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Autore: MaryFangirl    14/06/2019    8 recensioni
Ryo e Kaori devono portare a termine una nuova missione per Saeko, dalle conseguenze impreviste...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Questa fanfiction è una traduzione di una storia dal francese, link e info subito sotto.

Titolo originale: Dans le brouillard


Era una bella mattina di settembre. Fuori, si sentiva il flusso del traffico e il trambusto dell'ora di punta. I raggi del sole che entravano nella stanza atterrarono sulla pelle nuda, riscaldandola piacevolmente. La dolce sensazione accompagnata da baci sulla spalla e dalla carezza di una mano che le correva sulla schiena tirò Kaori fuori dal suo sonno. Emise un piccolo gemito semi scontento. Non voleva aprire gli occhi, aveva ancora sonno, lui l'avrebbe uccisa...
"Dormire...sono ancora stanca..." mormorò, rifiutandosi di aprire gli occhi.
La piccola risata che montò accanto a lei la fece sorridere, nonostante tutto. Aprì quindi gli occhi, voltò la testa e si tuffò nello sguardo grigio scuro del suo compagno, quello sguardo che la faceva vacillare ogni volta. Con un movimento rapido, lui la girò e si ritrovò sopra di lei catturando le sue labbra in un bacio selvaggio.
"Buongiorno, angelo mio" disse lasciando cadere una pioggia di baci sul suo collo.
"Ryo, non voglio alzarmi...sono ancora stanca..." disse lei imbronciata.
"Nessun problema. Possiamo restare a letto. Conosco dei modi molto piacevoli per rimanere occupati..." le sussurrò all'orecchio prima di afferrare il lobo tra i denti e mordicchiare delicatamente.
Sentì la sua compagna gemere e le sue mani viaggiare sul proprio corpo, alimentando il suo desiderio di fondersi in lei. Conoscendo i suoi punti deboli, si prese tempo per far sorgere il suo desiderio, così come lei lo ricambiava, e alla fine assaporarono ancora una volta la felicità di essere una cosa sola. Senza fiato, Ryo rotolò sulla schiena trascinando la sua compagna, avvolgendola contro di sé, disegnando arabeschi sulla sua schiena, fremendo al tocco delle sue dita che gli accarezzavano gli addominali.
"Se un anno fa mi avessero detto che mi sarei svegliato ogni mattina al tuo fianco, non ci avrei creduto..." le mormorò, lasciandole un bacio tra i capelli.
"Il matrimonio di Miki e Falcon ha avuto dei lati positivi..." disse lei ripensando agli eventi drammatici che quasi avevano costato la loro vita e quella di Miki...ma che li aveva anche portati a confessarsi i reciproci sentimenti.
"Sì. E alla fine non è così male fare mokkori con la stessa donna. È una sfida riuscire a rinnovarsi" scherzò, soddisfatto di sé.
"E Dio sa come ti rinnovi..." finse lei di lamentarsi.
"Ma sentila...non sono io quello che ti è saltato addosso ieri sera..." fece, beffardo, un sopracciglio leggermente sollevato.
Kaori arrossì vivamente al ricordo della serata che avevano trascorso insieme il giorno prima. Non si sarebbe mai creduta così audace da fare tutto ciò che le era passato per la testa...c'era da credere che la loro unione l'avesse liberata...ed effettivamente aveva molta più fiducia in sé da quando avevano definito a parole ciò che erano: una coppia, professionalmente e intimamente. Era serena, felice e fiduciosa del loro futuro. L'unico inconveniente era che, per il momento, non poteva condividere tutto ciò con nessun altro da quando avevano deciso di comune accordo di mantenere la novità per loro. Ciò permetteva loro di costruire la relazione gradualmente, senza aumentare il capitale di rischio rispetto ai loro nemici...
Dunque quella casa ospitava il loro segreto perché nessun altro sapeva che avessero compiuto il grande passo. All'esterno, mantenevano i soliti rapporti, uno il donnaiolo inseguito dall'arpia col martello, per grande infelicità dei loro amici. Kaori aveva ancora la sua stanza in apparenza, ma era da molto tempo che non dormiva lì.
Lo sentì muoversi e lo guardò interrogativamente. Lui le rivolse un piccolo sorriso ma lei percepì che lui non era molto a suo agio.
"Cosa c'è?"
"Insomma...beh...è passato un anno da quando Miki...Falcon..." iniziò, poi si fermò, visibilmente frustrato.
Ce l'aveva con se stesso: per lui era ancora difficile verbalizzare le cose quando si trattava di sentimenti...prese un profondo respiro e cercò di mettersi in ordine le idee.
"Sì, sono sposati da un anno. Ed è per questo che oggi ci riuniamo tutti insieme, per la festa che non c'è stata l'anno scorso" concluse Kaori.
"Lo so, ma non è quello che intendevo. È un anno anche per noi" disse lui con voce leggermente tesa.
Kaori lo fissò, chiedendosi cosa lo preoccupasse. Si sentì prendere dal disagio: non si sarebbe tirato indietro subito dopo quello che aveva appena detto? Cercò di calmarsi. Doveva fidarsi di lui. Avevano superato la parte più difficile...allora cosa stava succedendo?
"Sì, un anno. E per me, è stato l'anno migliore della mia vita, Ryo" lo rassicurò, guardandolo negli occhi.
"Anche per me. Kaori, questo è per te" disse, porgendole una scatolina.
Lei lo guardò sorpresa. Avevano deciso che non si sarebbero scambiati regali finché la loro relazione fosse rimasta segreta per evitare le discussioni compromettenti con persone troppo acute...prese la scatolina e l'aprì. Vi era un pendente di giada a forma di trifoglio su una lunga catenina d'argento. Era annidato in un sostegno in argento intarsiato in un bracciale.
"È bellissimo" mormorò lei, la voce leggermente tremante.
Ryo prese il ciondolo e lo separò dalla sua cornice. Fece passare il bracciale intorno al suo polso sinistro.
Poi prese la catenina e la mise intorno al collo della giovane donna sistemando il ciondolo nell'incavo del suo seno, lasciando che le dita vagassero sulla sua pelle.
"Nel posto giusto, sarò geloso..." la stuzzicò.
"Non me l'aspettavo...grazie"
Lo baciò teneramente, con le lacrime agli occhi. Lui le accarezzò la guancia.
"È un simbolo discreto di chi siamo: due persone che ne formano una sola. Ciascuno è una parte del gioiello, anche quando siamo separati, rimaniamo uniti"
"È molto romantico"
"Sì, Mick direbbe che è 'cheesy'..." mormorò, a disagio, anche se il regalo le era ovviamente piaciuto.
Lei sorrise, indulgente. Solo lui poteva offuscare un bellissimo momento troppo sentimentale. Certo, le sarebbe piaciuto che lui le dicesse che era pronto a parlare di loro ma sentiva che non era ancora il momento...stava facendo progressi. Se aveva ancora bisogno di tempo, lei avrebbe potuto aspettare.
"Beh, signor Saeba, è ora di alzarsi..." disse, sollevando le lenzuola per uscire.
"No, anch'io voglio un regalo..." le sussurrò, trattenendola e costringendola a sdraiarsi.
"Ancora?" esclamò lei, falsamente indignata.
Lui annuì e cominciò a baciare e a tracciare solchi con la lingua sul ventre e nell'incavo dei suoi seni dove riposava il pendente. La sentì ansimare e rabbrividire al suo tocco. All'improvviso prese il lenzuolo e la coprì, facendole cenno di non muoversi, di non parlare, e si sedette con disinvoltura sul letto. La porta si aprì senza preavviso e apparve Mick, senza fiato.
"Hi guy!" urlò.
"Ciao, Mick. Che ne diresti di suonare il campanello?" rispose Ryo con aria annoiata.
"Perché, sei occupato?" fece Mick, vedendo il suo amico ancora a letto.
All'improvviso, si rese conto che in effetti Ryo non era solo. Il suo viso si serrò. Dopo tutto quello che avevano passato, trovava ancora il modo di infilare nel suo letto un'altra donna oltre a quella che amava...quel tipo era inguaribile.
"Scusa. Spero per te che Kao non se ne accorga. Altrimenti sei un uomo morto..."
"Lo so" disse Ryo, scacciando la mano avventurosa che lo accarezzava con molta audacia sotto le lenzuola.
"Ero passato per dirti che c'è una sfilata di lingerie ma penso che tu abbia di meglio da fare"
"Grazie, vecchio mio. La prossima volta..."
Mick lo lasciò e Ryo si rivolse alla sua compagna che lo guardava con sguardo malizioso, gli occhi brillanti di desiderio.
"È stato un colpo basso. È ora della vendetta" disse, piombando su di lei come un predatore.
Si amarono così tanto che arrivarono in ritardo alla festa organizzata per Miki e Falcon. Tutti i loro amici si erano riuniti. Ryo fece il suo ingresso andando su Miki che lo spedì via con un'abile mossa di karate. Ebbe poi un incontro tagliente con le lame affilate di Saeko, il ginocchio di Reika e il vassoio di Kasumi. Finito il suo giro, si voltò per vedere chi non aveva salutato e si ritrovò faccia a faccia con il martello di Kaori. Deglutì e si ritrovò sepolto nel pavimento.
"Volevo solo essere amichevole..." miagolò.
Lei si sporse verso di lui, offrendogli una vista mozzafiato della sua scollatura, come ad alleviare il dolore della maertellata. Alla luce che brillò nei suoi occhi per un attimo, lei seppe che lui apprezzò.
"La prossima volta rimarrai amichevole da lontano" disse prima di lasciarlo.
"Sei troppo cattiva"
Ryo si alzò e andò a cercare conforto da Miki, ma dovette indietreggiare di fronte al bazooka di Falcon. Raggiunse Mick.
"Allora, questa sfilata?"
"Ah! Ti sei perso delle signorine mokkori in fine lingerie..." disse Mick con la bava alla bocca. "E tu? Non ti sei fatto beccare dal martello?"
"No, no. Se n'è andata in tempo..." mentì Ryo, guardando Kaori che chiacchierava allegramente con Miki e Saeko. Sempre più spesso si chiedeva cosa lo trattenesse dal rivelare la loro relazione. Stavano bene insieme, si capivano a meraviglia, avevano mantenuto la loro professionalità...da quando avevano superato quel confine, lui ne aveva guadagnato in serenità. I loro amici sarebbero stati felici per loro, forse un po' arrabbiati per essere stati ingannati per tanti mesi, ma sarebbe passata. Avrebbero dovuto parlarne.
Sorrise ripensando alla loro mattinata, alla reazione di lei quando le aveva offerto la collana. Aveva avuto quell'idea un mese prima e aveva richiesto la realizzazione a un artigiano che conosceva. Era un capriccio, ma non se ne pentiva. Non era mai stato con una donna così a lungo, mai era stato in coppia con una donna. Aveva flirtato, aveva fatto sesso, si era infatuato, ma non aveva mai amato veramente fino a Kaori.
E dire che all'inizio l'aveva vista più come una sorellina di cui farsi carico, mentre ora...ora era la donna che condivideva con lui i giorni così come le sue notti, al suo fianco nel pericolo, di fronte ai nemici, pronta a tutto per lui...così come lui lo era per lei. Ricordava le parole che aveva detto al generale De la Croiz, che era pronto a fare qualsiasi cosa per sopravvivere per la donna che amava e che era disposto a fare qualsiasi cosa per non lasciarla morire. Ma fino a che punto era disposto a spingersi per renderla felice?
"Ryo, tutto bene?" chiese Saeko con voce soave, destandolo dai suoi pensieri.
Con un'occhiata, lui capì che il suo avvicinamento era lontano dall'essere disinteressato e ciò lo infastidì. Assunse un'aria indifferente.
"Tutto bene, grazie, Saeko. E tu? Sei venuta a propormi il pagamento dei tuoi debiti?"
All'improvviso, il suo viso si contorse in un sorriso e i suoi occhi divennero libidinosi. Si incollò a lei, tenendola per la vita, lasciando che il suo sguardo compiaciuto vagasse sul suo corpo.
"Allora, andiamo adesso? Ti farò passare il miglior pomeriggio della tua vita"
"Ah sì, forse. Ma no, sto bene qui. D'altra parte, devo parlarti. Ho un lavoro per te"
Ryo si accigliò: conosceva i lavori di Saeko, non erano mai delle passeggiate. E per di più doveva parlargliene oggi...sospirò annoiato.
"Non sono interessato. E poi, non paghi mai i tuoi debiti" disse con sdegno.
"Questa volta, ho intenzione di pagarti tutto. Possiamo organizzare un fine settimana, se vuoi" gli sussurrò con voce languida.
"Quanti?"
"Tre colpi"
"No, non accetto per meno di dieci"
"Sei" propose lei.
Ryo rifletté alla proposta di Saeko, fingendo di pensarci perché non era interessato alla ricompensa.
"Tutto bene? Non vi disturbo?" li interruppe Kaori, piuttosto innervosita. Aveva visto Saeko avvicinarsi a Ryo con aria disinvolta e sospettava le sue intenzioni. Allo stesso tempo, anche se era sicura dei sentimenti di Ryo, aveva sempre l'impressione di non essere all'altezza di Saeko. E l'ispettrice aveva la capacità di imbarcarli in situazioni pericolose promettendo mari e monti a Ryo.
"No, no, Kaori. Stavamo discutendo, ecco tutto" si giustificò Saeko, sistemando una ciocca ribelle e allontanandosi.
"Ryo, hai negoziato il pagamento dei tuoi debiti?" lo rimproverò. "Abbiamo deciso che non accetteremo più lavori non remunerati in denaro da parte sua. Altrimenti incontrerai il mio martello" lo minacciò.
"Promesso. E poi è colpa sua, è stata lei a iniziare. Niente martello" disse lui.
Guardò la sottile catenina d'argento scomparire nella sua scollatura e i suoi occhi assunsero una calda luce che fece arrossire le guance di Kaori. Si ritrovarono soli per qualche secondo, come in una bolla, e ne uscirono quando una sedia raschiò sul pavimento. Lo sweeper si guardò rapidamente intorno, ma a quanto pare non erano stati notati...aveva la terribile voglia di abbracciarla, rassicurarla, sentire il suo calore circondarlo, la morbidezza della sua pelle, delle sue labbra...ne era decisamente diventato dipendente. La lasciò, scivolandole accanto discretamente:
"Ancora un'ora. Tra un'ora, rientriamo e..." fece in tono suggestivo.
Lei abbassò lo sguardo, turbata. Dopo anni di rifiuti e scherni, le era difficile immaginare a che punto lui la desiderasse. A volte ne aveva dubitato, pensando che fosse solo una fase, che una volta sperimentato il lato carnale, alla fine avrebbero scoperto che non si amavano realmente. Ma per il momento, resistevano bene. La relazione che avevano costruito sembrava riflettersi nella sfera personale e il tutto rafforzava i loro legami.
Ryo passò l'ora successiva facendo impazzire tutti gli ospiti, come se cercasse di scoprire quanti colpi, ginocchiate e minacce col bazooka riuscisse ad accumulare in quel lasso. Si sorprese perfino di scoprire che i suoi amici erano così pazienti con lui. Alla fine fu Kaori, furiosa, che lo buttò fuori dal locale con un ariete dopo un ennesimo tentativo di seduzione dietro Miki. Si scusò apertamente con tutti prima di congedarsi e portare via l'importuno.
Arrivati a casa, erano appena usciti dalla macchina che Ryo placcò Kaori contro il muro e la baciò appassionatamente. Lei gli legò le braccia intorno al collo, premendosi contro di lui. Quando si separarono, stavano ansimando. Senza una parola, andarono di pari passo al piano superiore, direttamente nella loro stanza.
"Questa giornata mi è sembrata lunga" disse lui baciandola il collo mentre slacciava i bottoni della camicetta, uno per uno.
"Ah? Eppure non sembravi annoiarti..." rispose lei, pensando al numero di gonne che aveva inseguito...
"Avevo altre idee in mente per oggi" sussurrò con tono suggestivo, lasciando le mani a vagare sul suo corpo.
Cominciò a mostrarle la portata delle sue idee, accarezzando, baciando, spogliando, amando la persona che più contava per lui. E tale persona glielo restituì, risvegliando in lui sensazioni che non aveva mai realmente provato: l'amore, il piacere di un desiderio condiviso, la felicità...tutti presi nel loro momento, non sentirono i passi sulla scale, né la porta che si apriva.
"Oh, scusate" esclamò Saeko arrossendo, cosa che avrebbe potuto farli ridere in un momento diverso da quello.
Con un gesto rapido, Ryo coprì entrambi con il lenzuolo per preservare l'intimità già messa in imbarazzo della sua compagna, essendo stati beccati in pieno.
"Esci di qui, Saeko!" urlò furiosamente.
"Esco, esco, ma ti devo parlare. Stasera" disse lei dopo aver riacquistato la superbia.
"Aspettami di sotto!"
Lei se ne andò. Ryo si voltò verso Kaori e si aspettava di vederla rossa per la vergogna. Le sue guance erano leggermente rosate per via del fard, ma i suoi occhi stavano ridendo. Anche lui ne fu contagiato: la sua rabbia scese all'istante e si misero a ridere insieme.
"Peccato: non avevamo finito..." disse lei, frustrata per l'interruzione.
"È solo un rinvio. Penso che finché non ci avrà parlato, non se ne andrà" disse Ryo.
"È te che vuole vedere"
"Quando si tratta di lavoro, riguarda entrambi, partner. Scendi con me"
Lei gli sorrise. Si rivestirono e scesero di sotto per raggiungere Saeko che si era seduta sul divano. Senza smontarsi, lei guardò prima l'uno, poi l'altra, fissandoli, e fece:
"Allora, voi due..." iniziò, vedendo che nessuno dei due si sforzava di continuare. "Da quanto tempo?"
"Un anno" rispose Kaori con calma.
All'aria smarrita di Saeko, capirono che la notizia la sorprendeva.
"E vorremmo che per il momento rimanesse segreto, Saeko" aggiunse Ryo a disagio. Lei annuì. Interiormente, si rallegrava per loro, per la possibilità che si erano finalmente concessi di vivere la loro storia.
"Beh, per come ti conosco, non sei venuta qui per piacere. Cosa ti porta?" chiese Ryo, assumendo un'aria seria. Si sedette sul divano, Kaori al suo fianco, in attesa che Saeko spiegasse cosa voleva da loro.
"Allora, come ti dicevo questo pomeriggio, ho un lavoro per te".
  
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