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Autore: Shakethatangstforme    21/06/2019    0 recensioni
Raccolta delle fanfiction che scrivo per la "A Stucky a Day Challenge", indetta nel gruppo Facebook "till the end of the line - Steven Rogers / Bucky Barnes - Stucky"
Ogni giorno un modo diverso per parlare dell'amore che c'è fra Steve Rogers e Bucky Barnes.
Da una delle OS: [...] A volte Bucky è convinto che tutti gli altri sappiano che lui è completamente innamorato di Steve, lo confida allo stesso che risponde con un semplice: “Pensi che si mettano contro Captain America?” [...]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nella nuova timeline del 2012 Steve, come prima cosa, salva Bucky

Se aveste detto a un giovane Bucky Barnes che nel suo futuro sarebbe potuto andare in spiaggia con Steve Rogers ufficialmente come una coppia, senza doversi nascondere, probabilmente avreste ricevuto uno sguardo parecchio perplesso, come risposta.
Chiaramente non per Steve – diamine, Steve è l’unica costante che ha sempre avuto nella sua vita – ma perché l’epoca in cui è nato non era sicuramente un’epoca in cui esistevano addirittura cose come i pride.
 
Adesso, però, Bucky è seduto sotto il sole, lo sguardo rivolto verso il mare e il sorriso è lieve nell’espressione assorta che ha assunto. Sta pensando.
È difficile, per Bucky, non perdersi nei suoi pensieri. È passato poco più di un anno da quando ha ritrovato Steve – o meglio, Steve ha ritrovato lui – e non si sente ancora affatto stabile, se chiude gli occhi riesce a sentire ancora il dolore, l’annichilimento; vede dietro le palpebre tutto ciò che ha fatto, e i sensi di colpa sono immensi. Perché Bucky non voleva.
 
Steve l’aveva trovato, salvato e lui aveva reagito, lo aveva ferito, in difesa dell’HYDRA. Un perfetto burattino. Ma Steve non aveva demorso. Steve, Tony, Natasha, erano lì e l’avevano salvato. Riprenditi il tuo fidanzato-assassino. Era stata una delle primissime battute di Stark rivolte a Steve, quando Bucky aveva iniziato a tornare in sé, una battuta che inizialmente non aveva colto come uno scherzo, considerato i trascorsi con gli Stark… ma lite dopo lite, giorno dopo giorno, avevano trovato una pace.
E Bucky è diventato ufficialmente il fidanzato-assassino di Steve.
Prova molta stima, Bucky, per Tony, in realtà – ascolta volentieri l’uomo vantarsi della sua ultima invenzione e, negli ultimi tempi, aveva iniziato a rispondere col proprio sarcasmo all’ironia di Tony. Steve è estremamente entusiasta di questa cosa.
 
Ma non è sempre così, ci sono quei momenti in cui Bucky si chiude nella propria testa, momenti in cui si spaventa o, peggio, spaventa gli altri, perché è ancora tutto lì. Ci stanno lavorando.
 
È per questo che adesso lui e Steve sono al mare, in vacanza. Bruce pensa che sia una cosa utile per lo stato mentale di Bucky, ritiene che allontanarsi dallo stress degli Avengers, dalle missioni (a cui non gli è comunque ancora permesso di partecipare) possa solo migliorare una situazione non molto stabile.
E, insomma, Steve non appena ha sentito che la cosa potrebbe giovare all’altro ha accettato immediatamente. Bucky sa che Steve si sente in colpa per ciò che gli è successo.
 
È proprio Steve a distoglierlo da queste elucubrazioni, sedendoglisi accanto, le mani che vanno a intrecciarsi in un gesto ormai naturale.
“Come ti sembra qui?”, chiede, costringendo l’altro a deviare i propri pensieri – che è un bene, perché stavano andando sempre più verso l’oscuro.
“Mi piace, non c’è neanche tanta gente”, cosa davvero importante per lui, considerando cosa potrebbe accadere.
“Anche a me, era da un po’ che non mi prendevo una vacanza”.
Bucky si ritrova a sogghignare, girando il viso verso quello dell’altro. “Rogers, ti conosco da una vita, tu non ti sei mai preso una vacanza”.
Steve ride, e per Bucky è uno dei suoni più belli che possano esistere al mondo. Tony sostiene che da quando Bucky è tornato Steve ha smesso di essere troppo rigido, si è sciolto un po’ (certo, detto con parole più da Stark).
 
In quel momento, in quella risata, Bucky decide di catturare le labbra dell’altro in un bacio, sente la mano del biondo finire automaticamente fra i suoi capelli, ormai lunghi. Si baciano, incuranti di essere Captain America e il Soldato d’Inverno, ma solo in quanto Steve e Bucky, quei ragazzini di Brooklyn che si sono innamorati quando ancora non era iniziata la seconda guerra mondiale.
 
Bucky non si illude, sa che la strada è lunga, che non è neanche a metà del percorso verso la totale ripresa (che forse non arriverà mai), ma si gode ogni singolo istante, perché in quel momento si sente felice e, ha imparato, la felicità può essere strappata via in pochissimi secondi – il tempo di una caduta, il tempo di pronunciare qualche parola, il tempo di annullare una persona.

   
 
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