Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |       
Autore: AlsoSprachVelociraptor    25/04/2019    1 recensioni
Lloyd Richmond, giovane film-maker dal fisico fragile, la mente contorta, il cappello della Planet Hollywood calato sui suoi cinici occhi azzurro ghiaccio e il fidato coltellaccio appeso alla cinta, è pronto a tutto per diventare il regista che ha sempre sognato di essere.
Anche essere mandato dalla BBC a Ronansay, un'isola sperduta a nord delle fredde coste della Scozia e bagnata del tremendo mare del Nord a indagare su un misterioso hotel che si dice essere infestato dai fantasmi.
All'albergo, tuttavia, Lloyd troverà segreti ben peggiori di uno spirito; scheletri nell'armadio, doppiogiochisti pericolosi, destini segnati nel sangue, porte chiuse a chiave, il mare del Nord affamato che chiederà sempre più sacrifici umani.
E sì, anche un fantasma.
.
.
.
[Storia liberamente tratta alla serie tv "Two Thousand Acres of Sky" della BBC, anche se NON c'è bisogno di conoscere la serie per leggere la storia, dato che ne è solo ispirata. Anzi, se non la conoscete è molto meglio]
Genere: Comico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Probabilmente non avrebbe dovuto sentire nulla, ma dai versi che si lasciava scappare era palese che stesse sentendo tutto.

Kenneth sospirò ancora, premendosi i pollici sugli occhi. Lloyd rimase a fissarlo, ma continuò quello che stava facendo.

Ai fantasmi piacevano i massaggi? I fantasmi non avevano muscoli, ma i suoi erano duri come l'acciaio. Lloyd sapeva perfettamente l'anatomia umana, e sapeva dove affondare le dita nella sua schiena per farlo sentire meglio o peggio. Oltre a saper sezionare un corpo.

Premette un dito alla base del largo collo di Kenny e lui gemette ancora, contorcendosi sotto alle sue mani.

-Sei tesissimo.- sussurrò Lloyd, iniziando a sfregare il dito sul nodo sotto la fredda pelle di Kenny. Lui non rispose.

-È stato avvicinarti a Jo?-

-Non parlare di lei- lo ammonì l'uomo, irrigidendosi. Sì, era lei. Per vendetta premette più forte il pollice sul nervo dolorante e Kenneth lanciò un gridolino.

-Sì, per lei! Ora però..!-

Lloyd lo lasciò andare, e Kenny si piegò su sé stesso, i capelli rossi a coprirgli il viso pallido. -Io… io non so perché sono qui. Ne so quanto te. Ma Jo… io… io credo sia per lei.- disse ancora, di sua spontanea volontà. Stavolta, non c'era Lloyd seduto sul letto dietro di lui a premergli i nervi.

Lloyd lo abbracciò da dietro e sentì le sue grosse mani stringere le proprie, in un consenso silenzioso.

Amava essergli vicino, poter esprimere anche così silenziosamente i sentimenti che, sinceramente, credeva di non avere, ed essere capito al volo…

La porta si aprì tutto ad un tratto  in un turbinio inaspettato di lunghi capelli rosso scuro ed entrambi gli uomini saltarono sul letto.

Lloyd non aveva mai visto Jo coi capelli sciolti, e ora come mai era identica a Kenny. Anche lei doveva saperlo, perchè fissò il fantasma con un’audacia che non aveva mai dimostrato. -Tu lo sapevi?- disse con voce ferma, rivolta proprio a Kenneth. Lui in risposta non alzò lo sguardo, ma si sistemò i capelli dietro le orecchie. Non voleva parlare.

-Tu lo sapevi!- disse ancora la ragazza, alzando il tono della voce e sbattendosi la porta alle spalle.

-Stai zitta, pidocchia!- la ammonì Lloyd, alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei.

Sembrava fatta di pietra, non voleva muoversi.

La spintonò via dalla porta e la chiuse a chiave, appoggiandosi ad essa come ormai da prassi. -Furba, fatti sentire da tutti mentre gridi al fantasma di…-

-..di mio padre?- sussurrò lei. Lloyd annuì, mentre Kenneth sobbalzò ancora.

Lloyd sospirò, guardando male l’uomo. -Oh, dai Kenny, solo uno meno sveglio di Alfie non ci sarebbe arrivato. Siete identici. Ti sei visto allo specchio?-

-Lo specchio non mi riflette- rispose lui.

Noioso…

-Puoi lasciarci soli?- disse Jo, che non sembrava più lei. Era audace e tenace e forte e…

-No- rispose Lloyd.

Il muro di certezze di Jo si sgretolò e nel suo sguardo riconobbe di nuovo quella ragazzina timida e impacciata. Biascicò qualcosa e si tirò una lunga ciocca dietro all’orecchio. -No, perchè tua madre penserebbe male. Cosa ci faresti nella mia camera, senza di me, chiusa a chiave?-

La ragazzina evidentemente non ci aveva pensato. Abbassò lo sguardo e sembrò ancora più identica a Kenny, che era dall’altra parte della stanza con la stessa espressione.

Lloyd sospirò. Doveva ancora prendere in mano la situazione?

-Siediti vicino a lui, va’.- disse ancora, spintonandola per un braccio. Jo era più alta, grossa e forte di lui, ma riusciva comunque a smuoverla da un capo all’altro della stanza. Entrambi lo guardarono come se avesse condannato entrambi a morte.

Come poteva sopportarli?

-Parlatevi, cazzo! Se avessi io mio padre qui, gli sarei già addosso! Veloce!-

Lloyd non parlava molto della sua famiglia, del padre assente e della madre in stato vegetativo per un’overdose, ma… se poteva salvare una famiglia, qualcuno di meritatevole, l’avrebbe fatto. Sia Jo che Ken lo meritavano.

La ragazza decise di darsi una mossa. Si avvicinò al letto, e si sedette vicina ma non troppo al fantasma, che rimase rigido a guardarla.

-Sei.. grande.- sussurrò lui. Allungò timidamente una mano e scostò una ciocca dal suo viso, e lei non arretrò. Stavano facendo grandi passi! Grandi passi per due zerbini con le gambe come loro, insomma.

Kenneth era un uomo dall’indole così dolce che non era un pericolo per nessuno. Questo l’aveva ucciso diciassette anni prima.

-Come hai conosciuto la mamma?- sussurrò Jo. Era una ragazza intelligente e molto deduttiva, anche se era tremendamente timida e impacciata. Kenneth sospirò, continuando a cercare di domare i lunghi capelli rosso mogano della ragazza, del suo stesso colore. -Andavamo a scuola assieme. Lei era una ragazza popolare, io facevo nuoto. Non… non ero molto popolare, io. Volevo fare musica, essere un chitarrista famoso è sempre stato il mio sogno, ma il mare…-

Kenneth si voltò a osservare qualcosa che non c'era, una parete umida della camera. Il mare.

Il richiamo del mare che aveva preso la sua vita, il limpido mare nei suoi occhi.

Lloyd abbassò però lo sguardo sul suo fisico possente e le sue spalle larghe e muscolose. Nuoto… spiegava molte cose.

Jo annuì attenta.

-Tua madre… Abby era la fidanzata storica di Robb. Era un piantagrane, bocciato chissà quante volte, fermato dalla polizia altrettanto frequentemente. Era rimasta incinta di Alfie, e Robb era scappato… è tornato, ci hanno riprovato, poi qualche anno dopo è scappato di nuovo, dopo Charley. Due erano troppi, ma evidentemente odiava usare il…-

Il fantasma si schiaffò sonoramente una mano sulle labbra, come se avesse nominato gli spurs in un pub pieno di gunners inferociti dopo aver perso il derby di Londra Nord.

-Contraccettivi. Preservativi, condom, goldoni, guanto!- sospirò esasperato Lloyd, sotto lo sguardo conscio della ragazza e spaventato dello spirito. -Ken, Jo ha quasi diciotto anni! Sa ‘ste cose!-

Delle volte avrebbe voluto spaccare qualcosa sul testone duro di Kenny, ma era talmente carino che anche lui cedeva. L'uomo, se avesse avuto ancora sangue nelle vene prosciugate, sarebbe arrossito da capo a piedi. -...io… ero il vicino di casa di Abby, spesso facevo da babysitter ai ragazzi. Voglio loro bene. Se solo mi vedessero, io… io... Poi mi ha chiesto di accompagnarla qui a Ronansay, per ricominciare una nuova vita… io le servivo per fingere di essere sposata e non una scapestrata madre single qualsiasi.-

-E tu?-

Kenny sbarrò gli occhi alla domanda inaspettata della figlia. -E tu, perché sei venuto qui?-

L'uomo, sulle prime, non diede segno di voler darle una risposta. Cedette dopo poco, la sua voce appena udibile sopra il vento aveva preso a sbattere contro i vetri e i muri.

-Perché voglio bene ai ragazzi, e perché amavo Abby. Ma lei non mi ha mai amato, nessuno l’ha mai davvero fatto. Non sono un tipo fortunato, come vedi.-

Il silenzio cadde. Lloyd, anche più di Jo, rimase spaesato.

Era palese, ma… Abby era fredda, distaccata e insensibile, egoista e scettica. Kenneth era gentile e altruista e amorevole, lui… perché lui amava lei?

Perché lui non ama me? chiese una disgustosa vocetta dentro di lui. Lloyd la ricacciò da dove era venuta, in qualche angolo marcio delle sue budella.

-E non la ami più?- chiese ancora Jo, stringendo tentativamente una mano a Kenny, che, ovviamente, ricambiò con affetto. -Vedi, Abby era una donna diversa, prima. Era allegra e solare… non gentile, mai gentile, ma provava così tanto amore che… si sentiva di doverlo condividere con qualcuno, a qualunque costo. Due o tre mesi prima che io… che il mare mi prendesse, provò anche con me. Mi disse che ero trasparente per lei, completamente inutile e… Non ero quello giusto, ma ormai avevo fatto il mio dovere. Nove mesi dopo, sei nata tu.-

La ragazza sembrava spaesata, tanto quanto Lloyd.

Il ragazzo lo guardò male, e Ken non alzò lo sguardo su di lui perchè sapeva quello che stava per dire. Dici di Rob, ma non mi sembra che a te usare il guanto piacesse così tanto. Decise di chiudere la bocca e non dire niente. Non era il momento, e non se la sentiva.

No, Lloyd si sentiva solo vuoto, forse invidioso, forse geloso. Odiava Abby. Kenneth è morto per lei, Kenneth avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, e lei lo buttò via come immondizia.

-Ma io voglio ancora bene a Alfie e Charley, voglio bene a te, e… non amo più Abby, ma sono ancora capace di amare. Il mio cuore ha smesso di battere, ma io amo ancora.-

I suoi occhi verde mare calarono su Lloyd, che rimase paralizzato sul posto.

Il tempo sembrò scorrere al rallentatore e velocizzato assieme. Jo cambiò le lenzuola e gli asciugamani e se ne andò,Kenny rimase a guardarlo e… quanto tempo era passato?

-A cosa stai pensando?- sussurrò Kenny, pretendendo una risposta sincera, e Lloyd si pentì di averlo fatto parlare, rimanere lì, di essere arrivato a Ronansay e di aver abbandonato Londra.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: AlsoSprachVelociraptor