prima (“Quindi, Arthur, ti piace ingoiare?” “Ahahah, sì!”), ma era ugualmente scomoda.
Arthur incrociò le braccia, facendo il broncio.
-Cosa vorresti dire, idiota, io sono il tuo futuro ma-Uh, altra birra!
-No!
Merlin gliela strappò di mano, versandone un po’ sopra Leon, il quale (anima santa!) faceva finta di non vedere né sentire nulla. Lanciò un’occhiataccia a Lancelot, che aveva messo quel nuovo boccale di birra di fronte ad Arthur (e che l’aveva fatto anche con una certa fretta). Mise un dito sopra le labbra del compagno.
-Tu non berrai questa birra.
-Sono… sono il re, Merlin, non puoi… non puoi dirmi cosa… cosa fare.
Gwaine rise più forte, biascicando un “Ma l’avete sentito?” e asciugandosi una lacrimuccia con un gesto teatrale. Arthur lo guardò socchiudendo gli occhi con aria seria e impegnata.
-Tu!
Lo indicò con aria ferma.
-Tu! Non mi sei mai (e dico mai!) piasciuto!
Assunse un’espressione decisamente offesa vedendo l’altro scoppiare a ridere ancora più forte mentre cercava di tenersi al braccio di Percival. Approfittando della disattenzione generale, Merlin si alzò, tirando su il proprio fidanzato, che ormai era chiaramente totalmente sbronzo, per tornare a casa il più velocemente possibile.
 
Pensieri del 21/12/20XX
-Merlin!
Igraine aprì le braccia, dando un bacio sulla fronte del moro.
-Da quanto tempo non venite a trovarci!
La donna lo abbracciò forte, come se fosse il suo bambino, prima di passare al figlio vero.
-Arthur, vuoi forse far morire di crepacuore la tua povera madre?
-Certo che no, mamma.
Uther si fece avanti, stringendo la mano di Merlin (come aveva sempre fatto, nonostante tutto), per poi dare un’energica pacca sulla spalla al figlio col sorriso sulle labbra.
-E il tuo povero padre?
Arthur rise, stringendo la mano del genitore sulla sua spalla.
-Vi ho sentiti solo quindici giorni fa.
Igraine lo guardò con un’aria da madre affranta.
-Un tempo era ogni tre giorni! Non ci piacciono queste nuove abitudini.
Scompigliò i capelli al figlio e fece passare davanti il marito e Merlin. Mise il braccio sotto quello di Arthur, come per passeggiare verso la sala da pranzo.
-Voi andate, voglio far vedere ad Arthur il nuovo mobilio del salotto!
I due uomini annuirono e il biondo rise vedendo l’espressione persa del fidanzato mentre Uther gli raccontava qualcosa riguardo il cricket. Quando ebbero ormai girato l’angolo, Igraine rivolse ad Arthur uno sguardo di rimprovero.
-Non si beve prima delle visite ai genitori.
A quella donna non si poteva nascondere mai nulla.
-Certo, mamma.
-E non mi dire “Certo, mamma”, io mi preoccupo per te. E per quello che direbbe tuo padre se sapesse che il proprio figlio, che vuole diventare una figura politica di spicco, se ne va in giro a gozzovigliare con i suoi amici! L’unica cosa che mi consola è che so che Merlin ti tirerebbe fuori dai guai, quel santo ragazzo.
-Ce la potrei fare anche da solo, comunque.
Igraine gli diede una carezza sul braccio.
-Questo lo so, mio caro. Ma diciamo che Merlin è sempre stato una sicurezza.
Gli sorrise, annuendo con brevi movimenti del capo.
-Comunque…
La donna abbassò la voce.
-Non mi sono allontanata da tuo padre e Merlin per rimproverarti.
-Perché parli sottovoce?
-Si parla sottovoce quando bisogna dirsi qualcosa di segreto, no?
-…Segreto?
-Sì. Come sta andando l’organizzazione della richiesta?
Arthur sorrise.
-Credo bene. L’hai detto a papà?
-In realtà no. Non è mai stato bravo in queste cose: ti proporrebbe di fare una cosa troppo in grande e sappiamo tutti che Merlin non è tipo. Non la gradirebbe.
-In realtà ci avevo fatto un pensierino anche io, ma poi ho desistito.
-Hai buttato giù qualche riga?
-Veramente ci sto ancora pensando.
Igraine spalancò gli occhi.
-Cosa? Mancano pochi giorni ormai!
-È che non mi sento a mio agio…
La donna sbuffò.
-Voi Pendragon, sempre così… così emotivamente stitici!
-Mamma!
-Ma sì, mai una volta che vi esca di bocca qualcosa che… che, insomma, riveli i vostri sentimenti!
Arthur aprì le labbra con aria offesa.
-Beh, scusa se non siamo così… così…
-Non impegnarti, tesoro.
-Mamma!
-Sssssh, abbassa la voce! E invece il regalo di Natale?
-Gli ho preso un uovo di drago…
-… Come scusa?
-So che gli piacerà.
Igraine alzò gli occhi al cielo.
-Se lo dici tu.
Sentirono bussare e sobbalzarono.
-Scusate, volevo vedere anche io il nuovo salotto.
-Ma certo, Merlin caro, vieni.
La donna diede una leggera gomitata al figlio, poi prese sotto braccio il futuro genero.
 
Pensieri del 22/12/20XX
Una volta, Arthur aveva origliato una conversazione fra suo padre e sua madre durante un loro anniversario e le parole che Uther aveva rivolto alla moglie ora gli tornavano alla mente con prepotenza.
Aveva detto –contro ogni cosa ci si potesse aspettare da Uther- che credeva che quella vita fosse un’occasione per essere felici, ma, per diventarlo, aveva dovuto rinunciare a molte, molte cose. Aveva dovuto fare sacrifici di principio che a lui erano apparsi tanto grandi all’inizio per arrivare dov’era in quel momento, per giungere a cosa davvero gli era necessario. Aveva detto che, senza Igraine che gli era stata accanto ogni giorno, a guidare il suo cammino, non ce l’avrebbe mai fatta. Aveva dovuto lasciare che le cose facessero il loro corso, dimenticare.
Che, a volte, c’era stato qualcosa che il suo istinto gli aveva detto di fare contro ogni logica e contro ogni buon senso.
Che, anche se con sforzo, anche se non senza ferire il proprio orgoglio, aveva ignorato ogni intralcio, compreso il fatto che quell’istinto non volesse portarlo dove lui invece si era preparato ad andare.
Arthur se lo ricordava bene che, in quel momento, anche lui si era ripromesso di non rifiutare la gioia che gli veniva offerta.
-Tu credi nelle anime gemelle, Arthur?
-In che senso?
Se suo padre aveva ragione, se quella vita era davvero un’occasione di essere felici…
-Che ci sia qualcuno che è l’altra parte della medaglia.
…lui avrebbe voluto essere felice davvero.
 
Pensieri del 23/12/20XX
Arthur alzò un sopracciglio, guardando con aria totalmente innocente Merlin che, con le orecchie rosse, in piedi nel bel mezzo della porta che conduceva dal salotto al corridoio, teneva delle mutande macchiate di rosa a sprazzi.
-Di nuovo, Arthur, davvero?
Il biondo rimase immobile a fissarlo, sbattendo lentamente le palpebre e tenendo il labbro inferiore imbronciato quel po’ che bastava per essere abbastanza tenero da far pietà al fidanzato ed evitare l’ennesima ramanzina al riguardo.
Merlin sbuffò sonoramente, andandosene a passi lunghi e pesanti.
Arthur sospirò. Non gli andava proprio di sentirsi spiegare nuovamente come si facesse il bucato.
 
Pensieri del 24/12/20XX
Arthur si mise una mano sulla faccia, vedendo Gwen rientrare nella sala da pranzo con altro cibo. Oggettivamente, quei cenoni che facevano fra loro alla Vigilia stavano cominciando a sfuggire di mano. Si versò un altro bicchiere del costosissimo vino che aveva portato e lo bevve tutto d’un sorso come se stesse accettando una sfida. Sentì la mano di Merlin sull’avambraccio e lo udì sussurrare un “Non esagerare…” che assomigliava decisamente troppo a quando Hunith gli diceva di smettere di mangiare la cioccolata quando da piccolo andava in visita a casa loro.
Guardò con determinazione il pollo (era il terzo?) che era stato appena messo a tavola, poi girò il viso per osservare i commensali. Percival ed Elyan sembravano presi quanto lui dalla cosa.
-A noi due…
Sussurrò quella frase con un tono quasi di minaccia, prima di prendersi un bel pezzo del pollo e assaltarlo. Sapeva che dai suoi non avrebbero fatto un pranzo di Natale come si doveva e, quindi, si sentiva il diritto di rimediare alla cosa il giorno prima.
Si girò brevemente a osservare Merlin, che stava decidendo cosa prendere dell’ennesimo insieme di fritti che era stato messo in tavola. “Forse le zucchine”, lo sentì sussurrare. Sorrise dolcemente, il boccone che stava masticando improvvisamente bloccato nella guancia destra. Allungò una mano sotto al tavolo  per pizzicare il fidanzato sulla coscia; quando l’altro si girò imbronciato, Arthur alzò le sopracciglia, facendo uno sguardo lievemente malizioso. Merlin arrossì al pensiero di quello che avevano combinato quella mattina in macchina, capendo al volo.
Un sospiro alla loro estrema sinistra li risvegliò.
-Certo, mi piacerebbe trovare qualcuno che mi guardi come Arthur guarda Merlin.
Il biondo si girò verso Elena, che li stava osservando incantata. Ingoiò il boccone, nel tentativo di parlare senza sputacchiare pezzi di pollo.
-Come prego?
-Siete così… carini.
Arthur inarcò entrambe le sopracciglia con aria di cortese condiscendenza. Non conosceva abbastanza quella ragazza per risponderle rudemente, visto che, in fondo, era un’amica di Gwen (o meglio, una collega d’università piuttosto strana che le si era letteralmente appiccicata senza che nessuno avesse avuto il coraggio di mandarla via), non sua. Gettò uno sguardo verso Morgana e Mithian, che avevano interrotto il chiacchiericcio costante per godere dello spettacolo, poi di nuovo verso Merlin, il quale sembrava molto intenzionato a gustarsi l’espressione del fidanzato fino all’ultimo goccio. Non oserà…
-Perché, come mi guarderebbe Arthur?
Il biondo lo guardò truce.
-Come se ti amasse più di se stesso, che domande…
Elena unì le mani.
-Sai, come se fossi la cosa più preziosa a questo mondo, come se volesse sempre baciarti o abbracciarti e averti sempre con sé…
Merlin si girò, forse pensando, dai risolini di Morgana e Gwaine e dall’insolito colore rosso sul volto di Arthur, o forse dai cenni con la testa che gli stava facendo Lancelot, di averne avuto abbastanza.
-Sicura di non star parlando del pollo che è stato appena messo in tavola?
Gwen rise e il fidanzato le diede man forte, cercando di distrarre Elena con la frittura.

 
Note di Elfin
Ed eccoci nuovamente fra di noi. Manca solo il capitolo finale e avrò archiviato anche questa ff. Devo nuovamente ringraziare coloro che hanno messo questa storia fra le preferite o fra le seguite, perché siete, di nuovo, lievemente aumentati dallo scorso capitolo! Voi. Voi siete una gioia per il mio cuoricino <3
Nel frattempo sto tentando di finire una nuova ff su Eleanor e sto facendo un’altra storia Merthur post!5x13. Stavolta, per vostra fortuna, è nettamente più movimentata (ma non vi lamentate, ve l’avevo detto fin dall’inizio che in questa ff non sarebbe accaduto niente di niente)… e non so quando la completerò, visto che cambio in continuazione idea sulla lunghezza! Per ora sto scrivendo qualche punto saliente, poi si vedrà. Perché ve lo dico? Perché in entrambi questi “progetti” ci sta almeno un pezzo che, originariamente, era destinato a questa ff!
Per la cosa di Arthur ubriaco, io ho l’headcanon che quell’uomo sia un totale disastro se beve un po’ troppo. Quindi ce lo dovevo mettere. Ho certe cose al riguardo, da qualche parte le ficcherò.
Comunque non vedo l’ora sia Natale per postare l’ultimo capitolo. Vi giuro, avendo tutta questa cosa pronta da mesi l’ho letta e riletta e riletta e riletta e riletta e riletta, non ho idea di quante volte l’ho ricominciata da capo leggendola tutta insieme e quante volte ho aperto i capitoli singoli per vedere come stavano a sé. In realtà ho fatto più spesso la prima cosa, per vedere quanto risultava pesante… perché io ho un serio problema al riguardo, non ho gli standard del resto della popolazione mondiale. Non è cambiata molto dalla prima stesura, a essere sinceri, ho solo tentato di eliminare qualche pippone davvero eccessivamente lungo. Quindi, se avete qualcosa da dire e la vostra mano pò esse piuma o pò esse fero, commentate, plìz. Tanto lo prenderò come un regalo in ogni caso :3
Adieu *sparisce in una nuvola di fumo*
Kiss
   
 
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