«Ci
penso io a lavorare, tu devi solo occuparti della nostra
bambina.»
Così
le aveva detto Lalo quando la rotondità della sua pancia era
appena accennata e
così le aveva ridetto ora che Camila, la loro bambina, aveva
visto la luce,
prima di uscire di casa senza baciarla, rifuggendo il suo sguardo come
se si
sentisse colpevole di qualcosa.
«Ciao
amore, non fare tardi. Noi ti aspettiamo qui», gli aveva
risposto Feli
meccanicamente, con il sorriso più triste che potesse
affiorarle sulle labbra. Camila
fra le sue braccia gorgogliò, muovendo le braccine verso il
suo viso.
Quando
la porta di casa si fu richiusa con un fastidio scricchiolio, Feli
guardò la
propria bambina, chiedendosi con rammarico da quanto tempo Lalo non la
prendeva
fra le braccia, non le riservava un po’ di premura, un
po’ di quell’amore che
sentiva mancare anche a lei.
Quanto
era cambiato Lalo dopo la nascita di Camila, quell’angelo dal
faccino paffuto
che la faceva tanto assomigliare a un putto? Feli si asciugò
le lacrime che non
smettevano di venire giù e bagnarle le guance scavate,
continuando a osservare
la propria bambina tanto desiderata mentre pian piano prendeva sonno
nella
piccola culla. Da quando era nata lei, Lalo non la toccava
più e non avevano
più fatto l’amore, nemmeno una volta. Era sempre
così nervoso, così sgarbato
quando le si rivolgeva, come se invece di sua moglie fosse solo un peso
in più
da mantenere, una zavorra che non gli permetteva di emergere come
desiderava. Eppure,
Feli aveva ottenuto la parte di eredità di sua nonna e suo
padre le dava sempre
qualcosa a scadenza regolare per aiutarla con Camila.
«Questi
soldi sono solo per Camila, non puoi andartene a spasso con le tue
amiche a
fare shopping, lo vuoi capire?», le aveva urlato un giorno
Lalo, sventolandole
in faccia il resto dei suoi acquisti, «Io non mi vado a
spaccare il culo per i
tuoi capricci, ma perché ho una famiglia da mandare
avanti!»
Feli
ingoiò i singhiozzi, attenta che Camila non si svegliasse.
Quanto le avevano
fatto male quelle parole? Non voleva mancargli di rispetto
né approfittare dei
soldi che suo padre le dava per la nipote, desiderava solo essere
più bella ai
suoi occhi, sentirsi dire di nuovo “ti amo”.
Invece, Lalo non aveva capito le
sue intenzioni e dietro allo sguardo furibondo e amareggiato,
c’era una luce di
disgusto che brillava e che la faceva sentire un mostro, come quando
era sua
madre a guardarla e a dirle ogni volta che per essere bella e accettata
doveva
dimagrire.
Lalo
non è andato a
lavoro, Lalo è andato da Cela...
Quel
pensiero sussurrato da una vocina maligna le trafisse il cervello come
una
lama, facendola tremare in tutto il corpo. La paura le
ghiacciò il sangue nelle
vene, il cuore nel petto mancò un palpito e la
realtà divenne un qualcosa di
ovattato e distorto, con le pareti di quella catapecchia tanto odiata
che
sembravano volessero caderle addosso.
Feli
scosse il capo, prendendosi la testa, mentre un episodio le riaffiorava
alla
memoria e le parole del professor Miranda tornavano a tormentarla.
«Il
nostro amore durerà per sempre», aveva detto quel
giorno che pareva ormai tanto
lontano, stringendo forte la mano di Lalo, nella sala professori del
collegio.
Miranda
aveva sogghignato, triste.
«Mi
dispiace deluderti, ma qualcosa che dura per sempre non
esiste», aveva risposto
secco.
Significa
che il mio
amore con Lalo è finito? Significa che mia madre aveva
ragione?
Feli
guardò Camila e sentì nel cuore crescere un odio
profondo e improvviso nei suoi
confronti. Se non fosse rimasta incinta fin da subito, lei e Lalo
avrebbero
potuto vivere serenamente il loro rapporto, con meno problemi e meno
rinunce. Se
Camila non fosse mai esistita, lei avrebbe concluso il quinto anno e
Lalo
avrebbe potuto far carriera e diventare qualcuno. Se Camila non fosse
mai nata,
nessuno di loro due avrebbe dovuto rinunciare ai propri sogni.
Se questa
bambina non
esistesse più, tutto tornerebbe come prima,
pensò Feli, con
un fischio continuo nelle orecchie che fagocitava ogni rumore... e un
coltello
stretto fra le mani, puntato al petto di sua figlia.
Angolino
dell’autrice:
Ciao
a tutti,
eccomi
di nuovo qui. Alla fine non ho mantenuto la mia promessa e sono tornata
con una
storia piena di angst, anche se breve. Ho adorato la storia di Feli e
Lalo, ma
a mio parere lascia con l’aspettativa che fra loro due tutto
andrà liscio come
l’olio e che vivranno davvero una favola. I lieti fine di
quel tipo non è che
mi piacciano molto, devo essere sincera.
All’inizio
questa storia doveva essere un po’ più dura, ma ho
deciso di non eccedere
troppo con il rating, considerando la tematica molto delicata (che alla
fine
non viene descritta, ma la si intuisce chiaramente).
La
prossima volta mi impegnerò per sfornare qualcosa di
più leggero, magari sempre
su loro due.
Giusto
due appunti:
1)
in
un episodio, Feli dice che le piace il nome Camila.
2)
Cela
è l’amica di Lalo, da sempre innamorata di lui, e
che fa di tutto per separarlo
da Feli.
Senza
pretese,
Elly