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Autore: Tenue    05/01/2019    5 recensioni
[Tododeku]
La classe di Midoriya, ormai al terzo anno, si ritrova a partecipare ad una normalissima gita scolastica in pieno inverno. Al primo pomeriggio libero viene proposto di andare a pattinare e Izuku non avrebbe mai pensato che lui e Todoroki potessero essere tanto negati per il pattinaggio su ghiaccio.
[Questa storia partecipa alla challenge "I'm dreaming of a white Christmas" indetta dal gruppo Facebook "Boys Love - Fanfic & Fanart's World"]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla challenge "I'm dreaming of a white Christmas" indetta dal gruppo Facebook "Boys Love - Fanfic & Fanart's World"
Prompt: Pattini su ghiaccio



Warm touches in winter

 
Midoriya non era mai stato bravo a nascondere agli altri quello che gli passava per la testa e in un certo senso era una cosa che lo aveva sempre un po’ infastidito. Era sempre stato un libro aperto per chiunque, per sua madre, per il suo mentore e in generale per tutti i suoi compagni; qualunque cosa pensasse o qualunque emozione provasse diventava chiaramente leggibile sul suo viso prima che lui potesse anche solo accorgersene.
Eppure in quel momento sembrava che tutti riuscissero a fraintenderlo, ma a dire la verità per lui era decisamente meglio così.
Tutti in classe sua avrebbero potuto dire che quelli che rivolgeva a Todoroki fossero sguardi carichi di ammirazione e che se passava un lasso di tempo imbarazzante a fissarlo era per studiare al meglio le sue abilità e caratteristiche; per Midoriya però le cose erano decisamente più complesse.
Perché quello che recentemente si era ritrovato a provare per il suo migliore amico non era ammirazione, certo che no. E probabilmente anche solo quel pensiero lo imbarazzava a tal punto da desiderare di tirare una testata contro al muro.
Certo, far finta di essere solo confuso era di conforto, il problema era che lui era sempre stato un libro aperto, e anche se gli altri a quanto pareva non riuscivano più a capirlo, lui continuava a riuscirci benissimo.
Non era più ammirazione quella che provava per Todoroki, ma la parola “attrazione” stampata nella sua testa, continuava a spaventarlo a morte.
Con un sospiro frustrato, Midoriya si  accasciò contro al suo sedile dell’autobus e cercò di dare un freno ai suoi pensieri, per finire in ogni caso ancora più immerso nei suoi ragionamenti.
 
-Tu che ne dici, Midoriya?-
Kaminari guardò dietro di sé, cercando di catturare l’attenzione del ragazzo, che sembrava intento a fissare tutt’altro –Midoriya?-
Il ragazzo sussultò, risvegliandosi improvvisamente e guardando il compagno di classe –Eh?-
-Ho chiesto se sei felice che alla fine andiamo in gita per davvero!- ripetè entusiasta Kaminari.
-Io ho sentito che il prof Aizawa vuole farci allenare in dei campi speciali.- Fece una voce accanto a lui. Kaminari guardò sconcertato Kirishima, seduto scompostamente nel sedile vicino –Vuoi scherzare? È gennaio e dove stiamo andando farà anche più freddo di qui. Non ci vorrà far allenare nella neve spero.-
-Scansafatiche.- Commentò ghignando Kirishima.
-Ma che vuoi?- Ribattè l’altro fingendosi offeso –Sono solo esausto dopo gli ultimi mesi di allenamento intensivo!-
-Si, si… tu cosa ne pensi Midoriya?-
Izuku però, non per cattiveria ma piuttosto per sbadataggine, si era già dimenticato di prestare loro attenzione, provando molto più interesse nel quadernino che teneva aperto tra le mani ad una pagina ben precisa.
 -Lo abbiamo perso…- sospirò Kirishima lanciando un’occhiata dietro di sè.
–E che vuoi farci, oggi non lo capisco proprio.- Fece Kaminari con un’alzata di spalle.
 
Dopo dieci minuti in cui i suoi occhi smeraldini lessero e rilessero le annotazioni su Todoroki, Midoriya cominciò ad avere male alla testa e si appoggiò con la schiena al sedile sbuffando, mentre IIda, che fino a poco prima aveva dormito accanto a lui, si svegliò improvvisamente.
-Mi sono… mi sono addormentato?- Chiese, ancora mezzo intontito.
Midoriya annuì –In effetti sembravi molto stanco sta mattina.-
Iida cercò invano di trattenere uno sbadiglio e si passò una mano tra i capelli per assicurarsi che fossero in ordine dopo quella breve dormita -Non ho riposato molto questa notte. Sai Midoriya-kun, sono davvero emozionato per questa esperienza!- si entusiasmò all’improvviso. Il ragazzo accanto a lui sorrise, ma Iida sembrò captare la sua leggera tensione. –Tutto bene, Midoriya-kun?-
-Eh? Ah, si si Iida-kun! Sono solo molto stanco anch’io, sai… l’emozione.-
-Non lo so, sembri quasi nervoso.-
Midoriya sorrise e gli faceva quasi ridere il fatto che Iida avesse notato subito la sua tensione.
–Non lo sono, davvero.-
 
Se doveva essere sincero con se stesso, aveva un po’ di paura dei suoi sentimenti, nonostante gli provocassero una sensazione meravigliosa a livello del petto. Stare in compagnia di Todoroki lo faceva sentire dannatamente bene e al solo pensiero di poterlo sfiorare, magari abbracciare, lo faceva sorridere tanto che gli faceva quasi male alla bocca. D’altra parte, l’idea che Todoroki potesse scoprire questi suoi sentimenti non era poi così assurda e a quel punto tutto gli sarebbe crollato addosso.
A Midoriya piaceva la prospettiva di godersi la cotta madornale per il suo migliore amico, anche senza dire niente.
Si sentì arrossire quando pensò al fatto che con la scusa della gita scolastica avrebbe potuto osservarlo da molto più vicino, ma fece finta di nulla e tirò fuori il suo zaino da sotto al sedile per mettere via il suo quaderno.  
 
 
Passò circa un’ora prima che i ragazzi riuscissero a scorgere la neve lungo la strada.
All’inizio si trattava solo di piccoli cumuli grigi accatastati ai lati dell’ autostrada, ma ben presto anche le distese di erba erano diventate totalmente bianche, così come gli alberi. Todoroki poteva quasi percepire la quiete dei boschi innevati che riusciva a vedere poco più in là, anche se l’unica cosa che sentiva in quel momento era il caos che si era scatenato all’interno dell’autobus alla vista dei primi effettivi segni dell’inverno.
Quando un paio d’ore più tardi, arrivarono all’albergo, il ragazzo sentì una sensazione indescrivibile nel far sprofondare le sue scarpe nella neve. Inspirare l’aria fredda di montagna lo faceva sentire immensamente bene, forse anche per il fatto di essere lontano da casa. E nonostante fosse sempre stato una persona piuttosto nostalgica, la lontananza da suo padre era in assoluto la cosa più terapeutica che potesse desiderare.
In più, oltre all’indiscutibile affinità che sentiva con quel luogo, più di tutto lo faceva sentire bene la vicinanza con i suoi amici.
-Todoroki-kun!- si sentì chiamare da Iida, con accanto Midoriya che lo seguiva completamente imbacuccato nel suo giubbotto -Ci hanno appena comunicato che possiamo sceglierci le stanze. Ognuna può essere formata da tre persone.-
-Se non sei già con qualcuno, ti va di stare in stanza con noi?- chiese Midoriya. Todoroki osservò il ragazzo più piccolo sorridergli e per un attimo gli sembrò quasi di aver percepito una strana timidezza nella sua voce.
-Per me va bene.- rispose semplicemente, con un’alzata di spalle.
Midoriya s’illuminò e cominciò a dirigersi verso l’entrata dell’albergo e Todoroki avrebbe potuto giurare di averlo visto saltellare ad un certo punto.
 
Alla vista della camere i maschi furono quelli a restare più spiazzati. Le ragazze non si erano fatte molti problemi e Ashido si era ricordata di una gita scolastica delle scuole medie in cui era successa la stessa identica cosa.
-Bhe, è una cosa piuttosto normale in realtà.- Aveva commentato ad un certo punto.
 Ma che fosse normale o meno, trovarsi in ogni stanza un letto singolo ed uno doppio era una cosa  che per alcuni sembrava quasi terrificante.
 
-Col cazzo! Io dormo in quello singolo!- si sentì gridare da una delle camere.
-Ma Bakugou, Kaminari lo ha preso per primo! È suo di diritto!-
-Chiudi quella fogna Capelli-di-merda! Lui può dormire sul pavimento!-
-Ma Bakugou, tanto non sarebbe la prima volta che dormiamo nello stesso letto. Ti ricordi il ritiro dell’anno scorso_-
-Strozzati Capelli-di-merda!- urlò Bakugou –Vado a trucidare chiunque abbia organizzato queste cazzo di stanze.-
Midoriya era rimasto pietrificato ad ascoltare, ma non appena vide Bakugo uscire in corridoio con aura omicida sparì in camera, lasciando in corridoio Todoroki e Iida che erano comunque rimasti ad osservare la scena con attenzione, forse per evitare che a Bakugou venisse in mente sul serio di strozzare Kirishima. Prima di entrare però Todoroki afferrò la spalla dell’altro ragazzo –Ti vedo molto affaticato Iida. Vuoi che ti cediamo il letto singolo?-
-Ah, per me è indifferente. Chiediamo a Midoriya-kun_-
-Iida.-
Todoroki puntò gli occhi nei suoi e per qualche motivo insistette –Non preoccuparti, prendilo tu che sei stanco.-
Iida annuì leggermente confuso, ma non replicò.
Appena entrati notarono che Midoriya stava già curiosando in giro e non appena lo videro sporgersi pericolosamente dalla finestra si precipitarono automaticamente a tenerlo per le braccia.
–Non mi ero sporto così tanto!- sbuffò offeso.
-Non si sa mai.- replicò Todoroki continuarlo a tenerlo saldamente. –Comunque cosa stavi guardando? Ormai è venuto buio e non si vede più niente.-
-Se guardi bene laggiù ci sono delle luci, probabilmente quello è il centro della città.- Fece Midoriya allungando il braccio e puntando il dito verso un ammasso di luci gialle poco distanti.
-È vero...- mormorò Todoroki avvicinandosi poco di più a Midoriya. Il ragazzo dai capelli verdi però, sembrò irrigidirsi e lui si allontanò.
-Ad ogni modo, pensavo di cedere il letto singolo a Iida, visto che è esausto e io tendo ad agitarmi molto nel sonno.-
-Davvero Todoroki-kun?- chiese incredulo Midoriya –Lo faccio spesso anch’io.-
Shoto sorrise, prendendo il suo borsone e iniziando a tirare fuori le sue cose –Allora abbiamo lo stesso problema.-
-Già.- fece Midoriya buttandosi sul letto –Per fortuna ho il sonno pesante.-
-Anch’io.- mentì Todoroki –quindi non c’è problema.-
 
Midoriya sembrava essersi totalmente ripreso dal nervosismo che lo aveva attanagliato sull’autobus. Si era messo subito la maglietta e i pantaloni del pigiama ed era saltato sul letto accanto a Todoroki. Fu felice di constatare che la vicinanza con il ragazzo gli facesse dimenticare ogni sua paranoia –Cosa pensate che faremo domani?-
Se non sbaglio Present Mic vuole portarci a vedere la città domani mattina.- commentò distrattamente Todoroki.
-Vero, il prof Aizawa mi ha spesso ripetuto che nonostante frequentiamo il corso per eroi anche la cultura è fondamentale. Perciò questa è anche un’occasione per visitare molti di musei che_-
-Musei?- lo interruppe sconcertato Midoriya.
Iida si schiarì la gola –Certo, siamo pur sempre degli studenti di diciassette anni ed è questa l’età migliore per apprendere… Midoriya-kun mi stai ascoltando?-
Ma il ragazzo era letteralmente collassato sul cuscino e mugugnò qualcosa per far capire a Iida che sì, lo stava ascoltando, nonostante non fosse del tutto entusiasta all’idea di passare parte della gita dentro a dei musei, come se fossero la classe di una scuola qualunque.
Todoroki sorrise lievemente mentre si alzava per andare al bagno –Magari non sarà poi così male. Io non ho mai preso parte ad una gita così…normale.-
-Gli anni scorsi, nei ritiri hanno sempre finito per attaccarci a sorpresa.- Commentò Midoriya, ma sembrava quasi che a lui quel lato delle gite mancasse un sacco.
Iida continuò a cercare di convincere Midoriya a godersi anche il lato istruttivo della situazione, fino a che al ragazzo più piccolo non venne sonno e sbadigliò rumorosamente.
 
Seguito da IIda si mise a letto, sicuro di addormentarsi nel giro di pochi minuti vista la stanchezza, ma si ricredette quando, ormai già sotto alle coperte e con le luci spente, aveva sentito Todoroki uscire dal bagno e camminare a piedi scalzi sulla moquette fino al letto. Sentì il letto abbassarsi sotto al suo peso e la coperta venire tirata leggermente. –Buonanotte.-
-‘Notte.- mormorò Iida, già mezzo addormentato.
-‘Notte.- fece Midoriya, e senza riuscire a trattenersi si voltò di poco verso Todoroki, giusto per osservarne il viso.
 Nonostante sentire la sua presenza accanto a lui lo calmasse sempre, quella notte avrebbe faticato parecchio per addormentarsi.
 
-
 
La prima parte della giornata sembrava essersi svolta tranquillamente e il professore Aizawa sembrava quasi sorpreso del fatto che tutti i suoi studenti fossero ancora vivi e incolumi. Personalmente si sarebbe aspettato una strage dopo appena cinque minuti ma visti i risultati poteva ritenersi soddisfatto e abbastanza sicuro a lasciarli liberi per il pomeriggio.
Ashido aveva proposto di andare a pattinare e a tutti era sembrata una ottima idea; sembrava quasi assurdo che un’ora più tardi Todoroki si ritrovasse a fissare il ghiaccio con aria truce.
“Perché mi fai questo, io ti ho sempre trattato con amore.” Pensò aggrottando le sopracciglia.
Le sue gambe stavano leggermente tremando e lui si sentiva totalmente instabile, ad ogni minimo spostamento del suo peso i pattini slittavano fin troppo e aveva la sensazione di cadere ogni cinque secondi.
Afferrò saldamente il muretto, deciso a mettere in chiaro chi comandasse tra lui e il ghiaccio. Fino a che non sentì qualcuno venirgli addosso.
-Oddio.- sentì dire la voce alle sue spalle, mentre per grazia divina riusciva tenersi in equilibrio e a non cadere –Oddio oddio scusa Todoroki-kun!-
Non appena si voltò si trovò di fronte a Midoriya in preda al panico e con gli occhi lucidi.
-Non pensavo fosse così difficile, sono entrato sulla pista e ho perso il controllo subito non volevo venirti addosso! Non ti sei fatto male vero? No perché_-
-Midoriya calmati, va tutto bene.- lo rassicurò.
Izuku sospirò sollevato nel vedere che il suo compagno non si era affatto arrabbiato –Okay…Todoroki-kun tu hai già pattinato sul ghiaccio? Di sicuro sarai bravissimo!-
Todoroki guardò altrove e arrossì leggermente –In questo momento non riuscirei nemmeno a tornare all’entrata della pista.-
-Eh? Davvero?-
-Bhe, è completamente diverso dalle volte in cui uso il mio quirk. In quei casi non ho mica queste trappole mortali ai piedi…- borbottò imbarazzato e Midoriya scoppiò a ridere, anche per il fatto che Todoroki gli sembrasse un po’ meno freddo del solito.
-Okay okay, non possiamo restare qui all’infinito però.- Constatò il ragazzo dai capelli verdi.
-E come pensi di fare se tu sei persino più instabile di me?- Sbuffò divertito Todoroki.
Il ragazzo più piccolo gli afferrò senza pensarci un braccio e fece slittare di poco il piede sinistro avanti.
-Okay…- Respirò piano e ripetè l’azione col destro, ma non fece in tempo ad accorgersi che il primo piede gli stava scivolando indietro, che perse l’equilibrio trascinando giù anche l’altro ragazzo. Entrambi si lasciarono sfuggire un grido e si ritrovarono a terra, l’uno sopra l’altro.
-Midoriya, stai bene?-
Il ragazzo leggermente dolorante si mise seduto -Mmh si… ma credo che tu mi abbia schiacciato la mano mentre cadevi- disse strofinandosi la mano arrossata, per poi realizzare.
-Oh mio dio…- fece l’altro.
-Todoroki no.-
-Dev’essere la mia maledizione.-
Midoriya gli pizzicò il braccio –No.- ripetè deciso.
Senza riuscire a trattenersi  scoppiarono a ridere, Todoroki in modo un po’ più contenuto, mentre Midoriya sembrava sull’orlo del soffocamento; per poi ritrovarsi a realizzare che nessuno dei due aveva la più pallida idea di come riuscire a rialzarsi.
-Okay, dammi la mano.- disse improvvisamente Todoroki.
-Eh?-
-La mano, ti aiuto a rialzarti. -
Midoriya arrossì a tal punto che desiderò scomparire all’istante, anche se l’idea di toccare la mano di Todoroki era decisamente più allettante. Il più grande lo tirò su e Midoriya si ritrovò vicinissimo a lui tanto da sentire il suo respiro gelido sul viso.
-Ti senti bene?- Chiese Todoroki vedendo il ragazzo davanti a lui completamente paralizzato.
-Eh? Ah, si… bene.-
-Quindi…vogliamo riprovarci?-
Midoriya sembrò riconnettersi alla realtà e abbassò la testa guardando i suoi pattini; poi spostò lo sguardo verso le altre persone al centro della pista per studiarne i movimenti.
-Lo vedi come fanno loro?- disse assottigliando lo sguardo –Mettono tipo…-
-Puntano i pattini verso l’esterno.- continuò Todoroki, guardando dove gli stava indicando Midoriya –E hanno il busto leggermente in avanti… okay-
-Sembra così facile.-
Todoroki si staccò leggermente dal muretto e appoggiò una mano sulla spalla dell’altro –Lo diventerà, se studiamo bene i movimenti di chi ci sta davanti ce la possiamo fare.- Disse, spingendo leggermente anche Midoriya a staccarsi e a portarsi in avanti.
-Aspetta, aspetta… te l’ho mai detto che il mio equilibrio fa pena?- disse e a Todoroki venne quasi da ridere sentendo la voce di Midoriya leggermente più acuta del solito.
-Non direi, durante gli allenamenti il tuo equilibrio è piuttosto buono.-
Vide Midoriya mordersi il labbro e arrossire di nuovo, mentre puntava lo sguardo a terra imbarazzato.
“Che sia per…”
I pensieri del ragazzo però si interruppero di colpo quando Midoriya si aggrappò al suo braccio con forza e sibilò –Okay, a questo punto devo farcela. Ma guai a te se mi molli. Che poi cado e mi rompo tutte le ossa che non mi sono rotto nel giro di questi anni…-
Todoroki sbuffò una risata e si spinse in avanti piano insieme a lui.
Sostenendosi a vicenda e portando lentamente un piede e in avanti e poi l’altro, cominciarono a procedere tranquillamente. Il ragazzo dai capelli bicromatici tuttavia, portava di tanto intanto l’attenzione al ragazzo aggrappato a lui, intento a spostare lo sguardo dai propri pattini alle le persone avanti a loro. Notò come in certi momenti cercava quasi di ridurre al minimo il contatto fisico, tenendo ben salda la mano sul suo braccio, ma distaccando completamente il resto del corpo; come se la vicinanza lo imbarazzasse. In altri momenti invece, come lungo le curve della pista in cui era inevitabile lo scontro dei loro corpi, Midoriya si stringeva a lui, il che lo confondeva parecchio.
-Sei rigido.- commentò ad un certo punto.
Midoriya si risvegliò dai suoi pensieri e alzò lo sguardo –Eh?-
-Nulla, solo che dovresti lasciarti andare. Anche se hai… paura di cadere.-
-Io non…- Midoriya frenò e Todoroki per poco non cadde per stargli aggrappato. –Io non ho paura di cadere!-
-Ah no?- chiese Todoroki sorridendo lievemente –Ma se sei tu quello che diceva che si sarebbe rotto tutte le ossa.-
-Dicevo per dire, scherzavo! Non ho davvero paura…-
-Mi hai pregato di non mollarti.- affermò l’altro, trattenendosi da ridere.
Midoriya arrossì violentemente e si finse offeso –Se… sei tu che ti sei aggrappato per primo a me!-
-Non credo proprio.- ribattè Todoroki.
-Bhe allora… da adesso procedo da solo.- Fece, incrociando le braccia al petto.
-Certo, buona fortuna.-
Todoroki in ogni caso scoprì in fretta di aver appreso abbastanza bene la tecnica, al punto da riuscire a mantenere l’equilibrio e andare avanti anche da solo.
Midoriya invece pattinò per pochi metri prima di mettere male il piede e finirgli di nuovo addosso. Todoroki non resistette e scoppiò a ridere, molto più forte di prima.
Midoriya con ancora le mani aggrappate alla felpa dell’amico, raddrizzò la schiena e prima di potergli dire qualsiasi cosa, cominciò a ridere insieme a lui.
 
Dopo parecchi minuti in cui Todoroki non riusciva a smettere di ridere e Midoriya di lanciare urletti ogni volta che metteva male i piedi e rischiava di schiantarsi a terra, il più piccolo cominciò a rallentare e tirò leggermente la felpa dell’altro fino a farlo fermare –Devo andare in bagno.-
-Okay…- rispose il ragazzo confuso – e me lo stai dicendo perché vuoi che ti accompagni… come fanno le ragazze?-
-Io non… è solo che non riesco ad arrivare negli spogliatoi da solo!- esclamò –Non so se lo hai notato, ma io a differenza tua non sto in piedi su questi cosi.-
-Giusto.-
 
Raggiunti gli spogliatoi, Midoriya cominciò a camminare in modo totalmente instabile cercando il bagno.
-Forse dovresti toglierli.- Constatò Todoroki sedendosi su una delle panche in legno e sfilandosi i pattini.
-Vuoi scherzare? Dopo tutta la fatica che ho fatto per metterli su?-
Todoroki alzò le spalle e vide l’amico sparire dietro ad una fila di panche.
 
Midoriya uscì dal bagno pochi minuti dopo e con ancora i pattini ai piedi barcollò verso Todoroki cercando di non cadere. Il ragazzo dai capelli bicolore nel frattempo, si era appoggiato al muro dello spogliatoio e si era messo a guardare il cellulare. Spostò di poco lo sguardo, giusto per poter guardare Midoriya fare piano un passo alla volta fino ad arrivare da lui.
-Tutto questo perché non vuoi sfilarti i pattini.- commentò.
Midoriya gonfiò leggermente le guance e puntò gli occhi nei suoi. Todoroki notò che persino con i pattini era leggermente più basso di lui. Nonostante si fosse alzato un po’ ed irrobustito da quando lo aveva conosciuto, continuava ad avere una corporatura decisamente più minuta della sua e a Todoroki questo non dispiaceva affatto.
Dopo tutto quello che Izuku aveva fatto per lui, sentiva il bisogno quasi ossessivo di proteggerlo. Non che a Midoriya servisse in realtà, visto quanto era diventato forte, ma a Todoroki piaceva guardarlo e pensare di poterlo proteggere solamente stringendolo a se, avvolgendogli le braccia attorno alla vita.
 -Hai voglia di tornare di là?- gli chiese, mettendo freno ai suoi pensieri.
Midoriya si strinse nelle spalle, guardandosi in giro.
-Veramente… comincio ad avere un po’ male ai piedi.-
-D’accordo, allora se vuoi cambiati le scarpe e andiamo a fare un giro qua fuori.-
-Non posso Todoroki-kun.- Mormorò, evitando il contatto visivo.
-Eh?-
Midoriya si appoggiò al muro accanto al compagno e alzò di poco il piede -Non riesco a toglierli.-
Todoroki lo guardò sconcertato –Ma sei serio?-
-Giuro, non si aprono!-
-Questo perché devi aprire prima i… Aspetta, tira su la gamba.-
-Eh?!- Midoriya sobbalzò leggermente non appena sentì Todoroki prendergli il piede e sollevarlo un po’. Senza esitazione spinse delicatamente Midoriya contro il muro, per farlo stare in equilibrio e con una mano lo afferrò poco sotto alla coscia per tenergli sollevata la gamba. Con l’altra mano andò ad aprirgli i ganci che tenevano i pattini ben chiusi, nonostante fossero effettivamente più duri del previsto. Midoriya sentì di star per sprofondare dall’imbarazzo e ringraziò tra sé e sé ogni divinità gli venisse in mente per il fatto che lo spogliatoio fosse deserto.
Sentendosi parecchio instabile su un piede solo, si aggrappò senza volerlo alla spalla di Todoroki, che con aria tranquilla aprì del tutto il pattino e glie lo sfilò.
-Passami l’altro.-
Midoriya riappoggiò il piede e tirò su l’altro senza fiatare. Non appena Todoroki gli aprì anche l’ altro pattino e lui rimise il piede a terra, sentì un brivido gelido percorrergli la schiena. Pensò che fosse a causa del pavimento freddo, ma la verità era che Todoroki non si era spostato, ma anzi si era girato a guardarlo ed ora era pericolosamente vicino. Midoriya si morse il labbro, ora era decisamente più basso di lui ed essere fissato a quel modo da quei suoi occhi bicromatici che sembravano analizzare ogni sua minima reazione, gli scatenava sensazioni che neanche pensava di poter provare.
Non erano solo le farfalle nello stomaco, sentiva come se non gli servisse più respirare e come se tutto nel suo corpo si fosse improvvisamente bloccato. Non riusciva più a pensare, ne tanto meno a muoversi.
Poi in un istante, Todoroki aveva annullato le distanze e aveva poggiato le labbra sulle sue, in un veloce bacio a stampo.
Midoriya sussultò nel sentire le sue labbra così dannatamente morbide sfiorare le sue e si sentì letteralmente sciogliere. Todoroki credette di doversi allontanare, di aver appena fatto qualcosa di sbagliato, eppure non riuscì nemmeno a muoversi. Restò immobile, ad un soffio dal viso di Midoriya, per poi premere di nuovo di nuovo le loro labbra insieme. Gli prese il viso tra le mani, carezzandone le guance lentigginose con i pollici, mentre l’altro senza nemmeno rendersene conto gli mise le braccia intorno al collo per stringerlo a sé ancora di più. E a quel gesto Todoroki non ebbe più dubbi e si lasciò andare totalmente. Fece scivolare una mano verso il basso e carezzò pigramente il fianco di Midoriya coperto dalla felpa, mentre il ragazzo più piccolo infilò le dita tra i suoi capelli, avendo sempre desiderato toccarli. Todoroki, che fino a quel momento aveva osservato Midoriya da sotto alle ciglia con gli occhi socchiusi, serrò le palpebre, lasciandosi andare a quel contatto così particolare.
Dopo pochi istanti Midoriya si staccò di poco per riprendere fiato. Todoroki riaprì gli occhi e continuò a tenere una mano poggiata sulla guancia calda e rosea del ragazzo di fronte a lui.
Midoriya teneva lo sguardo puntato a terra. Aveva sfilato le mani dai suoi capelli e ora le teneva abbandonate lungo i fianchi.
-Todoroki-kun…- mormorò debolmente.
-Shoto.- lo interruppe improvvisamente –Solo… chiamami Shoto.-
Midoriya cercò di concentrarsi più che potè per riuscire a mettere insieme una frase con un senso logico –Shoto…- cominciò, sussurrando appena il suo nome –Perché tu… perché mi hai… adesso…sai. Quello.-
-Perché ti ho baciato?-
Midoriya si strinse nelle spalle, arrossendo per i modi di fare troppo diretti di Todoroki.
-Ho semplicemente pensato di volerlo fare.- rispose.
–Okay, ma non… dire certe cose con tanta leggerezza.- mormorò con voce appena udibile.
-Lo sai che non sono bravo con queste cose- continuò Todoroki –Non mi piace soffermarmi troppo su cosa sia o non sia appropriato dire.-
-Lo so.- rispose Midoriya sorridendo, dato che conosceva benissimo i modi di fare del ragazzo.
Todoroki lo strinse di più a sé e lo sentì tremare. –Stai bene?-
-Si.-rispose sincero –Mi sento… come se mi fossi tolto un peso. È come se il mio corpo fosse più leggero, eppure non riesco a smettere di tremare.- Disse, ridendo nervosamente.
-Credo di non essere abituato a questo genere di cose.- continuò dopo un po’ Midoriya -Insomma, mi sono sempre focalizzato sul mio addestramento e su chi volevo diventare, ma ultimamente ho sentito delle strane sensazioni e pensieri diversi dal solito. Mi sono sentito confuso per un po’, a volte mi sentivo… come se i miei pensieri fossero qualcosa di osceno e sembrava che nessuno riuscisse a capirmi. Insomma, sono sempre stato quello che si impregna al massimo per diventare un eroe e quando ho avuto questa… mmh.-
-Cotta?- Suggerì Todoroki.
Midoriya sviò lo sguardo e divenne completamente rosso in viso –Sì, ecco… non capivo bene cosa fare e… nessuno riusciva a capirlo. Il che da una parte è positivo, ma… mi sono sentito un po’ solo, ecco.-
-Bhe è normale che succeda.-
-Cosa?-
Todoroki alzò le spalle –Che ti succeda di avere certi pensieri, dico. A me è successo al nostro primo anno. Poco tempo dopo a... quando mi hai fatto cambiare idea sulla parte sinistra del mio corpo. È semplicemente successo, e da lì ti ho visto in maniera diversa.-
-E non ti sei sentito… strano?-
-No.- rispose tranquillamente Todoroki.
Midoriya si strinse ancora di più nelle spalle, nascondendo parte del viso nel collo della felpa –Neanche nel sapere che ti piaceva un maschio?-
Todoroki aggrottò le sopracciglia confuso –Fa differenza? Nel senso, che mi piaccia un maschio o una femmina?-
Si ritrovò lo sguardo completamente allibito di Midoriya addosso –Ma tu dove diavolo hai vissuto prima di entrare alla UA?- Poi prese un bel respiro –No. Non fa differenza, ma alcune persone ti fanno pensare che sia così. Sono in molti ad inculcarti in testa chi ti deve piacere.-
Todoroki rimase fermo ad un soffio dal suo viso -A me piaci tu.-
A quelle parole Midoriya sentì gli occhi inumidirsi e solo di sfuggita riuscì a scorgere alcune persone che cominciavano ad uscire dalla pista. Todoroki se ne accorse e sbuffò scocciato.
–Mettiti e scarpe e il giubbotto, Izuku.- fece, passandogli delicatamente una mano sulla guancia per catturare una minuscola lacrima che era sfuggita al tentativo di Izuku di non mettersi a piangere.
-Restituiamo i pattini e andiamo a fare un giro?-
Midoriya annuì energicamente e prima di andare a recuperare le sue cose gli abbracciò la vita più forte che potè. Todoroki si avvicinò con lui alla panca dove avevano lasciato i loro zaini e giubbotti e si vestì, per poi girarsi verso il ragazzo e sistemargli meglio la sciarpa.
Si sentì pervadere da uno strano tepore nel momento in cui gli avvolse meglio la sciarpa attorno al collo, coprendogli la bocca per non fargli prendere freddo, come se finalmente avesse una persona al quale avrebbe potuto dedicarsi totalmente e proteggere. Ed era felice che quella persona potesse essere Izuku.
 

 


Grazie mille a chiunque sia arrivato fin qui, spero sia stata una lettura piacevole <3
E grazie davvero di cuore alle ragazze del gruppo, in particolare a Miryel che ha revisionato la storia e che con le sue splendide parole mi ha dato la carica giusta per pubblicare questa fic <3
  
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