Dall’alto
delle sue innumerevoli qualità – tutte
autoproclamate – Naruto guardava il contenuto del pentolino
con un’aria
scettica.
“Che
ci vorrà mai per fare una cioccolata? Sono un
master col ramen, qui sarà la stessa cosa!”
Si era detto
pochi minuti prima mentre apriva la
bustina e la mescolava col latte fregandosene delle istruzioni: era solo una cioccolata calda,
cosa poteva
andare storto?
Peccato che
dal pentolino lo fissasse il risultato
della sua indiscussa abilità culinaria: blob semisolidi
galleggiavano in un
mare liquidino che, in teoria, avrebbe dovuto essere più
denso nonché
appetitoso.
“Sicuramente
la confezione era fallata!”
Buttò
giù nello scarico il mostro e si mise
all’opera per il capolavoro culinario del secolo;
roba da creare addirittura una rivista mensile per vedere la sua
cioccolata
calda campeggiare in prima pagina e far schizzare le vendite alle
stelle.
Mentre la
fantasia di Naruto viaggiava ad altezze
stratosferiche, la realtà la riportò bruscamente
a terra: altri blob in un mare
liquidino che sicuramente non assomigliava alla cioccolata perfetta che
aveva
in mente e che Itachi riusciva sempre a preparare.
“Sei
in cucina da mezz’ora, che stai combinando?”
Naruto si
voltò di scatto dopo aver sussultato, sul
viso aveva un’espressione colpevole difficilmente
fraintendibile. Per la
sorpresa persino la sua celebre boccaccia non riuscì a
emettere alcun suono a
parte una specie di mugolio soffocato mentre guardava il suo fidanzato,
bellissimo anche col naso rosso e gli occhi lucidi per la febbre.
Itachi
sospirò e avanzò nella cucina, col plaid
attorno alle spalle per combattere il freddo. Solo la preoccupazione
per Naruto,
chiuso in cucina da un tempo sospettosamente lungo, lo avevano spinto
ad
abbandonare il caldo rifugio del letto. Osservò il contenuto
del pentolino e
poi la faccia del fidanzato che nel frattempo aveva ripreso il dono
della
parola e iniziato a blaterare.
“Non
è cioccolata calda… cioè, ti pare che
mi poteva
venire in mente di prepararti qualcosa di buono da bere
perché stai male? Pff,
figurati! Quello è… quello
è… concime. Sì, concime per la pianta
grassa che ci
ha regalato Sakura! È una ricetta sperimentale, ma tanto lo
sai che a me esce
sempre bene ogni cosa che faccio e…”
Gesticolava
freneticamente, rendendosi conto che
avrebbe fatto meglio a tacere, ma no! Lui mica riusciva a stare zitto o
ammettere di aver fallito in qualcosa, specialmente qualcosa a cui
teneva
particolarmente.
Itachi si
limitò ad aggrottare appena la fronte nel
sentirlo sproloquiare, non tentando nemmeno di fermarlo: si divertiva
troppo
ogni volta. Prese invece una tazza pulita e vi versò il
contenuto del pentolino,
riuscendo a mantenere anche il plaid sulle spalle senza farlo scivolare.
“Ma
che fai? Sei pazzo?”
“Sarà
un’ottima cioccolata calda, grazie per il
pensiero. Era giusto quello di cui avevo bisogno” rispose
invece Itachi
prendendone un sorso. Aveva il naso chiuso, quindi non avrebbe comunque
sentito
nessun sapore, ma lo sguardo pieno d’amore e affetto che gli
rivolse Naruto lo
scaldarono e lo fecero stare meglio di qualsiasi bevanda calda o
medicina.