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Autore: InuAra    28/01/2019    2 recensioni
Spinoff tratta dall'ultimo capitolo di “Another Shakespearean Ranma”.
Alla fine di una storia che parla d’amore, di avventura, amicizia, gelosia, complotti..., manca il tempo per dare a ognuno un degno finale.
“Sarebbe arrivato il momento per Soun Tendo di prendere tra le braccia la figlia”, recita una delle frasi sul finale di quella storia.
Ecco, questo è quel momento, il momento dell’incontro tra Soun e Akane.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Soun Tendo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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N.d.A. Questa OS è un breve spin-off della mia long “Another Shakespearean Ranma”. Si colloca immediatamente dopo il finale della storia.
Akane e Ranma sono stati tirati fuori dalla grotta in cui si sono ritrovati, e Akane per la prima volta dopo tanto tempo rivede il padre.
 
 
 
When thou dost ask me blessing, I'll kneel down,
And ask of thee forgiveness: so we'll live,
And pray, and sing, and tell old tales.
(…)
Upon such sacrifices, my Cordelia,
The gods themselves throw incense. Have I caught thee?
He that parts us shall bring a brand from heaven,
And fire us hence like foxes. Wipe thine eyes.
 
 
E quando tu mi chiederai la mia benedizione, io m’inginocchierò davanti a te
per implorare invece il tuo perdono: così vivremo,
cantando e pregando, e raccontandoci antiche favole.
(…)
Cordelia mia, su sacrifici come questo nostro
gli dèi piovono incensi… T’ho ritrovata?
Chi vorrà dividerci dovrà rapire al cielo un tizzo ardente
e, come volpi, scacciarci col fuoco. Tergiti gli occhi.
 
King Lear - W. Shakespeare
 
 
 
 
Non si trovano mai le parole, quando troppe sono le cose da dire.
 
Non si può fare altro che scuotere la testa, senza sosta e senza senso, perché la gioia soffoca anche l’ultima possibilità di dare forma alla gioia stessa, e perché le lacrime annebbiano la mente, ancor prima della vista.
 
Così si sentiva Akane, di fronte al padre, incapace di staccare gli occhi dai suoi e di scuotere la testa, come se si fosse incantata.
 
Aggrappata a lui, riprendeva fiato, come dopo una corsa.
I capelli fradici erano incollati al viso, la gola era serrata, gli occhi brucianti, il cuore gonfio.
 
Ranma era lì, poco dietro di lei, in un silenzio fatto di imbarazzo e reverenza di fronte a quell’incontro.
L’incontro tra il signore di quelle terre, vincitore della guerra, e la giovane principessa perduta.
L’incontro tra un padre e sua figlia.
 
Incapace di parlare lei stessa, Akane era sospesa tra il sorriso e il pianto.
Incredula.
Grata.
Piccola come un tempo (o almeno così si sentiva, davanti a lui), come nel suo più remoto ricordo; piccola come non era più, perché la fuga, la sofferenza, la morte, la guerra l’avevavo resa la donna che era diventata.
 
 
“Non credevo…”, dicevano gli occhi di Soun Tendo, “Non credevo che ti avrei rivista”.
Ma le parole non gli uscivano dalla bocca e il labbro gli tremava.
 
Quegli occhi erano cambiati. Erano scuri come Akane li ricordava, stretti tra rughe dolcissime, ma qualcosa non quadrava…
Erano bagnati, realizzò. Bagnati di lacrime come mai lei li aveva visti.
 
“Akane…”
Quella singola parola parve bagnata anch’essa, intrisa di rimpianto e commozione.
 
Lei osò avvicinargli una mano al viso.
La barba pungeva e Akane non ritrasse le dita.
 
Dopo un momento, l’uomo ricambiò, scostando, con mano incerta, i capelli dalla fronte della figlia.
 
Chiedevano perdono, quegli occhi, lo chiedevano e lo accordavano, senza aggiungere altro, perché il dolore apparteneva al passato e vano era ogni tentativo di spiegarlo.
 
“La mia Akane…”
 
La voce tremava, a Soun Tendo.
 
Sciocchi, dovevano sembrargli i motivi che l’avevano spinto ad agire come aveva agito.
 
Sollevata, si sentì lei, come una bambina nel sole di mezzogiorno che scherza su un sogno lontano, il sogno, vago, di una matrigna che sposa il padre, di un padre che impone un marito alla figlia e ne caccia via il vero amore.
 
L’acqua della cascata scrosciava imperturbata nel silenzio di quell’incontro.
 
Trovato Ranma, Akane  aveva ritrovato l’amore. Trovato il padre, Akane aveva ritrovato se stessa.
Vivi entrambi, viva lei stessa. Vivi, dopo la guerra e dopo il sangue, dopo gli inganni, i tradimenti, le perdite.
Trattenne un singhiozzo, Akane.
Vive le sorelle, gli amici, poco distanti. Vivo il nemico che l’aveva salvata.
 
Nel sole di taglio del pomeriggio il padre le sorrise.
Stanco, affaticato, sporco.
Akane trattenne un altro singhiozzo. Avrebbe voluto fermare il tempo in quel sorriso.
 
Sembra non bastare mai, il tempo, quando un solo sguardo non riesce a raccontare tutto ciò che si vorrebbe, quando una carezza è troppo breve, e quando l’abbraccio non può dare la misura di ciò che lo muove.
 
Ci sarebbe voluto del tempo per accettare ogni cosa, per accettarla con la calma che da sempre le era richiesta.
 
Ma, calma, Akane non lo era mai stata e il tempo non era sufficiente.
Era troppo. Tutto troppo grande e troppo veloce.
 
Lo era per lui, che aveva cominciato a piangere e non riusciva a smettere e non sapeva dir nulla; lui che la attirò a sé, stringendola forte.
Lo era per lei, che decise di capitolare e di perdersi tra le braccia di lui, in quell’odore di terra e di sale; lei che disse l’unica parola che racchiudeva tutte le altre:
 
“Papà…!”
 
La urlò e la sussurrò quella parola, e lasciò che come un balsamo si sciogliesse su di loro, curando nel profondo tutte le loro ferite.
 
 
---
 

Ciao a tutti!
Come promesso, torno su questi lidi con un brevissimo spin-off della mia long, che trovate qui:
 
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2669131&i=1
 
Vorrei dedicare questa OS a Spirit99, che sa cosa mi ha mosso a scriverla, e a TigerEyes, che ultimamente mi ha spronato a scrivere ancora. Grazie a entrambe.
 
Come vi avevo anticipato, in “Another Shakespearean Ranma” ci sarebbero stati tanti brevi momenti in cui i vari personaggi si ritrovavano tra loro e che ho dovuto necessariamente tagliare per questioni di trama.
Non che qualcuno sentisse la mancanza di questo spin-off (o di altri…;-)), ma mi sono affezionata talmente a questi personaggi, che per divertimento volevo dire ancora qualcosa su di loro.
Prendete queste due paginette più che altro come un missing moment, sperando di aver fatto cosa gradita ad almeno uno dei miei lettori!
 
Un abbraccio grande a chi mi ha letta fin qui e a chi vorrà dirmi la sua.
 
Ai nuovi lettori: se questa storia vi ha incuriosito e vi ha spinto ad andare a leggere l’originale… fatemi sapere cosa ne pensate!
 
A presto!
 
InuAra
 
  
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