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Autore: 9Pepe4    02/07/2019    4 recensioni
Credi davvero di poter tornare da loro, ragazzo? Credi che ti accoglieranno a braccia aperte, dopo quello che hai fatto?
Quello che aveva fatto… Ben avrebbe tanto voluto non pensarci. Fissò le macerie che aveva davanti, abbracciandosi le gambe. Le sue mani sanguinanti macchiarono la stoffa chiara dei suoi pantaloni, ma lui non se ne curò. Continuava a non avvertire la presenza di Luke.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Leader Supremo Snoke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rinascita

Ben riemerse a fatica dalle macerie, il cuore che batteva all’impazzata.
Gli sanguinavano le mani, forse anche la fronte, e gli sembrava di avere lo stomaco completamente sottosopra. Si girò, mettendosi seduto, e trascinò le gambe fuori dai calcinacci.
Fissò ad occhi sbarrati ciò che aveva davanti, ma non c’era traccia di Luke. Per quanto si sforzasse, non riusciva nemmeno a percepirlo.
Il cielo sopra la sua testa era di un blu profondo, punteggiato di stelle. Era una notte mite, ma senza la presenza di Luke la Forza sembrava gelida e silenziosa. Immobile.
Reprimendo un urlo, Ben si prese la testa tra le mani e appoggiò la fronte contro le proprie ginocchia. Che cosa aveva fatto?
Gli sembrava di non riuscire a respirare, come se la sua gabbia toracica si fosse ristretta e gli stesse stritolando i polmoni. Forse sarebbe soffocato. Era possibile soffocare se…?
Mio apprendista.
Al suono di quella voce nella propria mente, Ben alzò di scatto la testa.
«Maestro Snoke» gemette. «Ti prego, aiutami».
Ci fu un momento di silenzio, e il ragazzo temette di averlo contrariato. Poi, però, si rese conto che Snoke non sembrava irato. Sembrava solo intento a valutare quanto era appena accaduto.
Non puoi rimanere lì, gli disse infine, gravemente.
Ben deglutì a fatica. Sapeva che era vero.
Si girò a guardare la scuola di suo zio, fiocamente illuminata. Poteva avvertire le presenze degli altri studenti, addormentati e ignari di tutto, e la normalità della scena sembrò stridere contro i suoi nervi.
Pensò che tra qualche ora l’alba sarebbe sorta, e loro si sarebbero svegliati, e sarebbero venuti alla ricerca del loro maestro… A quel punto, lui cos’avrebbe potuto dire?
Ancora faticava a metabolizzare quanto era appena successo. La sola prospettiva di doverne parlare ad alta voce gli serrava lo stomaco, e comunque non era affatto sicuro che gli avrebbero creduto.
Snoke aveva ragione: non poteva restare lì. Ma dove altro poteva andare?
Prima che potesse impedirlo, la sua mente corse a sua madre, poi a suo padre. Forse…
Credi davvero di poter tornare da loro, ragazzo? Credi che ti accoglieranno a braccia aperte, dopo quello che hai fatto?
Quello che aveva fatto… Ben avrebbe tanto voluto non pensarci. Fissò le macerie che aveva davanti, abbracciandosi le gambe. Le sue mani sanguinanti macchiarono la stoffa chiara dei suoi pantaloni, ma lui non se ne curò. Continuava a non avvertire la presenza di Luke.
Provò a protestare, con un fil di voce: «Ma se io… se racconterò com’è andata…»
Intendi se dirai loro che Skywalker ha tentato di ucciderti?
Ben sussultò come se Snoke lo avesse colpito. Aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
Era tutto sbagliato. Completamente, totalmente sbagliato. Non poteva essersi svegliato e aver trovato suo zio in piedi dietro di lui, la spada alzata, pronto a… a…
Forse aveva frainteso quanto aveva accaduto. Forse c’era una spiegazione.
La sua mente annaspava alla ricerca di qualcosa che avesse un senso, ma Snoke parve affilare i suoi ricordi confusi, renderli più nitidi. C’era davvero qualcosa da fraintendere?
Nonostante la temperatura mite, il ragazzo iniziò a tremare. Avrebbe voluto strapparsi i capelli, fare a pezzi qualcosa.
Pensi veramente, continuò Snoke, implacabile, che Han Solo si fiderebbe della tua parola?
Ben rabbrividì e si strinse più forte alle proprie ginocchia. No, non pensava che suo padre si sarebbe fidato. Amava Luke e non era sensibile alla Forza, non aveva idea di quanto quel potere potesse esplodere incontrollato, non avrebbe mai capito… Se avesse tentato di spiegargli che aveva soltanto cercato di difendersi, probabilmente avrebbe chiesto che razza di mezzi di difesa erano distruggere e uccidere…
Uccidere, già. Ben emise un gemito strangolato. Sembrava una notte come tante altre, era così tranquilla… Ma lui aveva appena ucciso suo zio – lo aveva ucciso, ucciso – dopo che suo zio aveva tentato di uccidere lui, e…
Basta. Non poteva pensarci, non ancora. «Mia madre…» tentò invece.
Tua madre è la sorella di Skywalker. La risposta di Snoke fu lapidaria, impietosa. Dubito sia possibile che non sapesse nulla delle sue intenzioni.
Ben raggelò, sentendosi mancare il fiato. Quello che Snoke stava suggerendo… no. Non era possibile. Era assurdo. Sua madre non avrebbe mai
Ma era sua madre che l’aveva mandato via. Era sua madre che aveva voluto che lui venisse addestrato da Skywalker.
Ed era sua madre ad essere unita a Skywalker nella Forza. Se poteva vedere nella mente di Luke con la stessa chiarezza con cui Snoke poteva vedere in quella di Ben… Era impossibile che non fosse al corrente di cosa stava per fare.
E non l’aveva fermato. Non aveva…
Ben si piegò in due, il respiro spezzato. Le orecchie gli ronzavano, e gli girava la testa. Per un istante, gli si annebbiò la vista.
Avrebbe quasi voluto perdere i sensi. Almeno così avrebbe potuto dimenticare quanto era successo, almeno per un istante. Avrebbe voluto piangere, urlare, strappare la propria tunica, torcersi i capelli, fare a pezzi qualcosa…
Snoke si mosse nella sua mente, e Ben si irrigidì. Era sicuro di averlo irritato. Si impose di raddrizzare la schiena, il cuore che batteva all’impazzata. Contro ogni aspettativa, però, la voce del suo maestro – il suo unico maestro, adesso – gli parlò con estrema gentilezza.
Ti avevo messo in guardia, ragazzo mio. Ti avevo avvertito che Skywalker avrebbe temuto il tuo potere e avrebbe cercato di eliminarti.
Era vero, era vero, Snoke gliel’aveva detto e lui non gli aveva creduto, era stato un ingenuo, era stato uno stupido…
Sarai più saggio, stavolta? Mi darai ascolto?
Ben aveva la gola serrata. Gli facevano male gli occhi.
«Sì, maestro» riuscì a dire. «Sempre».
L’approvazione di Snoke fu come un’ondata di calore, e Ben gliene fu così grato da sentirsi girare la testa.
Allora metti da parte questa sciocca fantasia di riunirti ai tuoi genitori. Sono stati loro ad allontanarti per primi, ricordalo.
Per quanto ultimamente il suo rapporto coi suoi genitori fosse davvero pessimo, quelle parole furono dolorose, ma Ben si costrinse ad annuire.
«Dove posso andare?» sussurrò.
Snoke rispose immediatamente: Vieni da me. Io ti accoglierò.
Il sollievo fu così devastante che per poco Ben non cadde in avanti, per poco non si prostrò sulla terra smossa e il legno spezzato e i frammenti di muro.
«Grazie, maestro» disse, «grazie, grazie…»
C’è solo un problema, lo interruppe Snoke.
Ben sentì il proprio sollievo infrangersi contro una nuova ondata d’angoscia. Che cosa significava? Quale problema?
Verranno a cercarti per punirti, lo sai. Potrebbero anche trovarti, visto che hanno a loro disposizione un gruppo di studenti sensibili alla Forza… e in questo modo troveranno anche me.
Il ragazzo cercò disperatamente qualcosa da dire. «Mi dispiace…» iniziò.
Snoke parve ignorarlo. Ti rendi conto, non è vero, che non posso permetterlo?
Sì, sembrava decisamente un rischio troppo grande, ma come si poteva evitare? Ben non capiva. Snoke stava già cercando di ritirare la propria offerta?
Quel pensiero gli causò una fitta di panico. «Dimmi come posso rimediare, maestro» si affrettò a chiedere.
Devi fare in modo, disse Snoke, scandendo bene ogni parola, che gli studenti di Skywalker non siano un problema.
«Lo farò» promise Ben, «ma come…»
E poi si bloccò, sgranando gli occhi. Di colpo, ciò che Snoke gli stava chiedendo gli parve perfettamente chiaro.
«No» proruppe, prima di riuscire a trattenersi.
Se ne pentì subito: la delusione del suo maestro fu peggio di una doccia gelata. Per un istante, la presenza di Snoke minacciò di andarsene e lasciarlo completamente solo con ciò che era successo quella notte, poi parve esplodere ed espandersi.
Dunque mi metteresti in pericolo? Io mi sto offrendo di prenderti con me, di espormi ad un incredibile rischio, e tu in cambio non puoi farmi nemmeno questo piccolo, insignificante favore?
La sua furia e il suo disprezzo lasciarono Ben senza fiato.
Ho forse solo sprecato il mio tempo con te?
Il ragazzo boccheggiò un paio di volte. Avrebbe voluto assicurargli del contrario, giurargli che avrebbe fatto qualsiasi cosa, per lui, ma questo… uccidere gli studenti di suo zio…
Stava succedendo tutto troppo in fretta. Non riusciva a pensare.
Hai detto che mi avresti aiutato a riportare ordine e giustizia nella galassia, gli ricordò Snoke. Pensavi che ci saremmo riusciti senza il minimo sacrificio?
Ben non sapeva cosa rispondere. Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi, ma fu una pessima idea: nel buio, vedeva di nuovo la luce verde della lama di suo zio. Li riaprì di scatto.
Non poteva inimicarsi Snoke. Non poteva. A parte lui, chi gli era rimasto?
«Io non…» tentò comunque di obiettare, debolmente. «Io non ho mai…»
Non sarà difficile, lo rassicurò Snoke. Tu stesso mi hai rivelato che quasi nessuno, a parte te, è già riuscito a costruire la propria spada laser. Non ti troverai di fronte una gran resistenza. Sarà più facile di quanto credi.
Tremante e nauseato, Ben tentò di farsi venire in mente qualcosa da dire.
Non pensava di essere particolarmente legato agli studenti di suo zio, né che loro lo fossero a lui, ma l’idea di ucciderli… Serrò le mani tra loro, senza badare al bruciore dei tagli.
Forse sì, aveva messo in conto che per raggiungere l’armonia che predicava Snoke andasse versato del sangue, ma in ogni caso aveva immaginato che si sarebbe trattato di un futuro lontano, e che sarebbe stata un’azione innegabilmente giusta, necessaria.
Questo era…
Non dovrai ucciderli tutti, disse Snoke. Offrirai loro una scelta: unirsi a noi o morire. Chi sarà disposto a darci la sua lealtà verrà risparmiato. Ma gli altri… per gli altri non dovrai avere alcuna pietà.
Ben deglutì a forza. Si sentiva sul punto di vomitare.
Cercò di riflettere ancora, e forse era solo un modo per rimandare il più possibile il momento della decisione… Ma la pazienza di Snoke non era infinita.
Agisci adesso, ragazzo, o sarai solo.
Di nuovo quella fitta di panico. Lentamente, con l’impressione di muoversi dentro un sogno, Ben si alzò in piedi e barcollò appena.
Era strano, ma si era aspettato di non riuscirci. Come se la scomparsa della presenza di Luke gli avesse fatto perdere l’equilibrio.
Respirando a fatica, esplorò il terreno con lo sguardo, e la localizzò: la sua spada, spenta, tra le macerie. Allungò una mano tremante e la chiamò a sé – fu molto, molto più difficile del consueto.
Quando strinse le dita attorno all’elsa, gli parve di sentire il cristallo vibrare. E non era una vibrazione armonica, in perfetta sincronia col suo cuore. Sembrava sul punto di spaccarsi a metà.
Con la testa piena di quella dissonanza, Ben si girò a fissare la scuola.
Molto bene, Kylo Ren, lo lodò Snoke. È giunto il momento della tua rinascita.













Note:
La buona notizia è che Snoke muore.
Per il resto, non so bene cosa pensare di questa oneshot. Scrivere dal punto di vista di Ben “narratore inattendibile” Solo è stato interessante e stressante allo stesso tempo, e non sono affatto sicura del risultato.
Ringrazio tanto Dragasi per l’incoraggiamento a pubblicarla.
E niente, spero non sia un totale disastro.
  
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