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Autore: MrsShepherd    18/03/2019    3 recensioni
Riflessioni di JJ (puntata 14x15)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer JJ Jareau
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come ho fatto ad essere così stupida.

<< Verità o Penitenza...>> mi ha detto quell'uomo. Truth or Dare. Avrei potuto mentire, sono brava a farlo. Mi hanno addestrata per questo.

E invece non l'ho fatto. Ho detto la verità...gli ho detto la verità. Forse pensavo di morire, forse avevo paura, forse ho dubitato della mia esperienza, forse ho pensato che non ce l'avrei mai fatta.

O forse volevo dirgliela e basta.

Quando ti tieni qualcosa dentro per tanto, troppo tempo, temi che poi ciò che provi non sia più reale. Ho temuto, ho sperato che il mio amore per Reid restasse platonico, impossibile. Mi sbagliavo.

Non appena mi è uscito dalla bocca non solo mi è sembrato così reale, così vero, ma mi sono sentita liberata.

Pensavo a Will, pensavo ai miei figli ed ero terrorizzata di morire, ma non volevo andarmene senza prima avergli confessato i miei sentimenti.

E i suoi occhi, quando mi ha guardata, mi hanno scavato dentro. Nessun gioco, nessun bluff, solo la verità.

E la verità è che sono una persona orribile.

L'ho sempre amato; la sua intelligenza, i suoi occhi scuri, il suo naso all'insù, i suoi polsi...i suoi polsi...

Ma avevo paura; temevo non sapesse proteggermi, non sapesse ascoltare, temevo fosse ancora un bambino. Temevo il giudizio dei miei colleghi e temevo il suo...troppo ignorante per lui, troppo diversa, non alla sua altezza.

Avevo bisogno di un uomo. Un uomo vero. Che stupida. Come se Reed non lo fosse. Ho represso i miei sentimenti perchè il pensiero che Emily, Derek, Penelope potessero sapere mi terrorizzava.

Spencer Reed è Spencer Reed. La sua vita ruota tutta intorno a sé e io sarei stata solo un altro dei suoi satelliti. La nostra storia sarebbe stata presto sulla bocca di tutti, e magari ci scappava anche qualche risata. La bella bionda con il cervellone. La mia insulsa paura del giudizio altrui avrebbe preso il sopravvento.

Poi è arrivato Will. Non posso dire di non averlo amato. Anzi, per anni è stata la mia pietra angolare, la mia roccia, la spalla su cui piangere quelle notti in cui la disumanità del mio lavoro mi rubava il sonno.

Lui era perfetto: paziente, forte, leale. Semplice.

E invece ho complicato tutto.

Mi sono innamorata. Ho costruito una famiglia e non rimpiango ogni singolo giorno che passo con lui e con i miei bambini. Ho fatto scelte, promesse dalle quali non si può tornare indietro.

Ma ho capito che ormai ciò che mi lega a lui è l'abitudine, il tempo, sono i miei figli, è affetto, tenerezza, ma non amore. Mi fa stare bene, mi dà sicurezza, ma io sono più forte adesso. Non ho bisogno di protezione, ma di comprensione.

Ho sempre sbagliato con Spencer, non è un bambino e me l'ha dimostrato più volte. Will e io apparteniamo a mondi diversi, che si sono incrociati generando due miracoli bellissimi. Ma ieri stavo per morire... e la prima persona a cui ho pensato non era lui.

E quando sono stata rapita, torturata, seviziata e credevo di essere morta ero terrorizzata che Spencer mi venisse a salvare, perchè avrebbe voluto dire che anche lui era stato ucciso come me e non l'avrei mai permesso. Nessuno dovrebbe morire per me, nessuno dovrebbe spingersi a tal punto. Non ne vale la pena.

Poi sono stata salvata e quando l'ho abbracciato, mi sono finalmente convinta che tutto fosse finito.

La nostra storia è fatta di abbracci: l'ho stretto, quando l'hanno ferito al collo, l'ho stretto quando piangeva e stava male. L'ho stretto forte quando è stato accusato e morivo dentro al pensiero di perderlo per sempre. Chissà se in tutti quegli abbracci rubati, Spencer è riuscito a sentire il fracasso del mio cuore, che martellava nel petto come un cavallo scalpitante. Cuore contro cuore, anima contro anima. Per un attimo le nostre distanze si annullano e lui è solo un uomo e io solo una donna. Per un momento, solo un momento, stiamo immensamente bene.

 

Scusami se ho pensato di non essere alla tua altezza, scusami se ho pensato che tu non fossi alla mia. Scusami per i convenevoli, le apparenze, le bugie...che ci hanno allontanato, che ci hanno fatto male.

<> ho scelto la verità, ma questa è la mia penitenza. Vederti vivere, ma senza me al tuo fianco.

   
 
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