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Autore: Chiharu    24/01/2019    1 recensioni
Con questa storia voglio entrare più a fondo nella relazione tra Hinata e Naruto. Si tratta di un viaggio nel loro quotidiano che segue la Quarta Grande Guerra Ninja e che spero possa mostrare al meglio ciò che celano nel loro animo.
Hinata riuscirà ad oltrepassare le barriere della sua timidezza e a trasmettere a Naruto i suoi sentimenti una volta per tutte? Lui si accorgerà finalmente che quella timida e fragile ragazzina si è trasformata in una donna?
**Spero di avervi incuriosito, vi aspetto tra i lettori!**
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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UN SENSO DI TE
CAPITOLO 1

“Non ti permetterò di ferire ancora Naruto-kun!”
Una voce – che lui ricordava sempre così gentile –  diffuse il suo grido nell’aria. Era sicura. Lui sgranò gli occhi per la sorpresa e si voltò a guardarla: non c’era paura nei suoi occhi chiari, non c’erano dubbi. Era determinata, era forte, era bella così. Gli sembrò quasi di vederla per la prima volta.
“Perché sei venuta? Non sei in grado di affrontarlo…” Si affrettò a dire nel tentativo di convincerla ad allontanarsi dal campo di battaglia.
“Lo so!”  Lo interruppe lei. Fissava Pain negli occhi con una risolutezza disarmante, finché dopo poco Hinata sembrò trasformarsi in un fiume in piena, senza più riuscire a trattenere i suoi sentimenti.
“Non facevo altro che piangere e arrendermi subito, ma tu mi hai aiutato a scegliere la retta via. Volevo diventare come te. Avrei voluto starti accanto in ogni momento, sempre. Naruto-kun, tu mi hai cambiata! Il tuo sorriso mi ha salvata. Ecco perché per proteggerti, non ho paura di morire.”
La ragazza si fermò per qualche istante. Naruto la fissava dal basso, con gli arti bloccati al suolo dai ferri infusi del chakra di Pain, incapace di muoversi. Dopo qualche istante vide le sue labbra incresparsi in un sorriso e riprese a parlare.
“E questo perché…io ti amo.”
A quel punto Hinata assunse la sua classica posizione da combattimento. Fissava Pain negli occhi  e senza battere ciglio ruotò sulla sua gamba destra e sferrò un calcio ad uno dei ferri che imprigionavano il biondo.
Il volto di Pain fu invaso dalla sorpresa e con un semplice movimento della mano scaraventò la corvina lontana da Naruto ripetutamente, incurante delle sue ferite. Hinata non si arrendeva, continuava imperterrita a rialzarsi. Era ormai ricoperta di sangue e ferite quando si trascinò dolorante in direzione di Naruto che la guardava sempre più sbigottito, implorandola di non avvicinarsi.
“Perché mi affronti pur sapendo che morirai?”  Pain la osservava indifferente mentre la ragazza si apprestava ad estrarre il ferro che bloccava le mani di Naruto. Teneva le mani strette, cercando di estrarlo con la forza che le rimaneva.
“Io non mi rimangio la parola data… perché è il mio nindo!” Disse sorridendo a Naruto che la fissò stupefatto. A quel punto il leader dell’Akatsuki la scaraventò nuovamente a terra trafiggendola con uno dei suoi ferri.
Tutto nel profondo dell’animo di Naruto urlava, la rabbia cresceva, era così forte che si impossessò del suo intero corpo fino a fargli perdere coscienza…
La Volpe si era risvegliata.
*
Il biondo si svegliò di scatto. La fronte imperlata di sudore, la gola secca. Si stropicciò gli occhi e si guardò meglio intorno. Era nel suo piccolo appartamento, era mattina inoltrata. Il sole filtrava i suoi caldi raggi dalla finestra per accarezzargli il volto. Naruto sospirò.

“Ma che diavolo..” Pensò tra sé e sé. Sentiva ancora la rabbia di quel giorno. Non capiva perché il suo inconscio lo avesse riportato all’attacco di Pain, alla devastazione che distrusse così tante vite, al giorno in cui divenne l’eroe della Foglia. Il volto di Hinata prese forma nella sua mente. Ricordava perfettamente la determinazione nei suoi occhi e il sorriso che le incorniciava perfettamente il viso. Ricordava la sua confessione. Si sentì turbato. Non le aveva mai dato una risposta.  Aveva sempre provato affetto per Hinata. Ricordava il giorno in cui si erano conosciuti: era sempre stata così taciturna, insicura ed arrossiva continuamente in sua presenza. Inizialmente l’aveva etichettata come una ragazzina strana e fragile. Poi, però, si dovette ricredere durante lo scontro con Neji. Sorrise a quel pensiero. La vide trasformarsi per la prima volta. Incredibile quanto fosse diventata forte e ferma nelle sue decisioni, ammirava il suo coraggio.

Naruto decise finalmente di mettere i piedi fuori dal letto. Si vestì in fretta ed uscì di casa. Iniziò a passeggiare per il villaggio, guardandosi intorno. Sorrideva. Finalmente regnava la pace. Non vedeva più i volti corrucciati e apprensivi dei tempi della guerra. Spensieratezza e allegria aleggiavano nell’aria. Pensò al maestro Jiraya. Fissò il cielo e sorrise ancora. Ce l’aveva fatta, aveva realizzato il suo sogno.

“Naruto!” Si sentì improvvisamente chiamare da una voce di donna che conosceva molto bene. Era arrivato inconsciamente da Ichiraku e lì si voltò in direzione della ragazza dagli occhi verdi che lo salutava energicamente. Le fece uno dei suoi grandi sorrisi e la salutò “Buongiorno Sakura-chan!”

“Buongiorno? Ma sai che ore sono? Sei sempre il solito zuccone, non fai altro che dormire e mangiare!”

“Perché sei sempre così dura con me Sakura-chan?” Sospirò il ragazzo.

Sakura rise brevemente e gli fece posto accanto a lei “Avanti, siediti e pranza con noi!”

Fu in quel momento che Naruto si accorse della presenza di un’altra ragazza al fianco di Sakura. Era seduta composta, con le mani incrociate sulle gambe, lo sguardo basso e i suoi lunghi capelli corvini che le nascondevano il viso. Gli rivolse un’occhiata fugace e  biascicò un timido “Buongiorno Naruto-kun”.
Le sorrise istintivamente e prese posto accanto a lei “Buongiorno Hinata!” esclamò a gran voce.

La giovane Hyuuga lo osservava di sottecchi mentre si torturava le mani e arrossiva leggermente. Si detestava per la sua maledetta timidezza. Avrebbe voluto essere come Sakura, più spigliata. Non ci sapeva proprio fare in questo genere di situazioni. Il ragazzo che amava fin da bambina era accanto a lei, sorrideva beato mentre ordinava il suo solito ramen e sembrava la persona più felice del mondo. Amava questo suo lato così positivo. Naruto era come un sole. Era capace di sciogliere il ghiaccio nel cuore delle persone e di scaldarla nel profondo con la sua genuinità. Quanto amava i suoi grandi sorrisi così pieni di vita. Spesso si ritrovava a pensare che il destino era stato davvero duro con lui. Aveva presto conosciuto sofferenza, solitudine ed odio. Era cresciuto nell’indifferenza e nel sospetto del prossimo, ma nonostante questo non si era mai dato per vinto. Aveva sempre avuto la forza di stringere i denti e rialzarsi dopo ogni caduta. La ragazza sorrise lievemente a questo pensiero. Grazie a lui, al suo esempio, alla sua forza d’animo era riuscita a migliorare, a credere finalmente in se stessa.

“Oh? Hinata non mangi?” Le chiese improvvisamente il biondo interrompendo i suoi pensieri.

“Eh? Oh, s-sì, c-certo!” Arrossì visibilmente e tentò disperatamente di nascondere il viso nella sua ciotola di ramen, affrettandosi a mangiare.

Sakura li osservava e sorrise fra sé. Trovava molto carino questo lato così timido di Hinata che pendeva sempre dalle labbra di quell’idiota di Naruto. Sperava che lei potesse coronare il suo sogno d’amore, se lo meritava. Mentre faceva questi pensieri, improvvisamente, si adombrò. Naruto si voltò verso di lei e notò il barlume di tristezza che ogni tanto spegneva quei suoi occhi color smeraldo. Sospirò e pensò “Sasuke! Ma quando si deciderà a tornare?” cercò di distrarre la sua amica, trangugiando rumorosamente il suo ramen, mentre la guardava di sbieco. La ragazza si riscosse dai suoi pensieri e guardò male il biondino.

“Sei peggio di un bambino, Naruto! Ormai hai 20 anni, è giunta l’ora di crescere, smettila di sporcarti come un bambino dell’asilo!” La ragazza sospirò e poi scoppiò in una leggere risata, aggiungendo “Sei sempre la solita testa vuota!”

Naruto rise a sua volta “Ecco la Sakura-chan che mi piace, sorridi!”

Hinata li osservava e sentì una morsa stringerle il cuore. Era a conoscenza dei sentimenti che legavano il giovane ninja alla sua compagna di squadra. A volte invidiava Sakura e il legame che li univa. Avrebbe voluto avvicinarsi di più a lui ma la sua insicurezza glielo impediva. Temeva di non poter reggere il confronto. I suoi occhi divennero tristi.

“Hinata, non appena finisci possiamo incamminarci.” Sakura si rivolse alla giovane Hyuuga con un sorriso. Le due ragazze avevano approfondito di più il loro legame negli anni successivi alla guerra. Spesso si ritrovavano a sbrigare commissioni insieme. Hinata annuì e si affrettò ad ultimare il suo pasto.

“Mhm? Dove andate?” Chiese Naruto con ancora la bocca mezza piena.

“Hinata si è offerta di aiutarmi con alcune commissioni… Cose da ragazze!” Rispose lei.

“Oh, ma se ti serve una mano posso tranquillamente aiutarti io, Sakura-chan! Sai che mi fa piacere, su.” Disse lui ammiccando. Era sempre ben contento di passare del tempo con la rosa, soprattutto ora che Sasuke era impegnato col suo cammino di espiazione.

“Non dire sciocchezze, non puoi mica starmi appiccicato tutto il giorno!” Sakura notò l’occhiata triste di Hinata e si affrettò a tirare un pugno all’amico facendolo quasi strozzare col suo boccone. Sperava che quello stupido si decidesse ad aprire gli occhi una volta per tutte.

“Sei crudele Sakura-chaaan! Voglio davvero venire!” Lamentò il giovane biondino. Non si spiegava perché l’amica dovesse sempre essere così violenta con lui.

Hinata si alzò di scatto, scura in volto e  con ancora la testa bassa disse flebilmente “Ho finito.” Sakura si accorse immediatamente dello stato d’animo dell’amica e decise di trascinarla via di lì rivolgendo un’ultima occhiataccia al biondo “Sei proprio uno stupido!”

Naruto si accigliò, non capendo cosa avesse fatto di male stavolta. Voleva solo essere gentile. Non fece in tempo a replicare che Hinata si affrettò a salutarlo e guardò le due ragazze allontanarsi. Mentre agitava le bacchette nella sua ciotola di ramen mezza vuota, ripensò al sogno di quella mattina e alla gentilezza di Hinata. Pensava al suo sorriso mentre combatteva per la sua vita. Si chiedeva come mai la ragazza sembrasse così triste certe volte.

 
Hinata e Sakura camminavano fianco a fianco per le strade del villaggio. Regnava un silenzio un po’ imbarazzante, così Sakura prese la parola: “Che cosa succede?” Le chiese timidamente.

Hinata abbassò lo sguardo, concentrandosi sulle punte dei suoi piedi “Oh, nulla. Va tutto bene.”

“Coraggio, sai che puoi confidarti con me…” La invogliò la ragazza. Per qualche istante Hinata rimase in silenzio, senza saper bene cosa dire.
“Io… Io vorrei riuscire ad avvicinarmi di più a Naruto-kun, ma non ci riesco…” Disse flebilmente lei, quasi come un soffio.

Sakura sorrise e tentò di confortare l’amica “Lo capisco perfettamente, Hinata. Non devi preoccuparti, sono sicura che con un po’ di sforzo ci riuscirai. Naruto è una testa quadra, ma sono convinta che sarai capace di trasmettergli i tuoi sentimenti.”

Hinata si limitò ad annuire poco convinta. Fin da bambina ricordava come il giovane dagli occhi azzurri morisse dietro alla sua compagna di commissioni. Tuttavia, non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Voleva che Naruto riuscisse finalmente a vederla come donna e prendesse atto dei suoi sentimenti. Ripensò alla sua confessione durante lo scontro con Pain: forse era stata avventata all’epoca. Era decisa a riprovarci. Con una nuove luce negli occhi fissò dritto davanti a sé e disse a Sakura “Io non mi arrendo.”

La ragazza le sorrise di rimando “Certo, conta pure su di me. Sarò sempre pronta ad aiutarti.” Le due ninja passarono gran parte del pomeriggio insieme, parlando del più e del meno. Sakura incoraggiava l’amica a farsi avanti ed essere più esplicita con Naruto. Le due giunsero di fronte la dimora degli Hyuuga e stavano per salutarsi, quando Hanabi corse fuori col fiatone avvinghiandosi alla sorella “Sorellona, sorellona! Hai spauto?”

“Uh? Cosa succede Hanabi?” Chiese Hinata accigliandosi.

“A breve tornerà Yuki-niichan!” Disse la ragazzina mentre le brillavano gli occhi dalla gioia.

“C-cosa..? Dici sul serio?” Hinata rimase paralizzata per la sorpresa.

“Certo! Non vedo l’ora!” Esclamò la ragazzina saltellando sul posto, per poi correre nuovamente in casa.

“Yuki-niichan?” Chiese con fare interrogativo Sakura, aspettandosi qualche spiegazione in più.

“Sì, è un amico di infanzia. Fa parte del nostro clan, credo che tu non lo abbia mai visto perché Yukki è spesso lonta…” La ragazza si interruppe bruscamente portandosi le mani alla bocca. Solitamente evitava di chiamarlo così in presenza di terzi, suo padre le aveva sempre imposto questa regola da quando era bambina. Doveva sempre mostrarsi formale.

“Yukki..?” Sakura la guardò con un sorrisetto ammiccante. Era strano sentir parlare Hinata così informalmente di qualcuno.

Hinata arrossì “Non c’è nulla da dire, è solo un amico d’infanzia!” Si affrettò a spiegare. Non capiva bene perché, ma ogni volta che qualcuno faceva allusioni a lei e il ragazzo, veniva sempre presa dall’imbarazzo.

“D’accordo, non dirò altro. Me ne starò buona! Torno a casa.” Disse la rosa ammiccando e voltandosi nella direzione opposta.

“Non vuoi restare a cena?”

“Assolutamente! Se tornasse Yukki non vorrei impedire la vostra felice riunione…” Disse la ragazza calcando apposta il nomignolo del ragazzo, ridendo brevemente. Senza voltarsi si allontanò in fretta da casa Hyuuga.

Hinata rimase bloccata sul posto e sospirò. Pensò a Yuki e sorrise. Da piccoli erano inseparabili, lui le era sempre stato vicino e aveva tentato di consolarla quando suo padre le dava della buona a nulla o la faceva sentire inferiore a suo cugino Neji. Yuki aveva un carattere molto forte, ma sapeva anche essere gentile, era come fuoco e ghiaccio insieme. Con questi pensieri decise di rientrare finalmente in casa.

“Hinata, sei tornata…” Suo padre sembrava la aspettasse sulla soglia di casa a braccia conserte. “Insolito” pensò lei. Non era da lui, anche se dopo la fine della guerra si era ammorbidito nei suoi confronti.

“Hanabi mi ha detto di Yuki-kun…”

“A tal proposito, avevo pensato che potrebbe affiancarti come guardia del corpo, come faceva Neji prima che…” Suo padre pronunciò l’ultima frase quasi soffocando la sua voce. Non aveva mai accettato la morte di suo cugino, si rimproverava di non essere riuscito a proteggerlo, rompendo la promessa fatta al fratello tempo addietro.

“Non ce n’è bisogno, ormai siamo in pace…” Provò lei ma suo padre la ghiacciò sul posto col suo solito sguardo da “non ammetto repliche” e lei non riuscì a continuare. Non voleva creare disturbo a Yuki inutilmente, soprattutto dopo tanto tempo che non si vedevano. Chissà com’era cambiato.

“Ti prego di accettare la mia decisione, Hinata.” Si limitò a dire lui allontanandosi verso l’ampio corridoio della loro casa.


Era ormai quasi l’alba quando due occhi grigi  si soffermarono ad osservare Hinata dormiente nel suo letto. La figura aprì la finestra silenziosamente e si sedette sul bordo, continuando a fissare la ragazza ignara di tutto. Il volto dell’intruso si aprì in un piccolo sorriso, mentre i suoi occhi si illuminavano sotto la fioca luce della luna che ormai stava per scomparire, mostrando la screziatura color ghiaccio che li rendeva più vividi e penetranti. Rimase fermo per qualche minuto, finché si decise a fare un passo verso il letto della giovane donna. Si accomodò piano ai bordi, accarezzando lievemente il volto di lei, per non svegliarla. Hinata dormiva di fianco, con le coperte che le arrivavano a mezzo busto ed indossava una leggera camicia da notte bianca che lasciava intravedere le sue forme floride. Lui sorrise di nuovo e avvicinò il proprio volto alla ragazza, lasciandole un leggero bacio sulla fronte.

“Sono tornato…” Sussurrò piano lui, rimanendo ancora qualche istante accanto al suo letto, finché non decise di uscire di nuovo dalla finestra da cui era entrato. Si voltò un’ultima volta a guardarla e con un piccolo sorriso si allontanò.
 



 
** SPAZIO AUTRICE **
Salve a tutti! Era da tempo che non mi ritrovavo a scrivere su Naruto. Diciamo che in me era nato il desiderio di approfondire un po' di più il NaruHina, la loro storia ed i loro sentimenti. Quindi, proverò a guidarvi in questo complicato mondo fatto di introspezione, dubbi, incertezze ed amore! E' da tempo che non mi cimento in un'avventura "letteraria" di questo genere, quindi, spero di non avervi deluso.
Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui, spero che come inizio non sia stato troppo noioso. Mi farebbe davvero piacere conoscere la vostra opinione al riguardo e vi prego di segnalarmi eventuali errori, ripetizioni, discordanze e quant'altro. Sarò ben felice di correggere e migliorare. 
A presto!
   
 
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