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Autore: Spensieratezza    28/01/2019    2 recensioni
Kol è il più piccolo dei fratelli Mikaelson, più volte si fa male e finisce nei guai.
Il compito degli altri Mikaelson, è di proteggerlo.
Il nobile Elijah ha sempre protetto il suo fratello più grande, Klaus.
Una storia che racconta dell'amore fraterno.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elijah, Klaus, Kol Mikaelson
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: so che la puntata è su The vampires Diaries 4 x 12, ma ho deciso questa sezione, perchè la raccolta nei prossimi capitoli, si incentrerà su punate accadute in tHe Originals ^^







Quando Kol l’aveva chiamato dicendogli che Elena e Jeremy volevano ucciderlo, si era stralunato.
“Lo sai che la tua ex sacca di sangue ambulante e suo fratello vogliono uccidermi?”
“Cosa?”

“NON FARE L’INGENUO CON ME. La tua ossessione per questa cura è più forte della lealtà verso i tuoi fratelli.”
“Non so di che cosa stai parlando.”

“Strapperò il braccio a Jeremy e ucciderò Elena, così, per sport, poi verrò a cercare te.” Aveva terminato la frase, ma a Klaus la minaccia non l’aveva toccato neanche per uno spiffero, aveva minacciato Damon, preso dalla collera, ma lui era stato solo capace di fare del vittimismo gratuito dicendo che lui non sapeva niente, era li con lui e nessuno gli diceva niente.
A quel punto si era precipitato a casa di Elena.
Tanti erano i pensieri che l’avevano colto in quel momento.
Era stata una trappola, una stupida trappola in cui suo fratello era cascato.

L’avevano atirato in una trappola e si erano serviti del più piccolo tra i suoi fratelli.
Kol non aveva mai brillato per la troppa intelligenza e sagacia ma quei “criminali” l’avevano fatta davvero sporca ad approfittarsi del più piccolo e quindi manovrabile tra tutti.
Di certo non sarebbero mai riusciti ad ingannare Rebekah e Elijah, erano troppo avanti, per non parlare di lui stesso.
 

Arrivò appena in tempo per vedere Jeremy colpirlo con il paletto della quercia bianca, il respiro gli mancò a quella scena, ma si rese conto praticamente subito che Kol non stava prendendo fuoco. Il cacciatore aveva sbagliato il bersaglio, non aveva centrato il cuore, ma Kol sembrava comunque molto sofferente dal poco che riusciva a vedere, bloccato sulla soglia.
Non seppe mai se i suoi pensieri furono diventati più veloci grazie alla disperazione, sapeva solo che in un lampo aveva buttato uno dei paletti che teneva in mano, contro Elena e l’aveva trafitta a un braccio.
Lei gridò e gemette, cadendo a terra, Jeremy imprecò e spaventato, si volse verso Klaus, poi corse a soccorrere la sorella, inginocchiandosi davanti a lei, ma fu un errore, perché Klaus aveva un altro paletto che buttò all’indirizzo di Jeremy, colpendogli una spalla.
Lui gridò. Non se l’aspettava, il secondo paletto era completamente una sorpresa per lui.

Klaus sapeva che non era da cavaliere, colpire alle spalle, ma da vigliacchi, ma loro avevano agito da vigliacchi. Avevano approfittato di suo fratello minore per tendergli una trappola, avevano finto di cercare una tregua e avevano cercato di ucciderlo.
Non provava più alcuna pena per loro.
 
Ma non era finita lì.
Doveva agire in fretta.


“AAAAAAAARGH.”

Provò un dolore indicibile, nel momento in cui tentò di forzare la barriera invisibile per entrare, come se tutti i suoi muscoli, le ossa, si stessero spezzando.
Ora sapeva cosa dovevano provare i lupi mannari durante la trasformazione. Certo, non che non l’avesse provato quando era diventato un ibrido, ma questo sembrava più doloroso, come se tutti i suoi organi si stessero ribaltando.
Forse fu la disperazione, o il fatto che aveva pensato bene di indebolire il proprietario della casa, cioè Jeremy, e forse questo aveva indebolito un po' la magia che legava la casa al proprietario, ma riuscì AD ENTRARE.
“No! Non..”

“Stai zitto, scarafaggio. Non osare muoverti o uccido te e la schifosa doppelgangher, sono a un passo così, ma per il momento mi interessa solo UNA COSA.”
 

Si voltò verso Kol, pur sapendo che era un rischio madornale, dare loro le spalle. Poteva essere attaccato da loro in un baleno.
Verso Kol, che era accasciato al mobile della cucina e lo guardava con gli occhi sbarrati, la bocca semi aperta, lo sguardo confuso e sorpreso.
“Sei..venuto..per me..

Klaua annuì, sembrava un bimbo indifeso, represse la voglia di fargli una carezza sui capelli. Era arrabbiato con lui.
“Con te facciamo i conti a casa.” Avrebbe voluto che il suo sembrasse un tono aggressivo ma temette che non era così.
 

Klaus sentiva un dolore indicibile. La magia della casa gli faceva provare un dolore immenso, era umanamente insopportabile, per fortuna era per metà ibrido, il che, unito alla debolezza del proprietario, che era ferito, gli consentiva un minimo di vantaggio e di non morire all’istante.
Si chinò quel tanto che bastava per tirare su Kol, che fortunatamente non oppose resistenza, doveva stare proprio male per accettare di farsi prendere in braccio. L’orgoglioso Kol.
 

Lo tirò su come se fosse un bambino e Kol automaticamente strinse le braccia intorno al suo collo, aggrappandosi a lui.
Elena e Jeremy, seduti sul pavimento, vicini, guardarono la scena dal basso all’alto e perfino loro non poterono non apprezzare la bellezza di quella scena.
“Toccate un’altra volta mio fratello minore e ucciderò voi e tutti quelli che amate.Lentamente.”
Subito dopo aver detto quella frase, a velocità vampiro, uscì da quella casa con Kol ancora tra le braccia.
 
 
 
 



*

Era notte inoltrata e Klaus, un po' più calmo, stava camminando lentamente, portando Kol ancora in braccio.
“Non pensavo che ci tenessi a me..” diceva Kol, ma era più un sussurro.
“è questo il tuo problema, Kol, tu non pensi a tante cose. Non pensi e basta.”
“Klaus..mettimi giù..so camminare da solo..” si lamentò Kol, dolorante.

“Ne dubito,fratello.”

Kol gemette stringendosi di più a lui. “Per favore. Sto male. Fermati.” Lo supplicò.
Klaus si fermò subito, ma non lo lasciò andare.
“Cos’hai? Avresti dovuto già guarire, a quest’ora.”

“Credo che una scheggia..sia rimasta vicino al cuore..” si lamentò, con gli occhi lucidi.
“Va bene, va bene, adesso ci fermiamo.”
 
 


*

Si fermarono poco distanti, in un vicolo. Kol era ancora seduto per terra.

“La scheggia ogni minuto che passa, si avvicina sempre più al cuore. Dovrò estrarla per salvarti, altrimenti morirai.”
“Non può fare più male di una pugnalata al petto, no?” disse Kol.
Klaus avrebbe trovato da ridire, ma in quel caso decise di stare zitto.
“Al mio tre. Uno. Due.”
 
Infilò la mano dentro il suo petto prima del tre, facendolo sobbalzare, ma per fortuna non si mosse.
“Eccola. La sento. La bastarda. Ancora un momento. FATTO.”
 
Kol respirava furiosamente con affanno, come un malato in cerca di ossigeno.

Klaus polverizzò la scheggia con la scarpa, dopodiché si morse il polso e lo porse al minore.
“No. Non se ne parla.”
“Sei debole. Ne hai bisogno. Non farmi perdere tempo.”

Kol gli gettò un’altra occhiata, prima di succhiare il sangue che Klaus gli porgeva dal polso, con avidità.
 

Klaus guardò compiaciuto il suo fratellino sottomesso e dipendente dal suo sangue, fino a quando non lasciò il suo polso.
Fece per alzarsi ma Klaus lo rimise seduto.
“Dacci un taglio, Klaus, adesso sto bene. Posso camminare.”

“è questo il modo per ringraziarmi dopo aver salvato la tua miserabile vita, piccolo ingrato?”
Kol guardò in basso.
“D’accordo. Grazie. Adesso lasciami andare.”
“Se ti lascio andare ora, correresti dai Gilbert per vendicarti.”
“Meritano di morire dopo quello che hanno cercato di farmi!!”

“Ma non stasera. Stasera meriti una piccola punizione per la tua baldanza. Cos’hai detto prima con quella dolcissima telefonata? L’ossessione per la cura è più importante dei miei fratelli? Ti pentirai di averlo detto.” Disse Klaus, sollevandolo di nuovo.
“Ehi! Ma che diavolo fai, mettimi giù, altrimenti..”
“Stai buono, fratello, o ti costringerò a restare buono con le maniere forti. Ti sei appena ripreso e io sono un ibrido il cui morso mette fuori combattimento i vampiri. Ti consiglio di stare buono se non vuoi che ti morda.”
Kol deglutì, fissandolo negli occhi.

“B-bastardo.” Ma non c’era cattiveria nella voce di Kol, anzi, sembrava un bimbo che faceva i capricci e dopo averlo insultato, si strinse di più al collo di Klaus, arrendevole.
Klaus sorrise.

“Finalmente il bimbo ha smesso di fare i capricci.”
 
 
 
*

Stavano ancora camminando. Klaus non aveva timore di esser raggiunto da quei bastardi della doppelgangher e del suo fratello calciatore, sentiva che erano rimasti abbastanza spaventati da restare lontani per un po' e quindi si godette quel momento fraterno con Kol.
Sapeva che il temperamento di Kol era in parte dovuto alla tendenza alla collera facile, ma non solo, anche a una gelosia smisurata che aveva nei riguardi di Elijah e Rebekah. Lui voleva far parte del sempre e per sempre, esser amato tanto quanto loro, ma non si sentiva così.
In quella telefonata era così chiaro, così come era chiara la sua remissività in quel momento, che dopotutto era stato contento di farsi salvare e coccolare da suo fratello maggiore.
Conosceva bene Kol e sapeva che non si era ribellato poi più di tanto all’idea di farsi portare in braccio.
“è proprio necessario..?” gli chiese con la testa affondata sul suo collo.
Klaus ridacchiò. “Cosa?”

“Questo..portarmi in braccio..come se avessi cinque anni.. “ rispose mezzo addormentato.
Klaus ridacchiò.

“Sei un bambino cattivo, Kol. E i bambini cattivi, si portano in braccio per impedire che si facciano male.”
Kol non replicò nessun insulto o offesa.
“Beh, non dici niente?”
Ma respirava. Quindi non poteva esser morto.

To..il bambino si è messo a dormire.
 
Un pensiero lo fece sorridere.

Chissà cosa dirà Elijah quando mi vedrà arrivare con Kol in braccio.
 
 
 
 
*

Quando Klaus tornò a casa. Elijah sembrò andare nel panico, appena vide Kol.
“Cosa diavolo gli è successo…”
“Tranquillo, non è morto, ma ci è andato vicino. Ha fatto il bambino cattivo.” Disse Klaus, non lasciandosi scappare un sorrisino.
Elijah sorrise a sua volta.

“Quindi il nostro fratellino fa i casini e tu lo riporti a casa in braccio? Ma che tenerezza.”
Klaus sospirò sorridendo.

“Posso affrontare una gelosia fraterna per volta, Elijah.” Disse compiaciuto, portando Kol nel suo letto.






















Note dell'autrice: riferimento alla 4 x 12
Non ho mai superato che Klaus non sia riuscito a salvare Kol. Quella scena mi ha distrutto
e dovevo rimediare x forza a quello shock.
So che per alcuni sembrerà inverosimile ma io ci tenevo tantissimo.
In fin dei conti anche una volta Elijah era riuscito a entrare in casa dei Gilbert, mi senbra anche se era dovuto uscire poco dopo.
   
 
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