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Autore: _Atlas_    30/04/2019    9 recensioni
[Spoiler per Avengers:Endgame]
Più volte si era chiesto per quanto ancora sarebbe durata e se mai ci sarebbe stato un momento in cui i suoi polmoni avrebbero smesso di incamerare ossigeno, lasciandogli solo la possibilità di contare i secondi che lo separavano dal silenzio eterno.
[Post-Avengers: Endgame / What if?]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morgan Stark, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio di Atlante








Il bip dell'elettrocardiografo seguiva il ritmo del suo respiro.
Lento, affaticato. Appena percettibile.
A intervalli irregolari una luce biancastra tentava invano di sollevargli le palpebre, ma era troppo luminosa per i suoi occhi sensibili, così tornava a immergersi nel buio e a contare i respiri.
Più volte si era chiesto per quanto ancora sarebbe durata e se mai ci sarebbe stato un momento in cui i suoi polmoni avrebbero smesso di incamerare ossigeno, lasciandogli solo la possibilità di contare i secondi che lo separavano dal silenzio eterno.
Quarantasette giorni dopo, aveva iniziato a percepire altri rumori.
I passi felpati ai lati del suo letto gli provocavano sempre una scia di brividi lungo la schiena, spargendo scintille di dolore in quella parte del corpo che non percepiva più ma che era ancora parte integrante di sè. Riconosceva i profumi e persino i tocchi delicati di chi si arrischiava ad avvicinarsi, anche solo per lasciargli una carezza.
Una mattina il suo cuore aveva perso distintamente un battito quando una voce calda e familiare aveva sussurato il suo nome, sconfortata ma con un'inflessione speranzosa che era certo le provenisse dal cuore. Se solo ci fosse riuscito, si sarebbe svegliato in quel momento.
E invece passò un altro mese, in cui le giornate trascorsero sempre uguali con l'unica differenza che adesso percepiva nettamente il rumore di ogni suo singolo respiro. La voce di Pepper quando tentava di chiamarlo, i balbettii sconnessi di Peter quando si trovava presumibilmente da solo nella stanza, i sospiri nervosi di Rhodey nel vederlo ancora lì, con gli occhi chiusi.
Sembrava bloccato in un limbo, e più volte ebbe il timore di non risvegliarsi più.
Poi, un pomeriggio di fine giugno, successe.
Le sue palpebre si erano decise a sollevarsi e a mostrargli in tutta la sua interezza quel mondo che, in un gesto coraggiosamente folle, aveva deciso di salvare.
Pepper fu subito al suo fianco, e si sentì scoppiare il cuore di gioia quando i suoi capelli gli solleticarono la pelle, poco prima che si sporgesse per imprimergli un bacio sulla guancia.
"Mi hai spaventata a morte..." gli mormorò, senza riuscire più a trattenere la lacrime.
Lui cercò di articolare una risposta, ma dalle sue labbra uscirono parole gracchianti, a stento riconoscibili.
"Tony, non ti sforzare. Va bene così" lo fermò la donna, riuscendo solo a intuire cosa volesse dirle.
"Ce l'hai fatta, abbiamo vinto" gli confermò quindi, e Tony sentì l'eco di quelle parole provenire da un passato non troppo lontano. Diede un'occhiata al suo braccio avvolto dalle bende e si rese conto di avere anche il busto interamente fasciato. Nonostante tutto, sorrise.
Con la mano sana afferrò quella di Pepper, stringendola goffamente a sè e riuscendo a posarla sulle labbra per imprimervi un bacio. Poi tornò a guardarla.
"D...v..e Mo...an?" riuscì ad articolare, con evidente sforzo.
Pepper sorrise e gli accarezzò una guancia, "È con Happy. Non vede l'ora di vederti."
"Sta be...ne?"
"Sì" confermò, "Vado a chiamarla."
Tony la lasciò andare e liberò un sospiro che inviò scosse di dolore in tutto il resto del corpo; era combattutto dal timore di essere visto in quelle condizioni, ma allo stesso tempo non vedeva l'ora di stringerla a sè e allontanare il terrore di perderla per sempre. Due lacrime solitarie gli scivolarono agli angoli degli occhi, ma non fece nulla per trattenerle.
Pepper rientrò nella stanza alcuni minuti dopo, la mano di Morgan stretta nella sua mentre la bambina avanzava titubante verso di lui. Avrebbe voluto chiamarla, ma si scoprì incapace di farlo per motivi che non avevano niente a che fare con le sue condizioni fisiche.
La donna intuì la situazione e prese la figlia in braccio, avvicinandosi con lei al suo fianco.
"Papà?"
Tony si sentì sciogliere dall'emozione e, ignorando le fitte di dolore al torace, si sporse per accarezzarle il viso. "Ehi," riuscì a mormorare.
Morgan gli sorrise di rimando e si adagiò sul letto accanto a lui, lanciando occhiate alle bende che gli ricoprivano il corpo e scrutandolo poi confusa.
"Ti sei fatto male?" domandò seria in volto.
Tony deglutì a vuoto e le sorrise, "Un po'. M-ma ora sto...bene" concluse a fatica.
Morgan sembrò comunque soddisfatta della risposta e strinse le braccia intorno al suo braccio sano, sdraiandosi con lui sul letto.
"Tesoro, papà deve riposare adesso" intervenne Pepper, che nel frattempo era rimasta al loro fianco.
Morgan la guardò confusa e sollevò un sopracciglio, "Ancora? Ma se ha dormito per mille anni!" obiettò con logica infantile.
Tony e Pepper si scambiarono un'occhiata eloquente e alla fine decisero di dargliela vinta, sorridendosi con complicità.
Infine, Tony si voltò verso Morgan e la stampò un bacio tra i capelli corvini, perdendosi un momento in quel profumo che sapeva di casa.
"A p-proposito" scandì lentamente "Ti amo tremila."







NdA
Come? Cosa? Il film non finiva così? Fottesega.
Questa breve one-shot si è scritta praticamente sola e posso giurarvi che fino a questa mattina non avevo nemmeno il pensiero di scrivere – e pubblicare – una cosa del genere. Ma alla fine l'ho fatto, perchè avrei voluto che finisse così, perchè non accetterò mai il finale che hanno scritto per Tony e perchè, in fondo, le fanfiction servono anche a questo.
Non ho altro da aggiungere, se non che il titolo è curiosamente au pendant con il mio nickname e che si è scelto da solo, in seguito a chissà quale illuminazione divina (?).
Niente paura, ora la smetto di delirare e chiudo qui questo sproloquio :')

Grazie a tutti quelli che si sono fermati a leggere, spero a presto

_Atlas_
   
 
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