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Autore: _ Arya _    27/01/2019    3 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Little, enjoyable moments



EMMA POV

Killian sembrava spiazzato, e oltre ad esserne compiaciuta ero anche piacevolmente sorpresa. Se non si era aspettato quella proposta, voleva dire che non si era fatto aspettative.
Io, d'altro canto, ero stata abbandonata da tutte le ultime piccole incertezze legate alla mia inesperienza e la paura di non essere all'altezza. Mi sentivo libera e leggera: non avrei mai creduto che un ballo a cui non volevo nemmeno partecipare si sarebbe trasformato in una serata così piacevole. Tra chiacchiere, risate, goffi tentativi di ballare... e l'unica volta che avevo ballato in vita mia, era stato un lento all'apertura del Ballo del Ceppo dell'anno precedente. Solo perché costretta.
Con lui da partner non mi ero sentita troppo ridicola, o meglio, mi rendevo conto di esserlo stata ma non mi importava. Era stato divertente cercare di evitare di pestargli i piedi.
Poi qualcosa era scattato in me, il desiderio di lui... il desiderio di avere finalmente la mia prima volta con l'unico ragazzo con cui volevo viverla. Forse era stata la vicinanza dei nostri corpi, forse il suo profumo che mi aveva inebriata... o il suo tocco. O tutto insieme.
Non fu difficile raggiungere la Stanza delle Necessità senza farci notare, nessuno era in giro a parte qualche coppietta che si sbaciucchiava nei corridoi o in angoli semi nascosti. Noi invece avevamo il nostro letto... un enorme letto, l'unica cosa che era apparsa insieme ad un caminetto acceso.
-Direi che la Stanza ha proprio letto la mia mente, stavolta...
-Non ci giurerei, Jones. Potrebbe aver letto la mia...
-Ah sì, eh? Che serata piena di sorprese... piacevoli.- ammiccò, accarezzandomi prima la guancia, lasciando poi scendere lentamente la mano sul collo, la schiena... e ancora più giù. Fui percorsa dai brividi, ma lo lasciai fare... le sue dita lentamente tornarono su, e nemmeno mi resi conto di come arrivammo fino al letto. Ci sedemmo, poi posò una mano sulla mia gamba e mi baciò.
-Emma, ne sei davvero convinta? Non voglio che pensi che... me lo aspetto, o altro.
-Killian, non ti ci mettere anche tu... siamo già stati lì lì per farlo due volte... credimi se ti dico che sono convinta.
-Ok. Scusa, volevo solo essere sicuro. Perché mi piaci troppo e non voglio più incasinare le cose...
-Nemmeno io lo voglio. E ammetto che anche tu mi piaci abbastanza...- risi, spingendolo giù sul letto e gettandomi sulle sue labbra. Non sapevo dire se il mio cuore fosse a mille più per le sue parole o per l'emozione e le sensazioni che il mio corpo stava provando...
Mentre ricambiava, le sue mani si spostarono lentamente sulle mie cosce: da sopra il ginocchio, per poi risalire... fin sotto il vestito. Erano calde, ed il tocco delicato. Una bella sensazione, che continuò anche quando mi sfiorò le natiche prima di salire fino alla schiena.
Un po' titubante gli feci prima scivolare via la giacca, poi lasciai che le mie dita corressero a sbottonargli la camicia. Il cuore mi batteva a mille, e se possibile accelerò quando mi ritrovai a toccare il suo petto nudo... caldo e sodo. Quel che notai subito al tatto furono due piccole cicatrici poco sopra l'ombelico, ai lati, quasi ai fianchi. Le accarezzai delicatamente e non chiesi nulla, perché ero certa al 99% che fossero state causate dalle violenze inflittegli dal padre quando era soltanto un bambino.
-Posso toglierti il vestito?- domandò in un sussurro, al che mi limitai ad annuire e mi tirai su, in ginocchio. Avrei potuto spogliarmi da sola, tuttavia gli permisi di sbottonare le cerniera, e poi far scivolare le bretelle lungo le mie braccia. Mi sentivo accaldata, e probabilmente il mio viso diventava sempre più rosso man mano che l'abito mi lasciava scoperta. Mi ritrovai completamente esposta, solo il reggiseno a coprire il mio seno ed i capezzoli che erano già diventati turgidi.
E nonostante l'ansia, lasciai sfuggire un lieve sorriso quando si fermò ad ammirarmi, sorpreso.
-Reggiseno rosso di pizzo, Swan? Quindi contavi davvero di sedurmi, stasera...
-Forse. Ti piace?
-Molto sexy, e ti dona molto. Su questa pelle così liscia, il profumo inebriante... sembri addirittura più irresistibile del solito. Il che non è facile, visto che ti ho sempre trovata tale.
Non riuscii a contenere un sorriso compiaciuto e soddisfatto. Era vero, mi ero impegnata perché volevo davvero sentirmi bella, in quell'occasione. Avevo applicato una maschera al viso, mi ero fatta una ceretta completa e avevo usato una crema corpo al profumo di rose. Ed ero felice ci avesse fatto caso, che avesse notato i dettagli, invece di... buttarsi e basta. Lo trovai un gesto eccitante, e la pressione tra le mie gambe crebbe ancora di più.
Così, lentamente, lasciai che mi sfilasse del tutto il vestito... e quando i suoi occhi si fermarono di nuovo ad indugiare su di me, con lussuria, mi ritrovai a valutare di spegnere la luce. Non perché mi desse fastidio, tutto il contrario. La mia pelle bruciava, rabbrividiva, e un po' provavo vergogna dell'ovvietà che mostrava il mio corpo. Dell'eccitazione...
-Emma. Stai... bene? Stai tremando... se hai cambiato idea me lo puoi dire, non ci rimarrò male...
La preoccupazione nella sua voce mi riportò in me, e mi guardai le mani notando che effettivamente stessero tremando come foglie. Più mi rendevo conto di non riuscire a fermarle, più sentivo le lacrime formarmisi negli occhi. Non era così che doveva andare, non volevo pensasse che avessi paura... ne avevo? Avevo completamente perso il controllo del mio corpo, ero terrorizzata.
-Scu...- singhiozzai, senza nemmeno riuscire a pronunciare la parola.
Perché? Perché stava succedendo? Io lo volevo... ma se adesso mi fossi messa a piangere, avrei rovinato tutto. Ero una stupida!
Prima di rendermene conto mi ritrovai nella sua calda stretta, la mano ad accarezzarmi i capelli e l'altra la schiena, con movimenti dolci. Solo allora iniziai a ricordarmi quale fosse il modo giusto per respirare, e perfino i tremori man mano decelerarono... fino a placarsi del tutto. In quel momento lo abbracciai forte, perché era lì. Non era scappato, non si era stufato di me... e... semplicemente, era lì e mi stringeva nonostante quella figura da perfetta idiota.
-Mi dispiace...
-Va tutto bene. Va tutto bene, Emma. Non ti preoccupare. È tutto a posto.
-Sono una bambina... una...
-Dai, smettila.- disse dolcemente, poi sciolse l'abbraccio e posò una mano sulla mia guancia, sorridendo.
-Ho fatto la figura della stupida.
-Non è vero. Cosa credi, che la mia prima volta sia stata perfetta?
-Beh, sì! Tu sei sempre così sicuro di te.
-Mi spiace deluderti, ma la mia “non prima volta” è stata un fiasco. Non riuscivo a... metterlo dove dovevo. Dopo un po' abbiamo lasciato perdere e ho pensato che lei mi avrebbe lasciato. È stato orribile Swan, un trauma!
Scoppiai inevitabilmente a ridere, non riuscii a crederci! Lo sciupafemmine Killian Jones aveva avuta una quasi prima volta così imbarazzante, e ben peggiore della mia?!
-Non è divertente!- rideva anche lui -Il giorno dopo sono andato su internet a cercare sintomi di impotenza e cose del genere...
Ci ritrovammo sdraiati fianco a fianco, a guardarci e ridere come matti: avevo addirittura iniziato a lacrimare per le risate. Forse la serata non era del tutto rovinata...
-Sai una cosa?- disse, quando riuscimmo a tornare relativamente seri -Trovo eccitante che tu ti sia messa così in tiro per me. Che fossi pronta per me, indipendentemente da com'è andata.
-Davvero? Non sono patetica?
-Patetica?! Swan, una ragazza come te che sceglie me per la sua prima volta... credo non ci sia niente di più eccitante. E se non è oggi...
-Ma può ancora essere oggi.- dissi, senza pensarci tanto.
-Ma...
-No, non lo sto dicendo per... è che lo voglio. Ti voglio. Forse ancora più di prima. Se tu trovi sexy la mia goffaggine, io trovo sexy che tu ti sia esposto così solo per far stare meglio me...
Non era da tutti, ci avrei messo la mano sul fuoco. Quanti ragazzi avrebbero raccontato alle proprie ragazze di un'esperienza così disastrosa ed umiliante? Lo avevo trovato qualcosa di intimo.
Ed il fuoco che avevo creduto spento, stava tornando ad ardere... speravo solo fosse così anche per lui. Ma avevo una gran voglia che mi toccasse...
Così gli presi la mano e la posai sul mio basso ventre, facendola scivolare poi assieme alla mia verso il basso. Prima sul monte di venere, poi ancora più sotto. Un solo strato di mutandine di pizzo a separare il centro del mio piacere dalle sue dita.
Il cuore riprese a battermi all'impazzata, ma sentivo che stavolta non avrei perso il controllo... almeno non in quel senso. E me ne convinsi ulteriormente quando le sue dita si spostarono sotto le mutandine, ed iniziarono a massaggiarmi con delicatezza... prima all'esterno, poi il clitoride.
La Stanza leggendo i miei desideri spense la luce, e fui contenta che Killian non replicò. Forse non sarebbe stato perfetto, forse non era così che lo aveva immaginato e io nemmeno... ma mi sentii a mio agio, e questo a me bastava.
-E' un problema per te, Killian?
-No Emma. Va bene.
Annuii, anche se non poteva vedermi, poi divaricai leggermente le gambe per facilitargli l'accesso. Iniziai a tremare di nuovo, ma stavolta di piacere. I brividi mi accaldarono tanto che sentii la voglia di strappare via anche quegli ultimi lembi di stoffa rimasti. Presto il respiro affannoso iniziò ad alternarsi a gemiti che non ero in grado di contenere, e si placarono un po' solo quando si fermò per sfilarmi gli slip e il reggiseno. Quindi le sue mani si spostarono lì, sui capezzoli che al suo tocco si inturgidirono completamente: l'urgenza di sentirlo dentro stava diventando sempre più forte, a ogni tocco. Forse se ne accorse anche lui, e per questo tornò in basso, a riprendere da dove si era fermato.
-Posso?
-Sì- risposi in un soffio, d'istinto, senza nemmeno il bisogno di chiedere a cosa si riferisse. Con estrema delicatezza, infatti, fece scivolare un dito dentro. Strinsi i denti, ma quasi subito mi rilassai, notando che non faceva male... non ancora, almeno. Anzi. Fu una sensazione strana, ma bella... e soprattutto, eccitante da morire. Feci quindi un gran respiro e mi rilassai ulteriormente, permettendogli di muovere piano il dito. Sembrava sapesse cosa stava facendo, sapesse come farlo per farmi sentir bene invece che provare dolore... e mi fidavo, mi fidavo ciecamente.
Per questo, senza pensarci due volte, sbottonai i suoi pantaloni e portai la mano sul suo membro. Era già duro, gonfio, e in fretta mi aiutò a liberarlo dai pantaloni ed i boxer.
-Dimmelo se sbaglio qualcosa...
-In realtà... stai andando... alla grande.- gemette, ed io fui contenta. Sapere di riuscire a dargli piacere come lui ne stava dando a me mi faceva fremere ancora di più: tanto che quel reciproco darci piacere non durò molto, perché volevo di più e sentivo, letteralmente, che era così anche per lui.
-Killian... Killian, ti prego, adesso, non so quanto ancora... resisterò. Solo... fa' piano...
-Ok. E tranquilla, Emma, sarò delicato. E se qualcosa non va, tu non esitare a dirmelo...
-Va bene, promesso.
Dopo aver chiuso gli occhi divaricai le gambe, e lasciai che lui si sistemasse nel mezzo. Anche quando sentii il suo membro premere non ebbi paura, e continuai a non averne quando molto lentamente iniziò a penetrarmi. Al dolore secco che venne risposi affondando le dita nelle sue spalle, ma come se lo avesse percepito anche lui, per un po' si fermò ed io ripresi il respiro.
-Ti sto facendo male?
-Va... tutto bene.
-Sei sicura?
-Sono sicura. Non ti fermare, sto... benissimo.- gli assicurai, baciandolo come per dargli conferma. E quando riprese, scoprii che baciarlo mi aiutava a controllare il dolore, e prima che me ne accorsi fu completamente dentro di me. Gridai e sentii perfino una lacrima scivolare, perché mi fece davvero male ma... fu anche bello. Mi lasciò il tempo di abituarmi alla sua presenza dentro di me, e quando il dolore iniziò ad affievolirsi lo baciai ancora per dargli il via libera. Lui ricambiò con passione, iniziando lentamente a muoversi, e man mano lo seguii anch'io in quel ritmo che incrementai senza alcun timore. Il piacere prese infine il posto delle fitte, completamente, ed alternavamo baci di fuoco a gemiti ed ansimi quasi all'unisono.
Il culmine del piacere arrivò come un fulmine a ciel sereno, e contemporaneamente per entrambi. Ne fui certa perché lo sentii tremare sopra di me come tremavo io, sentii il suo seme inondarmi... e fu ancora meglio di come lo avevo immaginato.
Non avevo mai provato una sensazione simile, così potente e bella... come se il piacere fisico mi stesse facendo volare nell'euforia. E anche quando lentamente iniziò a svanire, e lui uscì, restai sdraiata con un grande sorriso stampato in faccia.
Quando i nostri respiri tornarono regolari, la luce si accese di nuovo, ma soffusamente. Non ebbi la forza per girarmi su un fianco, ma voltai invece la testa per guardarlo. Sorrideva anche lui, ed allungò una mano per accarezzarmi dolcemente la guancia.
Nessuno dei due riuscì a dire nulla per un bel po, continuammo a scambiarci carezze ed ogni tanto piccoli baci.
Era vero, non avevo immaginato così la mia prima volta... perché la realtà aveva superato le aspettative e di gran lunga! Ero felice. Felice di essermi decisa, felice perfino di quel piccolo crollo che aveva portato ad un momento così imperfetto ma... perfetto.
Felice e basta.
-Forse... sarebbe il caso di darci una sistemata e tornare di là?- proposi, mentre passavo la mano tra un ciuffo dei suoi capelli. Mi piaceva non mettesse gel e altre cose, erano morbidi.
-Sistemarci? A me sembri bellissima già così...- ammiccò, per poi afferrare la mia mano e baciarla.
-Dai, non fare il cretino.
-Ma non lo faccio. Non sei mai stata più bella, direi!
-Ok, smettila. E tira su il culo prima che ci diano per dispersi!
La luce si accese nel momento in cui mi alzai, e per poco non buttai giù dal letto anche Killian per la vergogna: quel lenzuolo andava bruciato! Non mi fidavo a lasciare che sparisse insieme alla stanza una volta usciti... che imbarazzo!
-Swan, vuoi uccidermi?!
-Non guardare. Girati mentre tolgo queste lenzuola...
-Sei seria? Lo abbiamo appena fatto e ti vergogni di un po' di sangue?
-Sì. Perché... CAZZO.
-Eh? Cosa diavolo...
-KILLIAN!- urlai, mentre venivo invasa dal terrore: sul comodino c'era il condom, ancora sigillato, che ci eravamo dimenticati di usare. Come diavolo avevo potuto!? Cazzo ero una stupida, un'irresponsabile, forse era vero che non ero pronta a fare sesso ma... maledizione! Nemmeno lui lo era, nemmeno lui ci aveva pensato!
-NON ABBIAMO USATO PRECAUZIONI! E TU MI SEI... INSOMMA! HAI CAPITO!
-Emma, non urlare e ascoltami... intanto, non ho malattie che avrei potuto trasmetterti.
-BENE. OTTIMO! E SE RIMANGO INCINTA?! Cazzo cazzo cazzo non ci posso credere. Non posso avere un bambino ora, non lo voglio! Killian Jones, se rimango incinta dovrai trasferirti da me o... o forse io da te. Perché te lo scordi che io mi metta a crescere un marmocchio da sola. E poi dovremo comprare pannolini e... no, no, no... cazzo!
-Emma, tesoro, calmati un attimo...- cercò di dire, scavalcando il letto per passare dalla mia parte e prendermi le mani. Ma erano già sudate e pronte ad ammazzarlo di botte! Lui era un esperto, no?! Come aveva potuto commettere un errore del genere!
-Non mi calmo! Facile per te, tu non puoi rimanere incinto! Non hai idea della gravità de...
-Swan! Ammetto di averla presa forse con troppa leggerezza e mi dispiace, però non c'è pericolo.
-E come lo sai!
-Ti fidi di me?
-NON LO SO!
-Sono sterile, Swan! Sono così abituato al fatto che sai tutto di me, che ho dato per scontato sapessi anche questo e...
Così com'ero scoppiata, la voce mi morì in gola prima che potessi ribattere. Lo guardai, ma era serio... beh, certo che lo era. Non era così viscido da inventarsi una cosa del genere. E la parte peggiore era che non sapevo cosa dire. Era stata una secchiata gelida, improvvisa.
-Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo prima. Il fatto è che non è una cosa che vai a dire alla tua ragazza come nulla fosse. Insomma, parlare di futuro e bambini senza il rischio di farla correre via a gambe levate...
-Come... cosa... come lo sai.
-Le pozioni curative che ho preso i primi mesi dalla separazione con l'Obscurus erano piuttosto aggressive. Servivano a curare il mio fisico provato, certo, ma questo era uno degli effetti collaterali... e a fine terapia me lo hanno confermato.- spiegò, e non potei fare a meno di notare che fece molta fatica a tenere lo sguardo fermo.
Adesso mi sentivo una vera merda e continuavo a non avere la minima idea di cosa rispondere. Sì, aveva agito con leggerezza ma... era sempre stato consapevole di non avermi esposta a rischio. Sarei stata una stronza se me la fossi presa con lui, anche perché aveva ragione: se avesse riguardato me, nemmeno io ne avrei parlato col mio ragazzo a meno che non ci fosse stata l'occasione giusta.
-Mi...
-Non dire che ti dispiace. Te l'ho detto per farti capire che non rischiamo nulla. A parte questo a me i bambini nemmeno piacciono molto, quindi non è mai stato un problema, non me ne importa.
-Neanche a me. Cioè, i bambini sono carini a volte. Ma quelli degli altri.
-Esattamente...
Restammo a guardarci un po', imbarazzati, perché certo non era un argomento che uno dei due avrebbe pensato di affrontare dopo la nostra prima volta. Ovviamente. Eppure, in qualche modo, fu anche un tacito accordo: nessuno dei due voleva avere dei bambini, quindi non sarebbe stato un problema neanche in futuro, sempre che fossimo vissuti abbastanza da averne uno. Inoltre, non volevo che i bei momenti che avevamo appena passato venissero rovinati... così lo baciai, e con un sorriso gli indicai uno dei bagni che erano apparsi.
Non era neanche mezzanotte, avremmo probabilmente fatto in tempo a tornare in sala senza che nessuno si accorgesse della nostra assenza, se ci fossimo dati una mossa a sistemarci.
Per prima cosa, però, feci sparire nel nulla le lenzuola con un colpo di bacchetta.

 

***


KILLIAN POV

Mano nella mano, di soppiatto, riuscimmo a raggiungere la Sala Grande dove la festa continuava, senza fare spiacevoli incontri per strada.
Eravamo usciti dai rispettivi bagni col sorriso, e quasi in tiro come ci eravamo presentati ad inizio serata. Era stato molto imbarazzante rivelarle quel particolare così su due piedi, ma pur di non lasciare che si crogiolasse nel dubbio e nel terrore avevo pensato che fosse la cosa migliore da fare.
E come sempre, era stata magnifica. Non mi aveva chiesto se volevo parlarne, non ne aveva fatto un affare di stato: aveva ammesso che nemmeno lei voleva avere figli, ed era finita lì.
-Dici che si saranno accorti di noi?
-Spererei di no... probabilmente stanno ancora ballando e divertendosi.
-Hai ragione.- disse, anche se non mi sembrò del tutto convinta. La attirai quindi a me e la baciai con trasporto, e per fortuna dopo poco si lasciò andare e ricambiò.
Ancora non riuscivo a crederci, era stato magnifico. Lei lo era stata, lei che senza che nemmeno lo sapessi aveva voluto che quella fosse la serata giusta per fare quel passo insieme a me... ed era stato perfetto. Mi aveva fatto tenerezza quando si era spaventata e non avrei esitato a tirarmi indietro. Invece eravamo riusciti a ricostruire l'atmosfera, forse ancora meglio di prima...
Era vero, quella non era la mia prima esperienza. Ma un po', sentivo come se lo fosse... perché era stata diversa dal solito. Migliore, più intensa. Forse proprio perché si trattava di una relazione più vera di tutte quelle che avevo avuto. Senza barriere, senza segreti.
Ero euforico, e felice di vedere che lo fosse anche lei: stava lasciando che glielo leggessi in faccia.
-Guarda guarda chi è riapparso... i due piccioncini!
Sia io che Emma quasi saltammo per lo spavento, quando Regina ci raggiunse da dietro posando le mani sulle nostra spalle.
E a quanto pare, si erano di nuovo riuniti tutti. Tranne Neal, il che era una fortuna perché in quel momento il suo ex era davvero l'ultima persona con cui fosse il caso di parlare!
-Eravamo in giro...
-Sì, Emma, come no! È da più di un'ora che non vi vediamo. E dietro hai i capelli un po' in disordine.
Fu lei a tradirci, arrossendo violentemente, ed a quel punto non potei far altro che ridacchiare come un babbeo. Pazienza! Almeno eravamo tra amici... e poi non me ne vergognavo di certo.
-Comunque non vorrei spezzare il tuo cuoricino, Killian, ma temo Zelena ti abbia già dimenticato... era in corridoio a sbaciucchiarsi con uno dei settimo anno, adesso probabilmente staranno facendo sesso da qualche parte.
-Oh! Beh, me ne farò una ragione suppongo! Magari la smette di rompermi le palle...
-Conosco mia sorella, quindi non sperarci. Potrebbe giusto diminuire la dose...
Ridemmo tutti, ammettendo che la Mills maggiore avesse proprio ragione! Se in sei anni Zelena non aveva smesso di tormentare Emma, non avrebbe certo lasciato in pace me adesso! Ma non me ne importava assolutamente nulla, visto che avevo cose più importanti a cui pensare.
-Comunque- intervenne Emma -Ci cercavate per qualche ragione particolare?
-Sì- fece Mary -Pensavamo di incontrarci per capodanno a Londra. Il papà di David non dirà di no ad uno spettacolo di fuochi babbani, e se ci accompagnano gli adulti non penso sarà un problema. Robin ha già detto che può venire, noi tanto saremo insieme quindi è scontato... tu, Killian?
-Ma sì. Lo dovrò dire a mio nonno ma non sarà un problema... volentieri.
-Fantastico!- esclamò la ragazza, contenta -Perché pensiamo di prenotare una cena in battello e poi vedere da lì i fuochi... domani non appena saremo a casa David ne parlerà coi suoi! Dovremmo solo trovare un'accompagnatrice per Neal, non vorrei si sentisse a disagio!
Io e David ci guardammo, pensando probabilmente la stessa cosa: mai far notare ad un ragazzo di essere l'unico senza accompagnatrice. E mai combinare appuntamenti solo per rimediare a questo: meglio soli con la propria dignità, ma a quanto pare per le ragazze era difficile da capire! Quasi mi fece pena il poveretto, speravo non lo avrebbero messo in imbarazzo.
-Comunque Jones potevi tirarle su la cerniera, visto che sei capace di abbassarla...
Regina, col suo solito tatto, tirò su la zip del vestito di Emma, che si era abbassata di qualche centimetro. E poi ero io il provocatore! A quella Serpe le facevo un baffo... avrei dovuto farlo notare ad Emma la prossima volta che mi avesse rimproverato per essere troppo diretto. Il suo viso era di nuovo in fiamme, ma la mora cercò di consolarla battendole una pacca sulla spalla.
-E' solo per farvi notare che se non volete far sapere a tutta la scuola quello che combinate, cercate di evitare gli errori da dilettante. Io ad esempio ho stregato il rossetto... altrimenti lo porterebbe anche Robin, adesso.
Il ragazzo rise di gusto, e attirò Regina a sé per lasciarle un bacio a stampo: d'accordo, adesso eravamo tutti testimoni. La glaciale Regina Mills si era lasciata andare alle tenerezze.
-Quindi è ufficiale, ora? Regina ha finalmente smesso di farti penare?- gli domandò Emma divertita, e lui scosse le spalle.
-Così sembrerebbe, almeno per il momento. Ma non mi dispiace darmi da fare per conquistare una ragazza, quando ne vale la pena... anche se non è stato semplice!
-Non dirlo a me!- gli diedi man forte, al che le due si guardarono alzando gli occhi al cielo. Forse non si rendevano davvero conto di quanto ci rendessero difficili le cose, a volte! Tuttavia, dovevo ammettere che fossimo davvero fortunati ad avere non solo due delle ragazze più belle della scuola, ma decisamente le più forti d'animo.
-Buonasera, ragazzi!
Per magia, la musica si affievolì mentre la voce del preside, in un punto rialzato ad un lato della sala, si amplificò.
-Vi ruberò solo un attimo, poi potrete continuare a far festa fino a quando lo desiderate. Beh, al massimo fino all'alba perché gli elfi domestici verranno a quell'ora!
Ci fu completo silenzio, come tutte le volte in cui Merlin parlava. C'era un tacito rispetto nei suoi confronti da parte di chiunque, anche di coloro che gli davano del folle perché raccontava “storie” sul ritorno dell'Oscuro.
-Innanzitutto, vi auguro un buon Natale in anticipo, visto che la maggior parte di voi domani andrà a casa. Coloro che dovranno o vorranno rimanere, potranno partecipare al pranzo natalizio che organizziamo tutti gli anni, con ottimo cibo e giochi. Tuttavia, vorrei approfittare di questo momento per farvi notare quanto sia bello tutto questo... quest'unione, indistintamente dalle vostre case di appartenenza. C'è un energia positiva, guardate quanto sono forti queste luci in alto.
Alzammo lo sguardo tutti, e le finte stelle che illuminavano la sala emanavano effettivamente una luce fortissima... ma... quindi?
-Ho voluto fare un piccolo esperimento, per darvi un ultimo insegnamento prima di lasciarvi andare in vacanza! Siete voi, ad alimentarle... è letteralmente l'energia positiva a dar loro potenza. Se ora facessi evacuare tutti e lasciassi in sala due persone che, diciamo, non si piacciono... sarebbe buio. Invece, guardate cosa avete creato. Questa è la magia più potente che ci sia, ragazzi, l'amore. L'unione. È l'arma più potente che abbiamo per sconfiggere l'oscurità e vorrei che ci rifletteste sinceramente, e che provaste a crederci davvero. Corvonero, Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso... non importa quale sia la vostra casa, e noto con piacere che molti di voi lo hanno capito. Siate buoni gli uni con gli altri, non negatevi mai la possibilità di conoscere qualcuno solo perché lo vedete diverso da voi, qualunque sia la ragione. Ora la smetto, concludo augurandovi ancora un Buon Natale pieno di luce e amore! Adesso potete tornare a quello che stavate facendo!
La musica si alzò, e mi accorsi solo in quel momento di come involontariamente avessi stretto Emma tra le braccia. Merlin era davvero bravo a sganciare bombe, fare discorsi strappalacrime, e poi riportare tutto alla normalità. Ma erano belle parole, le sue, ed io ero la prova vivente di quanto vere fossero. Ero cambiato notevolmente da quando l'avevo conosciuta, ed in positivo... senza neanche rendermi conto di quando fosse successo, e soprattutto come.
Ora, ero ancor più convinto delle parole che avevo detto ad Emma. Sarei stato al suo fianco, quando sarebbe arrivato il momento di affrontare l'Oscuro. Insieme avremmo avuto una vera possibilità, perché avremmo potuto sfruttare la nostra “arma segreta”.
-Io avrei sonno...- annunciò Mary Margaret, con uno sbadiglio -Chi vuole ritirarsi con me è il benvenuto.
David ovviamente fu il primo ad unirsi, Emma invece mi guardò incerta... e un po' sperai si sentisse come me. Ero stanco, volevo il mio letto... ma allo stesso tempo non avevo la minima voglia di separarmi da lei e chiudere quella splendida serata. Ma in fondo... andare a dormire non avrebbe cancellato i bei momenti, ed era meglio mi facessi avanti io per non farla sentire in colpa.
-Mi ritiro anch'io- dissi quindi -Ci vediamo domani a colazione prima di partire, d'accordo?
-Certo! Credo scenderò per le 10... non prima.
-Va bene dormigliona, dieci sia.
-Non giudicarmi, siamo in vacanza e intendo godermela fin dal primo giorno!
Fui lì lì per fare una battutina un po' sporca sul “godermela”, ma mi fermai in tempo: fossimo stati soli, sarebbe stato un conto... ma davanti agli altri, sicuramente mi avrebbe ucciso!
-Va bene, va bene, ma non darmi buca perché vado via per le undici!
-Tranquillo, devo anche darti il mio numero. Suppongo tu abbia un cellulare a casa...
-Ovvio! In effetti qualche videochat sexy non sarebb... ahia!
La bionda mi colpì sulla nuca, contrariata e allo stesso tempo soddisfatta della mia reazione. Va bene, forse io ero bravo ad essere inappropriato... ma lei era violenta, cavolo!
-Amico, non ti conviene provocarla troppo- mi ammonì David -Questo era niente, potrebbe farti molto male se volesse!
-Vero- confermò Robin -Il terzo anno in allenamento mi ha colpito con la pluffa in testa, che ho avuto dolori per giorni.
-Oh smettila, è stato un incidente! Però è vero Jones, sta' attento...
Annuii alzando le mani a mo' di resa, sinceramente non stentavo a crederci... poi però la attirai a me, per darle un bacio della buonanotte come si deve. Avrei quasi voluto chiederle se le andasse di dormire insieme a me, ma mi resi subito conto che sarebbe stato molto, molto inappropriato.
Non seppi come e nemmeno cosa successe, ma all'improvviso delle immagini di lampi di luce verde mi attraversarono la testa, e cessarono insieme al pianto di un bambino...
Solo allora mi resi conto di aver perso l'equilibrio, e di essere stato trattenuto da un'Emma dall'aria spaventata: mi guardai un attimo intorno, ed a parte i volti preoccupati del resto del gruppo... tutto era normale. Ero solo stanco, doveva essere sicuramente così.
-Killian, ti senti bene?
-Scusa. È... stato un capogiro. Immagino sia la stanchezza... sai, sono ancora a corto di energie...
Con quella battuta riportai l'atmosfera a com'era prima, ed Emma forse non mi colpì solo per non rischiare di farmi venire di nuovo le vertigini.
La stanchezza giocava brutti scherzi, anche allucinazioni a quanto pare... ma non ci avrei pensato. Avevamo le vacanze davanti ed avrei passato il Capodanno con lei. Andava tutto bene, finalmente.



 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Stavolta aggiorno prima qui, non volevo essere troppo crudele dopo come ho chiuso il capitolo ahahahahha
Killian è stato effettivamente molto sorpreso... ma anche piacevolmente. L'ha vista esporsi a lui, totalmente pronta a concedersi... nonostante il piccolo attimo di panico! Ma le è stato vicino, l'ha rassicurata e l'ha fatta ridere raccontandole la sua disastrosissima "non" prima volta... e man mano, l'atmosfera è tornata ed Emma si è sentita ancora più sicura di ciò che stava facendo. Alla fine sono andati fino in fondo, con dolcezza ma anche passione... e ne sono stati entrambi felicissimi.
Diciamo che il trasporto è stato tale da fargli dimenticare di usare precauzioni... Emma giustamente ha dato di matto, e lui pur ammettendo di aver commesso un errore... per tranquillizzarla, le ha rivelato qualcosa che in quel momento avrebbe taciuto volentieri. Per fortuna sono riusciti a far durare l'imbarazzo molto poco, e lui ha fatto subito capire ad Emma che non si deve sentire in colpa né dispiacersi per lui, perché non lo vede come un problema. E per lei vale lo stesso.
Quindi sono riusciti a tornare allegri dagli altri, organizzando un bel capodanno tutti insieme... con la buonanotte interrotta per un attimo da qualcosa che Killian ha visto nella sua testa... ma ha preferito scegliere di ignorare, per il momento. Sono ragazzi, hanno le vacanze e vogliono godersele giustamente!
Il prossimo aggiornamento sarà con l'altra storia, praticamente i prossimi due capitoli sono scritti quindi non ci metterò molto a postare!
Intanto aspetto anche i vostri nuovi capitoli (*cofffcofff* Smemorina *coffcoff* dico a te, sì!) e... a presto! Vi auguro la buonanotte, visto che come al solito posto quasi alle 3 ahahaha un abbraccio, a presto! :*
   
 
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