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Autore: Nao Yoshikawa    26/06/2019    3 recensioni
Momenti di ordinaria follia...
#1 - “Sei un idiota! Almeno dividiamolo!”.
“Ma non ci penso proprio”.
#2 - "Voglio un cane".
"Cosa me ne faccio di un cane se ho già te?".
#3 - “Nnoitra, sei un bullo”.
“E tu una rompipalle certificata".
#4 - “Ma seriamente vuoi dormire sul pavimento?!”.
“Sicuramente mi darà più sollievo che continuare a dormire su quel materasso infernale”.
#5 - "Ora non mi verrai a dire che hai paura di un piccolo ago, eh?".
"Chiariamo una cosa, Nel. Io non ho paura di niente".
#6 - “D’accordo, visto che hai deciso così, mangerò gli spaghetti di soia da solo. Se vuoi puoi dividere i croccantini con Aries”.
“Smettila di prendermi in giro!”
#7 - “E tu che vuoi? È me che vuole baciare, di certo non te”.
“Credo che Aries sia geloso”.
#8 - “Dimmi che mi ami”.
“Lo sai già”.
#9 - "Sbaglio o quella era una scenata di gelosia?".
"Non è assolutamente questo, che sciocchezza".
#10 - "Perché non puoi amarmi tanto quanto ti amo io?".
Il capitolo 54 partecipa alla “Parole intraducibili Challenge” indetta sul gruppo facebook “Il Giardino di efp”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neliel Tu Oderschvank, Nnoitra Jilga
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Another world'
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55 – Passion and foolishness
 
Quando Naoko era fuori casa, significava via libera più totale. Sia Nnoitra che Neliel erano molto spesso impegnati, per questo era necessario approfittare di ogni singolo momento per concedersi un po’ di meritata passione.
«Mi sei saltato addosso senza neanche darmi il tempo di cambiarmi», ansimò Neliel, riuscendo a staccarsi a malapena da quel bacio così travolgente.
«Non ce n’è alcun bisogno. Tieni pure il grembiule addosso. Ma il resto te lo tolgo io», rispose Nnoitra, facendo vagare le mani sul corpo della sua splendida  moglie. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che avevano fatto sesso? Un mese? Forse anche due? In qualsiasi caso, era inaccettabile. Si desideravano troppo per stare lontani così a lungo.
Neliel si aggrappò saldamente a lui e poco dopo si sentì sollevare. Nnoitra l’aveva poggiata seduta sul tavolo.
«Ah, vuoi farlo così? Questo sì che è interessante», sussurrò con un sorriso malizioso in viso, le guance già arrossate a causa della profonda eccitazione.
«No, è che non ha la forza né la voglia di arrivare in camera da letto», spiegò Nnoitra, fiondandosi sulle sua labbra, senza dargli tregua. Aveva un bisogno viscerale di averla a sé, di sentirla, toccarla e assaggiarla. Per questo, senza delicatezza alcuna, le aveva sfilato via i vestiti e li aveva gettati in un angolo, godendo del dolce suono del suo respiro. Neliel ansimava senza potersi trattenere. Lui  era sempre così abile, passionale e attento, sapeva come farle perdere la testa in qualsiasi situazione. Considerando che era passato un po’ di tempo da quando si erano concessi un po’ di intimità, era tremendamente esposta ed eccitata.
«Ti prego, non torturarmi troppo. Non so fino a che punto potrò resistere.»
«Non dire così. Non fai che provocarmi.»
Non riusciva a staccarsi, era diventato impossibile. Volevano prendersi e consumarsi in tutti i modi.
E così grande era la foga, che si erano dimenticati del mondo intorno a loro.
Un’allegra Nao sgambettò in cucina.
«Qualcuno ha visto la mia bo-»
Si bloccò all’istante, gli occhi sgranati. Neliel, stravolta sia a causa del piacere che dello shock, si staccò subito da Nnoitra.
«N-Naoko, cosa fai tu qui?!»
La ragazzina si portò le mani sul viso.
«Gli occhi! Bruciano gli occhi! Cosa ho visto? Perché a me, perché?!»
«Dacci un taglio! Ma non eri uscita, tu?!» domandò Nnoitra, rosso in viso per essere colto in flagrante mentre cercava di ricomporsi.
«Avevo dimenticato il mio zainetto e… che schifo! Avrei preferito non vedervi!» esclamò Naoko ancora con il viso coperto.
«D’accordo, possiamo far finta che non sia successo?» chiese Neliel stravolta.
«Altroché che possiamo dimenticare! Naoko, quello che tu hai visto, vedi di non imitarlo per i prossimi trent’anni. Ehi, dov’è andata?!»
Nnoitra si guardò intorno. A quanto pare sua figlia se l’era data a gambe.
«Se n’è andata. Santo cielo, che figura», sospirò lei. Nnoitra la guardò.
«Quindi niente più sesso?»
«Vuoi farlo nonostante quello che è successo?»
«Beh, quella ragazzina ha poco di cui scioccarsi, come pensa di essere nata? Neliel, aspetta, sto parlando con te!»
 
Nota dell’autrice
Quando sono io l’autrice, le coppie non possono mai consumare in pace, visto che trovo sempre il modo per interromperli. In questo caso è stata Nao, a cui è venuto un bellissimo semi-trauma nel aver beccato i suoi genitori a fare cose. E Nnoitra le intima di non imitare per i prossimi trent’anni, pretende molto poco lui. Alla fine, serata in bianco, ma dopo questa figuraccia, come si fa? xD
A presto ^^
   
 
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