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Autore: cabin13    05/04/2019    0 recensioni
|Season 1||Missing Moments - sort of|
L’odore della salsedine gli invade le narici mentre riconosce Orione, il Grande Carro, Cassiopea e tutte le altre costellazioni; tuttavia rimane confuso quando si accorge che ci sono delle stelle “in più”. Si ricorda la mappa di Luís e la sua memoria da bambino di otto anni è certa che queste non mai esistite prima… Allora da dove sono spuntate? E perché stanno cadendo?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: McClain Lance
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Annegare nelle stelle

 

Now I lie awake and scream in the zero gravity

and it's starting to weigh down on me

Let's abort this mission now, can I please come down?

(Astronaut - Simple Plan)

 

La cintura di Orione è il punto di partenza, il più facile da riconoscere. Lance ha imparato ad individuarlo da molto prima di riuscire persino a camminare. Nell’occhio della mente lo rivede, il piccolo se stesso, con lo sguardo rivolto verso il cielo e i piedi fermi sulla sabbia della battigia mentre ogni tanto un’onda più lunga delle altre arriva a lambirgli le caviglie. Luís è inginocchiato accanto a lui e punta il dito verso la coperta blu scuro sopra di loro che è il cielo, invece Marco, Verónica e Rachel sono un po’ più lontani e stanno giocando a rincorrersi sotto l’occhio vigile di mima1 lì con loro.

Dalle tre stelle in fila, la “cintura”, l’indice di suo fratello maggiore si sposta un po’ più in alto, a indicare i due punti che individuano le “spalle” della figura. Alla fine, la forma che si compone risulta essere una sorta di clessidra un po’ sbilenca, il corpo del Cacciatore.2

Lance riapre gli occhi ed è sempre un bambino steso nel suo letto, a casa – a Varadero. Fa tanto caldo, nonostante la finestra della camera sia spalancata e una tiepida brezza notturna muova delicatamente le tende color acquamarina. Casa McLain è immersa nel più completo e totale silenzio. Tutti gli altri dormono profondamente da ore, tuttavia il piccolo della famiglia si ritrova incapace di chiudere occhio di nuovo; non riesce a capire come mai, è una sensazione improvvisa e inquietante che gli prende la gola e non lo lascia respirare. Il lenzuolo leggero è troppo pesante, lo sta schiacciando, si sente soffocare e la finestra aperta non basta più. Perché è la sua stessa stanza ad inquietarlo così?

I suoi piedi nudi si muovono di scatto con una velocità che sorprende persino lui e si posano sul liscio parquet senza produrre alcun rumore. È talmente agitato che sente il bisogno di uscire di casa, di correre verso l’unico luogo in grado di calmarlo sul serio – la spiaggia.

Come esca di casa e arrivi fino al litorale senza svegliare né mamma e papà né i suoi fratelli, Lance non sa dirlo, ma sente che i suoi nervi si stanno distendendo man mano che il mare appare nel suo campo visivo. È ancora scalzo, le piante nude entrano in contatto con la sabbia ruvida e soffice – brucia la distanza tra lui e il bagnasciuga in pochissimi passi, l’acqua fredda che gli arriva al livello dei calcagni. Il piccolo Lance alza gli occhi verso il cielo e rimane spiazzato: il mare è sopra e sotto, una distesa di onde di fronte a lui e migliaia, milioni di punti infiniti sopra la sua testa.

L’odore della salsedine gli invade le narici mentre riconosce Orione, il Grande Carro, Cassiopea e tutte le altre costellazioni; tuttavia rimane confuso quando si accorge che ci sono delle stelle “in più”. Si ricorda la mappa di Luís e la sua memoria da bambino di otto anni è certa che queste non mai esistite prima… Allora da dove sono spuntate? E perché stanno cadendo?

Lance sente nascere in gola un urlo, ma non riesce ad emettere alcun suono, vorrebbe scappare però i piedi rimangono immobili, raggelati. Il cielo si sta frantumando e crepe frastagliate di azzurro si aprono nel firmamento, mentre l’acqua si agita, diventa grigia e cupa e le onde impetuose si sollevano senza tuttavia mai arrivare sulla costa. Il bambino assiste impotente al crollo del suo rifugio tranquillo, le pupille spalancate ed incredule in un’espressione inorridita. La volta celeste si abbatte sul mare come macerie di un palazzo che crolla, precipitano nell’acqua e sulla sabbia intorno a lui. Il ruggito delle onde anomale risuona simile a quello di un leone e Lance urla, urla a pieni polmoni quando un pezzo di cielo piomba dritto verso di lui.



Il pavimento è freddo, liscio e terribilmente duro contro la guancia del ragazzo cubano. Le palpebre si sono sollevate di scatto all’impatto con il terreno, ma non mettono a fuoco l’ambiente in cui si trova; riesce solo a capire che è disteso in una posizione scomoda e contorta. Violente luci gli offuscano la vista per alcuni secondi, mentre gocce di sudore gli scivolano lungo il collo e le tempie.

Sta ansimando pesantemente. È stato solo un sogno, gli suggerisce la parte razionale del suo cervello. Un sogno che si è trasformato in un orribile incubo.

Si accorge di essere avvinghiato a una coperta e gli ci vogliono parecchi tentativi per riuscire a districare braccia e gambe dal tessuto e muoverle di nuovo:deve aver tenuto a lungo quella postura innaturale perché i muscoli sono pervasi da un forte formicolio quando tenta di stiracchiare gli arti. La stanchezza gli annebbia i sensi, ma l’incubo è ancora vivido nella sua mente e gli impedisce di sprofondare nell’oblio di nuovo.

Una tenue luce azzurra pervade la stanza e solo in quel momento Lance realizza in quale stanza è seduto – il ponte principale del Castello dei Leoni. Il proiettore olografico è ancora acceso, centinaia di pianeti e di corpi celesti vorticano nello spazio vuoto di fronte ai suoi occhi, i nomi sono scritti con l’alfabeto alteano ma gli bastano le conoscenze apprese alla Galaxy Garrison per intuire che si tratta del Sistema Solare terrestre. Si deve essere addormentato mentre era seduto ad osservare le stelle.

Un sospiro gli sfugge dalle labbra. La nostalgia gli preme addosso come un macigno e gli mancano da morire la sua famiglia e casa sua, rimpiange persino le ramanzine di Iverson quando lo faceva arrabbiare uscendo di nascosto dall’accademia. A volte vorrebbe solo riavvolgere il tempo, tornare indietro ed evitare che la sua routine venga spezzata da un animale robotico vecchio di diecimila anni.

Dietro gli ologrammi che riproducono la Via Lattea, Lance riesce a intravedere lo spazio aperto e le sue galassie estranee, aliene. Si estendono a perdita d’occhio in qualsiasi direzione lui volga il suo sguardo; sono davanti, sopra, sotto, ovunque. È un oceano sconfinato e invalicabile, in cui è impossibile riuscire a trovare la strada di casa anche osservando una bussola e lui vede se stesso mentre ci sta annegando dentro senza nessuna possibilità di appiglio.

 

 

1mima è un diminutivo cubano che significa mamma

2la costellazione di Orione è anche chiamata Cacciatore e il nome deriva dalla mitologia greca



Hola gente

Non è cosa nuova che secondo il fandom il nostro Baby Blu è praticamente cresciuto su una spiaggia e ha iniziato a nuotare ancor prima di riuscire a star in piedi, ma ci ho voluto aggiungere un tocco in più: in parte è personale, perché io d'estate amo osservare il cielo stellato, e in parte non lo è. Se Lance è entrato alla Galaxy Garrison per un programma di esplorazione spaziale significa che la passione per le stelle comunque era nelle sue corde e magari questa "infarinatura" può essergli stata data da uno dei suoi fratelli (volevo qualcuno di diverso da Veronica, visto che lei è l'unica a cui viene dedicato un po' più di tempo nella serie e si sa già il rapporto che hanno i due)

Spero di essere riuscita a rendere lo stato d'animo che Lance prova quando si risveglia dall'incubo: è perso e si sente spaesato, quelle non sono le stelle che lui conosce e gli fanno pesare ancor di più la lontananza dalla Terra e dalla sua famiglia.

Un altro appunto sull'incubo: le crepe che spezzano il cielo nel sogno simboleggiano la rottura della sua routine o comunque di tutto quello che ha conosciuto fino a quel momento e questa rottura causa in lui una forte paura e inquietudine. Inoltre, l'azzurro che colora le crepe sta a indicare l'azzurro del Leone Blu e dei simboli alteani, che sono la novità responsabile del brusco cambiamento.

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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