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Autore: Francesca Spins98    01/02/2019    0 recensioni
non può farsi il bagno pubblicamente e non può gesticolare troppo. Nasconde un segreto. Un enorme segreto. Non può dirlo a nessuno ma presto un ragazzo lo scoprirà. Si è appena trasferita a Wolverhampton con sua sorella. Niente amici, città nuova, scuola nuova, nuova gente.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 8.35
La ragazza era nell'ufficio della preside della sua nuova scuola. La donna consegnò alcuni documenti per ambientarsi nella scuola.
- Tra poco arriverà Liam Payne. È colui che per i primi giorni sarà la tua guida. Maggior parte delle leioni le avete in comune. 
Calipso si limitò a sorridere. 
Poco dopo, alla porta della stanza, bussarono.
- Permesso, signora Sengrit.
- Oh, signorino Payne. Si accomodi.- la preside si alzò dalla sua porta e si avvicinò al ragazzo - Lei è Calypso Meade.
Liam tese il braccio alla ragazza seduta e lei gli strinse la mano.
- Piacere.- Liam accennò un sorriso ma non ebbe risposta.
- Non si dovrebbe dire "piacere" perchè non sai se è veramente un piacere.- riprese seria Calypso.
Lui non seppe più cosa fare e rimase in piedi davanti la sedia dov'era la ragazza.
- Bene. Non vorrei trattenervi ancora. Buona giornata.
Uscirono dall'ufficio e lei aumentò il passo ma Liam la raggiunse.
- Cosa nascondi?- le chiese mentre si recavano in classe.
Calypso si bloccò di colpo. Cosa voleva dire? Impossibile che avesse scoperto il suo segreto, era ovvio, non poteva accorgesene.
Lo guardò con gli occhi spalancati.
- Il tuo nome. Calypso era una ninfa. 'Colei che nasconde'. Non mi è mai capitato di incontrare qualcuna con questo nome.
Tirò un sospiro di sollievo e sorrise.
- Nulla. Non nascondo nulla.- iniziarono a ridere.
Lui era un ragazzo con gli occhi marroni, i capelli biondo cenere scuro e lisci. Lei gli notò una voglia sul suo collo.
- Da dove vieni?- continuò lui.
- New York. Tu sei inglese, giusto?
- Si. Nella pausa di faccio conoscere i miei amici. Un'ultima domanda, sei pignola?
- No, non credo. Perchè?
- Prima, nell'ufficio della preside ti ho detto piacere e tu... sì, mi hai fatto quella scenata.
- Io non ti ho fatto alcuna scenata.- rispose in modo offeso.
Liam si fermò davanti a una porta blu. 
- Questa è l'aula di disegno. Le prime due ore saremo qui.
Aprì la porta ed entrarono. 
Seduto sulla cattedra c'era un uomo giovane, anzi, più che uomo era un ragazzo. Liam si avvicinò a lui e lo salutò con un battito di mani complicato poi sussurrò qualcosa all'orecchio e il ragazzo guardò Calypso immobile davanti la porta.
Scese dal tavolo e andò da lei.
- Ciao, mi chiamo Harry. Vieni, ti accompagno alla tua postazione.
Calypso si chiese se era lui il professore, anche se era un suo coetaneo.
Harry prese la mano della ragazza poi la portò davanti a un cavalletto e le indicò uno sgabello. Lei si sedette e poggiò lo zaino a terra.
- Non sono l'insegnante. Lui è uscito un attimo e a affidato la classe.- le confessò Harry.
Lei sorrise guardandolo, in seguito guardò i fogli sul cavalletto in modo curioso.
- Devi disegnare quello che vedi.- le spiegò un ragazzo alla sua destra.
Lei si voltò e l'osservò sorridendo timidamente, anche lui sorrise e le passò una matita.
"Quello che vedo..." pensò lei guardando lo spazio bianco del foglio.
Quando finalmente trovò l'ispirazione iniziò a disegnare. Per concentrarsi meglio tirò fuori la lingua tenendola stretta tra le labbra.
I suoi occhi vennero abbagliati da un flash. Serrò le palpebre e le riaprì poco dopo guardando verso la direzione della luce.
- Scusa ma eri troppo carina mentre disegnavi, con la lingua d fuori.- le sorrise dolcemente lo stesso ragazzo di prima - Mi chiamo Zayn.- si presentò.
- Calypso.
- Se vuoi posso cancellarla, la foto.- alzò la macchina fotografica.
- No, puoi tenerla se ti piace tanto.- sorrise alzando le spalle.
- Non ti fa male la faccia?
Lei sollevò le sopracciglia stupita dalla domanda.
- Perchè?
- Be', visto che sorridi sempre dovrebbero farti male le guance.
- Ah, comunque no, non mi fa male.
- Ok, ora è meglio se torniamo a disegnare.- le fece l'occhiolino
Lui tornò con lo sguardo sul foglio.
- Anche a te dovrebbe fare male la faccia.- finì lei prima di continuare il suo "capolavoro".
Dieci minuti prima del suono della campanella, il professore fece ritirare i cavalletti.
Calypso alzò la testa e vide tutti i suoi nuovi compagni in cerchio intorno a lei.
- Che c'è?- chiesi timidamente.
- Signorina Meade, il suo disegno è... interessante.- commentò il professore.
- Maddai, prof., lo dica che è stupendo.- esclamò Zayn guardando il foglio e indicandolo.
- No, è semplicemente... una bozza.- intervenne lei.
- È quello che vede, signorina Meade?- continuò l'insegnante.
- Be', in un certo senso.
L'immagine che Calypso aveva rappresentato sul pezzo di carta raffigurava la classe di disegno, compresa lei, sotto sembianze marine, ovvero, erano tutti tritoni o sirene. Colorato in bianco e nero.
- Tu vedi la tua classe come se fossero esseri subacquei?- chiese l'uomo.
- Ehm... si?
Il professore era curioso da quella risposta. 
- Dai, mettete via.

Calypso uscì dall'aula e si recò all'armadietto che le aveva mostrato la preside durante il giro "turistico" della scuola.
Arrivò un ragazzo biondo che cercò di aprire quello di fianco.
- Aspetta, ti aiuto io.- si offrì Calypso vedendo che lui non riusciva ad aprirlo.
- Oh, grazie.
La ragazza diede un colpo secco all'anta che si spalancò.
- Mi chiamo Niall.
- Calypso. 
- Sei quella nuova? Non sembra. Sai come aprire il mio armadietto.- rise lui.
- Sì, sono io.
- Aspetta... sei quella per cui Liam sbava?
- Liam cosa?- chiese qualcuno alle spalle della ragazza che si girò - Niall non sparare cavolate.
- Ora facciamo il duro?- rise Niall.
- Scusalo, Calypso, è un povero cretino.- disse guardando il biondino - Comunque, ora conosci quasi tutti i miei amici.
- Manca Louis. Dov'è?- chiese Niall.
- Dalla preside. Si dice che abbia limonato con Ketty.- li raggiunse Harry.
- È il solito.- disse con tono serio Liam.
La ragazza stava diventando imbarazzata. 
- State annoiando Calypso.- intervenne Zayn.
Lei arrossì.
- Dai, vieni.- il ragazzo le prese la mano e la portò lontano dagli altri.

- Devi scusarli, quando iniziano a parlare non la smettono più.- rise Zayn.
- Non importa. Non mi piace essere sotto i riflettori.
- Il tuo disegno mi è piaciuto ma - si mise davanti a lei - io sono il migliore e non mi farò rubare il podio da una ragazzina.- disse in modo serio prima di scoppiare a ridere.
- D'accordo. Ma non credere che non lotterò per sfilarti il posto da sotto i piedi.
- È una sfida?
- Ovvio.
- Sei la prima che mi sfida...
- Le altre ti cadono tra le braccia?
- Esatto.
- E credi che se potessi non l'avrei fatto anche io?
- Perchè non puoi?
- Perchè siamo a scuola.
Calypso stampò un bacio sulla guancia a Zayn e se ne andò a lezione lasciandolo lì, imbambolato, mentre si toccò la faccia stupito
 
   
 
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