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Autore: Elisagemma    17/02/2019    0 recensioni
"Ho sempre sentito che mancava qualcosa nella mia vita, ma non sono mai riuscita a capire cosa fosse, ma ora tu sei qui con me e quella sensazione è sparita. Tu sei l'altra metà di me"
Storia ri-impaginata e corretta. A breve gli aggiornamenti ;-)
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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l'altra metà di me cap4 (rewrite) Qualche giorno dopo l'incidente della foto, mentre guardava un film ambientato durante l'epoca vittoriana a Cécile tornò in mente Lysandre, il ragazzo che aveva conosciuto sotto la Tour Eiffel...chiaro! Nel film c'era uno vestito come lui!
Tirò fuori il biglietto che il ragazzo le aveva dato dal portafoglio, c'era scritto "Leigh's boutique", memorizzò il numero che Lysandre aveva aggiunto e gli scrisse un messaggio

C:Ciao Lysandre! Sono Cécile, ti ricordi? Circa tre settimane fa a Parigi, sotto la torre?
L:Capelli rossi ed occhi grigi, la musicista giusto? O mi sbaglio con qualcun'altro?
C:No, sono io ;-)
L:Ah, bene! Non volevo proprio fare una brutta figura, come stai? Ti sei sistemata?
C:Si, tutto bene, grazie mille, tu?
L:Tutto bene anche io ;-)
C:Sono contenta!... Senti, volevo chiederti se in questo periodo tu ed il tuo amico suonavate da qualche parte, mi farebbe piacere venire a sentirvi
L:Certo! Suoniamo Sabato sera alle 21:00 nel bar dove siamo stati insieme a Parigi
C:Perfetto! Posso portare un amico?
L:Sicuro! Più siamo meglio è!
C:Va bene, allora ci vediamo Sabato sera! Un bacio! ;-*
L:A Sabato! ;-) Un bacio anche a te! ;-*

Cécile chiamò subito Kentin, non voleva andare da sola, era appena arrivata ed aveva paura di perdersi e dato che il suo amico abitava poco lontano da lei le era sembrata una buona idea chiedere a lui di accompagnarla.
Kentin rispose al trezo squillo

"Ciao Cécile! Tutto bene?"

"Ciao Kentin, si tutto bene, volevo sapere se sabato sera hai da fare... un ragazzo che ho conosciuto a Parigi suona in un bar poco lontano dalla Tour Eiffel ed io non voglio andarci da sola"

"Sabato dici? No, non ho niente da fare, ti passo a prendere verso le 18:30, prendiamo il treno, mangiamo un boccone insieme ed andiamo? Di solito chi suona non comincia prima delle 21:00"

"Infatti lui mi ha detto che cominciano proprio a quell'ora! In un secondo hai organizzato tutto alla perfezione!"

"Allora va bene?"

"Sicuro! Ti aspetto Sabato alle 18:30... chiamiamo anche Alexy e Armin?"

"No, loro Sabato sera hanno una cena di famiglia, lo so perchè di solito il sabato sera lo passiamo insieme, ma ieri mi hanno chiamato per dirmi che per questa settimana salta"

"Ok, allora vorrà dire che andremo io e te...'notte Ken"

"Non chiamarmi Ken! Comunque buonanotte Ceci"

Ceci era il soprannome con cui suo padre chiamava Cécile ma non tanto in riferimento al nome quanto al legume e da quando Kentin aveva sentito quel nomignolo ogni volta che lei lo chiamava Ken lui lo usava come per ripagarla con la stessa moneta e lei faceva finta che le desse fastidio

"Ti sto facendo la linguaccia se lo vuoi sapere Ken"

"Va bene Ceci, buonanotte"

"Buonanotte" sorrisero entrambi ed andarono a dormire.

Arrivò il Sabato e Cécile cominciò a prepararsi alle 14:00, fece il bagno, scelse un vestito lungo fin sotto al ginocchio color'verde smeraldo di un tessuto lucido senza spalline increspato sul seno e stretto fino alla vita con una trasparenza di tulle nero ricamato che faceva intravedere la pancia e poi scendeva morbido, portava un paio di sandali neri con il tacco alto e dei nastri che le risalivano su lungo le gambe, un paio di pendenti con una pietra verde, dei braccialetti ed una pochette neri, aveva raccolto i calelli che le ricadevano sul viso indietro con una pinzetta nera e li aveva lasciati mossi, si era truccata poco, con un po'di matita, l'eyleiner ed il mascara neri ed un lucidalabbra chiaro; erano le 18:00, aveva ancora mezz'ora prima che Kentin andasse a prenderla e allora si mise a leggere Notre Dame de Paris sulla poltroncina sotto alla finestra in camera sua, dopo pochi minuti entrò sua zia

"Amore sei bellissima! Per quale dei ragazzi ti sei messa così in tiro eh tesoro?"

"Per nessuno in particolare zia"

"Sei sicura? Guarda che a zia lo puoi dire!"

"Si zia, lo so, ma davvero, non l'ho fatto per nessuno in particolare"

"Se lo dici tu..." in quel momento suonò il campanello "Vado ad aprire! Tu aspetta che ti chiami prima di venire di là! In questi momenti maledico la mancanza di scale in questo appartamento!"

"Zia guarda che non devo fare un'entrata trionfale!"

"Fa lo stesso! Arrivooo!" uscì ed andò ad aprire

dopo pochi secondi Cécile sentì sua zia che la chiamava, prese la borsa ed un coprispalle nero ed uscì dalla camera, Kentin quando la vide rimase a bocca aperta

"C-Cécile! S-sei b-bellissima!"

"Sei il solito esagerato Kentin! Non è niente di che..."

"Amore il tuo amico ti ha fatto un complimento, accettalo e CHETATI!" le disse la zia in italiano

"Allora... vogliamo andare?"

"Si, certo... andiamo. Ciao Agata, te la riporto sana e salva!"

"Non ho dubbi Kentin, mi fido di te... e poi se le capita qualcosa mentre sta con te quando lo vengo a sapere ti faccio passare l'ora peggiore della tua vita... altro che accademia militare!"

"Tranquilla Agata, fra la paura che ho di te ed il bene che voglio a Cécile sarà difficile che le succeda qualcosa!" disse scherzando

"Ok ma adesso andiamo, ciao zia!"

"Ciao ragazzi, divertitevi!"

"Senz'altro!" dissero i ragazzi in coro uscendo.

Presero il treno ed arrivarono a Parigi circa un'ora dopo; Kentin non smetteva un attimo di guardare Cécile, quel vestito le stava a meraviglia, sembrava una modella, certo, lei sarebbe stata bene con qualunque cosa ma quel vestito le stava davvero d'incanto.
Cenarono in un ristorante molto semplice ma molto carino, il cibo era ottimo, le porzioni abbondanti ed i prezzi non erano molto alti, Kentin da bravo gentiluomo offrì la cena a Cécile che all'inizio oppose resistenza ma alla fine si arrese, a patto che una volta arrivati al bar Kentin si facesse offrire qualcosa da bere, il ragazzo accettò e si diressero verso il bar; arrivarono alle 20:50 e Cécile appena entrata vide Lysandre sul palco che provava il microfono, si avvicinò a lui e quando arrivò sotto al palco lo chiamò, Kentin la seguiva in silenzio

"Ciao Lysandre!"

"Ciao Cécile!...Kentin! Non pensavo che venissi anche tu"

"Vi conoscete?"

"Si... andiamo a scuola insieme"

Kentin guardò verso la chitarra che era appoggiata al piedistallo sul palco e rivolgendosi a Lysande disse

"La bestia malefica dove si è nascosta?"

"La bestia malefica?" chiese Cécile

"Chi è che mi chiama?" Cécile si girò nella direzione dalla quale arrivava la voce e lo vide

"Castiel?"

"Ehi Ape Maia!"

"Vi conoscete?" chiesero in coro Lysandre e Kentin

"Si, ci siamo incontrati a Parigi in un negozio di dischi"

"Capisco" disse Kentin cupo

"Cass ma allora è lei la raga..." Lysandre si zittì all'improvviso

Castiel lo stava guardando malissimo, Kentin guardava il rosso come se davanti a lui ci fosse Cerbero, il cane a tre teste, Lysandre si girò verso l'unica ragazza del gruppo e le chiese

"Cécile, scusa cara, potresti portarmi una bottiglia d'acqua?"

"Certo, nessun'problema, naturale o frizzante?"

"Naturale, grazie mille"

"Di niente" sorrise e si avviò verso il bancone

"Ken e tu dove l'hai conosciuta quella?"

"Non sono affari tuoi Castiel"

"E dai soldatino! Mica ti ho chiesto se te la sei portata a letto!"

Kentin per un attimo traballò poi decise di dire una via di mezzo fra la verità e la battuta del rosso "In effetti abbiamo dormito insieme un paio di volte"

Castiel rimase sorpreso da quella risposta, ma Cécile gli sembrava troppo in gamba per essere andata con Kentin, non la conosceva, ma ne era sicuro, sin dal primo momento in cui l'aveva vista gli era sembrato di conoscerla da sempre, non sapeva perchè, ma era così, ne aveva parlato con Lysandre, era il suo migliore amico, e lui sosteneva che il rosso avesse avuto un colpo di fulmine, ma era impossibile, lui, dopo Debrah, non si sarebbe più innamorato, ne era certo, ed era ancora più sicuro che se prima o poi fosse successo non sarebbe stato così semplice farcelo ricascare, no, non dopo tutto quello che gli era successo negli ultimi mesi, non dopo così poco tempo, non di lei.
Dopo poco Cécile tornò con l'acqua di Lysandre ed i ragazzi cominciarono a suonare, Cécile e Kentin ballarono e si divertirono come due matti per tutta la sera poi, verso le 2:00 circa i ragazzi smisero di suonare e li raggiunsero dietro al palco

"Siete stati grandiosi!" urlò Cécile vedendoli

"Grazie Cécile"

"Ape Maia non dire cose ovvie! Io sono sempre grandioso!" disse il chitarrista con un ghigno soddisfatto
Cécile gli fece la linguaccia divertita, le piaceva quel ragazzo, l'aveva trovato simpatico fin dal primo momento, faceva il duro, ma infondo era un bravo ragazzo, se ne era accorta subito

"Mi spieghi perchè la chiami Ape Maia?"

"Non sono affari tuoi Barbie"

"Barbie?" disse perplessa Cécile

"Si, lui si chiama Ken come quello della Barbie..."

"Frena! Io non mi chiamo Ken! Io mi chiamo Kentin!"

"E' la stessa cosa... e poi a parte il nome siete uguali, senza palle e pure allocchi"

"Dai Cass, non rovinare una bella serata con le tue battute squallide!" l'aveva rimproverato Lysandre

"Lys lascialo continuare, sto solo cercando una scusa per prenderlo a botte, così vede chi è l'allocco fra noi!"

Castiel lo stava facendo sfigurare davanti a Cécile, non poteva permetterglielo

"Ah si? Ken ma se mi sfidi è troppo facile"

"Basta voi due!" aveva urlato Cécile che si era stancata della lite fra quei due

i ragazzi la guardarono senza fiatare

"Oh! Finalmente!" si girò verso Lysandre e si scambiarono un sorriso complice

in quel momento irruppe nella stanza una ragazza bionda con un tubino nero che si gettò fra le braccia di Castiel urlando il suo nome, il ragazzo se la staccò di dosso e la salutò in modo freddo

"Ciao Ambra"

anche gli altri ragazzi le fecero un cenno di saluto poi, quella che sembrava la reincarnazione di una Barbie incontrò lo sguardo di Cécile che abbozzò un sorriso educato, ma la bionda la fulminò con uno sguardo cattivo e rivolgendosi a Castiel chiese con voce stridula

"E quella chi è?"

"Un'amica..." rispose il rosso

"Bene...amica..." disse squadrando la rossa da capo a piedi con aria di superiorità "Vedi di stare alla larga del mio ragazzo"

Castiel stava per ribattere, ma venne anticipato da Cécile

"Mi dispiace deluderti, ma sono certa che Castiel non sia d'accordo con te"

"Appunto"

la bionda si infuriò e diventò rossa come i capelli dei due ragazzi

"Senti... carina... vedi di rimanere al tuo posto! Tu non sai chi sono io"

"E invece lo so bene, e credo che tu debba andartene a 'fanculo principessina!"

aveva capito benissimo che sia Castiel che Ambra sarebbero andati a scuola con lei, ma non le importava dei dispetti che sicuramente le avrebbe fatto la bionda, non sopportava le pèersone che si atteggiavano come faceva lei e di sicuro non se ne sarebbe rimasta zitta a subire, aveva capito subito che Ambra non poteva essere la ragazza di Castiel anche se non sapeva come e l'atteggiamento con cui la ragazza si era rivolta a lei dopo essere stata sbugiardata l'aveva irritata ancora di più; alla fine la bionda se ne era andata inviperita, Kentin e Lysandre fissavano Cécile senza parole mentre Castiel la guardava con un ghigno divertito e soddisfatto

"Bene! La gattina ha tirato fuori le unghie... o meglio... l'ape ha tirato fuori il pungiglione" Cécile ghignò soddisfatta a quel commento "Vieni con me, ti offro qualcosa da bere"

"Ok" Cécile seguì Castiel verso il bancone e ordinò una bibita analcolica, Castiel invece prese una birra

"Come facevi a sapere che Ambra non era la mia ragazza?"

"A dire la verità non lo sapevo...intuito femminile forse, ma poi sei stato così freddo con lei quando ti ha abbracciato, probabilmente è stato per quello"

"E se invece avessi reagito così solo perchè non sono un amante delle smancerie?"

"Oh! Andiamo! Si vede subito che quella Barbie non è il tuo tipo!"

"A proposito di Barbie... Ken non è il tuo ragazzo vero?"

"No, perchè me lo chiedi?"

"Così, curiosità"

"No, io non mi innamorerò mai"

"Sei già stata innamorata di qualcuno?"

"Si... e non ti sto a raccontare quanto sono stata male, ho chiuso con questo genere di cose, tu?"

"Io? No, io no, non sono capace di amare"

"Io invece ho come la sensazione che tu mi stia mentendo"

Castiel la guardò sgranando gli occhi -Come fa a saperlo?-

"Non ti sto chiedendo di raccontarmi la tua storia, ti ho solo fatto una domanda come tu hai fatto a me"

"Si, ok è vero, sono stato innamorato e sono rimasto fregato, come te, e adesso col cavolo che ci ricasco!"

"Bene...allora propongo un brindisi... a noi, che saremo felici anche da soli e... a loro, ovunque essi siano... gli faremo vedere che alla fine cel'abbiamo fatta anche senza di loro"

"Ci sto... alla faccia tua Debrah!"

Cécile sbuffò un sorriso triste

"Alla faccia tua... Lorenzo... amore mio..." le ultime due parole le sussurrò come in un soffio prima di bere quello che rimaneva della sua bibita ed uscire dal bar insieme al suo nuovo amico.

Kentin e Lysandre li aspettavano su una panchina davanti al bar ed i due musicisti si offrirono di riportare a casa i loro amici, erano in moto, l'ultimo treno era passato circa due ore prima e l'ultimo autobus tre quindi i ragazzi accettarono il passaggio, Cécile salì con Castiel e Kentin con Lysandre. Quando Castiel si fermò davanti casa di Cécile lei gli porse il casco che le aveva prestato e gli slacciò il suo tirandoglielo un po'su

"Grazie della bella serata e del passaggio... buonanotte" gli dette un bacio sulla guancia sorridendo

"Buonanotte" rispose lui un po' spiazzato da quel gesto

"Ci vediamo presto" aggiunse facendole l'occhiolino prima che entrasse in casa, poi si rinfilò il casco e partì

-Sei speciale Cécile, molto- pensò lui

-Ti voglio bene Castiel- pensò invece lei mentre lo guardava allontanarsi dalla finestra del palazzo.
   
 
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