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Autore: AndreaG    07/01/2019    2 recensioni
Questa storia partecipa al prompt natalizio “ Manip Xmas 2018” del gruppo Facebook ‘Maybe I need you’.
Precisazioni :
La storia è ambientata 5 anni dopo la quinta stagione con alcuni cambiamenti: Hook ed Emma sono migliori amici, fra di loro c’è stato solo un bacio. Zelena ha sempre vissuto con Regina, ha iniziato una storia con Robin Hood da cui ha avuto Robyn. Tutto il resto, compresa la morte di Robin per il mano di Ade , è accaduto . La sesta e settima stagione non esistono.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~~Sometimes Home isn’t four walls, it’s two eyes and a heartbeat*
 

Someone asked me to describe Home
And I started talking about your hair and the sound of your voice
And how your skin feels and the softness of your lips
Until I realized that they had expect to hear a place


La neve cadeva lenta sulle insegne e le auto parcheggiate, la città era ricoperta da un bianco candido. Il Natale era una delle festività non magiche che i cittadini di Storybrooke erano stati felici di fare propria. Ogni casa, ogni negozio aveva dato il suo personale tocco rendendo la cittadina il regno perfetto per il Natale. Ma nessuno a Storybrooke poteva amare di più il Natale come Emma Swan, che dormiva serena al numero 108 di Mifflin Street.
La luce filtrava attraverso le tende della camera da letto, colpendo il volto sereno ora corrucciato della Salvatrice a cui il sonno era appena stato rubato. Gemendo sommessamente Emma allungò il braccio alla ricerca della moglie, il braccio cadde  nel vuoto e questo molto più della luce fece aprire gli occhi alla bionda che si sedette nel letto alla ricerca della sua compagna prima che ebbe a malapena controllato la stanza un forte odore di cioccolato e pancake colpì il suo naso, come se una scossa le avesse appena attraversato il corpo Emma si alzò dal letto. Rabbrividì contro l’aria dicembrina che le fece rimpiangere immediatamente il caldo delle coperte ma la fame vinse il freddo e dopo aver indossato una felpa uscì dalla stanza.
Scese lentamente le scale per non mascherare la sua presenza, giunse in cucina dove trovò Regina di spalle intenta a posizionare delle frittele in un piatto. Emma si avvicinò cingendole i fianchi con le braccia, inizialmente la bruna sussultò per la sorpresa ma dopo aver capito di chi fossero le braccia si rilassò posando la testa sulla spalla della bionda.
- Buongiorno Amore – sussurrò Emma all’orecchio di Regina
- Buongiorno – rispose Regina girandosi su stessa e cingendo il collo della bionda con le braccia e avvicinandosi per baciarla – Dormito bene ? –
- Benissimo, Tu ? –
- Bene come sempre –
Restarono strette l’una all’altra finchè dei passi affrettati dal piano di sopra non fece capire ad entrambe che anche loro figlio era sveglio e che come la madre biologica riusciva a percepire l’odoro di cibo da miglia. Infatti dopo pochi secondi Henry entrò in cucina con lo sguardo ancora assonato ma affamato.
- Buongiorno Ragazzino – disse Emma ancora abbracciata a Regina che cercava di allontanarsi
- Buongiorno Ma’, Mamma -  rispose lui rivolto a Emma e poi a Regina.
Finalmente Regina riuscì a liberarsi dalla stretta di Emma che rise, erano passati ben 5 anni da quando si erano andate a vivere insieme ma Regina si trovava ancora in imbarazzo davanti ad Henry al contrario di Emma che anzi per dispetto enfatizzava ogni tipo di contatto davanti al figlio, e prese il piatto di pancake e la tazza di cioccolata per il figlio che si sedette all’isola ringraziando con un bacio con la guancia la madre. Emma prese il suo piatto e quello di Regina per poi sedersi vicino al figlio, nel mentre Regina verso il resto della cioccolata per Emma e del caffe nero per lei.
- Mamma posso andare da Violet dopo colazione ? – chiese Henry
- Si basta che poi viene per tempo a casa dei nonni – rispose Regina
Egli annui per poi chiedere - A che ora è dai nonni ? –
- All’una e mezza circa –
- Ok, voi che fate sta mattina ? –
- Snow mi ha chiesto di preparare la mia torta di mele per il pranzo –
- Ed io l’aiuterò – sentenziò Emma ricevendo uno sguardo abbastanza confuso da parte del giovane Mills – Perché mi guardi cosi ? Credi che non possa aiutare tua madre a cucinare ? –
- No, è che non sei tanto brava a cucinare –
.- Non è affatto vero. Sono migliorata, diglielo Regina –
Henry per tutta risposta guardò verso Regina – E’ vero è migliora –
Emma fece una linguaccia verso Henry.
- Ma quello che tua madre intende per “aiutare” è mangiare gli ingrediente pensando io non la veda – e guardò di traverso Emma che finse un colpo al cuore.
- Non è affatto vero – ribatte Emma in tono drammatico
Henry spostando lo sguardo fra le sue due madri non poté fare a meno di sorridere, adorava questi piccoli ma dolci momenti.
Trascorsero il resto della colazione a parlare quando Henry si andò a preparare per uscire con Violet mentre Emma e Regina sistemavano la cucina. Sentirono un sommesso “ Ciao “ proveniente dall’ingresso e poi la porta sbattere.
- Allora – iniziò Emma – Da dove cominciamo ? –
- Non ci provare carina – disse Regina muovendo il dito davanti alla faccia di Emma – Quello che dicevo prima ad Henry era vero, TU mangi sempre tutti gli ingredienti quindi mi dispiace ma non mi aiuterai –
- Quindi che dovrei fare nel frattempo ? –
- Potresti anticiparti con il lavoro d’ufficio anche se nel tuo caso sarebbe prevenire un ulteriore ritardo –
- Lavorare ? A natale ? Ma sei impazzita ? Invece che da Biancaneve mi sembri uscita dal Diavolo veste Prada e  pensandoci visto cosa indossi in questo momento è azzeccatissimo -
- Grazie di avermi paragonata a Meryl Streep e a proposito di vestiti perché non ti vai a cambiare ? Non puoi stare in pigiama tutto il giorno –
Emma si mise sugli attenti e disse : - Signorsì Capitano –
Regina si volò e le lanciò uno sguardo di fuoco ed Emma si corresse dicendo – Si Vostra Maestà ?! –
- Molto meglio, ora va e forse quando ritornerai ti farò preparare qualcosa –
Si senti un piccolo grido di gioia da parte di Emma prima che sparisse al piano di sopra, ritornò poco dopo indossando un jeans e un maglione blu scuro con decorazioni bianche a forma di fiocchi di neve. Saltello pimpante verso la cucina con enorme sorriso a trentadue denti.
- Allora cosa faccio ? –esordì Emma battendo le mani euforica.
- Innanzitutto mettiti un grembiule per non rovinare quel magione – si girò Regina con una mano sul fianco mentre con l’altra le porgeva un grembiule giallo –
Emma si guardò confusa – Pensavo odiassi questi maglioni, dicevi fossero infantili e scomodi –
La bruna fu presa alla sprovvista da questa risposta ma Emma aveva ragione, aveva sempre odiato quei maglioni ma con il tempo erano diventati parte integrante della loro tradizione natalizia familiare.
- Perché non voglio sentire tua madre lamentarsi perché tu non indossi il tuo maglione e poi… –
- Okay, okay – tagliò corto Emma.
- Iniziamo – sentenzio la ex Regina Cattiva prendendo delle ciotole e disponendo gli ingrediente in ordine.
- Mentre io setaccio la farina, tu taglio le mele a forma di barchetta e per poi cospargerle di limone per evitare che si anneriscano.
- Ok – Emma prese la ciotola con le mele – Quante mele servono ? –
- Otto dovrebbero bastare –
Emma inizio a tagliarle quando ebbe finito ci verso sopra il limone appena spremuto. Regina intanto aveva setacciato la farina con il lievito ed era passata alle uova a cui aveva aggiunto dello zucchero e il burro fuso e la cannella e iniziato a sbattere.
- Emma se hai finito mi potresti aiutare qui – ed Emma si avvicino subito – Mentre io mescolo il composto potresti aggiungere a cucchiai la farina e poi il latte a filo –
Regina si voltò verso Emma e non poté fare a meno di ridere, la bionda aveva la fronte corrucciata e la lingua appena fuori le labbra.
- Benissimo, ora versa le mele –
Versarono il composto in due tortiere e le misero nel forno.
- Fra quanto si potrà mangiare ? – chiese Emma abbassandosi davanti al forno seguita poi da Regina, che guardò l’orologio prima di rispondere
- Circa cinque ore –
- Cosa ? Ci mette cosi tanto ? –
- No. Il tempo di cottura è di un ora ma la mangerai insieme a tutti alla fine del pranzo –
- No – si lamentò Emma – Devo controllare che sia buona –
- Posso assicurarti che lo è, aiutami a pulire forza-
- Uffa –
Finirono di pulire proprio quando il timer del forno suonò, Regina prese la torta a raffreddare.
- Adesso vado a vestirmi e truccarmi –
- Non sei già pronta ? –
- Assolutamente No –
- Okay, io mi guardo un po’ di televisione – e si diresse verso il salotto
- Emma ? – chiamò Regina
- Si ? – rispose Emma voltandosi
- Non provare a mangiare la torta o scoprirai perché mi chiamavano La Regina Cattiva – e salì sopra
Emma bisbiglio – Tranquilla già lo so –
- Ti ho sentito cara – urlò da sopra l’altra.
***
- Sono pronta – disse una voce alle spalle di Emma seduta sul divano
- Grande – disse la bionda alzandosi e voltandosi, si bloccò sul posto quando notò che cosa indossava la mora. Un maglione di Natale. Non uno qualunque ma quello che le aveva regalato Emma, era blu con un decorazione bianca a forma di cigno con una corona dorata. La bionda l’aveva scelto perché in un certo senso simboleggiava loro due insieme. 
- Allora ? Perchè ti sei fermata ? Poi non dire che facciamo tardi –
Emma restò a guardarla immobile solo dopo un po’ riuscì a chiedere – E’ il maglione che ti ho regalato l’anno scorso ? –
- Si –
- Non pensavo ti piacesse –
- Certo che mi piace, te l’ho anche detto è tradizione – e iniziò ad indossare un cappotto nero e dei guanti – andiamo ? –
- Si si – e si mosse anche lei per indossare il suo giubbino di pelle
- Dove pensi di andare vestita così ? –
- Cosi come ? –
- E’ il 25 dicembre e TU pensi di indossare un straccetto di pelle ?! –
- Non è uno straccetto di pelle e ho anche il maglione sotto –
- Oh scusami, un maglione copre assolutamente l’uso di un giubbotto appropriato –
- Sento una velata ironia –
- Oh che sbadata io volevo renderla evidente –
Emma sbuffò – Non sono una bambina Regina –
- Sicura ? Perché alcune volte sembra proprio di si – si diresse verso l’armadio vicino l’ingresso e prese un giubbotto di pelle rinforzato con della pelliccetta  - Almeno indossa questo, è un giubbino di pelle ma almeno è più caldo –
- Morirò di caldo –
- Non devi mica correre una maratona –
- E se… -
- E se cosa ? –
- E se fossimo attaccate da un nemico e dovessi correre, suderei e questo potrebbe farmi rallentare –
- Ma chi vuoi che attacchi la mattina di Natale ? E poi Storybrooke è in pace adesso quindi … - e le porse il giubbino.
- Il male non va in vacanza Regina, meglio non rischiare –
- Stai rischiando tu qui Miss Swan –
- Swan Mills – la corresse Emma
- Emma ! Indossa questo dannato giubbino. ADESSO –
- NO –
- SI –
- NO –
La discussione fu interrotta dalla porta d’ingresso che si aprì facendo entrare Henry
- Oh siete qua, pensavo di essere in ritardo –
- Non lo sei tesoro, stavamo per andare –
- Grande. Vado a mettermi il maglione e andiamo –
- Corri Ragazzino –
Ed Henry corse di sopra, poco dopo Emma tremando chiuse la porta che aprendosi aveva fatto entrare una ventata di aria fredda .
- Vedi che fa freddo ? -
Dalla stanza di sopra mentre indossava il suo maglione rosso con un Babbo Natale al centro, il giovane Mills ora Swan-Mills sentiva le sue madri discutere infatti quando scese le trovò nella stessa situazione di poco prima .
- Siamo in ritardo. Mettiti questo dannato giubbino. -
- Altrimenti ? -
- Altrimenti non mangerai la tua torta -
- Non oseresti -
- Mettimi alla prova Em-ma -
La bionda si guardò addosso poi intorno finchè con sguardo sconfitto sussurrò :
- Va bene, hai vinto – e si tolse il giubbino di pelle per mettersi quello che le porgeva la mora.
Mentre la bionda la faceva ciò Regina si voltò verso Henry e gli disse di prendere la torta con la copertura rossa che sarebbe stata mangiata per il pranzo mentre quella blu sarebbe stata portata alla festa da Granny's.
- Sai – continuò Emma – Alcune volte sei proprio cattiva -
- Non mi chiamavano cattiva per divertimento -
- Andiamo con la tua auto ? -
- Certo e no, non guidi tu -
Emma sbuffò sonoramente ed aprì la porta, dopo che anche Henry fu uscito chiuse e tutti e tre si diressero verso la Mercedez.
Saliti in auto partirono alla volta di Casa Charming mentre andarono Henry raccontò loro dei regali che si erano scambiati lui e Violet. Henry le aveva regalato un ciondolo con cavallo e lei a lui un diario di pelle.
Emma e Regina si guardarono complici mentre il figlio descriveva loro tutto, ricordando anche loro  quella euforia che provi quando sei innamorato.
Giunsero in pochi minuti al loft, mentre Regina parcheggiava Henry andò sopra portando la torta. Poco dopo arrivarono anche le due donne, appena entrate furono accolte da un grido :
Neal, il fratello di 6 anni di Emma, saltò in braccio a Regina che rimase sorpresa.
- Zia Regina – chiamò lui – Hai visto quanti regali mi ha portato Babbo Natale -
- Davvero ? - chiese Regina guardando verso l'albero di Natale dove erano presenti numerosi pacchi di varie dimensioni e colori.
Il bambino annuì vigorosamente – Si si. Non sono solo per me ce ne sono per tutta la famiglia.
- Neal tesoro perchè non vieni in braccio alla mamma cosi che Zia Regina possa togliersi il capotto – disse Snow facendo scendere Neal dalle braccia di Regina. Snow come tutti indossava anche lei un maglione, il suo era verde con un grande “Merry Xmas”
Nel frattempo Emma si era seduta sul divano vicino ad Henry, giocando con lui a scacchi. Neal dopo essere sceso dalle braccia di Regina si precipitò da Emma che lo faceva sempre giocare
- Em – chiamò lui tirandole il maglione per attirare la sua attenzione
- Ehi fratellino, vuoi venire sulle mie gambe ? - e lo posizionò sulle sue gambe continuando a giocare passandogli i pezzi che aveva mangiato ad Henry.
Regina intatto era andata da Snow che stava preparando gli antipasti per aiutarla, ma prima si guardò introno mancava il caro Principe all'appello
- Snow, dov'è David ? - 
- E' andato a prendere delle bottiglie di vino nella cantinola -
- Avete una cantinola ? - chiese sorpresa Regina.
- Si. Pensavo lo sapessi visto che hai creato tu questa città -
- Si si. Me ne ero dimenticata -
La porta si aprì ed entrò David con in mano una bottiglia di vino. Aveva anche lui il maglione, rosso con una renna. Egli salutò tutti posando poi la bottiglia in tavola e andando ad aiutare sua moglie.
- Ci hai messo tempo – disse Snow
- Non ricordavo dove fosse la cassa – rispose Charming tagliando della verdura e mettendola in piatto – Da quanto siete arrivate ? - chiese rivolto alla nuora.
- Poco fa – rispose Regina – Posso aiutarvi ? -
- Ti spiace portare questo vassoio sul tavolo ?  -
- Affatto -
Dopo che anche l'ultimo piatto fu posizionato, il pranzo ebbe inizio. David si mise a capotavola, alla  sua destra Snow e Regina con Neal fra le due, alla sua sinistra Emma e Henry. L'antipasto era composto da insalata, stucchini vari .
- Sembra tutto delizioso Snow – si complimentò Regina prendendo un po’ di insalata
- Grazie mille Regina – ringraziò Snow sorridendo.
Emma prese subito due cose di tutto tranne che dell’insalata, di quella ne prese solo un po’. Regina guardò il piatto della moglie e alzò gli occhi al cielo, con tutto quello che mangiava la bionda non capiva come potesse essere cosi magra questo suo pensiero fu espresso da David che disse :
- Come fai a mangiare cosi tanto e a restare tanto magra per me è un mistero –
Emma ingoio il boccone che stava mangiando e rispose – Faccio tanto moto…- e guardò Regina che arrossì fin sopra le orecchie e sibilò un Emma che fece scoppiare a ridere quest’ultima
- Intendevo facendo ginnastica, come sei malfidata – disse ridendo sotto i baffi per la reazione
- Potremmo cambiare argomento ? Grazie – disse Henry più imbarazzato di sua madre.
- Certo ragazzino, parliamo di come ti ho stracciato a scacchi – continuò la bionda dopo avergli rubato una tartina
- Non mi hai battuta –
- Solo perché abbiamo interrotto il gioco altrimenti…-
- Altrimenti avrei vinto io –
- Sei come tua madre Henry non accetti le sconfitte –
- NON E’ VERO – dissero insieme i due Mills ed Emma scrollò le spalle addentando uno stucchino.
Dopo che ebbero finito gli antipasti Snow portò in tavolo aiutata da David, il piatto principale Tacchino al forno ripieno con salsa ai mirtilli.
- Non sapevo sapeste cucinare anche cibi della tradizione Americana –
- Non è della tradizione americana, quest’anno ho deciso di portare in tavola un piatto molto famoso del’ Enchanted Forest il Tacchina al sapore di bosco.
- Qual è la differenza da quello nostro ? – chiese Henry
- Nessuna, solo che fa più fico dire che è del’ Enchanted Forest – rispose Emma
- Non è assolutamente vero. Ci sono alcune differenze nella preparazione e nel ripieno e nella salsa di un erba delle nostre parti – corresse Regina
- Era un piatto molto conosciuto – spiegò David – Si cucinava il giorno del solstizio d’inverno per celebrare la famiglia e l’amore. Si usava donare dei piccoli regali per celebrare l’amore, e la sera prima di andare a dormire si raccontava ai bambini la storia del grande maestro dell’inverno che portava la felicità in tutte le case –
- Tipo il nostro Natale - disse Henry
- Si – rispose David
- Bellissimo – disse Emma – Però ora non sarebbe meglio tagliare il tacchino prima che diventi freddo –
- Possibile che pensi sempre al magiare –
- Sempre – rispose passando il coltello al padre che iniziò a tagliare.
Dopo che furono tutti serviti iniziarono a magiare parlando del più e del meno, facendo battute e ridendo. Da fuori sarebbero sembrate una famiglia perfetta e lo erano, veramente. Nessuno avrebbe potuto mai pensare che quelle persone adulte che adesso ridevano fra di loro un tempo si erano odiate. Nessuno avrebbe mai pensato che La Evil Queen sarebbe stata seduta a tavola con Snowwhite e Prince Charming, perché la vita è cosi inaspettata e incredibilmente bella.
Finito il tacchino fu il turno del bellissimo e fantastico dolce di Regina che Emma desiderava dalla mattina. Regina lo servì con del gelato fresco alla vaniglia. Appena ebbe ricevuto la sue fetta Emma notò quanto fosse normale e guardò Regina che rispose :
- Se ne vuoi altra te ne darò un altro pezzo, non corretto dare pezzi diversi –
- Ma con me ed Henry lo fai sempre –
- Perché siamo solo noi tre a casa, non sarebbe giusto nei confronti dei tuoi genitori –
Emma sbuffò e si sedette mangiando la sua fetta che sparì subito e ne prese un'altra.
Neal ormai stufo di aspettare l’ora di aprire i regali, iniziò a tirare con forza la manica della madre
- Quando apriamo i regali Mamma ? –
- Fra poco Campione – disse David prendendolo in braccio – Appena finiamo tutti di mangiare –
- Emma ha finito tre fette fa –
- Tua sorella è un eccezione –
- Ok –
Per la felicità di Neal tutti finirono di mangiare e si spostarono sul divano. Il piccolo Charming corse verso l’albero prendendo il primo pacco verde :
- Questo è da parte di Emma, Zia Regina e Henry – disse aprendolo e trovandoci dentro una pista da corsa con le macchine telecomandate – Grazie, era proprio quello che volevo –
Prese un altro pacco rosso che sta volta era da parte di David e Snow e conteneva una mini officina. E altri regali da parte di amici che però lui aveva già aperto. Dopo Neal che aveva già iniziato a giocare e non prestava più attenzione ai regali, fu il turno di Henry che ebbe dalle sue madri… una chiave
- Una chiave ? –
- Non una semplice chiave, è della moto di August, me l’ha data e abbiamo pensato ti sarebbe piaciuta –
- Naturalmente dovrai assicurarci di andare piano e di mettere il casco e tutte le protezioni –
- Certo, grazie mamme. E’ stupendo –
- Henry – chiamò suo nonno - Io e tua nonna abbiamo deciso di regalarti una cosa, previa l’autorizzazione di tua madre e con un dovuto allenamento… – e David gli porse un confezione lunga e rettangolare nera, Henry l’aprì e all’interno trovò una spada con il manico rosso con intarsi dorati. La prese in mano facendola ruotare in aria
- E’ fenomenale Nonni, Grazie Mille –
- Adesso tocca a voi Papà. Ecco questo è il nostro regalo – ed Emma gli porse una bustina, al cui interno erano presenti un buono per un viaggio di due giorni a Miami
- Oh mio Dio Emma, è una cosa stupenda grazie. Adesso mi viene in mente che il nostro regalo non è poi tanto originale – e gli porse una busta che aprirono entrambe all’interno era presente un buono per un weekend a New York per due. Le donne scoppiarono a ridere e ringraziarono i due.
- Questo invece è il  mio regalo per voi – disse Henry prendendo un pacco blu – Ho pensato che una cosa pensata e fatta da me sarebbe stata più bella –
- Tu sei già un regalo sufficiente Henry – disse Regina.
Henry alzò le spalle e gli porse il pacco e loro aprirono e dentro ci trovarono un album di fotografie
- Sono le foto che abbiamo fatto in questi anni, pian piano che la nostra famiglia si creava –
Sia Emma che Regina si trovarono gli occhi umidi, commosse strinsero forte a loro Henry sotto gli occhi felici di David e Snow.
Regina si asciugo gli occhi e prese un pacchettino che aveva dietro la schiena ma prima che potesse darlo a Emma si trovò sotto al naso un insieme di fogli
- Questo è il mio regalo, sono i documenti di dicembre e di gennaio – Regina li prese e rise forte
- Buono a sapersi Sceriffo –
- Scherzavo – disse Emma e le porse un pacchettino mentre Regina faceva lo stesso. Lo aprirono insieme e rimasero tutte due a bocca aperta non potendo credere di essersi fatte lo stesso regalo, entrambe avevano ricevuto una collana con un cigno d’argento che indossava una collana d’oro, le tirarono fuori per mostrale alla famiglia che rimase a bocca aperta. Le due donne si guardarono e si sorrisero prima dire insieme
- Gold – e ridere di nuovo.
- Non c’è niente da fare quando pensi di essere un passo avanti a lui, Rumple ti frega sempre –
Mentre Henry giocava con Neal ed Emma e David furono andati a buttare la spazzatura, Regina e Snow sistemarono la cucina anche con un piccolo aiuto magico da parte di Regina che fece comparire anche la torta da portare da Granny’s. Quando tutto fu sistemato indossarono i capotti e si diressero verso il diner dove si teneva la festa natalizia.
Appena entrati furono invasi dall’odore di dolci appena fatti e lasagne, una dolce musica natalizia accompagnava tutto. David e Snow si diressero verso Archie e Geppetto che parlano seduti ad un tavolo, Neal corse a giocare con Robyn, Henry invece andò da Violet che stava parlando con alcuni ragazzi, Granny venne incontro a Regina e prese dalle sue mani la torta ringraziando, poi anche lei ed Emma si separarono.
Emma si avvicino al bancone dove chiese un bicchiere di  whiskey al cameriere.
- Anneghi i tuoi dispiaceri nell’alcol Swan ?  – disse una voce maschile familiare alle sue spalle.
Lei si voltò e si trovò davanti Killian Jones alias Captain Hook in tutto il suo splendore vestito ancora con abiti da pirata
- Hook -  gridò lei abbracciandolo – Quando sei tornato ? –
- Stamane, il tempo di liberarmi e sono venuto subito a salutare la mia salvatrice preferita –
- Sono contenta che tu sia tornato, senza di te la vita dello sceriffo era troppo calma. Come sta la tua ciurma ? –
- Tranquilla –
- Tu come te la passi, sempre litigando con la regina –
- Non sarei me altrimenti, per quanto resterai questa volta ? –
- Fin quanto mi sopporterai –
- Buono a sapersi –
- Mi sei mancata Emma –
- Anche tu Killian – E si strinsero forte.
Nel frattempo Regina era andata a salutare la sorella che guardava la figlia giocare da lontano
- Un penny per i tuoi pensieri Sis – disse Regina sedendosi di fronte a lei
- ‘Gina – salutò lei con triste sorriso
- Pensi a Robin ? – chiese la mora
- Le festività sono sempre dure senza di lui, so che sono passati quattro anni ma è ancora… fa male –
- Il dolore non andrà mai via Zel, ma con il tempo diventerà più facile da superare –
- Speriamo Sis –
- Lascia che ti offra un drink, che ne dici ? Non voglio vedere quel sorriso triste –
- Per togliermi questo sorriso triste non serve un drink basterebbe soltanto… - la voce di Zelena si bloccò
- Si lo so –
- No, non lo sai. Basterebbe soltanto guardare il tuo maglione – e detto questo scoppiò a ridere – Dio mio Regina dove l’hai preso ? Capisco il simbolo tuo e di Emma ma questo è troppo esilarante-
- Ed ecco la vecchia Zelena – sorrise la mora
- Sai adesso lo voglio un drink, andiamo – la rossa si alzò e prese sotto braccio Regina.
Il pomeriggio passò cosi scherzando e ridendo e bevendo e mentre il solo calava i cittadini di Storybrooke si divertivano.
Emma era intenta a scegliere una canzone quando qualcuno le toccò lievemente la spalla, girò la testa e vide August .
- Ciao August –
- Ehi Emma –
- Come stai ? –
- Bene, bene tu ? –
- Tutto ok. Ti stavo cercando prima, Henry ha adorato la tua moto –
- Sono contento, se ha bisogno di consigli io sono sempre disponibile –
- Riferirò, sai penso abbia amato la tua moto fin dall’inizio –
- Aveva uno sguardo incuriosito quando la vide per la prima volta –
- Si infatti. Regina aveva un po’ paura ma alla fine  l’ho convinta – mentre parlava della moglie con lo sguardo la cercò nella sala vedendola uscire dal locale, si scusò con August e la segui come aveva fatto molti anni prima.
Regina era fuori, guardava la città, la sua città e pensava. Pensava a tutto quello che aveva vissuto, tutte le sofferenze ma anche a tutta la felicità che aveva incontrato. Sentì due braccia avvolgerla da dietro, inspirò a fondo quel forte odore di cannella proprio di sua moglie restarono strette l’una all’altra per un po’, la musica giungeva ovattata dal locale poi prendendo coraggio si voltò a guardare Emma che in silenzio l’osservava.
- Tutto bene ? –
- Avevo solo bisogno di un po’ d’aria ? –
- Posso farti compagnia ? –
- Assolutamente – e restarono in silenzio finchè  Regina prese un profondo respiro e parlò :
- Hai presente la storia che ha raccontato tuo padre dello pseudo natale che avevamo nel’Enchanted Forest ? – Emma annui – Ecco io non ho mai una cosa del genere a casa mia, mia madre ha sempre voluto che io e Zelena fossimo perfette e desiderare qualcosa come regali qualcosa di nostro era per lei inutile, gli unici regali che ricevevamo erano vestiti o gioielli, a Zelena andava bene alcune volte a me no. Non mi sono mai sentita a casa in quelle mura e nemmeno a nel  mio palazzo, l’unico momento in cui mi sono sentita a casa era stato con Daniel e quando poi lui è morto ho perso anche quella briciola di casa. Ho sono ritrovata a Casa mia qui a Storybrooke con Henry e poi con te…-
- Sai ho sempre incolpato tua madre per aver preso il mio lieto fine non rendendomi conto che me lo aveva ridato indietro**. Tu sei il mio lieto fine, tu mi hai dato Henry, tu ed Henry siete la cosa migliore che mi potesse accadere. Mi avete reso migliore, anche quando tutto il resto mi rendeva peggiore.
Emma la guardò a lungo e poi disse :
- Quando Henry mi ha portata  a Storybrooke ma non vedevo cosa stava facendo in realtà, non mi ha portata a spezzare un sortilegio mi ha riportato a Casa. Tu sei la mia casa e il mio lieto fine.***
- Ti amo Emma –
- Ti amo Regina –
Guardandosi l’una negli occhi dell’altra seppero che erano finalmente a casa, non dovevano più fingere o scappare. Qualche volta Casa non sono quattro pareti sono due occhi e un battito di cuore (Sometimes Home isn’t four walls, it’s two eyes and a heartbeat ).

 

Note
Questa storia partecipa al prompt natalizio “ Manip Xmas 2018” del gruppo Facebook ‘Maybe I need you’.
Ringrazio le amministratici del gruppo per aver creato questa fantastica iniziativa. La Manip da cui ho preso ispirazione non è immediata ma è incluso all’interno di un momento molto interessante della storia. Ho deciso di focalizzare questa storia sul significato di Casa per Emma e per Regina, di come entrambi hanno lottato per trovarla nonostante tutto. All’interno del testo sono presenti delle frasi che trovo perfette per Emma e per Regina :
* Sometimes Home isn’t four walls, it’s two eyes and a heartbeat
** I always blame her for taking away my happy ending not realising she already gave it back
*** When Henry brought me to Storybrooke, he told me I was the savior. I didn't see what he was really doing. He was not bringing me back to break the curse. He was bringing me home.

 Spero che questa storia vi sia piaciuta. Grazie mille e a presto.

 

   
 
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