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Autore: Nyx_94    11/03/2019    0 recensioni
Partecipante al fancontest de La Gazzetta di Eldarya "Nella mente di Miiko", questa OS parla di un ricordo della kitsune con il suo mentore.
Sono 4498 caratteri molto sofferti, che si collocano tra l'episodio 22 e 23, spero possa piacere ^^/"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Miiko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Finalmente ti ho trovata»
«Sono sempre stata qui»
«Da quando sei tornata da Memoria non sei più la stessa»
«E chi sarei io?»
«Tu sei tu, chi dovresti essere?»
«So solo quello che non sono: non sono umana, non sono nessuno di voi. Non ho più una famiglia e ora non so di chi fidarmi.
Non sono nessuno»
«Ti puoi fidare di me, e anche se so che può essere difficile»
...
«Perché qui?»
«Il mare mi ha sempre calmata. C'è il sussurro delle onde, il silenzio del vento, la calma degli animali e la solitudine per chi non vuole avere compagnia»
«Perché vuoi stare da sola?»
«Miiko! Non ho nessuno, sono sola e sono qui perché non ho altro dove andare e sembro essere legata all'oracolo, ma io di questo mondo ancora non so niente!
Non so perché sono finita qui, non so quale sia il mio ruolo, non so nemmeno se avrò una vita normale!»
«Non sono brava con le parole, ma ti fidi di me?»
«Devo rispondere?»
«Non sono brava con le parole, ma qualcuno sì: ti farò vedere ciò che non so spiegare»
«Come?»
«Facendoti entrare nei miei ricordi»
«No. Non faccio di nuovo quel rito»
«Non devi, è sicuro e ti guido io»
«E sia, dimmi cosa fare» dissi, tentando di alleggerire il mio animo inquieto.
Seguii le sue indicazioni, sedendomi di fronte a lei, porsi le mani che Miiko strinse tra le sue prima di porle sulle sue tempie.
Improvvisamente, la sabbia scomparve da sotto i piedi e mi trovai al ciliegio centenario. L'ultima volta che ero stata lì, nella sua testa, avevo vissuto la disperazione per la perdita del suo mentore. Ora cosa avrei visto? 

C'era Miiko seduta tra le radici, intenta a controllarsi le code, prima che fosse approcciata da una figura... sbiadita? I tratti si percepivano appena. 
«Non puoi vederlo perché non lo ricordo bene io stessa. Ho talmente cercato di tenermi stretta la sua immagine, che mi è scivolata come fumo tra le dita. Puoi solo sentire la voce, quella è impossibile da dimenticare» la voce della kitsune reale risuonava nella mia mente, risolvendo il mio dubbio e nel contempo assordandomi.
«Perché sei qui?»
«Ne abbiamo già parlato, non so cos'hai visto in me, ma hai sbagliato. Non posso essere la tua apprendista, non sono abbastanza potente e nessuno si potrà mai fidare di me!»
La figura si approcciò con fare austero ma allo stesso tempo paterno, con voce calda, baritonale e avvolgente: «Miiko, smettila di contare le code e ascoltami un momento. Hai chiesto cosa vedo in te? Vedo una kitsune che ha sofferto, e proprio per questo motivo è più forte di chiunque altro. Non vedo una, due, quattro o mille code, vedo un carattere forte grazie al tuo passato, un passato che sì ti ha fatto soffrire e lasciato molte cicatrici, ma che ti farà ottenere qualsiasi  cosa. Hai paura, e lo so. Vuoi essere brava, la migliore e lo so, ma non credo che tu debba essere migliore di chiunque altro. Credo che tu debba essere migliore di quanto tu abbia mai pensato di poter essere, e questo non avviene da un momento all'altro, c'è bisogno di tempo, di forza, e di tanta pazienza. Quello che ti chiedo è di non arrenderti, mai. Anche se il tuo, il nostro, obiettivo non arriva, non smettere di lavorare per farlo accadere. Se ci credi fermamente, in un modo o in un altro riusciremo a renderlo reale. Entrambi vogliamo un mondo in pace, in cui non ci siano oppressioni o discriminazioni, in cui ognuno possa stare bene con se stesso. Vogliamo che il modo in cui si vive nel rifugio di Eel sia lo specchio della società, e che tramite essa i principi in cui crediamo si diffondano a macchia d'olio su tutta Eldarya, ma se ti arrendi, rischieresti di perderti la vittoria per una manciata di secondi. Se perdi la speranza, nessuno avrà la sua pace, magari poco prima del miracolo. Per questo dico che ogni singolo secondo vale, che sia felice, o sofferto, servirà sempre e solo a fortificarti di più.
Non arrenderti. Tra 20 o 50 anni o chissà quanto tempo penserai ad oggi, a tutti i progressi fatti, e vedrai tutti questi paesi in un modo che non puoi immaginare adesso. Accetta il consiglio, per questa volta, e fidati di me».

Feci appena in tempo a vedere il cambiamenti nello sguardo di Miiko, quella scintilla che ancora oggi non si è spenta, e sentivo che forse qualcosa si era acceso anche in me, speranza forse?
«Ebbene?»
«Avevi ragione, è molto bravo con le parole».
«Quindi, ti fidi di me?»
Con un gesto avrei cambiato per sempre il futuro.
Porgere la mano.
Voltare le spalle.
Sapevo di aver già deciso.
«E tu, ti fidi di me?» chiesi, stringendole la mano.

  
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