Buio.

Era l'unica cosa che vedeva. Freddo e stanchezza erano le uniche cose che provava, le pesanti catene a tenergli le braccia sollevate, i polsi stretti in una morsa d'acciaio, ad impedirgli di muoversi, una benda sugli occhi ad impedirgli di vedere e una spessa sbarra di ferro a bloccargli la bocca, rendendogli faticoso anche respirare.
Era impossibilitato a fare qualsiasi cosa, poteva solo subire.

Una mano gelida gli si posò sulla schiena, provocandogli un gran brivido, qualcosa di umido scivolò sul suo orecchio.
Nonostante ciò accadesse da parecchio tempo ancora non si era abituato alle sensazioni che il Lord gli faceva provare ogni volta: iniziava tutto con il gelo, quasi fastidioso, che via via si trasformava in rassegnazione per poi sfociare nel desiderio più totale. Odiava che fosse proprio Freezer a farlo sentire così, ma ormai quei tocchi gelidi erano diventati la sua droga, la lingua sulla pelle un bisogno impellente, le catene un patto silenzioso.
Il tiranno si spostò di fronte al saiyan, osservando il suo corpo nudo, il volto accigliato e sofferente per il turbinio di sensazioni, completamente alla sua mercé. Allungò una mano e andò a toccargli il petto coperto di cicatrici di guerra, andò a toccare un capezzolo e lo strofinò con le dita che emanavano un'innaturale aura gelata, per poi tirarlo con forza. La sbarra metallica nella bocca del principe soffocò il suo lamento, più simile ad un ringhio, la coda vibrava per l'eccitazione, così come il suo membro, ormai gonfio e sofferente.

Freezer lo osservò ancora, un sorriso malvagio stampato sulle nere labbra che poi avvicinò al collo del compagno, per posarvi un bacio. Le sue dita continuavano a percorrere tutto il suo corpo, sentendolo fremere, impaziente.
Vegeta odiava Freezer, odiava l'essere il suo sottoposto, il suo schiavo personale, odiava il fatto che fosse lui ad avere il controllo, sia in quelle situazioni sia al di fuori. Odiava il suo potere e odiava il rapporto malato che si era sviluppato pian piano tra di loro, odiava sentirsi così... impotente.

Tuttavia fu quando sentì le dita ghiacciate del dittatore percorrere la sua schiena, facendola inarcare, contrarre per il piacere e facendogli spingere all'infuori il petto, incontrando quello dell'altro, che si rese conto che, in cuor suo, per quanto potesse odiarlo non poteva farne a meno.

***

Che dire? Sono felice di aver ricevuto questo prompt quando si svolse l'evento, anche perchè non scrivevo da molto tempo e farlo mi mancava. Colgo l'occasione per inserirmi ufficialmente in questa sezione visto che su Dragonball non avevo mai scritto. Spero di produrre altro materiale su questa coppia che tanto amo.
Grazie a chi si soffermerà a leggere questa cosetta.