οστρακοι
Un altro bicchiere.
E uno ancora segue.
Non sembra volere fermarsi.
Efestione vorrebbe andarsene
Ma non lo farà.
Alessandro porta nuovamente il bicchiere alle labbra.
A ogni sorso corrisponde un sospiro,
e a nulla servono preghiere silenziose pronunciate con gli
occhi.
Come un ostinato che, davanti ai cocci di un vaso rotto,
insiste nel ripararlo,
per riavere il vaso, segnato sì, ma di nuovo un vaso.
Così Efestione rimane, ad aspettare che crolli,
sperando di non crollare lui stesso.
Mentre Alessandro beve ancora.
000
οστρακοι è il plurale di οστρακοs, -ου che significa ‘coccio’
(l'idea del titolo in greco, che ho usato sia qui che in un'altra delle mie storie non è mia, ma di Ginny_Potter, che spero mi perdonerà per averla liberamente copiata)