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Autore: Hikari_1997    24/02/2019    0 recensioni
Di ritorno da una giornata stressante, Lelouch constata che C.C. è strana … più strana del solito.
Piccolo momento tra Lelouch e C.C.
Spoiler sulla prima serie.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Lelouch Lamperouge
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Code Geass
Fever

Lelouch varcò l’ingresso della sala messa a sua disposizione dai cavalieri neri.
Era stanco.
Vivere una doppia vita non era affatto facile, disporre direttive statali, controllare le zone sottratte all’impero di Britannia, ordinare manutenzioni ai Knightmare e, come se non bastasse, ritornare a scuola sfoggiando il solito sorriso di circostanza e seguire le lezioni, per non parlare del tempo rubatogli da Milly.
Si tolse il casco buttandolo sul divano insieme al mantello e alla maschera che, da Lelouch Lamperouge, lo rendevano Zero, il paladino della giustizia, il sostenitore degli 11th … no, dei giapponesi.
Si accasciò sul divano sbottonando i primi bottoni della camicia quando suonò il cellulare, era Shirley.
 
“Lelouch, la professoressa di scienze ci ha assegnato un compito per la prossima settimana, Nunnaly mi ha detto che non stai ancora bene e ho pensato ti servissero i compiti, riprenditi presto!”
 
Scienze.
Con tutte le cose che gli occupavano la testa in quel momento ci mancava pure questa.
-È l’ennesima dichiarazione da parte di una scolaretta rapita dal tuo charme, Lelouch? –
Il ragazzo alzò lo sguardo vedendo C.C. stravaccata sul divano, come suo solito, con Cheese-kun tra le braccia.
Indossava la stessa camicia di forza che aveva quando si erano incontrati per la prima volta.
Le aveva chiesto più volte di liberarsi di quell’affare, ma lei aveva rifiutato sostenendo che le ricordava ancora di più il suo destino immortale, la sua mancanza di libertà.
-No, era Shirley- Rispose Lelouch tornando ad assumere una posizione più comoda per i suoi muscoli.
-Beh, ho azzeccato la parte della “Scolaretta rapita dal tuo charme” -
-C.C. non ho voglia di litigare con te, oggi è stata una giornata abbastanza stressante; quindi se permetti, torna a mangiare della pizza o a dormire come fai di solito-
La sentì stringersi al pupazzetto mugugnando, forse aveva esagerato, e in quel momento realizzò che la sala era diversa.
Era in ordine.
Solitamente a quell’ora sarebbe stata piena di scatole della pizza vuote, tovaglioli incrostati di formaggio, la televisione accesa e i bigliettini promozionali della catena Pizza Hut sparsi ovunque; invece il tavolo era sgombro da qualsivoglia tipo di cibo, la televisione spenta e nessuna traccia di pizza.
Controllò il portafoglio pensando di aver involontariamente preso la carta di credito, impedendole così di ordinare da mangiare; cosa paragonabile ad un cataclisma, mai mettersi tra quella stregaccia immortale e la sua dannata pizza.
Constatato che non aveva commesso quell’errore, pensò più semplicemente che avesse trascorso tutto il giorno a dormire – se vuoi ordinare da mangiare fallo ora, dopo aver sbrigato gli ultimi controlli torno all’istituto Ashford- disse lui alzandosi.
-Non ho fame-
Si bloccò.
Aveva capito bene? C.C., quella strega capace di mandare a monte un suo piano, che per poco non aveva rischiato di svelare la sua identità a Suzaku solo per lo sfizio di girare per il cortile dell’istituto alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare, non aveva fame?
Si voltò a guardarla, il viso stranamente più pallido del solito schiacciato contro Cheese-kun, gli occhi dorati persi nel vuoto e una coperta vicino al suo corpo.
-C.C.-
Lei alzò la testa sgranando stupita gli occhi nel ritrovarsi la fronte di Lelouch sulla sua, le ciocche corvine di Lelouch a contatto con quelle verdi di lei, cercò di mantenere un minimo del suo famoso autocontrollo rispondendo un semplice –Si? –
I sensi di C.C. erano all’erta, scrutando lo sguardo ametista del ragazzo fisso su di lei, lo schiudersi delle sue labbra –Hai la febbre-
Restò basita per un paio di secondi per poi avere il coraggio di allontanarsi e dire –Non dire sciocchezze, ti sei forse dimenticato che sono immortale? Non posso ammalarmi come-
-Come quando eri ancora mortale? – chiese Lelouch –C.C., il fatto che tu ora sia immortale non toglie la tua natura un tempo umana, inoltre la tua strana mancanza di appetito, i brividi di freddo che cerchi di nascondere e quello sguardo appartengono a qualcuno che ha la febbre-
-Quale sguardo? –
-Uno sguardo non tuo- rispose Lelouch –diverso dal solito-
La ragazza voltò la testa, il suo solito fare altezzoso che cercava di nascondere l’evidenza –Saccente- bofonchiò.
Lelouch sospirò rassegnato –Beh, suppongo che anche una stregaccia immortale come te ha delle debolezze; forza, spogliati-
C.C. lo guardò di sottecchi con una strana espressione dipinta in viso –Pervertito-
-Non farti strane idee- disse lui –Devi mantenere la pelle asciutta, quindi togliti quel coso; o lo fai te, o lo faccio io-
-Non c’è bisogno di disturbarti- disse lei – torna pure alle tue faccende statali-
Imbronciata si alzò, mollando Cheese-kun sul divano; ma un improvviso giramento di testa la fece barcollare, venendo afferrata al volo da Lelouch.
-Le vertigini rientrano nei sintomi dell’influenza, lo sai? – disse lui scostando le ciocche dei capelli di C.C. appiccicate al volto imperlato di sudore, le sue gote erano arrossate, Lelouch la prese in braccio stendendola sul letto dove dormiva nei giorni di emergenza.
-Stupido presuntuoso impertinente-
Il ragazzo non seppe trattenere una risatina –gentile come al solito- disse posando una mano sulla fronte di C.C. per constatare quanta febbre avesse.
Di nuovo, pensò lei, era successo di nuovo.
Solitamente non permetteva a nessuno, neanche a Mao, di toccarla in quel punto, dove era inciso lo scarlatto simbolo del Geass, il potere che l’aveva resa immortale.
Perché quella era la dolorosa prova di un legame che la legava alla terra; il tempo che scorreva di fronte ai suoi occhi senza tregua e lei, ferma e immobile in un mondo in continua evoluzione.
Eppure non era la prima volta che permetteva al giovane di fare quel gesto, e la cosa la spaventava.
Aveva permesso a Lelouch di condividere fin troppe informazioni del suo passato, e stava piano, piano iniziando ad aprirsi sempre di più con lui.
-Ah, su due piedi senza termometro direi che hai più o meno 38 di febbre; mi inventerò qualcosa per riuscire a riportarti nella mia camera senza essere scoperti-
-Lelouch-
Il ragazzo tolse la mano dalla fronte di C.C. per poi guardarla con uno sguardo interrogativo –chiamami per il mio vero nome-
Non se lo aspettava, si sedette vicino a lei, la sua mano sinistra posata vicino al fianco della ragazza –Che richiesta insolita- commentò prima di soddisfare il suo desiderio.
Le sue labbra che pronunciavano quel nome, quel nome tanto odiato e amato allo stesso tempo.
-…-
C.C. sorrise –Inespressivo e orribile come al solito Lelouch- disse lei prima di addormentarsi.
 
 
 
 
Era ormai notte fonda quando C.C. si svegliò, riconoscendo il pallido soffitto della camera di Lelouch, mosse piano le gambe sedendosi.
Si accorse che non indossava più la camicia di forza, ma bensì la tuta da ginnastica dell’istituto Ashford che, un po’ larga per la sua taglia, sembrava quasi nuova … dovuto principalmente alle scarse prestazioni sportive di Lelouch.
-Ti sei svegliata- la voce del ragazzo attirò la sua attenzione, era seduto su una sedia poco distante con dei quaderni in mano, dalla scrittura C.C. dedusse che erano di Shirley.
-Hai dormito per 7 ore di fila, ringrazia il cielo che Nunnaly era già a letto, sarebbe stato difficile spiegare a lei e Sayoko perché ti avessi in braccio-
-Oh- disse lei con quel suo tono canzonatorio –il principino mi ha portata al salvo nel suo castello, e a quanto vedo non si è fatto alcun problema nello spogliarmi-
Lelouch sospirò –Smettila di fare la melodrammatica, sbaglio o sto parlando con quella che non si fa problemi a girare per la mia camera solo in biancheria intima? –
-Touché- disse lei tornando sotto le coperte –e ora torna a studiare, domani dovrai sorbirti le preoccupazioni della tua bella Shirley-
Lelouch alzò contrariato un sopracciglio tornando ai compiti –Stregaccia immortale-
C.C. si coprì il viso con le coperte, finiva sempre così, quando uno dei due faceva qualcosa di gentile per l’altro invece di un ringraziamento finivano sempre per litigare.
Istintivamente allungò una mano alla sua sinistra, ricordandosi però che aveva lasciato Cheese-kun alla base dei cavalieri neri; pazienza, avrebbe dormito senza.
Si girò sul fianco destro strusciando il naso contro della gomma piuma –Immaginavo non saresti riuscita a dormire senza quel tuo dannato pelouche-
C.C. rimase senza parole per qualche secondo, per poi recuperare il pupazzo e portarlo sotto le coperte limitandosi a dire un debole –Grazie-
-Non c’è di che, e ora dormi-
La ragazza annuì dando le spalle a Lelouch, non voleva guardarlo, non poteva permettergli di notare quel leggero rossore comparso sulle sue gote, consapevole di quelle emozioni che continuava a sentire quando era con lui.
Soffocò una risata, non glielo avrebbe confessato neanche sotto tortura.
   
 
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