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Autore: Ladyhawke83    22/04/2019    5 recensioni
Airis non sapeva molto di sua madre, l’unico che le parlava della madre con un certo trasporto e affetto, era suo padre, Callisto, il Re Drago, ma per quanto la giovane druida avesse vissuto tutta la sua vita in quel castello incantato e fluttuante, al fianco del padre, non riusciva davvero a capirlo.
Come poteva un potente discendente dalla stirpe dei draghi, un Re, accettare di dividere il cuore e i pensieri della propria amata, con un altro, un mago per giunta?
Storia partecipante al contest "In Breve: Il Contest delle Triadi" indetto da Ayumu7 sul Forum di EFP.
È stato difficile scrivere tutto in 500 parole, io non sono mai stata molto dotata del dono della sintesi. Spero di essere stata fedele alla triade di parole scelte #6: 6:00 p.m./dicembre/luce soffusa, e di aver reso bene i miei personaggi, soprattutto la preoccupazione e la difficoltà della giovane Airis di accettare l’assenza della madre e, in un certo senso, anche la difficoltà nel comprendere i sentimenti di suo padre verso una donna così distante da lui, e da loro.
Buona lettura.
Ladyhawke83
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Rosa bianca

 

Gabriel era in ritardo, non che fosse una novità, infatti il tempo, per quel ragazzo, era un concetto assai relativo, così come lo era la puntualità. 

Airis, però, iniziava a sentirsi a disagio, per non dire in collera.

Lo stregone, nonché suo futuro marito, sapeva perfettamente quanto fosse importante per lei quel particolare giorno: non solo cadeva il suo compleanno, ma il venticinque dicembre era anche il primo anniversario della morte di sua madre, la druida Isabeau, che tutti ormai ricordavano solo come il “Sospiro Nero (1)”.

Airis non sapeva molto di sua madre, l’unico che le parlava della madre con un certo trasporto e affetto, era suo padre, Callisto, il Re Drago, ma per quanto la giovane druida avesse vissuto tutta la sua vita in quel castello incantato e fluttuante, al fianco del padre, non riusciva davvero a capirlo.

Come poteva un potente discendente dalla stirpe dei draghi, un Re, accettare di dividere il cuore e i pensieri della propria amata, con un altro, un mago per giunta?

Airis si ripromise che, mai e poi mai, si sarebbe fatta trattare come ruota di scorta, da nessuno, in amore o tutto, o niente. 

In quel momento, però, nemmeno le candele che illuminavano il giardino sospeso con la loro luce calda e soffusa, bastavano a risollevarla,  tutto intorno c’era buio e silenzio.

Il giardino era mantenuto caldo da incantesimi appositi, ma nonostante questo, Airis avvertì un freddo inusuale.

Guardò nuovamente la meridiana illuminata, posta sulla torre sud del castello galleggiante: segnava le sei, passate da un pezzo.

All’improvviso uno sfarfallìo di energia attorno a sé, la fece voltare e Airis lo riconobbe. 

Gabriel aveva un’aria stanca, stringeva una rosa bianca che le porse con un sorriso, uno dei suoi sorrisi, praticamente irresistibile.

“Sei arrivato... finalmente!”.

“Non sarei mai mancato, mio dolce arcobaleno (2)...” le rispose lui, sfiorandole le labbra fredde.

“...Tua madre è viva. Sta bene, per essere una che sia stata riportata indietro dal regno dei morti...”

“...ma?” Chiese lei, sapendo che c’era dell’altro.

“Ma non ricorda più nulla...” riuscì a dire Gabriel, senza guardarla negli occhi.

“Mio padre e Vargas, sono con lei?” Chiese Airis, mentre il castello subì una leggera turbolenza.

“Sì, ma lei ha fatto imprigionare tuo padre... ora i ribelli chiedono un riscatto..l” Gabriel pareva distrutto.

“Capisco...” disse Airis, stringendo con forza il gambo della rosa bianca, fino a pungersi con le spine.

“Mi dispiace, so che non è proprio il caso, però... buon compleanno!” La stupì lui, tirando fuori un piccolo oggetto avvolto in una tela rossa e spessa.

“Ma questo è l’anello di mia madre, come hai fatto ad averlo?” Domandò la ragazza commossa.

“Me lo ha dato tuo padre, prima che ci separassimo... Sapeva che qualcosa sarebbe potuto andare storto, ma ha comunque pensato a te, a noi...” le riferì Gabriel, sentendosi responsabile per aver lasciato il suo Re, Callisto, in balia di quei folli.

“Lo so, mio padre è fatto così: l’ultima persona a cui pensa è sé stesso”.

 

 

 

***

 

 

 

Note al testo:

  1. “Sospiro Nero” si riferisce ad un’altra mia storia, intitolata nello stesso modo, dove ho raccontato come la druida Isabeau scelga di rinnegare se stessa per diventare malvagia.
  2. Il nome Airis significa arcobaleno, ecco il perché del nomignolo affettuoso.

 

Note dell’autrice:

Storia partecipante al contest "In Breve: Il Contest delle Triadi" indetto da Ayumu7 sul Forum di EFP.

È stato difficile scrivere tutto in 500 parole, io non sono mai stata molto dotata del dono della sintesi. Spero di essere stata fedele alla triade di parole scelte #6: 6:00 p.m./dicembre/luce soffusa, e di aver reso bene i miei personaggi, soprattutto la preoccupazione e la difficoltà della giovane Airis di accettare l’assenza della madre e, in un certo senso, anche la difficoltà nel comprendere i sentimenti di suo padre verso una donna così distante da lui, e da loro.

Buona lettura.

Ladyhawke83

   
 
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