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Autore: Sel Dolce    25/01/2019    3 recensioni
[Fem!Stiles | Sterek | Let's go hide in Estonia sequel ]
Dal testo:
[...] «Puoi dirmi perché sei triste?» domandò sedendosi a gambe incrociate a terra, posandosi su un ginocchio Logan.
«Io non voglio un fratellino o una sorellina.» rispose il piccolo licantropo nascondendo il viso contro il petto del padre «Quando nasce lo mandiamo in Europa.» aggiunse facendo ridere Derek. Sua moglie ed il loro bambino avevano una certa fissazione con l’Europa, poteva ancora ricordarsi il tentativo di fuga di Stiles per l’Estonia.
Derek si tirò indietro e con una mano alzò il viso di Logan «Ma è una bella cosa avere dei fratelli, saranno i tuoi nuovi migliori amici!» provò a rabbonirlo, lui e Laura erano stati sempre in ottimi rapporti, anche quando per colpa sua Kate aveva posto fine alla vita di tutta la loro famiglia. [...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Estonia's Chronicles'
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«Ricordi cosa ha detto la mamma?» Derek Hale era in ginocchio davanti a un bambino dai capelli neri e gli occhi dello stesso colore dell’ambra. Suddetto bambino teneva a stento le lacrime, il piccolo naso che tirava su cercando di non piangere davanti all’uomo.

«Che va bene piangere.» borbottò in risposta, le mani strette in pugni mentre i piccoli artigli gli perforavano la pelle dei palmi.

«Esatto, Logan, è tutto okay se vuoi piangere, nessuno ti giudicherà.» lo rassicurò il padre posandogli le mani sulle piccole spalle. Erano passati quattro anni da quando Stiles aveva messo al mondo l’essere più adorabile che Derek avesse mai visto ed era un parere completamente oggettivo, non lo diceva solamente perché era lui il padre.

Logan annuì, ma non per questo lasciò andare le lacrime che stava trattenendo da fin troppo tempo. Derek era riuscito a sentire il loro odore dal soggiorno e non aveva detto nulla a Stiles, decidendo che se la sarebbe visto da solo che il figlio.

«Puoi dirmi perché sei triste?» domandò sedendosi a gambe incrociate a terra, posandosi su un ginocchio Logan.

«Io non voglio un fratellino o una sorellina.» rispose il piccolo licantropo nascondendo il viso contro il petto del padre «Quando nasce lo mandiamo in Europa.» aggiunse facendo ridere Derek. Sua moglie ed il loro bambino avevano una certa fissazione con l’Europa, poteva ancora ricordarsi il tentativo di fuga di Stiles per l’Estonia.

Derek si tirò indietro e con una mano alzò il viso di Logan «Ma è una bella cosa avere dei fratelli, saranno i tuoi nuovi migliori amici!» provò a rabbonirlo, lui e Laura erano stati sempre in ottimi rapporti, anche quando per colpa sua Kate aveva posto fine alla vita di tutta la loro famiglia.

Logan scosse la testa «Il mio migliore amico è solo Ryan!» disse riferendosi al figlio di Scott e Kira, nato poco meno di un anno dopo rispetto a lui.

L’adulto annuì «Cosa ne dici se andiamo a parlare con mamma delle tue preoccupazioni?» propose alzandosi in piedi, il figlio seduto sul suo braccio.

«No!» urlò spaventato prendendo il viso del padre tra le piccole mani paffute «Poi si arrabbia e non mi vuole più bene!» spiegò non riuscendo a trattenere due piccole lacrime che gli macchiarono il viso.

Derek gli baciò una guancia «Io e la mamma ti vorremmo per sempre bene, non dubitarne mai.» gli sussurrò nell’orecchio, una mano sulla schiena per calmarlo, i piccoli artigli ancora in bella vista.

Logan annuì e nascose il viso nell’incavo del collo del padre, le lacrime che scendevano libere.

♠♠♠

Scoprire di essere nuovamente incinta era stato alquanto traumatico per Stiles in quanto nemmeno quella volta era stato un evento programmato. Eppure, era stata attenta, aveva preso la pillola contraccettiva con regolarità e si domandò come fosse possibile.

Derek aveva preso benissimo la notizia, sembrava che dei fuochi d’artificio fossero scoppiati nei suoi occhi quando gli aveva mostrato il test di gravidanza. La ragazza aveva sorriso sollevata, forse era veramente arrivato il momento di allargare la famiglia e riempire tutte quelle stanze vuote.

Quello che non si aspettava era stata la reazione di Logan, quando lo aveva visto piangente tra le braccia del padre aveva temuto che si fosse fatto male. Anche se era un licantropo non voleva dire che Stiles non fosse perennemente preoccupata per la salute del suo bambino, aveva un armadio pieno di medicinali per ogni evenienza, anche se poi risultava sempre lei quella in necessità di tali.

Non aveva immaginato che crescere un licantropo fosse così facile, non aveva mai dovuto fare corse pazzesche in ospedale, preoccuparsi per una febbre troppo alta, al contrario di Lydia la quale si era sposata un uomo perfettamente umano da cui era stato prodotto un bambino altrettanto umano. Lei sì che ne aveva fatte di corse all’ospedale.

«Hey, Wolverine, dimmi perché piangi.» disse dolcemente prendendo il bambino tra le sue braccia. Nonostante Derek odiasse quel soprannome, Logan sembrava adorarlo e non per niente aveva visto tutte le puntate dei cartoni degli X–MEN insieme alla madre.

«Perché arriva un altro bambino e poi vi scorderete di me.» piagnucolò stringendo tra i pugni la maglietta della madre, bucandola con gli artigli, ma non ferendole la pelle del petto. Non avrebbe mai fatto del male alla madre, il papà gli aveva spiegato che lei era molto più delicata di loro e che dovevano stare attenti.

Stiles gli carezzò i capelli scostandoli dal viso «Assolutamente no, Logan, non potremo mai dimenticarci di te.» gli disse guardandolo negli occhi che passavano dal loro caldo colore ambra al giallo luminoso dei licantropi, chiaro segno che non avesse ancora pieno controllo dei suoi poteri.

«Lo spediamo in Europa il bambino?» domandò ancora Logan nella speranza che la mamma lo accontentasse. Stiles spalancò gli occhi prima di scoppiare a ridere.

«E se lo mandiamo via poi non ti mancherà?» domandò pizzicandogli le guance.

«No, nemmeno un pochino!» rispose il bambino facendole la linguaccia, le braccia incrociate davanti al petto.

Stiles rise nuovamente, quella si prevedeva una lunga gravidanza.

♠♠♠

La dottoressa Parker si era preparata adeguatamente al secondo parto della signora Hale, non volendo rischiare come la volta precedente. Le aveva proposto di fare un cesario, per evitare lampade esplose, venti e luci mistiche, ma Stiles si era rifiutata categoricamente «Non mi farò aprire in due da un bisturi finché posso farlo da sola.» aveva detto a mento alto, non rendendosi conto di far preoccupare suo marito ed il povero padre che sembrava pronto ad avere un infarto. Certi ricordi erano difficili da dimenticare e Noah ricordava perfettamente il viso pallido della figlia sdraiata sul lettino dell’ospedale, una cosa che non avrebbe mai più voluto vedere.

Derek era in ansia quanto lo sceriffo, ma non aveva fatto nulla per far cambiare idea alla moglie, consapevole che quando Stiles si metteva un’idea in testa era completamente impossibile farle cambiare idea.

Le acqua le si ruppero due settimane prima del termine mentre era a lavoro, Noah vedendo la figlia piegarsi in due dal dolore era uscito dal suo ufficio iniziando ad urlare ai suoi agenti di chiamare un’ambulanza e Derek.

Il viaggio era stato breve, pieno di urla di dolore e della povera mano di Noah che venne stritolata con forza sovraumana.

Derek era corso a prendere Logan a scuola prima di andare al Beacon Hills Memorial Hospital, sentendo immediatamente le urla della moglie mentre ripeteva alla Parker che no, non si sarebbe sottoposta ad un cesario.

La situazione nella sala parto era analoga alla prima volta, vento e luci riempivano la stanza, ma quella volta Stiles sembrava più cosciente e decisamente più forte. Sapeva già cosa aspettarsi ed era arrivata preparata, ma non per questo aveva fatto meno male.

Dopo ore di travaglio era finalmente venuta al mondo Freya Hale, una piccola bambina dai capelli castani. Derek l’aveva portata a farla vedere al nonno ed al fratello.

«Forse possiamo anche tenerla, non dobbiamo mandarla in Europa.» disse semplicemente Logan toccandole una guancia con il dito, come a verificarne che non fosse una bambola di porcellana.

«Dovrai prenderti cura di lei, ora sei il suo fratello maggiore.» gli disse il nonno taccandogli una spalla e Logan annuì, la bambina aveva un buon profumo e l’avrebbe protetta. Sempre.

♠♠♠

«Derek, per favore, dimmi che non è nostro figlio quello che sta picchiando quell’altro bambino.» sospirò Stiles alzandosi dalla panchina del parco dove erano andati per passare un pomeriggio all’aria aperta insieme ad altri bambini per giocare.

Derek si alzò a sua volta «È decisamente il nostro.» disse avviandosi verso la zuffa. Ormai Logan aveva otto anni ed era stato il perfetto fratello maggiore per la piccola Freya, difendendola da qualsiasi pericolo.

«Logan!» Stiles urlò il nome del figlio e mise le mani sui fianchi, assumendo la posa da mamma arrabbiata e il piccolo licantropo avvertì chiaramente di essere nei guai. Riluttante lasciò andare l’altro bambino e afferrò la mano di Freya per portarla con sé davanti ai genitori.

«Spiegami immediatamente perché lo stavi facendo.» domandò la donna guardandolo dritto negli occhi, poteva non avere un udito da licantropo, ma non le serviva sentire il battito del cuore del figlio per capire quando stesse mentendo. Era bravo quasi quanto lei, ma quell’allievo non aveva ancora superato il maestro.

«Ha detto che il nome di Freya è stupido e le ha tirato le trecce.» raccontò la verità guardandosi le punte delle scarpe in imbarazzo «Poi voleva anche spingere Oliver per terra.» aggiunse indicando il fratellino che giocava con la sabbia dentro il box.

Oliver era nato solamente un anno dopo Freya, Stiles e Derek non avevano perso tempo ad ingaggiare nuovamente le loro serate in attività piacevoli, ma questa volta era stato tutto decisamente voluto.

Derek aveva parlato a lungo con Stiles, dicendole del suo desiderio di avere una famiglia numerosa, ma che avrebbe rispettato qualsiasi sua decisione in quanto il corpo era della donna che amava, non poteva obbligarla e sfornare bambini senza il suo consenso.

Stiles si toccò il pancione e scosse la testa «La violenza non serve, Logan, potevi venire da noi e avremmo parlato con la madre di quel bambino.» gli disse toccandogli la testa con la mano, cercando di fargli capire che non era poi così arrabbiata. Sapeva quanto fosse difficile per il licantropo controllarsi quando c’era di mezzo la sorella, ma non per questo si sarebbe risparmiato una punizione con i fiocchi.

Il marito sorrise e si avvicinò alla moglie cingendole la vita «Non eri tu quella che girava con una mazza da baseball ovunque andassi?» domandò in un sussurro facendo arrossire la donna.

«Andiamo a prendere un gelato.» propose Derek andando a recuperare Oliver, sfuggendo dallo sguardo omicida della sua Stiles.

♠♠♠

«Mamma, puoi dire a Logan di farsi gli affari suoi?!» la voce di Freya risvegliò la donna che si era appisolata sul divano in attesta del ritorno dei figli da scuola.

Logan aveva diciott’anni ed era pronto a lasciare Beacon Hills per andare al college.

Freya ne aveva quattordici ed era ancora molto insicura sul cosa fare nella vita.

Oliver con i suoi tredici anni si divertiva a stuzzicare Freya per qualsiasi cosa.

Sebastian aveva dieci anni e ancora teneva la mano a Stiles e Derek per attraversare la strada.

Matilde con i suoi otto anni sognava di fare l’astronauta ed essere la prima licantropo a mettere piede sulla Luna.

Sal, il gemello di Matilde, adorava disegnare e Stiles era fiera di mostrare a tutti i suoi fantastici lavori.

Jake aveva sei anni e mezzo e non si staccava mai dalla sorellina Ygraine, più piccola di lui di tre anni.

Noah era rimasto semplicemente senza parole per la quantità di nipotini, non si sarebbe mai aspettato di vedere così tanti bambini nella sua casa che aveva ospitato unicamente quell’uragano di sua figlia. Cinque maschi e tre femmine, il signor Stilinski rimase colpito dalla quantità di maschi in quanto nella sua famiglia erano sempre stato il gentil sesso a prevalere.

Stiles si toccò il ventre nuovamente gravido e si alzò dal comodo divano per accogliere alla porta i suoi adorati figli «Cosa ha fatto tuo fratello?» chiese alla sua prima figlia, sentiva già l’odore di una bella litigata.

A causa di quelle numerose gravidanze Stiles aveva rinunciato a lavorare come criminologa per la stazione di polizia, non poteva vomitare ogniqualvolta le si presentasse un cadavere o stare lontana da casa per delle giornate intere per visionare scene del crimine. Si era data alla scrittura, precisamente una serie di racconti fantasy su licantropi e altri esseri sovrannaturali, con suo grande stupore aveva fatto record d’incassi ed era diventata un’autrice famosa. Lei non aveva fatto altro che raccontare la loro storia romanzandola un po’.

«Ha minacciato Ryan perché mi ha invitato ad uscire questo venerdì sera.» rispose Freya battendo un piede a terra e Stiles dovette riconoscersi nel gesto, spesso lo faceva ancora lei quando Derek non voleva accontentarla in qualcosa.

Logan si affacciò nel soggiorno sorridendo «Sei troppo piccola per uscire con il mio migliore amico!» disse evitando appena un cuscino che gli era stato lanciato contro dalla sorella.

Stiles scosse la testa stanca «Io non voglio saperne nulla, chiedi a tuo padre quando torna a casa.» se ne lavò le mani la donna, domandandosi perché avesse accettato l’idea di avere così tanti figli.

I loro altri amici si erano fermati ad un numero ragionevole di tre figli, già ingestibili, ma Derek l’aveva sedotta più volte usando il suo stupido corpo ed il suo stupido sguardo ammagliatore. Non si vedevano così tanti bambini in una sola famiglia dai tempi della guerra di Secessione, a Stiles era perfino capitato di ascoltare al supermercato discussione che la riguardavano, come quella tra l’ex reginetta del Ballo e la sua migliore amica che affermava che «Con un marito del genere è ovvio che passi più tempo tra le lenzuola che fuori.» e la donna non sapeva se essere orgogliosa del tono geloso della ex compagna di scuola.

Freya grugnì dolorante, come se le fosse stato inferto del dolore fisico «Ma papà dirà di no!» si lamentò buttandosi sul divano come una vera principessa Disney, il viso nascosto sotto le braccia.

«Mamma, possiamo avere la merenda?» domando la piccola Ygraine tirandole una mano per catturare la sua attenzione.

«Certo, andiamo a fare merenda.» rispose la donna prendendo tra le braccia la sua ultima figlia e ignorò i pianti teatrali di Freya.

♠♠♠

La dottoressa Parker era ad un parto dall’esaurimento nervoso. Stiles Hale si presentava quasi ogni anno alla sua porta e chiedeva la sua assistenza per seguirla durante l’ennesima gravidanza.

Il problema non era la donna in sé, ma il numero di lampade a neon che aveva dovuto comprare negli ultimi vent’anni a causa sua, per non parlare l’attrezzatura rovinata dal vento che puntualmente si presentava durante il parto. Aveva provato più volte a convincerla nel sottoporsi ad un cesareo, ma la sua paura per le lame aveva avuto sempre la meglio.

«Sono tre, signora Hale.» disse indicando sullo schermo i tre piccoli bambini che stavano crescendo nel ventre della sua paziente. Voleva strapparsi i capelli, urlare e andarsene in pensione, ma i suoi servigi servivano ancora alla comunità sovrannaturale di Beacon Hills.

Derek strinse la mano della moglie con gli occhi lucidi, guardando lo schermo con la stessa emozione della prima volta «È una notizia bellissima.» disse semplicemente baciando le nocche della sua Compagna, il cuore pronto a scoppiare di felicità per l’arrivo di altri tre bambini da amare e crescere.

Un Branco era più potente con la presenza di bambini e il suo non poteva certo lamentarne l’assenza. Era tornato ad essere un Alpha all’improvviso, una mattina si era svegliato ed aveva sentito qualcosa di diverso. Deaton non aveva saputo dargli una spiegazione logica, ma a Derek non importava, l’importante era essere abbastanza forte per poter proteggere la sua famiglia.

«Tutti licantropi?» domandò Stiles speranzosa di avere come minimo un piccolo umano da poter crescere normalmente, senza avere paura di essere azzannata mentre allattava, ma la Parker annuì, confermando nuovamente la supremazia del gene di Derek.

Stiles annuì, andava bene comunque.

♠♠♠

Noah guardò i suoi nipotini giocare nel giardino di casa sua, avevano tutti in mano una mazza da lacrosse e il gioco era piuttosto violento, la presenza degli altri figli del Branco non migliorava la situazione. Erano tutti molto competitivi e Noah temeva qualcuno potesse farsi mortalmente male.

«Stai tranquillo, papà.» lo rassicurò la figlia seduta al suo fianco mentre teneva due neonati tra le braccia, il terzo nella carrozzina addormentato.

La dottoressa Parker era nuovamente riuscita a dare alla luce a tre piccoli licantropi e salvare la madre dal morire dissanguata. Erano due maschi, Derek Junior e Noah, ed una femmina di nome Claudia. Erano rimasti leggermente a corto di nomi quindi avevano dovuto ripiegare su quelli di famiglia.

«Ancora non posso credere che mia figlia, quella che diceva sempre preferirei morire che avere figli, ora abbia ben undici bambini.» rispose l’uomo prendendo la piccola Claudia per poterla cullare.

«Non ho mai detto quello!» si difese la donna avvertendo lo sguardo di Matilde su di lei «Dicevo che nessuno mi avrebbe mai sposata e che sarei rimasta da sola e senza bambini a vita.» lo corresse dandogli un piccolo calcio con la punta del piede all’altezza dello stinco.

«Per fortuna che sono arrivato io, allora.» scherzò Derek chinandosi per baciare la moglie sulle labbra e prendere Noah dalle sue braccia, lasciandola finalmente libera. Salutò gli altri con un cenno della mano e tornò a guardare la donna della sua vita che sembrava sul punto di addormentarsi. I gemelli quella notte avevano pianto insofferenti, Stiles si era presa cura di loro non volendo disturbare Derek che quel giorno aveva tenuto un importante incontro con dei clienti per la costruzione della loro casa.

«Con te sono arrivati talmente tanti guai che non so se era meglio rimanere single a vita.» rispose l’umana sorridendo maliziosa «O forse mi sarei sposata con Nick.» lo provocò ben sapendo di quanto fosse geloso il marito del suo ex compagno di università che le aveva fatto la corte per mesi, anche dopo aver partorito Logan. Si era fermato solamente dopo il matrimonio, ma non mancavano certo messaggi occasionali nel corso degli anni in cui le chiedeva puntualmente come andassero le cose con Derek.

L’Alpha ringhiò geloso e la guardò male «Ma poi non avresti noi!» lo difese Ygraine salendo sulle sue gambe fino a sedervisi sopra «Poi Nick puzza, il papà invece è sempre profumato.» aggiunse annuendo la testa con fare solenne. Tutti i suoi figli avevano avuto il piacere di conoscere il fantomatico Nick durante un incontro con i vecchi compagni di università organizzato da Lydia. Avevano fatto la loro bella entrata in scena, tutti sorpresi di vedere Stiles con tutti quei bambini.

«Ma Nick mi farebbe uscire con un ragazzo!» urlò Freya mentre buttava a terra il fratello Logan per andare a segnare un punto, ancora leggermente arrabbiata con i genitori per non averle permesso di uscire con Ryan, il quale molto imbarazzato non guardava nemmeno nella direzione di Derek, timoroso che l’Alpha potesse sbranarlo in un boccone.

«Quando avrai sedici anni, signorinella!» rispose il padre sapendo di non poter spingere troppo in là l’età, non quando lui a quell’età aveva avuto due storie d’amore e Stiles aveva già iniziato a uscire con lui, anche se non romanticamente.

Noah sorrise, gli piaceva quella famiglia. Il suo portafogli piangeva durante il periodo natalizio, ma andava bene così.

♠♠♠

Stiles stava piangendo come una fontana e non mollava la presa sul figlio, il quale senza dire nulla chiedeva aiuto al padre con lo sguardo.

«Stiles, deve andare.» provò a staccarla dal loro primo genito, ma la donna aumentò la stretta.

«Proprio a New York dovevi scegliere l’università, Wolverine? È dall’altra parte del paese!» si lamentò l’umana tirando su con il naso, non credeva che quel giorno sarebbe arrivato realmente e non voleva nemmeno pensare che sarebbe accaduto ben altre dieci volte!

Logan afferrò per le spalle la madre e le sorrise, era diventato più alto di lei, ma più basso del padre «Starò bene, mamma, e tornerò per tutte le feste.» la rassicurò baciandole una guancia bagnata «Certamente la compagnia non ti mancherà.» aggiunse salutando i suoi dieci fratelli con la mano.

Stiles si pulì il viso con la manica del maglione «Non ti azzardare a mettere una ragazza incinta o ti castro.» lo avvisò, non voleva certamente che suo figlio rovinasse il futuro di qualche fanciulla solo per cinque minuti di appagamento. Lei stessa aveva quasi rinunciato all’università per una gravidanza.

«Nel caso scapperemo in Estonia.» scherzò Logan beccandosi uno schiaffo sulla spalla.

Stiles arrossì, incredula che Derek avesse raccontato ai loro ragazzi di quel piccolo momento di panico – «Piccolo? Avevi già i biglietti aerei in borsa!» – risultando in una continua presa in giro.

«Ti voglio bene, Wolverine.» sussurrò nuovamente la donna baciandogli la fronte, sentendo il cuore spezzarsi all’idea di lasciarlo andare.

«Anch’io mamma.» rispose il ragazzo prima di allontanarsi con la valigia.

«Mi mancherà.» borbottò Freya calciando un sassolino del vialetto, lo sguardo triste e le mani in tasca.

Derek guardò la sua famiglia e poi il figlio che si allontanava su un taxi e non poté fare a meno di pensare che non poteva desiderare di meglio dalla vita. Se Kate gli aveva portato via qualsiasi speranza di avere nuovamente persone da amare, Stiles era stata la sua ancora di salvezza e gli aveva regalato il dono più bello di quella vita: una moglie d’amare e dei figli da crescere.

«Ti amo, signora Hale.»

«Ti amo, signor Hale.» rispose Stiles prima di afferrargli il viso per baciarlo sulle labbra.

«Eww, che schifo!» il coro di bambini fece ridere loro «Prendetevi una stanza.» scherzò Freya senza rendersi conto degli sguardi carichi di passione dei due.

♠♠♠

Tre mesi dopo Stiles annunciò al padre di aspettare un altro bambino, Noah svenne.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Eccomi qui, con la prima pubblicazione del 2019!

La mia adorata Fem!Stiles è qui ed ha una deliziosa schiera di bambini con il nostro caro Derek!

Io stessa vengo da una famiglia numerosa e non potevo certo lasciare gli Sterek con pochi bambini. Mia nonna paterna, grande donna, ha affrontato undici parti naturali, cosa che io non posso nemmeno immaginare!

Questa piccola serie non è finita, penso di scrivere ancora qualcosa sulla famigliola Hale!

Per chi sta aspettando l’aggiornamento di Make me fall, chiedo perdono, ma sono leggermente bloccata.

Un bacio,

Sel

   
 
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