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Autore: OrderMade96    31/03/2019    0 recensioni
[PostCanon/Au]
La guerra è ormai finita e la Terra è di nuovo in pace.
Lance e Shiro stanno avendo un romantico appuntamento al parco divertimenti, ma Shiro ha ben altro in programma che il semplice divertirsi sulle montagne russe.
La reazione di Lance sarà quella che Shiro aveva immaginato?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Marry me!” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1180
★ Prompt/Traccia:  36. A sta cercando di fare la proposta a B, che non capisce e pensa sia tutto uno scherzo.



 
La ruota dell'amore.

 

La guerra era ormai finita da diversi anni e molte cose erano state lasciate alle spalle, seppur non dimenticate.

I paladini erano attualmente in “pensione”, liberi di potersi godere la pace tanto agognata, chi intraprendendo la carriera che aveva sempre sognato, chi aiutando nella consolidazione della pace interplanetaria e chi, invece, cercando di rimettere insieme i pezzi del proprio cuore infranto, andando avanti con la propria vita come meglio poteva.

I pianeti si stavano lentamente riprendendo dai conflitti, ricostruendo ciò che era andato perso durante gli scontri e così, seppur lentamente, anche la Terra era tornata a rifiorire di luoghi dove tutti avrebbero potuto godere di attimi di spensieratezza e gioia, come quel parco divertimenti.

“Lance, rallenta per favore. Finirai per staccarmi il braccio.” Ridacchiò Shiro verso il paladino blu mentre quest’ultimo lo stava trascinando eccitato verso la ruota panoramica.

Era da una settimana che Lance non vedeva l’ora che arrivasse il giorno dell’appuntamento e da quella mattina, dopo aver varcato l’ingresso del parco con quello che era parso un simil grido di battaglia, non aveva fatto che correre euforico a destra e manca per visitare tutte le attrazioni, dalla più infantile a quella più spericolata.

“Tranquillo, è il braccio buono.” Ghignò il ragazzo in risposta.

Amava il broncetto che il suo ragazzo metteva su quando lo punzecchiava bonariamente. Durava sempre poco, perchè poi Shiro tornava a sorridere gentilmente come suo solito, ma era un’espressione adorabile che gli faceva sciogliere il cuore nel petto.

“Ed io che pensavo fosse l’altro il braccio buono.”

Il viso abbronzato di Lance si accese di rosso per la battuta in riferimento alla potente protesi meccanica.

“Si bhe, quello è buono per altro.” Concesse con un brontolio imbarazzato, spingendogli contro il petto il peluche che aveva vinto al tiro a segno, un gatto nero imbronciato che aveva istantaneamente deciso avrebbe regalato a Keith quando fosse tornato dall’ennesima missione.

I due salirono nella cabina della ruota quando l’addetto aprì loro lo sportello e, dopo un veloce controllo sulla sicurezza, la giostra prese a muoversi, iniziando a salire verso il cielo all’imbrunire.

Lo spettacolo che li attendeva era mozzafiato. Un mare di luci dorate si contrapponeva a un vasto cielo cobalto cosparso di stelle, creando per i fortunati spettatori un paesaggio che si sarebbe potuto definire con una sola parola. Magico.

Il paladino blu si appiccicò con il viso al finestrino, sorridendo estasiato durante l’ascesa, mentre i marchi alteani sulle sue guance, unico ricordo di un breve amore ormai perduto, prendevano a brillare debolmente.

Aveva un che di nostalgico essere lì sospesi a chissà quanti metri da terra, circondati soltanto dal silenzio.

Nonostante la ruota panoramica fosse un clichè vintage di un secolo passato, riusciva quasi a farli sentire come fossero ancora sui loro leoni, avvolti dalla vastità dello spazio.

“Vorrei che questa giornata non finisse mai.” Commentò sognante il brunetto con un sorriso, poggiando le braccia su una delle sbarre metalliche dell’abitacolo.

“Abbiamo ancora qualche ora prima che la giornata finisca.” Lo rassicurò il comandante dell’Atlas, infilando una mano in tasca per stringere il piccolo tesoro che nascondeva.

C’era una cosa di cui Lance era stato all’oscuro per tutta la settimana.

Quella giornata non era solo un bell’appuntamento che Shiro aveva organizzato per passare insieme del tempo, sottraendo se stesso alle attività diplomatiche e l’altro alle lezioni di “storia” su Nuova Altea.

Era anche un’occasione importante che lui aveva programmato nei minimi particolari per fare quella che sarebbe stata la domanda più importante della sua vita.

Della loro vita, se avesse ricevuto una risposta positiva.

Ma al momento, l’unica cosa di cui era sicuro era la tensione che gli intorpidiva il collo all’idea delle parole che avrebbe dovuto pronunciare di lì a pochi minuti.

Ne avevano passate tante insieme. Prima come paladini e compagni in una guerra per il bene dell’universo e poi come persone, reduci di perdite e ferite che forse non sarebbero mai guarite del tutto, ma con cui avevano imparato a convivere, insieme, sostenendosi l’un l’altro quando il dolore si faceva troppo opprimente e gli occhi iniziavano a bruciare per le lacrime che li riempivano.

Si erano trovati e sostenuti nelle difficoltà, uscendone più forti e migliori insieme, e ora Takashi non era intenzionato a farsi scappare la tanto anelata felicità.

Non questa volta.

“Shiro guarda! Siamo sullo schermo!” Attirò la sua attenzione Lance, scuotendogli la spalla.

Di fronte alla ruota panoramica, su un’enorme torre di comando, spiccava un maxi schermo sul quale venivano proiettate ad intermittenza le foto o le riprese di alcune attrazioni, decorate a volte con alcune cornici a tema.

“Aww guarda, sono spuntati dei cuoricini! Aspetta… sembra stia spuntando anche una scritta…” Il ragazzo si fece più attento, aguzzando i formidabili occhi azzurri.

“Will… you… m-” Le parole gli morirono in gola quando la frase Will you marry me? fu completamente leggibile sotto i loro visi.

Lance si girò incredulo per sincerarsi che non stesse sognando, o che non fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto.

Shiro lo guardava con un sorriso impacciato, protendendo verso di lui una scatolina blu, contenente quella che aveva tutta l’aria di essere una fedina argentea.

Bhe, se era uno scherzo era congeniato bene.

“Shiro… cosa…” Farfugliò in confusione, sentendo il cuore prendere a martellare furiosamente nelle orecchie.

Non riusciva a distogliere lo sguardo dal piccolo cerchietto che quasi brillava di luce propria nella penombra della cabina.

“Non farmi ripetere la domanda.” Sorrise imbarazzato l’ex leader di Voltron. “Ci stanno anche guardano, perciò non farmi fare brutta figura.”

Non ebbe quasi nemmeno il tempo di finire la battuta che due labbra morbide si gettarono a capofitto sulle sue, cancellando qualsiasi dubbio su quale fosse la risposta.

Un sonoro boato li raggiunse dal basso, cogliendoli alla sprovvista.

Entrambi avvamparono nel realizzare che più di un gruppo di persone si era soffermato ad assistere incuriositi alla diretta. I due paladini presero a ridere come due idioti, mentre sullo schermo la registrazione veniva sostituita da un augurio di felicitazioni, tornando poi a trasmettere il programma ordinario.

“Diamine, capitano Shirogane, questo è stato imbarazzante.” Rise ancora Lance, mentre Shiro gli infilava l’anello al dito con la mano un po’ tremante per l’emozione.

“Non mi aspettavo avresti risposto con un Si così diretto.” Ammise con una risata l’altro, in sua discolpa.

Per tutta risposta il suo futuro marito gli prese il viso tra le mani e lo baciò di nuovo, più lentamente e con maggior trasporto questa volta, fino a fargli venire le vertigini.

“Stavo aspettando questa domanda da tempo.” Ammise Lance, sedendoglisi di fianco.

“So che forse non te ne sei mai accorto, ma avevo decisamente una bella cotta per te anche prima di innamorarmi di Allura.”

“Questo non me lo avevi mai detto.” Shiro lo fissò meravigliato.

“Ci sono tante cose che non sai di me, Takashi.” Dichiarò teatralmente il paladino blu, amiccando.

“E’ meglio che inizi a dirmele allora.” Lo avvertì con finto tono severo il compagno, stringendogli la mano nella propria. “Non voglio segreti con mio marito.”

Mio marito suonava tremendamente bene, pensò Lance, sorridendo mentre gli si stringeva contro nello spazio ristretto del sedile.





NOTE DELL'AUTRICE:
Sono tornata per un'altra iniziativa di Fanwriter, scrivendo come sempre qualcosa di fast, senza senso, ma stavolta un po' dolce.
                                Spero che nonostante la cortezza vi piaccia. See ya!                                                               
 

 
   
 
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