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Autore: ladyzaphira    14/02/2019    1 recensioni
Sono passati all'incirca tre mesi da quando le tartarughe e il loro fratellino acquisito, Peter, si sono scontrati per la prima volta con i Kraang, nonché tre mesi da quando quest'ultimo ha ottenuto i suoi poteri.
Peter sta cominciando a crearsi una certa fama come vigilante mascherato tra la gratitudine di alcuni e lo scetticismo di altri mentre ancora vanno avanti con le ricerche degli scienziati, tra cui il padre di April, rapiti dai misteriosi cervelli alieni.
Ma altri pericoli mostrano all'orizzonte, pronti a minacciare non solo l'amichevole Spiderman di quartiere ma anche la tartarugosa sua famiglia!! Che dire? Tra pericolosi clan ninja, ingegneri pazzi, nuovi mutanti e molto altro i nostri eroi non avranno certo il tempo di annoiarsi ...
***
Lo so non sono mai stata granché con le intro, ma ecco finalmente il secondo capitolo della serie "A teenager Mutant Ninja Superhero", spero vi piaccia!! ^^
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Teenager Mutant Ninja Superhero'
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… Per sempre tuo, Curt.
 
Conners piegò con cura il foglio, stando attento a non strapparlo accidentalmente con gli artigli, per poi inserirlo all’interno di una busta che fece scivolare dentro ad uno dei cassetti della scrivania, nel laboratorio di Donatello e Peter, insieme ad un altro biglietto che aveva già preparato.
 
Erano passati quasi due giorni da quando si era svegliato nella tana delle tartarughe e, incredibilmente, gran parte delle ferite che aveva riportato dallo scontro con i Kraang erano già quasi del tutto guarite.
Ogni tanto sentiva ancora un fastidioso ronzio alla testa, come la prima volta che si era svegliato, ma in linea di massima stava bene.
Molto meglio di quanto lo fosse stato recentemente.
 
Se non altro era una soddisfazione constatare che il processo rigenerativo che aveva ipotizzato nella sua ricerca fosse, effettivamente, possibile.
 
Certo, gli sarebbe piaciuto scoprirlo in un modo meno tragico.
 
………………………
 
“Che fine ha fatto la cellula?” domandò Leonardo cauto, dopo qualche istante di silenzio “Quando l’abbiamo salvata dai Kraang non l’aveva con sé”
 
“Infatti, l’ho nascosta” ammise il dottore sospirando “La verità è che dopo la fuga non avevo la minima idea di cosa fare o dove andare, sapevo solo che dovevo nascondermi”
“Dov’è ora la cellula?” chiese Peter.
“In un tunnel abbandonato della metropolitana, l’interno di un vecchio vagone ferroviario” rispose l’altro “Pensandoci, devo andare subito a recuperarla prima che …!!”
 
Nel tentativo di alzarsi la lucertola finì per accasciarsi in ginocchio, sibilando per il dolore delle ferite che aveva riportato.
 
“Temo che al momento non sia nelle condizioni più adatte per tornare là” considerò Donnie impietosito.
“Perché non ci dice dove si trova il vagone? Possiamo recuperarla noi per lei” propose Peter.
 
Il dottor. Cunners scosse la testa.
“No, avete già fatto molto per me” disse “Non ho intenzione di mettervi più in pericolo del necessario”
 
“Pericolo? Noi?!” sbuffò Raphael agitando una mano con noncuranza “Ma ci ha visti? Il pericolo è il nostro mestiere”
“Non avete idea di che cosa siano capaci i Kraang” ribatté lo scienziato.
 
Il focoso fece per replicare ma Splinter lo anticipò.
 
“Ne riparleremo un’altra volta” affermò il sensei “Direi che abbiamo già infastidito il nostro ospite abbastanza, se vuole guarire deve riposare”
 
……………………………
 
La famiglia Hamato era stata molto gentile a permettergli di restare alla tana tutto il tempo che gli fosse servito per recuperare le forze e la tentazione di fermarsi lì più del necessario era forte, specie dal momento in cui aveva trovato in Peter e Donatello delle giovani menti brillanti e curiose, da futuri scienziati.
Discutere con quei due era stato un vero toccasana per i suoi nervi, così provati dagli ultimi avvenimenti.
Ed anche la compagnia degli altri membri della famiglia non era certo spiacevole.
 
Tuttavia, lo scienziato si rendeva conto che era giunto il momento per lui di togliere il disturbo prima che uno qualsiasi di loro ritirasse fuori l’argomento “Cellula”.
 
Era certo che il posto dove l’aveva nascosta fosse sicuro.
I Kraang non lo avrebbero trovato tanto presto ma sarebbe stato uno sciocco a rischiare lasciando passare più tempo del dovuto.
Doveva assolutamente andare a recuperare la cellula e poi …
 
… Dio, poi non sapeva che cosa avrebbe fatto.
 
Ma di una cosa era sicuro!!
Non avrebbe messo in pericolo altre persone, men che meno una famiglia che era stata così generosa con lui.
Non se lo sarebbe mai perdonato.
Inoltre c’era un altro motivo che gli intimava di andarsene, qualcosa che non aveva detto ai suoi nuovi amici e che sarebbe potuta saltar fuori, letteralmente, da un momento all’altro.
 
L’istinto primitivo della parte rettile nel suo cervello …
 
“Dottor. Conners?” una voce lo distolse dai suoi pensieri, seguita da un bussare discreto “E’ qui dentro?”
 
La lucertola si affrettò a buttare i resti di altri fogli e carte appallottolate nel cestino accanto alla scrivania del laboratorio e si diresse verso la porta.
“Oh, salve Peter” esclamò, sorridendo leggermente “Hai bisogno di qualcosa?”
“Volevo avvertirla che la cena è quasi pronta” rispose il ragazzo corrucciando la fronte, preoccupato “Va tutto bene?”
“Certamente” rispose l’altro uscendo.
 
“Si sente meglio?”
 
“Un pochino” mentì il dottore “Temo che dovrò restare qui per un altro paio di giorni”
“Non si preoccupi, può restare qui tutto il tempo che vuole” replicò il castano cauto, facendo strada.
 
Conners decise che se ne sarebbe andato quella notte stessa.
 
Peccato che Peter avesse notato che c’era qualcosa che non quadrava nell’atteggiamento dello scienziato e fosse rimasto sveglio a controllare, nascosto sul soffitto.
Stando attento a non farsi scoprire aveva lanciato una minuscola ricetrasmittente, su cui aveva incominciato a lavorare insieme a Donatello da qualche tempo, addosso alla lucertola, così da avere il tempo di andare a svegliare i suoi fratelli senza perderlo di vista.
 
Funzionò, Conners sembrava non essersi accorto di nulla.
 
“Cosa diavolo pensa di fare quel lucertolone?” sbuffò Raph, infastidito per essere stato strappato a quelle poche ore di sono che erano soliti concedersi.
“Penso che non volesse coinvolgerci più di quanto abbia già fatto” lo giustificò Spidey.
“Ma i Kraang sono ancora in giro!!” fece notare Mikey preoccupato “E il dottore non è esattamente un combattente” 
 
“Già, per essere un genio della genetica andarsene da solo in giro per le fogne non è stata esattamente una scelta brillante” sospirò Leonardo scuotendo la testa “Dobbiamo trovalo prima che lo trovi qualcun altro”
 
“O peggio, che lo trovino i Kraang” mormorò Peter.
 
Diversi minuti dopo si ritrovarono all’ingresso del tunnel della metropolitana di cui gli aveva parlato Connors.
“Okay” incominciò Raph “Ora dove-…?”
 
Neanche il tempo di finire la domanda che un poderoso ruggito invase il tunnel facendoli sussultare.
“Connors!!” esclamò Peter, lanciandosi per primo in direzione del suono.
“Pete!! ASPETTA!!” gridarono Donnie e Leo all’unisono correndogli subito dietro.
Ma il ragazzo non li stava ascoltando, troppo preoccupato per la sorte del dottore per ragionare lucidamente.
 
Preoccupazione che aumentò a dismisura quando intravide dei familiari aloni rosa riflessi contro un vecchio vagone abbandonato.
 
La lucertola stava davanti all’entrata del vagone, lottando selvaggiamente contro una squadra di androidi Kraang pur di impedire loro di accedervi.
Molto selvaggiamente in effetti, TROPPO selvaggiamente.
In quel momento più che mai il gentile scienziato che avevano conosciuto sembrava una bestia impazzita.
 
Qualcosa non andava.
 
“Dottor. Conners!!” gridò Donnie saltando sopra ad uno degli androidi che stava per puntare il fucile contro il dottore.
 
La lucertola non diede segno di averlo sentito, presa com’era a smembrare in due la carcassa di robot.
Il Kraang al suo interno saltò fuori e scappò via, emettendo diversi squittii spaventati.
 
Solo allora il mutante sembrò accorgersi della presenza del viola.
 
“Dottor. Conn-WAAHHH!!”
Donatello fece un balzo all’indietro, evitando per un soffio che la mascella del rettile più grosso si chiudesse sulla sua testa!!
 
“Dottor Conners!!” esclamò Leo mettendosi davanti a Donatello, le katane incrociate davanti al volto per sicurezza.
“Wow!! Che cavolo gli prende adesso?” fece Mikey sbattendo le palpebre.
 
“Non … non ci riconosce” mormorò Peter, guardando con orrore il dottore scagliarsi contro la prima persona che su cui posò gli occhi.
 
Michelangelo.
 
Conners gli si buttò letteralmente addosso, finendo entrambi addosso alla parete del tunnel.
 
Le fauci si aprirono e chiusero a più riprese a pochi millimetri della testa dell’arancione, il quale riusciva a malapena a tenerlo a distanza, trattenendolo con la catena del nunchaku sotto la gola.
“W-Wow!! Doc, datti una calmata!! Sono io, Mikey!!” strillò, spostando il capo da una parte all’altra per evitare la bocca della lucertola.
Diversi schizzi di bava sfuggirono dai denti, finendogli in faccia.
 
“Bleah, che schifo!!” imprecò il minore prima di riuscire ad alzare un piede verso l’addome della lucertola, così da poterla calciare lontano da sé.
 
Il mutante impazzito atterrò in piedi, già pronto a caricare di nuovo.
 
Fu Peter ad impedirglielo saltandogli sulle spalle e chiudendogli la mascella con la ragnatela.
 
“Dottor. Conners la prego si fermi!! Siamo noi!!” cercò di ammonirlo l’eroe tirando i fili di ragnatela come se fossero briglie.
Cavolo se era dura non farsi disarcionare!!
E come se non bastasse doveva pure stare attento a non farsi colpire da qualche laser vagante dei Kraang.
 
“Dottor. Conneeeeers …!!!”
 
La lucertola alla fine era riuscito ad afferrarlo per una gamba, togliendoselo di dosso e sbattendolo violentemente contro il terreno.
 
Spiderman cercò di alzarsi ma l’altro lo tenne bloccato a terra stringendogli la spalla con una mano artigliata mentre con l’altra si strappava mal ragnatela dal muso.
“D-Dottor. Connors!!” squittì Peter, terrorizzato come vide le zanne del mutante spalancarsi in un modo che non immaginava nemmeno fosse fisicamente possibile, pronte a chiudersi su di lui “Dotto- … Curt!! CURT!!” cambiò idea, provando a chiamarlo con il suo nome proprio tale era la paura.
Il senso di ragno pulsava in modo frenetico, quasi doloroso, nella sua testa.
 
Liberati, liberati, LIBERATI!!
 
“PETER!!”
 
Raph e Donnie furono i primi ad accorgersi di cosa stava per accadere e sarebbero intervenuti in aiuto del fratello minore se diversi di androidi Kraang non avessero sbarrato loro la strada.
Stessa cosa valeva per Mikey e Leo.
 
Peter era da solo.
 
“Curt!! Ti prego, questo non sei tu!!” strillò il giovane “Pensa a chi sei davvero!! Pensa alla tua famiglia!!” spostò la testa di lato, evitando per un soffio i denti della lucertola “Pensa a tua moglie!! PENSA A TUO FIGLIO!! Ti prego!!”
 
A tuo figlio …
 
Finalmente un pensiero razionale attraversò la mente dello scienziato.
-Tuo … Mio figlio?- pensò quest’ultimo bloccandosi per un momento, gli occhi rossi spalancati –Mio figlio … Billy!! Mio figlio si chiama BILLY!!-
 
I ricordi della sua famiglia fecero miracolosamente capolino tra le nebbie dell’istinto rettile che, per sua natura, era incapace di attaccamento affettivo.
“Peter …?” mormorò Conners, sbattendo le palpebre.
 
“D-Dottor. C-Conners?” sussurrò l’aracnide, prendendo per un buon segno improvvisa immobilità dell’altro.
Le pupille fino a quel momento a triangolo della lucertola avevano cambiato forma diventando più tonde …
… Più umane.
“Peter, oh santo cielo!!” fece Conners allontanandosi di scatto dal ragazzo come se si fosse scottato “Ho … ho perso il controllo, di nuovo” aggiunse poi, con tono più basso e amareggiato.
 
“PETE!!”
 
Raphael era finalmente riuscito a farsi largo tra i Kraang, fino a mettersi in mezzo tra il fratellino e la lucertola.
“Sta lontano da mio fratello Conners!! O ti trasformo in una borsetta!!” ringhiò il focoso.
Lo scienziato alzò le mani, indietreggiando di un paio di passi intanto che cercava le parole giuste per spiegarsi.
 
Dire che era mortificato era poco.
 
“Cosa le è successo Dottor. Conners?” domandò Peter preoccupato affiancando il fratello.
 
La lucertola fece per rispondere ma …
 
“Ragazzi, sono troppi!!” urlò Donatello allontanando un androide Kraang con un calcio “Dobbiamo ritirarci!!” e schivò per un pelo i colpi laser di un altro paio abbassandosi e rotolando di lato.
Anche Leo non era messo meglio, stessa cosa valeva per Mikey.
 
Di questo passo avrebbero rischiato davvero di venire sopraffatti.
 
“Venite, da questa parte!!” esclamò Conners facendo loro cenno di barricarsi dentro il vagone della metro abbandonato.
 
Malgrado la diffidenza, i ragazzi non ebbero altra scelta che seguire il consiglio.


................................

Che dire? Finalmente qualcosa si è smosso XD
Spero di non metterci mesi anche con il prossimo capitolo, che costituirà la fine di questo "mini" arco narrativo dedicato al Dottor. Conners intanto spero che anche questo vi sia piaciuto ^^
Alla prossima!! 
  
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