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Autore: AryaDream    24/06/2019    4 recensioni
La guerra sacra è conclusa e Pandora sta cercando Rhadamanthys che dopo lo scontro con Alone/Hades si credeva morto, ma in realtà è vivo.
Questa One-Shot partecipa alla challenge Look at the Mirror del gruppo
Boys Love – Fanfic & Fanart's World.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pandora, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Voi dovete sopravvivere... Per l’esercito infernale. E per me...-
Quella voce calda e sofferente si profuse dal suo profondo e, con quelle ultime parole nella testa, spalancò gli occhi. I caldi raggi solari a cui non si era ancora abituata cominciarono a darle fastidio e si coprì le iridi con le mani.
Restò immobile sdraiata sul letto per parecchio tempo, fino a quando non decise di reagire.
Si alzò con molta fatica, ogni parte del suo corpo era indolenzita, ma lentamente riuscì a tenersi in
equilibrio ed appoggiarsi alla spalliera del letto.
Si diresse verso la finestra e in lontananza si ergeva il castello degli Heinstein ed immediatamente lei poté percepire come fosse privo della barriera di Hades. Dopo due anni dalla vittoria di Athena contro il signore degli inferi, non riusciva ancora a credere di ritrovarsi sola, l'unica compagnia che le era rimasta era quella del suo fedele specter Cheshire.
-Come posso vivere ora sulla terra, io che mi sono coperta del sangue e del tanfo della morte di così tanti innocenti?E poi...mi manchi Rhadamanthys e so che non sei morto.-
Una mole di pensieri e di domande la stavano sopraffacendo, ma cercò di farsi forza.
-Il mondo mi appare ancora grigio, sebbene io provenga dal regno Oscuro... Ma se non mi hai mentito sull’importanza di sopravvivere, ad attendermi deve esserci una strada piena di colori che ancora non conosco, vero Rhadamathys?-
Da quando la guerra sacra contro la dea della giustizia era terminata con la vittoria di Athena, Pandora aveva viaggiato alla ricerca di Rhadamanthys perché sapeva che l'uomo di cui è innamorata era ancora vivo e non era morto durante lo scontro con il falso Hades.
Lentamente prese a camminare in direzione del palazzo in cui aveva vissuto, o almeno verso ciò che ne rimaneva.
Durante il tragitto i ricordi di ciò che era accaduto le tornarono alle mente. Ricordò la Giudecca nel caos più totale, gli Specter impietriti di fronte all’incredibile potere di Athena che di colpo piombò sull’Ade.
E ricordò l’intervento di Rhadamantys che le permise di scampare all’ineluttabile prigionia eterna a cui tutti gli altri, invece, erano stati condannati in nome della Giustizia.
Nel vedere il castello dove era cresciuta e aveva passato la sua vita come sacerdotessa degli inferi, le faceva male, ma ogni singolo ricordo era legato anche a lui il giudice della stella del cielo furioso.
Una lacrima le rigò il volto; loro avrebbero potuto stare insieme per sempre. Aveva cercato Rhadamanthys in ogni angolo della terra nella speranza di ritrovarlo.
Lei lo aveva visto sparire dopo che l'aveva salvata e benché le veniva ripetuto continuamente da Cheshire di mettersi il cuore in pace, ma Pandora era sempre stata molto determinata e non si dava per vinta.
Rhadamanthys doveva essere da qualche parte, non poteva essere morto, lui il giudice più forte degli inferi che aveva resistito e controllato il sangue divino di Hades.
-Lady Pandora.-
Una voce flebile la riportò alla realtà. Ormai erano ore che se ne stava seduta nel giardino ormai andato in rovina, ma a lei piaceva stare fuori con il vento che le scompigliava i lunghi capelli corvini, le piaceva stare in quel giardino a canticchiare una canzone che le aveva insegnato sua madre e che di solito Rhadamanthys ascoltava.
Le diceva che se si trovava in pericolo doveva cantare quella canzone e lui l'avrebbe trovata.
-Cheshire.-
Disse voltandosi verso l'unico specter rimasto al suo fianco. Lo specter preoccupato per lei, si mise a sedere vicino a lei.
-Stavate pensando a Rhadamanthys?-
Pandora abbassò lo sguardo e annui con la testa.
-Posso sapere perché cantate spesso quella canzone?-
-Lui mi ha detto che quando avrei avuto bisogno della sua presenza avrei dovuto cantare. Io lo sto facendo, ma lui non risponde mai al mio richiamo.-
Per Cheshire vedere la sua sacerdotessa cosi triste, gli faceva male, ma sapeva che Rhadamanthys non sarebbe mai tornato. Ma se Pandora avesse ragione? Un modo doveva esistere.
In quel momento lo specter ebbe un illuminazione.
-Il sommo Hades è stato sconfitto, ma non il suo tempio e voi essendo la sua sacerdotessa potete evocarlo, non dico che servirà a qualcosa, ma si può sempre provare.-
-Prepara la carrozza...La nostra destinazione il tempio del signore degli inferi.-
 
 
Arrivarono al tempio. Non appena Pandora arrivò attirò l'attenzione dei sacerdoti minori devoti ad Hades che proteggevano il tempio e pregavano la divinità.
Uno di loro si avvicinò alla sacerdotessa e riconoscendola, si inchinò.
-Benvenuta sacerdotessa.-
-Vorrei conferire con il Sommo Hades.-
-Credete che vi ascolterà?-
-Molte persone sono andate a pregarlo e a chiedere consiglio, visto che come ben sapete lui non è solo signore degli inferi, ma molti abitanti lo pregano perché nel sottosuolo si possono trovare pietre preziose.-
-Pensi di fermarmi?-
-Andate pure, ma non credo che vi risponderà, nemmeno a voi che siete la gran sacerdotessa.-
L'interno del tempio era silenziosissimo, si sentivano soltanto le voci di alcuni sacerdoti che pregavano come una malinconica cantilena.
Si guardò tutto intorno; il tempio era così grande, e vi erano statue che raffiguravano il regno degli inferi, poi davanti a lei, le scale.
Anche se era quasi tutto buio perché le piccole torce che bruciavano davano solo un cattivo odore al posto invece che illuminare abbastanza il tempio, ma lei poteva vedere molto bene le scale davanti a lei che l'avrebbero condotta nella parte superiore del tempio, dove avrebbe trovato la grande statua di Hades. Mentre saliva le scale le tornarono alla mente tutti i ricordi passati.
Arrivò in cima all'ultimo scalino dove venne fermata.
-Fermatevi non si può passare oltre. Questo luogo è diventato proibito dopo la sconfitta del signore degli inferi contro Athena.-
-Sono Pandora la sacerdotessa del signore degli inferi e comandante del suo esercito-
-Non penso che il Sommo Hades risponda a colei che lo ha abbandonato.-
-Io penso che invece lo farà visto che sono l'unica che conosce il regno infernale e le sono stata sempre vicina.-
Pandora superò quel sacerdote di basso rango e si avvicinò all'enorme statua che raffigurava il signore degli inferi.
Non seppe mai quante ore stette lì dentro a pregare, ma ricordò che alla sua uscita era già notte inoltrata. Ripeteva ogni preghiera e ogni formula che sapeva in continuazione, come un nastro che non smetteva mai di girare, ma ogni volta che ricominciava una preghiera da capo,le sembrava di fare una cosa inutile visto che non riceveva risposta.
Ad un tratto quando ora mai aveva quasi perso del tutto le speranze una luce cominciò ad uscire dalla statua della divinità. All'inizio era lieve e tremolante, ma poi si fece sempre più forte fino ad arrivare al punto di bruciare gli occhi anche se li teneva chiusi, poi, ad un tratto, scomparì e tutto divenne buio.
Riaprì lentamente gli occhi e si accorse che lì davanti a sé vi era Hades.
-Pandora...Ho ascoltato le tue preghiere. Tu hai bisogno di qualcosa che io non posso negarti. Mi sei stata sempre fedele e hai sempre cercato di fare il bene del mio regno.-
-Io voglio sapere se Rhadamanthys è ancora vivo.-
Hades osservò la sua sacerdotessa.
-E' vivo...Ti condurrò nel luogo dove si trova, ma lui non sa più chi sei.
Dopo lo scontro avuto con il ragazzo che ha utilizzato i miei poteri ha perso la memoria.-
-Vi prego portatemi da lui.-
Hades alzò un braccio e indicò dietro di Pandora dove apparve un portale.
Lo vide.
-Rhadamanthys.-
-Dal momento che varcherai il portale io non potrò più aiutarti.-
-Vi ringrazio Sommo Hades.-
Si voltò e andò dritta verso il portale e in pochi secondi si accorse difluttuare nell'aria sopra un piccolo villaggio, fino a quando non raggiunse una piccola casa vicino al mare e lentamente cominciò a scendere fino a toccare terra con i piedi.
La prima reazione che ebbe fu quella di entrare di scatto nella casa dove ora Rhadamanthys abitava, ma si ricordò le parole di Hades che le aveva detto che colui che un tempo era il potente giudice degli inferi, non si ricordava di lei.
Non fece in tempo a pensare ad un altra soluzione che la porta si aprì e uscì lentamente il ragazzo che si bloccò alla vista di Pandora.
Erano stati interminabili secondi di silenzio. Lei aveva sperato che lui le dicesse qualcosa o che la riconoscesse, ma nulla.
Poco dopo Rhadamanthys scese le scale e la superò come se nulla fosse, ma lei non voleva lasciarlo scappare.
-Rhadamanthys.-
Il ragazzo si fermò e si voltò incuriosito.
-Ci conosciamo?-
A quella frase il cuore della ragazza ebbe come un sussulto e credette di sprofondare nell'oblio; anche se sapeva che era così, ci aveva sperato in ogni modo, fino alla fine, e ci sperava ancora... non ci credeva che lui non si potesse ricordare di tutte le cose che avevano passato assieme.
-Non ti ricordi di me?-
Pandora lo guardò con le lacrime agli occhi; non riusciva più a trattenerle, era troppo felice di riaverlo li accanto a se, che non poteva più contenersi. Scoppiò in lacrime e si gettò fra le sue braccia. Rhadamanthys rispose all'abbraccio mettendole una mano sulla testa.
-Mi dispiace.. ma davvero non ricordo.-
Pandora si staccò da quell'abbraccio, ormai Rhadamanthys in quel luogo aveva la sua vita e si rese conto che non valeva la pena rovinargli ciò che si era creato.
Cadde in ginocchio mettendosi le mani davanti agli occhi come per impedire alle lacrime di uscire, mentre Rhadamanthys si avvicinò e s’inginocchiò davanti a lei.
-Aiutami a ricordare.-
In quel momento Pandora si asciugò le lacrime con il polso e poi lo guardò dritto negli occhi. Si alzò di scatto e prese a cantare senza mai smettere.
Rhadamanthys guardò Pandora e ogni volta che la sentiva cantare e ripetere la stessa frase qualcosa in lui cominciava a smuoversi.
Pian piano cominciò a ricordare chi era e chi aveva davanti a lui.
-Pandora perché sei qui?-
La sacerdotessa si gettò tra le sue braccia stringendolo più forte che poteva per non farselo scappare mai più, quello non era un sogno, lui si era ricordato di lei e di quello che era.
-Perdonami Pandora, se non sono stato capace di difenderti.-
-L'importante e che tu sei di nuovo con me.-
Rhadamanthys la strinse forte a se come se avesse paura di vederla sparire, per poi prendere con le mani il viso e baciarla.
Un bacio dolce, ma allo stesso tempo tempo desiderato e cercato da troppo tempo.
-Non lasciarmi di nuovo Rhadamanthys.-
-Sarò sempre al tuo fianco.-
Non voleva rimanere da sola e con lui si sentiva protetta e amata, mentre lui non l'avrebbe mai lasciata perché Pandora gli aveva insegnato ad amare.




Note Autrice:
Volevo ringraziare il gruppo facebook 
Boys Love – Fanfic & Fanart's World.
mi sono divertita a scrivere questa one-shot immagiandomi che Rhadamanthys in realtà fosse ancora vivo.
Per il titolo mi sono ispirata alla canzone "Love never fails di Sandy e Junior" Una canzone un pò antica, ma  molto carina.
Grazie per essere arrivati fin qui.
Per il collage o Aesthetic che si trova a inizio capitolo non mi convince, ma ho voluto provare a farlo.

 
  
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