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Autore: DolceZeref    26/05/2019    5 recensioni
[Una specie di crossover con "Avengers: Infinity War"]
Thanos ha schioccato le dita, sterminando metà della vita nell'universo. Universo che comprende anche Parigi, dove vivono due supereroi che conosciamo bene.
-Chat, guarda qui-
-... cenere?-
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cendre: cenere, in francese

Cendre

-Bye bye, petit papillon- disse Ladybug, salutando la piccola farfalla ora bianca e guardandola volare via, dopo averla purificata dall’oscurità con il suo yoyo -Miraculous Ladybug!- Lanciò in aria il Lucky Charm di quel giorno, che con la sua esplosione di luce fece tornare com’era prima tutto ciò che era stato distrutto dalla persona akumatizzata, che si ritrasformò dopo pochi secondi, non ricordando niente di quello che era accaduto.

-Bien joué!- I due supereroi parigini si batterono il pugno: un lavoro ben fatto, come al solito. Aiutarono la vittima di Papillon, ancora confusa, a rialzarsi e l’accompagnarono a prendere un taxi, così che potesse tornare a casa. I loro Miraculous ticchettarono, ricordandogli, come se non lo sapessero già abbastanza bene, che mancavano solo pochi minuti alla de-trasformazione; avrebbero dovuto sbrigarsi, se volevano tornare in tempo a casa. Chat Noir si avvicinò alla collega, facendole un galante baciamano.
-Purtroppo sembra che dobbiamo salutarci, ma lady-
-Alla prossima, mon chaton-
Stavano per separarsi, quando si udì il grido disperato di una donna.

-Philippe! Philippe! Qualcuno ha visto il mio bambino?!-

I due eroi si scambiarono uno sguardo e un cenno d’intesa, per poi raggiungere in fretta la giovane madre, che continuava a guardarsi febbrilmente intorno, alla ricerca del piccolo che non si trovava più da nessuna parte.
-Madame, cos’è successo?-
-Ladybug, Chat Noir...- La signora era sull’orlo di una crisi di pianto. -Mio figlio, il mio Philippe, stava camminando dietro di me, mi sono distratta un attimo e... e un secondo dopo, quando mi sono voltata, non c’era più! Per favore, trovate il mio bambino! Vi scongiuro!-
-Non si preoccupi, Madame, lo troveremo di certo- la rassicurò la portatrice del Miraculous della Coccinella con il suo sorriso gentile e lo sguardo dolce ma determinato, posandole una mano sulla spalla.
-Oui. Dopotutto, non può essere andato lontano- aggiunse il collega.
-Merci. Merci beaucoup!-
I protettori di Parigi si misero quindi alla ricerca del bambino, mentre la donna andò a sedersi su una panchina del parco. Quando i suoi orecchini ticchettarono di nuovo, Ladybug si fermò, sfiorandoli sovrappensiero, e nel farlo notò una strana macchia per terra che non aveva visto prima, molto vicina al punto in cui sostava la madre in precedenza, forse perché si confondeva con i sassolini della strada ghiaiosa. Decise di avvicinarsi e, accucciatasi per terra, chiamò il suo partner, l’espressione confusa.
-Chat!-
Quest’ultimo arrivò in pochi secondi. -Mi hai forse chiamato, milady?-
-Guarda qui- disse lei in risposta, indicando la cosa per terra.
-... cenere?- chiese lui, dopo averla sfiorata con le dita -Che sia un altro dei brutti scherzi di Papillon?-
-Non lo so, nei paraggi non ho visto né sentito alcun akumatizzato...-
-Beh, magari...-
Non fece in tempo a formulare un’ipotesi, che nell’aria si sentì un secondo urlo, questa volta di un uomo.

-Catherine! Catherine, mon amour...!-

I due supereroi alzarono gli occhi e fecero in tempo a vedere della cenere volteggiare proprio accanto un distinto signore anziano, che era ora a braccetto col nulla.
-Monsieur, cosa...?-
-Mia moglie... mia moglie è scomparsa!-

All’improvviso, tutt’intorno a loro la gente iniziò a tramutarsi in cenere, senza nessun apparente motivo: donne, uomini, bambini, adulti... chiunque, senza discriminazioni. E per ogni persona che scompariva, c’era un amico, un compagno, un familiare che si disperava per lei. I Miraculous dei due eroi parigini, che in quel momento non si sentivano affatto tali, ticchettarono per la terza volta, ma loro non udirono quei rumori, perché questi vennero sovrastati dalle voci rotte e spezzate degli abitanti di Parigi che avrebbero dovuto proteggere.

-Qui Nadia Chamack- disse la giornalista, appena apparsa sugli schermi televisivi -In città, le persone stanno scomparendo una dietro l’altra, diventando cenere, per ragioni ancora ignote. Che sia opera di qualche akumatizzato? In ogni caso...- Purtroppo, non fece in tempo a finire la frase, perché lei stessa fu colpita da quella sciagura; il microfono cadde a terra e la trasmissione venne interrotta.

-È troppo crudele... È troppo crudele, perfino per Papillon- mormorò Ladybug, impietrita.
-Però dobbiamo... dobbiamo pensare a qualcosa-
-E a cosa?!- La ragazza si girò verso di lui, che restò a bocca aperta davanti alla sua disperazione. -Io non... non sono nemmeno stata capace di aiutare i cittadini... Io non...- Per la prima volta da quando era la portatrice del Miraculous della Coccinella, non sapeva cosa fare.
-Ma lady...- Le posò le mani sulle spalle, guardandola negli occhi blu e cercando di infonderle quella sicurezza che era lei di solito a trasmettere agli altri. -Non devi colpevolizzarti. Ci inventeremo qualcosa, come sempre: insieme ce la possiamo fare. Credimi. Troveremo una soluzione, andrà tutto bene-
Lei sorrise e annuì, colpita da quelle parole. -Va bene, Chat. Insieme-
I loro Miraculous ticchettarono per la penultima volta: un solo minuto rimanente. Stavano per fare qualcosa, prima di de-trasformarsi, quando il ragazzo si piegò in due, artigliandosi il petto in preda ad un dolore indescrivibile.
-Chat!-
Ladybug lo sostenne, facendolo appoggiare a lei, la preoccupazione alle stelle, e poi si inginocchiò a terra, la sua testa fra le braccia.
-Cosa... cosa ti succede?!-
Lui fece uno sforzo per tenere sollevate le palpebre, ma il suo viso era contratto in una smorfia di dolore. -Ma... lady... Per favore, non fare quella faccia...-
Dagli occhi di lei, però, stavano già sgorgando delle lacrime. -E come potrei?-
Il portatore del Miraculous del Gatto stava per dire qualcosa, ma venne interrotto da un violento colpo di tosse. -Mi dispiace, ma lady...-
-No! No, mon chaton, per favore... ti prego, non lasciarmi...!-
-Io...-
-Chat!-
-Je t’aime, ma lady-
Proprio in quel momento, i loro Miraculous ticchettarono per l’ultima volta: il loro tempo era scaduto. Si de-trasformarono entrambi, a pochi istanti di distanza l’uno dall’altra, in mezzo a quella stradina ghiaiosa del parco dove chiunque avrebbe potuto vederli. Ma che importava, ormai?
-Adrien...!- Si portò una mano alla bocca, gli occhi sgranati. -Moi aussi je t’aime, chaton-
-Marinette...!- Tentò di aggiungere qualcos’altro, ma il fiato gli morì in gola e lui scomparve nel nulla.

Le lacrime della ragazza caddero sulla cenere, dove era rimasto solo l’anello di Chat Noir, e il suo grido di dolore si levò in aria.

Spazio dell'autrice
Ehm... buonasera? Ok, questa è tutta colpa del mio migliore amico, che mi ha dato l'idea. Ed io cosa potevo fare se non metterla per iscritto?
Non mi convince troppo e, guardando "Miraculous" in francese, non ho la più pallida idea di come certe cose siano state tradotte in italiano, ma spero lo stesso che questa cosa vi sia piaciuta.
Grazie mille per essere passati di qui, se vi fa piacere ditemi cosa ne pensate!
Alla prossima!


P.s. Questa fic è stata pubblicata in francese anche sul sito Archive of Our Own: https://archiveofourown.org/works/19237429.
   
 
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