26/01/2019
1 recensioniTwo loney hearts meet in the dark
Il ragazzo cerca di fermarla perché Eliza ha ragione: è ora di cambiare le cose, è tempo di rivoluzione. Tenta di farle capire quanto sia stanco degli abitanti di Seabrook, della loro nauseante perfezione e di quel perbenismo che istiga alla falsità. Di come sia ingiusto che l’unica persona in tutta la città ad avere una minima scintilla, un qualcosa di speciale, qualcosa di diverso, debba rinnegare tutto ciò che è per compiacerli, per non essere allontanata e disprezzata, come se fosse uno zombie.
«Sei bellissima». Così come sei.
Gli occhi di Addison si spalancano un po’ di più, forse perché ha davvero capito ciò che Zed sta cercando di dirle. Si fa più vicino, chiedendosi se stia per fare di nuovo la cosa sbagliata o se stia rischiando un altro pugno in faccia. Ma dopotutto Addison ha accettato il suo invito e adesso è lì con lui, illuminata dalle luci artificiali del giardino, così fragile nella sua insicurezza, così schiacciata dal suo segreto, così bella che tutto questo non può non condurlo alla conferma che cerca. E se anche si stesse sbagliando, anche con un cazzotto sul naso ne sarebbe valsa la pena.
Le loro labbra distano pochi millimetri quando il respiro della ragazza si inceppa, non sa se si tratti di un buon segno o meno ma Zed è ormai troppo vicino per fermarsi. Preme con delicatezza la propria bocca contro quella della cheerleader e la prima cosa di cui si rende conto è che, le labbra di Addison sono morbide i petali di una rosa, come quelle che suo padre non era mai riuscito a far crescere nel loro misero giardino e così si era limitato a guardare con invidia quelle che crescono dall’altra parte.
La seconda cosa di cui si rende conto è che le parole che le ha detto sono innegabilmente vere: i film, le passeggiate al parco, mostrarsi in pubblico senza destare sguardi shoccati o disgustati sono tutte cose che Zed si rende conto solo ora di desiderare.
Le guance di Addison si tingono di rosso quando le loro labbra si separano e la cheerleader non ha ancora mosso un muscolo. Esala un sospiro tremante – quello che doveva aver trattenuto da prima – e si sfiora appena la bocca con la punta dell’unghia, distendendone gli angoli in un timido sorriso.
Niente pugno dunque e Zed ne deduce di aver fatto davvero la scelta giusta. Sorridendo a sua volta si china sulla ragazza per darle un altro bacio perché Eliza ha ragione, è tempo di rivoluzione e ogni rivoluzione inizia con una piccola scintilla di ribellione.
***
Questa flash è un po’ vecchiotta. L’ho scritta a febbraio 2018, mentre ero in Canada, ragion per cui ho visto il film prima che raggiungesse l’Italia. Ho aspettato un po’ che uscisse anche qui da noi (è stato trasmesso in settembre se non sbaglio) e quasi speravo che su Efp spuntasse la sezione dedicata.
Ciononostante mi dispiaceva lasciarla non pubblicata, perciò ho deciso di inserirla qui, che mi sembrava la sezione più appropriata.
Avevo anche una o due idee per una seconda storia, sempre su questo film … se la cosa può interessare ;)
Titolo dalla canzone “Someday” del film.
Grazie per la lettura ♥
~Ink
~Ink