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Autore: Violetta_    08/03/2019    3 recensioni
Ecco perché aveva scelto di imitare il suo carattere. Il suo sorriso.
Perché era la persona più buona, la più sincera, più leale che avesse mai conosciuto e aveva ancora un bisogno disperato di sentirlo vicino.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Tribute











Il bar Poirot era sempre stato un comunissimo e banale bar di un'anonima via nel distretto di Beika 5.
Pulito, ambiente piacevole, aveva la sua clientela, pochi affezionati. Insomma tirava avanti.
Ma da qualche tempo, tra la fama sempre più grande dell'inquilino del piano di sopra, e dopo la sua ultima assunzione, il circolo d'affari era notevolmente migliorato.

Il suddetto ultimo assunto girava per il bar col suo block notes in mano per le comande facendo sospirare la fauna femminile.

<< Tooru vorrei un'aranciata >> civettò una.
<< Subito >>
<< Io vorrei un caffè >> disse un'altra con gli occhi a cuoricino.
<< Glielo preparo immediatamente >>
<< Io una fetta di torta >> disse un'altra.
<< Anche io vorrei una fetta di torta >>

Si fermò all'istante e fece un piccolo inchino costernato davanti alle due ragazze che avevano richiesto lo stesso ordine.

<< Mi spiace signore ma ne è rimasta solo una fetta...>>
<< Cosa!? La voglio io! >>

<< No la voglio io! >>

Prima che le sue si azzuffassero il ragazzo unì le mani e chiuse gli occhi.

<< Signorine... signorine... Se permettere vorrei proporvi una soluzione... >> disse gentile Tooru con tono molto pacato e con un sorriso così bello da placarle all'istante.

Amuro Tooru era diventato famoso tra le assidue frequentatrici del Poirot per il suo sorriso.
Era come un caldo abbraccio, ed era così radioso da illuminare la stanza.
Molto spesso quello stesso sorriso lo aveva salvato da più di una situazione spiacevole.

Buffo a dirsi dato che lui non era esattamente un tipo allegro.

Anzi fin da bambino era sempre stato molto scorbutico e scontroso. Non socializzava facilmente e faceva spesso a botte.
Buona parte di quelle liti erano una scusa per andare a trovare il suo angelo ma nonostante ciò gli riusciva comunque molto facile attaccar briga.

Ed era stata proprio grazie una di quelle liti che lo aveva conosciuto.



*



Era col culo per terra, i capelli arruffati ed il viso pieno si graffi. Imprecava contro il ciccione che lo aveva ridotto in quello stato cercando di ignorare il dolore al fianco e sul naso.

D'un tratto una voce gentile lo distrasse.

<< Tieni >>

Alzò lo sguardo e vide di fronte a lui un bambino della sua età con dei lineamenti delicati, gli occhi di un particolare colore chiaro ed un sorriso gentile.
Era chinato in avanti e teneva tra le mani un cerotto che gli stava porgendo.

Lo fissò come fosse un miraggio.

<< Cosa? >>

Dopo quel primo momento la sua diffidenza prese il sopravvento.

<< Che vuoi? >> disse secco e sgarbato alzandosi di scatto.

Il bambino ci rimase male ma non si scompose

<< Voglio aiutarti. Teni dai. Stai sanguinando >>

Si abbassò per mettergli il cerotto.

<< Come ti chiami? >>
<< Ecco io... Rei >>
<< Io sono Hiromitsu. Piacere! >> disse con un gran sorriso.

Da quel momento erano diventati inseparabili.



A scuola...

<< Psss... ehi... eeeehi Zero! >>
<< Che c'è? >>
<< Che significa “Stationery”? >>
<< Articoli di cancelleria. Sai matite, gomme... >> mormorò per non farsi sentire dalla maestra.
<< Aaah ok. Grazie >>



Nei pomeriggi di gioco....

<< Andiamo al parco? Eh eh? >>
<< Mh... no Akemi. Andiamo al lago >>
<< Eh no! Andiamo al parco >> disse lei mettendo le mani sui fianchi << Lo so perché non ci vuoi andare. È perché ci sono quei bulletti che ti prendono in giro! >>

<< Ma no... >> cercò di controbattere lui a disagio << Non è questo... >>

Cercò di indietreggiare ma venne preso alle spalle e spinto con affetto.

<< Dai lo sai che capiamo sempre quando menti. Zero >>
<< Ma... >>

Hiro lo spinse un po' più forte continuando a sorridere.

<< Niente “ma” >>

E comunque ai bulletti ci avrebbe pensato lui.



Nei momenti duri...

<< Dai.. sono certo che torneranno presto >> disse massaggiandogli la schiena.
<< Non credo proprio Hiro >> rispose Rei seduto per terra con le braccia abbracciate alla ginocchia davanti all'ambulatorio vuoto.



In famiglia....

<< Sei sicuro che va bene? >>
<< Ma Certo. E poi ci tenevo a farvi conoscere >> disse entrando nel ristorante
<< Ehi fratellone! Lui è Rei kun! Sai vuole diventare un poliziotto come me e te! >> disse rigonfio di orgoglio.




In polizia...

<< Adesso ti pesto Jinpei >>
<< Ma a chi vuoi fare paura biondino >> disse lui con un sorrisino irriverente e fastidioso.

Come sempre Hiro cercò di calmarlo poggiando una mano sulla sua spalla.

<< Dai Zero >>

Matsuda si mise a ridere.

<< Zero? >> rise più forte << Il piccolo zerino-chan >> continuò con quel tono che lo mandava letteralmente in bestia.

<< Ora ti ammazzo >>
<< Calma >> disse prendendolo alle spalle e tirandolo indietro mentre Kenji faceva altrettanto con Matsuda.

Date guardava la scena con aria rassegnata mentre scuoteva la testa.
I soliti...



Sul lavoro...

<< EHI... HAI FINITO DI FUMARE IN CAMERA? >>
<< Anche tu fumi...>> disse Rye laconico.
<< Ma non dove dormiamo idiota! >>


Hiro entrò nella camera con un cucchiaio di legno in mano.

<< Ehi Bourbon... ho fatto un casino con la cena. Mi dai una mano? >> domandò con un sorriso imbarazzato.

<< Arrivo >> di girò nuovamente verso Rye << Se stasera, quando andrò a dormire, in questa camera ci sarà puzza di fumo ti spaccherò la faccia >> disse per poi andarsene.

Rye stava per rispondere ma Scotch nonostante i suoi occhi dolci aveva il potere di intimidire chiunque.



Erano rimasti insieme fino alla fine...

<< Scotch... ehi Scotch! >>
<< Lascia perdere. Non vedi che è morto? E poi i traditori devono essere puniti. Giusto? >>



*



Ecco perché aveva scelto di imitare il suo carattere. Il suo sorriso.

<< Allora le signorine sono soddisfatte? >> chiese Tooru con gentilezza sfoggiando il suo famoso sorriso.

Le due, che stavano mangiando con gusto le loro porzioncine di torta, più piccole perché ricavate dalla sola fetta rimasta, ma farcite con una gustosa crema gialla e accompagnate da una deliziosa mousse al cioccolato e lamponi, annuirono con un'espressione molto contenta.

<< Ne sono lieto >> disse andando poi sul retro per occuparsi del magazzino.

Perché Hiromitsu Morofushi era la persona più buona, la più sincera, la più leale che avesse mai conosciuto e aveva ancora un bisogno disperato di sentirlo vicino.

L'intero carattere del suo personaggio era basato su una commemorazione.

Tooru Amuro non rappresentava solo una semplice una copertura.

Era una necessità.













Angolo dell'autrice.

Grazie Jaki star per le lezioni di inglese.

Un piccolo... dubbio? Intuizione? Mia fantasia? Chiamatela come volete.
Rei è sempre stato mostrato come un tipo abbastanza scorbutico rispetto ai suoi alis, soprattutto Tooru è così dolce e sorridente da ricordare (per quel poco che ci è stato concesso vedere) Hiro.

Spero che la lettura vi sia piaciuta. Grazie a tutti i lettori.
Ciao.

Violetta_
   
 
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