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Autore: MidnightRavenKuro    31/12/2018    2 recensioni
Non c’è stata sempre, ma quando avevi bisogno che ci fosse era lì, con te. Piccola e spaventata di fronte alla grandezza di tutte le tue esperienze, sei riuscita ad affrontare tutto perché lei era presente e ti stringeva forte quando tremavi. Camilla teneva insieme i pezzi della tua psiche quando nemmeno la forza dei tuoi Pokémon riusciva a rassicurarti. Il coraggio che tutti ti riconoscono è dovuto a lei e tu lo sai, tutto ciò che hai fatto di grande e di pericoloso sei riuscita a farlo perché volevi difendere il mondo in cui Camilla viveva. Ed il motivo più importante, il più vero…
[Editata il 25/03/2024]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Camilla, Lucinda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Questa storia ha oltre cinque anni. Mi sembra di averla scritta tre vite fa, un po’ invidio lo spirito così entusiastico della me diciottenne (che spero faccia un comeback, eventualmente).

Oh mamma. Ci sono così legata che ho voluto fare questo lavoro di riediting, mantenendo comunque lo spirito originale e non cambiando o aggiungendo nessuna scena. È solo più fluida, un po’ più grammaticalmente corretta, ma lo yearning per quella mangiagelati di Camilla giuro che è rimasto uguale. In fondo lascio le mie note originali.

Segnalo che la storia è scritta in seconda persona: siamo nei panni di Lucinda che ha appena avuto la meglio su Camilla ed è diventata campionessa di Sinnoh.

A chiunque passerà per queste strade, anche se mi rendo conto che questa storia è un po’ troppo vecchia per essere ritrovata: grazie. Trattatemele bene, ‘ste due. Sono un pezzo di cuore.

 

Un ringraziamento speciale va a non altri che Momo Entertainment, per essere una persona quantomeno affidabile che NON spaccia kebab dai kayak (a me senza cipolla per favore), per i suggerimenti e le correzioni sulle mie storie scritte un po’ a sentimento e per essere da ormai un bel po’ una persona cara. Questa è proprio la storia che ci ha portato tutt’oggi a litigare almeno una volta a settimana per motivi stupidi, però non ci siamo mai menate… per ora. Ti aspetto nel parcheggio del Mc alle due.

 

Grazie.

 

Kuro


───── ⋆⋅☆⋅⋆ ─────


Luci.

   Ti tornano in mente le luci della Sala del Campione, brillanti, accecanti, puntate dritte su di te e su colei che finalmente era tua avversaria.

   Nonostante siano passate appena poche ore, a te già sembra un’eternità da quando hai lanciato la prima Poké Ball ed il tuo Empoleon ha aperto le danze. Ricordi bene lo sguardo di Camilla, pieno di passione e di quel fuoco che poche volte hai avuto l’occasione di vedere da vicino. 

   Durante la lotta non hai mai lasciato che la tua determinazione vacillasse di fronte a lei. Non ti saresti perdonata il minimo errore in una battaglia così importante. Hai portato la tua concentrazione ai massimi livelli: ogni mossa, ogni movimento erano parte di una melodia ben studiata. I tuoi Pokémon sono ormai un’orchestra perfetta e tu li hai diretti con mano salda.

   Camilla, ovviamente, non è stata affatto da meno.

   La forza schiacciante della sua esperienza è stata difficile da contrastare. Se tu dalla tua parte avevi la genialità di un giovane prodigio, lei aveva il peso di tutti gli anni passati a lottare, insieme ad una spiccata intelligenza ed un formidabile intuito. Ti ci è voluto tutto ciò che hai imparato nel tuo viaggio per sconfiggere colei che per lungo tempo hai visto come una guida irraggiungibile.

   Ma più di tutto, ciò che è stato più difficile da affrontare è il dubbio che ti ha assalito mentre lottavi contro l’ormai ex Campionessa, assieme ad una domanda martellante.

   Perché hai voluto conquistare il titolo? Qual era il tuo vero scopo? Battendo lei, salendo sulla vetta ed imprimendo per sempre il tuo nome sulle mura nella Sala d’Onore, sei finalmente riuscita a raggiungerlo?

 

No. Io…
  

  Siediti un attimo, Lucinda,  e torna indietro.
 

  Ripensa a tutte le volte che hai incontrato Camilla durante il tuo viaggio. Eri appena una fanciulla la prima volta che i suoi occhi si posarono su di te. Vide nel tuo sguardo una luce che difficilmente, come sosteneva, avrebbe trovato ancora. Il tuo era l’argento vivo di chi sarebbe stato marchiato per sempre da esperienze magnifiche e terrificanti, meravigliose, piene di gloria, dolore, odio...

   E amore, diresti. Amore per i Pokémon e per le lotte, amore per l’avventura, amore per gli altri…

   La predizione di Camilla si è rivelata corretta. Il tuo viaggio attraverso Sinnoh non lo dimenticherai mai. Gli anni della tua crescita passati tra le ripide montagne ed i laghi, in sella alla bicicletta e con la Poké Ball sempre pronta al lancio. Non potrai mai dimenticare le persone che hai conosciuto e sono diventate tue amiche. Nemmeno quelle contro cui hai combattuto per difendere la regione ed il mondo.

   Sei stata testimone di poteri ancestrali oltre la tua comprensione: hai avvertito il battito del tempo e percepito lo spazio squarciarsi e ricucirsi. Hai compreso la profonda tristezza che si celava dietro una pericolosa, orrorifica ribellione. I soli eventi accaduti sulla Vetta Lancia ti hanno reso più saggia di quanto avresti mai immaginato. 

   L’insieme delle emozioni e degli ideali di cui ti sei nutrita per tutto questo tempo è diventato una parte fondante ed inscindibile di te, che ora guardi alla realtà con gli occhi di chi ha visto molto e ancora desidera vedere molto. Sai bene che il mondo è molto più grande di quanto sembri e vuoi conoscere tutto ciò che può essere conosciuto. L’essere diventata Campionessa, alla fine, non è che un passo sulla tua strada.

    Però manca qualcosa. Forse la maggioranza delle persone si sentirebbe appagata già così, per una ragazza appena adulta raggiungere tali obiettivi è una cosa grandissima. 

   Eppure il tuo pensiero continua a correre a Camilla.

    Non c’è stata sempre, ma quando avevi bisogno che ci fosse era lì, con te. Piccola e spaventata di fronte alla grandezza di tutte le tue esperienze, sei riuscita ad affrontare tutto perché lei era presente e ti stringeva forte quando tremavi. Camilla teneva insieme i pezzi della tua psiche quando nemmeno la forza dei tuoi Pokémon riusciva a rassicurarti. Il coraggio che tutti ti riconoscono è dovuto a lei e tu lo sai, tutto ciò che hai fatto di grande e di pericoloso sei riuscita a farlo perché volevi difendere il mondo in cui Camilla viveva. Ed il motivo più importante, il più vero…

  “Lucinda?”

   All’improvviso, qualcuno bussa alla tua porta.



 

───── ⋆⋅☆⋅⋆ ─────

 


“Camilla!”

   “Posso entrare?”

   “Certamente... Entra pure.”

   Ti scosti per lasciarla passare ed il cuore ti balza in gola. Non ti aspettavi che venisse a trovarti, dopo la tua vittoria l’hai cercata ovunque ed era svanita nel nulla. La baldoria che ha susseguito la tua incoronazione a Campionessa è stata chiassosa e piena zeppa di persone che si sono congratulate con te, ma lei non era fra esse. Hai davvero pensato che dopotutto non l’avresti più vista. Riconosci che questo timore era dovuto al tuo sentirti spaesata: era ovvio che non sarebbe sparita senza lasciare tracce, eppure la paura ti ha roso dall’interno fino ad ora.   

   La osservi sporgersi dalla tua finestra, più reale e tangibile che mai. Cerchi di sopprimere quell’ansia che non vuole lasciarti andare lo stomaco. Vorresti toccarla, per accertarti che non sia un brutto scherzo della tua mente stanca.

   Lei si volta verso di te, sorridente. Si è tolta il cappotto e gli abiti neri che indossa complimentano le sue forme. Fai di tutto per non fissarla e ti appoggi alla porta chiusa, braccia conserte dietro la schiena.

   “Come ti senti?” Ti chiede, senza la minima traccia di odio o risentimento da parte sua. Come ti aspettavi.

    Esiti. 

  “Te lo dirò se prima rispondi a una domanda.” Ribatti.   

    Camilla si discosta dalla finestra e si avvicina leggermente. La sua espressione è imperscrutabile.

   “Cosa vuoi chiedermi?” 

   Prendi un respiro profondo.

    Sparirai dalla mia vita quando uscirai da questa stanza?

    Questo è ciò che vorresti chiedere veramente, il quesito che se ne sta sulla punta della lingua a chiedere di essere posto. Basterebbe solo formulare...solo formulare… eppure non ci riesci.

   “Ti stavo cercando prima, alla festa… ma non c’eri. Perché sei andata via?”

    “C’era una cosa molto importante che dovevo fare. Mi dispiace non esserci stata, prometto che rimedierò.”

    “Ok.”

    “Pensavi che non sarei più tornata?”

    Non rispondi e punti lo sguardo sul pavimento. Per un po’ regna il silenzio. Senti la cadenza rassicurante del suo respiro e cerchi di imprimerla nella tua memoria, come se Camilla stesse per svanire nel nulla davanti ai tuoi occhi e quel soffio vitale fosse destinato ad essere il tuo ultimo ricordo di lei. Inorridita dal tuo stesso pensiero inizi a fare avanti ed indietro per la stanza, sotto lo sguardo curioso della donna che ammiri più di ogni altra.

  “Ora puoi rispondere alla mia domanda." Camilla continua. "Ma ti vedo pensierosa… qualcosa non va?” Ti chiede. È sempre stata così: dritta al punto e senza mai esitare. Il tuo disagio deve essere lampante, ma non hai certo provato a celarlo. Sarebbe stato comunque inutile sotto il suo occhio di falco.

   Non rispondi subito. Davanti al letto il tuo incedere si ferma. Ti siedi ed incroci le mani sul grembo, raccogliendo le forze per quello che sarà probabilmente un lungo discorso.

   Camilla attende che tu riordini le idee. Una delle sue tante qualità è proprio la pazienza. Non sai se sia così con tutti o soltanto con te, ma non sei tanto presuntuosa da convincerti della seconda ipotesi.

   Però non puoi aspettare ancora. È ora o mai più, ne sei consapevole. Quindi lasci finalmente il tuo istinto prendere il controllo. Trattenerti non è più un’opzione.

 

  “Camilla, come ti sei sentita quando sei diventata Campionessa?”

    Sentendo la domanda lei sbarra un po’ gli occhi, ma la sorpresa ben presto scompare. Si siede vicino a te, lasciando lo spazio necessario affinché tu non ti senta a disagio.  Accavalla le gambe, prendendosi qualche secondo per pensare ad una risposta soddisfacente.

 

  “Ero spaesata. Era un’esperienza totalmente nuova, molto differente dalla conquista di una Medaglia. Con questo titolo ti assumi la responsabilità di vegliare e guidare una regione fino al momento in cui qualcun altro prenderà il tuo posto. Mi ci è voluto del tempo per adattarmi… avevo appena vent’anni, come te adesso. Potevo aggrapparmi soltanto alla mia squadra di Pokémon e ai ricordi del mio viaggio. Sai, quando raggiungi una posizione tanto alta le persone tendono a prendere automaticamente le distanze, come se diventare qualcuno di importante possa mutare te stessa fino al midollo. Ho cominciato a sentirmi sola…”

   Sospira. “Ma non lasciarti spaventare, col passare del tempo apprezzerai sempre di più gli sforzi che hai fatto. Inoltre…” Ti scosta un ciuffo di capelli dal viso, ed un brivido rimane sulla pelle dopo che ti ha sfiorata. “Avrai tanti privilegi quante le responsabilità. È un equilibrio che saprai reggere perfettamente. Lo so perchè ti conosco bene, ormai.”

   Il suo tono è risoluto e quasi ti convinci tu stessa del suo pensiero, ma la ruggine creata dal dubbio continua a indebolirti. La stretta allo stomaco non accenna ad allentarsi. Perché tutto quel discorso pareva portare un addio come punto? O è soltanto la tua testa, una tua paranoia? Hai così tanta paura di non vederla più da non riuscire a calmarti. Il tuo respiro si è affannato e lei sembra averlo notato, perché ti posa la mano sulla spalla e la sua espressione ora sembra chiaramente preoccupata.

    “Lucinda?”

    Ti posi la mano sulla fronte. “Sto bene... è solo un capogiro.”

    Probabilmente ha notato la tua poca convinzione e forse molto di più, perché ti prende il viso fra le mani e ti costringe a guardarla dritto negli occhi.

  “Cosa farai adesso, Camilla?” chiedi, mentre lei ti accarezza dolcemente con i pollici.

 

  “Credo che andrò ad esplorare altre rovine, sparse per le regioni. L’archeologia rimane il mio interesse primario, insieme alle lotte Pokémon. È ciò a cui ho votato la mia vita. C’è ancora così tanto da scoprire.” Mormora, distogliendo lo sguardo verso la finestra ed il cielo notturno. Percepisci quel gesto come una metafora perfetta di ciò che sta accadendo: Camilla sta distogliendo per sempre lo sguardo da te.

   Ha detto proprio quello che non volevi sentire, parola per parola. Archeologia, lotte Pokémon… non c’era spazio per te in tutto ciò e forse l’hai sempre saputo. Ti senti mancare l’aria. Questo, dopotutto, è davvero un addio e la tua non era soltanto paura, ma anche una premonizione di ciò che sarebbe accaduto.

    Non riesci a fermare le lacrime, non ci riesci. Singhiozzi e tremi, pensando a quel sogno segreto andare in pezzi, il sogno che non hai mai ammesso a te stessa. Non senti più i suoni o il pavimento sotto i tuoi piedi, forse sembri una bambina ai suoi occhi in questo momento ma non te ne importa nulla. Lei cerca di chiamarti, di riportarti alla ragione, di asciugarti il viso, ma è inutile, tu non la senti, non la vedi, non è più con te.

   Hai perso tutto Lucinda, e non sai cosa fare adesso.

   Ma in fondo cosa potevi aspettarti? Che lei ti conducesse per mano per tutta la vita? Che ti guidasse in eterno, che ti liberasse delle tue paure?

    Lo avresti voluto.

    Perché tutto quello che hai fatto lo hai fatto per lei e lei soltanto.

   Ma un desiderio tale è destinato a restare soltanto un desiderio.

   “ Io s-sono diventata Campionessa…” ti alzi in piedi “ perchè volevo raggiungerti. Fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei sembrata così distante. Eterea. Di un altro mondo. Così forte, così saggia…  bellissima. Nei momenti peggiori mi hai tenuta in piedi e mi hai incitato a non mollare. Mi hai fatto sentire adeguata a ogni circostanza che mi si parava davanti, non importa quanto terribile e spaventosa. Ma sai una cosa? È stato tutto inutile. Sono diventata Campionessa ma è stato inutile. Perchè se non posso raggiungere te, tutto questo non ha avuto alcun senso.”

   La tua rabbia la sconvolge, riesci a leggerglielo in faccia. Non ti ha mai vista in questo stato, così triste ed infuriata, e forse ne è addirittura spaventata. Ma tu non volevi spaventarla…

   La tua espressione si addolcisce, così come il tuo tono, e quando lei si alza e tende le braccia verso di te, tu la abbracci senza esitare. Affondi nel suo morbido corpo, pensando che forse è l’ultima volta che potrai percepirla tanto vicina. Lei ti stringe forte, non ha ancora detto una parola. Ma sai che sta per farlo.

  “Camilla… io ho bisogno di te. Ho paura e ho bisogno di te. Non mi sento forte abbastanza, grande abbastanza. Ho bisogno di te. Te lo dirò ancora, ho bisogno di te. Ma tu ami l’archeologia, le lotte, e la tua libertà. Sei magnifica, e ti amo con tutta me stessa, ti amo per tutto quello che sei. Ma non posso tenerti con me, lo so. Non posso forzarti a vivere la mia vita.” Rassegnata, sospiri e quasi ti scappa un sorriso. Questa è forse una prova che la vita stessa ti pone, per testare la maturazione di quell'Allenatrice che sognava il cielo visto da vicino, tanto tempo fa.

   Lei ti accarezza i capelli, poi staccandosi leggermente ti pone un indice sotto al mento, spingendoti ad alzare lo sguardo. Vedi che anche lei sta piangendo. I suoi affilati occhi d’argento sono lucidi, quasi splendono. Non l’avevi mai vista piangere prima d’ora. Come te singhiozza, sussulta, e tu la stringi ancora più forte nel comprendere l’errore che hai fatto fino a quel momento: non capire che Camilla è come te. Esattamente come te.

 

  “Lucinda, per favore, ascoltami.” Sussurra con voce tremante, così umana, così fragile. “Comprendo la tua paura, perché è la stessa che ho provato anch’io. La strada che stai per intraprendere è dura, ma è un percorso che solo tu puoi fare. Qualsiasi mio tentativo di guidarti sarebbe inutile, perché adesso devi spiccare il volo, ed in gran parte battendomi lo hai già fatto. Io sarei soltanto un intralcio. Voglio vederti diventare ancora più indipendente di ora, ancora più libera. E se anche adesso dobbiamo separarci, prometto che non ti lascerò sola. Esplorerò e scoprirò nuove parti di mondo, e ti porterò a vederle. Dammi solo un po’ di tempo, e poi…”

    Senti le sue labbra premere contro le tue, dolcemente, e tutta l’ansia e la rabbia scompaiono lasciando il posto ad una fiamma diversa, positiva. Incantevole.

 

“… e poi tornerò da te.”

 


───── ⋆⋅☆⋅⋆ ─────

 


Luce.

   La luce che entra dalla finestra ti solletica il naso. Ti svegli così, col sole che splende sulla Lega Pokémon, e su una ragazza che ormai sta diventando una donna.

Ti metti a sedere e le lenzuola scivolano via dal tuo corpo nudo. I ricordi della notte precedente ti fanno sorridere. Non ti sentivi così serena da tantissimo tempo, vorresti ringraziare Camilla ma è già andata via. Come ti aspettavi. Ti stiracchi, intorpidita, e nel farlo noti un biglietto scritto a penna sul comodino. Lo sfiori, un po’ esiti, ma ti fai coraggio e leggi ad alta voce quelle due parole scritte in una calligrafia disordinata, ma così carina.

 

Ti amo.

 

“Ma…”

    Scoppi in una risata, di quelle che escono dal cuore, è una cosa così pura ed ingenua che non puoi farne a meno!

 

   “Camilla, me l’hai già detto un sacco di volte all’orecchio.” Esclami, come se l’altra possa sentirti. Ridi ancora e collassi sul materasso, abbracciando il cuscino e respirando forte, per sentire ancora il suo profumo.

    “Camilla, Camilla…” Questo nome ha un suono così dolce. Lo ripeteresti all’infinito. “Ti amo anch’io.”

    Riposi ancora un po’, beandoti dei ricordi e del sollievo che provi. Quando è ora di alzarti ti ripeti tutte le promesse che vi siete fatte sulle labbra e vicino al cuore. Ti senti carica mentre ti rivesti e indossi la collanina d’argento a forma di Piplup che Camilla era passata a ritirare subito dopo la tua vittoria, da un artigiano di Ebanopoli. Un regalo per te.

   Ora è tempo per la nuova Campionessa di Sinnoh di fare un salto a casa, e portare con sé tutto ciò che ha incontrato lungo la strada.

 

 

───── ⋆⋅☆⋅⋆ ─────


Scritta come sfogo dopo un periodo di blocco molto lungo, quindi immagino non sia nulla di che. Spero vi sia piaciuta però! Volevo scrivere da moltissimo qualcosa sulla GirlPowerShipping da moltissimo tempo, ma qualsiasi tentativo falliva, finché…

Ho fatto un esperimento per vedere come avrei lavorato sulla seconda persona, ditemi pure come vi è sembrato. Spero non sia uscito troppo confusionario. Probabilmente scriverò storie più approfondite su questa coppia in futuro.

Ah, auguro a tutti un 2019 fantastico! Volevo concludere il 2018 con un’opera e ce l’ho fatta. I feel proud (?)

Alla prossima cuties. Chu ~

 

~ Kurocchi

   
 
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