Storia presa dalla scena iniziale del film “Francesco” di Michele Soavi del 2002. Non mi appartiene niente e qualunque cosa va al suo/ ai suoi legittimo/i proprietari/o

Neve.

Neve che scendeva lenta e sublime e ricopriva la piazza intera come un bianco mantello: dalla chiesa e le sue scale al campanile ed ai tetti delle case.

Lo scintillio della bianca coltre si fondeva con i rintocchi delle campane e le risate dei bambini.

Già, bambini.

Bambini che correvano e ridevano in giro disturbando ma allo stesso tempo strappando un sorriso agli adulti. I piccoli approfittavano di quella giornata di neve e si divertivano con i propri amici, godendosi le gioie dell’infanzia.

Ma ve ne erano due, un bambino ed una bambina, che stavano isolati dagli altri.

“Che cosa vedi Francesco?”. A rivolgere quella domanda era stata la bimba, Chiara, la quale vedeva l’amico dondolarsi sull’altalena di legno a testa in giù.

Francesco rideva. Rideva e guardava verso un punto indefinito nel cielo ricoperto di nubi bianche.

Ma Chiara non capiva il perché di quella risata.

“Adesso lo so!”. Rispose finalmente Francesco.

“Lo sai? Lo sai... che cosa?”.

“Prometti che non lo dirai a nessuno?”.

“Sì va bene te lo prometto, ma tu dimmi che cosa!”. Chiara era sempre più incuriosita: cosa aveva scoperto Francesco per essere così felice?

“È il cielo che regge la terra!”. 

Il cielo che reggeva la terra? Come? La bambina si mise per un momento a testa in giù, con i lunghi capelli biondo oro che le finivano sulla neve, cercando di vedere il mondo come lo vedeva l’amico.

Wow! Era vero! Il cielo reggeva veramente la terra! Era così, non il contrario come dicevano tutti!

Il cielo, con le sue nuvole bianche e il suo meraviglioso azzurro reggeva il mondo e la chiesa e le case e..e..e i loro amici che correvano e ridevano e i grandi che chiacchieravo e brontolavano!

Il cielo, oh, il cielo! Chissà quanti tesori ancora nascondeva!

In quel momento Francesco scese dall’altalena e si sedette sul gradino come l’amica, scuotendosi via prima i fiocchi di neve dai suoi capelli a scodella nerissimi. Sembravano stelle su un oscuro cielo notturno.

Le si avvicinò.

“Sarà un segreto tra me e te Chiara, non dovrà mai saperlo nessuno!”. Le sussurrò ad un orecchio.

“Te lo giuro!”.

Il bimbo sciolse uno dei lacci del corpetto della sua giubba. Vi erano legati tanti campanellini che tintinnavano e Francesco ne porse uno a Chiara.

Le lo prese e lo tintinnò. Ecco fatto: il loro segreto era al sicuro e solo loro ne sarebbero stati a conoscenza.

Si sorrisero.

“Francesco! Chiara! Venite!”. La voce di un loro amichetto interruppe l’atmosfera.

“Eccoci, veniamo!”. Rispose Francesco e lui e Chiara si alzarono e seguirono i loro amici, giocando e divertendosi fra i vicoli innevati di Assisi.

Ed il cielo, come aveva sempre fatto, rimase lì e continuò a reggere la terra, in attesa di svelare tesori e meraviglie a quei due piccoli che avevano capito il suo segreto.