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Breaking the news (and the soul)

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Non ci vedeva davvero. L’ambiente circostante scorreva davanti, dietro, intorno al suo campo visivo senza che lui lo registrasse veramente. Il cuore rimbombava nella testa, il sangue fischiava nelle orecchie e non riusciva a sentire il suo stesso respiro; con molta probabilità stava ansimando pesantemente, dato che percepiva il proprio petto alzarsi e abbassarsi senza sosta.

Roy Mustang cercava di rimanere impassibile, di conservare la sua lucidità – l’Alchimista di Fuoco non poteva crollare, piangere come un bambino, non voleva abbassare le sue difese e subire più danni di quanti non ne avesse già ricevuti con poche parole.

La notizia era arrivata per telefono, in piena notte: il dispositivo aveva squillato per la sorpresa di tutti. Chi l’aveva chiamato sapeva che era al bar da Madame Christmas perché aveva chiesto subito di lui quando uno dei baristi aveva alzato la cornetta. Roy aveva represso un ringhio e aveva mollato di malavoglia il suo bicchiere di scotch sul bancone per rispondere alla chiamata indesiderata.

La voce dall’altro capo della cornetta tremava, ci aveva impiegato alcuni secondi solamente per formulare il suo nome e Mustang, a quel tono, aveva sentito un violento brivido percorrergli la spina dorsale. Un presentimento maligno era sorto nella sua mente come spontaneo; aveva pregato ogni entità esistente che il suo intuito potesse aver fatto cilecca.

“Co-colonnello Mustang… Hughes… il tenente colonnello Maes Hughes… è… è… morto…”

 L’ultima parola era arrivata in un sussurro e l’alchimista aveva davvero sperato di aver udito male, magari un’interferenza aveva disturbato l’apparecchio già parecchio scassato di suo. Sì, doveva essere stato così. Ma allora perché tutto aveva preso a vorticare? Il suo corpo aveva compreso quello che la sua mente non voleva recepire?

No, non poteva essere. Seriamente, no.  No. No… No! Era uno scherzo di pessimo gusto, magari qualche militare ubriaco ostile al suo operato – Mustang avrebbe provveduto a degradare l’idiota non appena gli avesse messo le mani addosso.

“Gli… gli hanno… sparato.”

Roy avvertì vagamente una presa serrarsi intorno alle sue spalle e sollevarlo di peso; non capì perché. Se ne accorse solo dopo che era stata Madame Christmas, la donna aveva dovuto afferrarlo per evitare che collassasse a terra quando le gambe gli avevano ceduto. Non l’aveva nemmeno notato; i suoi processi cognitivi si erano interrotti non appena la prima frase era stata pronunciata.

Perché era impossibile che Maes Hughes, il fastidioso padre di famiglia che continuava a sbandierare il suo affetto per la figlia ai quattro venti, il veterano di Ishbar che aveva combattuto al fianco suo e di RIza, l’acuto tenente colonnello, il suo migliore amico, fosse morto. Ucciso.

Roy non lo accettava: tentò di regolarizzare il respiro mentre dall’altro capo del telefono giungevano altri dettagli che l’Alchimista di Fuoco stava ignorando. Lo sgomento e la tristezza si stavano mescolando ad una nuova emozione, più rapida e corrosiva – rabbia pura.

Avrebbe trovato il bastardo che aveva assassinato Hughes e l’avrebbe bruciato fino a quando la cenere, ciò che sarebbe rimasto di lui, non sarebbe stata spazzata via dal vento.

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Hola gente

Era da un bel po' che non scrivevo qualcosa su Fullmetal Alchemist e avevo voglia di tornare a bazzicare per questo fandom (ditemi che Roy non risulta ooc, vi prego)

Questa... cosa... in realtà avrebbe dovuto essere molto più angst e seguire Hughes mentre fuggiva dagli homunculus prima che lo uccidessero, ma poi ho cambiato idea a metà strada non so manco io perché e alla fine è risultato fuori questo missing moment - che tra l'altro non so nemmeno se sia proprio in linea con la storia originale perché non vedo l'anime da una vita, col manga sono ferma e quindi non mi ricordo più se Roy era effettivamente a Central City quando è successo tutto... probabilmente no -.-

Il titolo non sembra c'entrare niente con la storia e francamente non piace neanche a me, comunque la "soul" tra parentesi è quella di Roy, che si rompe alla notizia dato che Hughes era il suo migliore amico. Vabbé, ora che l'ho spiegato sembra ancora più idiota mi sa.

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios