Ve lo dico io. Nessuno. E se c’è qualcuno, sta mentendo.
Io, Kurt Hummel, sono fermamente convinto che gli occhi delle persone possano mentire. Possano seguire gli ordini della persona a cui appartengono, fingendosi innocenti quando sono colpevoli, o felici quando sono tristi.
O è così, o le anime vengono ignorate. Perché, care signore e cari signori, se gli occhi fossero lo specchio dell’ anima, la sofferenza trasparirebbe da ogni sfumatura delle pupille e le persone dovrebbero accorgersene.
E fidatevi.
Non è mai così.
Mai.
Quindi no, gli occhi non sono lo specchio dell’ anima.
Dopo questa piccola introduzione, lasciate che vi spieghi la mia storia. Perché mi sembra corretto che io riveli tutto di me ad un branco di sconosciuti che potrebbero adorarmi, come odiarmi, oppure ignorarmi.
Prima di cominciare vi averto: se non apprezzate il sarcasmo e l’ essere leggermente stron…schietti, vi consiglio di passare ad un’ altra storia. Perché ho molte cose da dire, veramente molte.
Mi chiamo Kurt Elizabeth Hummel, ho 18 anni, vengo dall’ Ohio e sono gay. Ora, molti di voi penseranno: e allora? Nel mondo ci sono milioni di omosessuali.
E vi do ragione.
Ma qui, a Lima, non siamo all’ interno dell’ universo.
No.
Siamo fuori da qualunque parametro mondiale.
Qui se sei gay, sei uno scherzo della natura e tutti si sentono liberi di buttarti nei cassonetti o darti il buongiorno con una bella granitata in faccia.
Ora, non che questo mi faccia qualche effetto.
Anche perché, ormai, mi sono abituato.
No, non preoccupatevi. Non sono qui per fare la vittima. Sono qui per raccontarvi come la mia monotona vita sia cambiata nel giro di due mesi, durante un normalissimo, disastroso, giorno di scuola e una normalissima, disastrosa, prova del Glee club.
Il Glee club è una delle poche ragioni perché riesco a sopravvivere a Lima. Un gruppo di cantanti e ballerini di grande talento che sperano di andare via da questa città e non tornare mai più.
E indovinate?
Ci sono anche io.
Un ragazzo con una voce molto, molto acuta che fa concorrenza anche ad alcune ragazze del glee.
Non fraintendetemi. Sono terribilmente orgoglioso della mia voce. Mi fa sentire speciale, ma soprattutto mi permette di cantare brani di Barbra Streisand senza spaccarmi le corde vocali.
Del club fanno parte vari ragazzi e ragazze, dai nerd in cerca di passatempo, alle cheerleader e i giocatori di football che hanno deciso di fregarsene degli idioti bigotti dell’ Ohio e di coltivare il loro sogno.
Ma chi fa parte del Glee club?
Rachel Berry, la star del gruppo. Nessuno ha mai capito perché siccome ha una bella voce, non c’ è che dire, ma c’ è di meglio.
Finn Hudson, invece, è il mio fratellastro. Sua madre e mio padre sono sposati da due anni ormai, e ci siamo abituati alla presenza dell’ altro. Certo, all’ inizio lo prendevano in giro perché credevano che stessimo insieme, siccome vivevamo sotto lo stesso tetto,
Poi c’ è Merceds Jones, l’ eterna rivale di Rachel. E la sua migliore amica, dopo di me. Può sembrare strano, ma si completano a vicenda. Rachel le dà quella cattiveria che le serve per non farsi mettere i piedi in testa e Mercedes le dà quel pizzico di umiltà che le serve se vuole sopravvivere. E io sono quello che le ferma prima che si uccidano a vicenda.
Sì, siamo proprio un bel trio.
Mike Chang e Tina Cohen-Chang sono i due asiatici del gruppo. Stanno insieme praticamente da sempre e sono piuttosto simpatici. Mike è il nostro insegnante di ballo, mentre Tina rappa alla grande.
Artie Abrams è il ragazzo sulle sedie a rotelle più sveglio che abbia mai conosciuto. Ed è divertentissimo
Noah Puckermann (Puck) è il migliore amico di Finn ed è una concentrazione di testosterone e due neuroni che connettono una volta all’ anno. Ma infondo è un bravo ragazzo e suona benissimo la chitarra.
E poi ci sono Santana Lopez, Brittany S.Pierce e Quinn Febray. La Santissima trinità. Loro sono le tre cheerleader che hanno sfidato la sorte unendosi al Glee. La stronza
Infine, c’è Sam Evans. Quello bello e biondo del gruppo. Tutte gli sbavano dietro, anche se mi sembra che ora esca con Cedes. Ha una bella voce e sa muoversi.
Io sono perfetto, e nessuno ha nulla da dire in merito.
-Veramen-
-Zitta Rachel. Questa è la mia storia-
Tutto sommato siamo un bel gruppo, quando non litighiamo e non ci picchiamo per gli assoli. Loro sono la mia famiglia e ci proteggiamo a vicenda, difendendoci quando ce n’ è bisogno.
La mia vita, fino a due mesi fa, era questa. Scuola, granite addosso, lezioni, musica, casa e a volte qualche uscite con i ragazzi del Glee. Per essere la vita di un adolescente, era nella norma
Fino a quando, il 5 Febbraio, tutto è cambiato.
Ed è cominciato l’ Inferno.
O il Paradiso.
Ma non quello che vi immaginate voi, con le nuvole e la luce azzurrina angelica, no. Un Paradiso con due occhi color miele come protagonisti.