Lo scheletro di Solheimasandur
detriti lavici,
un nome impronunciabile.
Solheimasandur.
Tra la sabbia vulcanica
della costa islandese
un relitto ferroso
racconta una storia.
Un tempo aereo
dell'esercito a stelle e strisce.
Serviva la nazione
sorvegliando i cieli.
Un errore sfortunato
di un pilota maldestro,
e per l'uccello di ferro
sembrò essere l'ultimo volo.
Ma il fato volle rimandare
la morte degli statunitensi.
E la distesa di sabbia nera
fu per loro la salvezza.
Gli uomini vissero,
ma l'aereo perì.
Depredato, e poi lasciato
alla mercé della natura.
Ciò che ne resta,
è assaltato dai turisti.
Come avvoltoi si avventano
sullo scheletro di Solheimasandur.
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Messaggio dall'autore
Salve a tutti.
Venticinque poesie dopo, vi annuncio la fine di questa raccolta di poesie, vecchie e nuove, pubblicate nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Sono estremamente soddisfatto del mio prodotto, e voi tutti avete contribuito nel rendere "Rovi e rovine" la mia opera più recensita nel corso della mia esperienza su EFP. Non vi ringrazierò mai abbastanza.
Spero di vedervi tutti in altre mie opere. Il mio lavoro va a rilento, ma non sono intenzionato a fermarmi ;)
Grazie ancora per il sostegno e per la dedizione.
Alla prossima,
Frenz